"Ecco, sto alla porta e busso... "
(Apo. 3,20)
PREGHIERA
Gloria al Padre, al Figlio e
Allo Spirito santo
Com’era in principio
E ora e sempre,
e nei secoli dei secoli.
Amen.
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In un magnifico giardino cresceva un bambù dal nobile aspetto. Il Signore del giardino lo amava più di tutti gli altri alberi. Anno dopo anno, il bambù cresceva e si faceva robusto e bello, perchè il bambù sapeva bene che il Signore lo amava e ne era felice.
Un giorno, il Signore, si avvicinò al suo amato albero e gli disse: "Caro bambù, ho bisogno di te".
Il magnifico albero sentì che era venuto il momento per cui era stato creato e disse, con grande gioia: "Signore, sono pronto. Fà di me l'uso che vuoi.".
La voce del Signore era grave: "Per usarti devo abbatterti!".
Il bambù si spaventò: "Abbattermi, Signore? Io, il più bello degli alberi del tuo giardino? No, per favore, no! Usami per la tua gioia, Signore, ma per favore, non abbattermi!".
"Mio caro bambù", continuò il Signore, "se non posso abbatterti, non posso usarti...".
Il giardino piombò in un profondo silenzio. Anche il vento smise di soffiare.
Lentamente il bambù chinò la sua magnifica chioma e sussrrò: "Signore, se non puoi usarmi senza abbattermi, abbattimi."
"Mio caro bambù," disse il Signore, "non solo devo abbatterti, ma anche tagliarti i rami e le foglie".
"Mio Signore, abbi pietà. Distruggi la mia bellezza, ma lasciami i rami e le foglie!".
Il sole nascose il suo volto, una farfalla inorridita volò via. Tremando, il babù disse fiocamente: "Signore, tagliali!".
"Mio caro bambù, devo farti ancora di più. Devo spaccarti in due e strapparti il cuore. Se non posso fare questo, non posso usarti".
Il bambù si cinò fino a terra e mormorò: "Signore, spacca e strappa.".
Così il Signore del giardino abbattè il bambù, tagliò i rami e le foglie, lo spaccò due e gli estirpò il cuore. Poi lo portò dove sgorgava una fonte di acqua fresca, vicino ai suoi campi che soffrivano per la siccità. Delicatamente collegò alla sorgente una estremità dell'amato bambù e diresse l'altra verso i campi inariditi. La chiara, fresca, dolce acqua prese a scorrere nel corpo del bambù e raggiunse i campi. Fu piantato il riso e il raccolto fu ottimo.
Così il bambù divenne una grande benedizione, anche se era stato abbattuto e distrutto. Quando era un albero stupendo, viveva solo per se stesso e si specchiava nella propria bellezza. Stroncato, ferito e sfigurato era diventato un canale, che il Signore usava per rendere fecondo il suo regno.
Noi la chiamiamo "sofferenza", Dio la chiama "ho bisogno di te".
da: "Una Preghiera alla Regina della Pace di Medjugorje" che trovi a questo link: http://www.facebook.com/unapreghieraallareginadellapacedimedjugorje
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PREGHIERA
O Signore,
tu fai scaturire le sorgenti
ed ecco ruscelli scorrere
nelle valli, tra i monti.
Tutti gli animali selvatici
Si dissetano alle loro sponde.
Gli uccelli del cielo cantano
nascosti tra le fronde degli alberi.
Fai crescere l’erba per gli animali.
Dai all’uomo vino ed olio
per renderlo allegro.
Gli doni il pane per sostenere
il suo vigore.
Tutti i viventi aspettano da Te
il proprio cibo nel tempo opportuno.
Tu lo provvedi ed essi lo raccolgono.
Tu apri la mano generosamente
e tutti si saziano dei tuoi beni.
dal Salmo 104