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XXXVI

Post n°186 pubblicato il 19 Settembre 2009 da camilloiuy

Ma poi tacque. L'Alchimista doveva certo saperlo bene.
Ho conosciuto veri alchimisti, proseguì l'uomo. Si chiudevano nel laboratorio e tentavano di
evolvere come l'oro, scoprivano la Pietra Filosofale. Perché avevano capito che, quando qualcosa evolve, evolve anche tutto quanto la circonda.
Altri trovarono la pietra per caso. Possedevano già quel dono, le loro anime erano più ricettive di quelle di altri uomini. Ma questi non contano, perché sono rari. Altri, infine, ricercavano soltanto l'oro. E questi non scoprirono mai il segreto. Avevano dimenticato che anche il piombo, il rame, il ferro hanno una Leggenda Personale da realizzare. Chiunque interferisca nella Leggenda Personale degli altri, non scoprirà mai la propria.
Le parole dell'Alchimista risuonarono come una maledizione. Questi si chinò e raccolse una
conchiglia del deserto.
Un tempo, questo luogo era un mare, disse.
Me n'ero accorto, rispose il ragazzo.
L'Alchimista lo invitò ad avvicinare la conchiglia all'orecchio. Il ragazzo, che lo aveva già fatto tante volte da bambino, ascoltò il rumore del mare.
Il mare è ancora dentro questa conchiglia, perché è questa la sua Leggenda Personale. E non l'abbandonerà mai, fino a quando il deserto non si coprirà di nuovo d'acqua.
Poi montarono sui cavalli e proseguirono verso le Piramidi d'Egitto.
Il sole aveva cominciato a tramontare quando il cuore del ragazzo diede un segnale di pericolo. Si trovavano fra gigantesche dune e il ragazzo guardò l'Alchimista, ma questi sembrava non avere notato nulla. Cinque minuti dopo il giovane scorse davanti a se due cavalieri, le sagome stagliate contro il sole. Prima che potesse parlarne all'Alchimista, i due cavalieri si erano trasformati in dieci, poi in cento, finché le gigantesche dune ne furono completamente piene.
Erano guerrieri vestiti di azzurro, con un triplo anello di cordone nero sopra il turbante. I loro vi si erano coperti da un altro velo azzurro, che lasciava scoperti solo gli occhi.
Bench‚ lontani, quegli occhi mostravano la forza dei loro animi. E quegli occhi parlavano di morte.
Li condussero in un accampamento militare là nei pressi. Un soldato spinse il ragazzo e l'Alchimista dentro una tenda. Era una tenda diversa da quelle che aveva conosciuto nell'oasi: all'interno, c'era un comandante con lo stato maggiore riunito al completo.
Sono le spie, disse uno degli uomini.
Siamo soltanto dei viaggiatori, rispose l'Alchimista.
Siete stati visti nell'accampamento nemico tre giorni orsono. E avete parlato con uno dei guerrieri.
Sono un uomo che cammina per il deserto e conosce le stelle, disse l'Alchimista. Non ho alcuna informazione di eserciti, o di movimenti dei clan.
Ho soltanto guidato il mio amico fin qui. Chi è il tuo amico? domandò il comandante.
Un Alchimista, rispose l'Alchimista. Egli conosce i poteri della natura. E desidera mostrare al
comandante le sue straordinarie capacità.
Il ragazzo lo ascoltò in silenzio. E con tanta paura.
Che cosa fa uno straniero in una terra straniera? domandò un altro uomo.
Ha portato con se del denaro da offrire al vostro clan, rispose l'Alchimista, .
Il ragazzo lo ascoltò in silenzio. E con tanta paura.
Che cosa fa uno straniero in una terra straniera? domandò un altro uomo.
Ha portato con se del denaro da offrire al vostro clan, rispose l'Alchimista,
Un uomo che conosce la natura e il mondo. Selui volesse, distruggerebbe questo accampamento con la sola forza del vento.
Gli uomini scoppiarono a ridere. Erano abituati alla forza della guerra e sapevano che il vento non può sferrare colpi mortali. Ma ciascuno di loro sentì una stretta al cuore. Erano uomini del deserto e avevano timore dei maghi.
Voglio vederlo con i miei occhi, disse il generale.
Ci servono tre giorni, rispose l'Alchimista. Ed egli si trasformerà in vento, soltanto per mostrarvi la forza del suo potere. Se non riuscirà, noi vi offriremo umilmente le nostre vite, per l'onore del vostro clan.
Non puoi offrirmi quanto già mi appartiene, disse, arrogante, il generale.
Ma accordò i tre giorni ai viaggiatori.
Il ragazzo era paralizzato dal terrore. Riuscì a uscire dalla tenda solo perché l'Alchimista lo sostenne
per le braccia.
Non lasciare che si accorgano della tua paura, disse l'Alchimista. Sono uomini coraggiosi e
disprezzano i codardi.
Il giovane, però, non aveva più voce. Riuscì a parlare solo dopo qualche tempo, mentre
camminavano attraverso l'accampamento. Non c'era bisogno, infatti, di tenerli prigionieri: gli arabi
si limitarono a privarli dei cavalli. E, ancora una volta, il mondo mostrò i suoi numerosi linguaggi:
il deserto, piuttosto che un campo libero e sconfinato, adesso era una muraglia insormontabile.

 
 
 
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