Citazioni nei Blog Amici: 12
 

Area personale

 

Archivio messaggi

 
 << Febbraio 2015 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
            1
2 3 4 5 6 7 8
9 10 11 12 13 14 15
16 17 18 19 20 21 22
23 24 25 26 27 28  
 
 

Cerca gli argomenti

a

Cerca gli argomenti scorrendo la tendina "tutti i tags" 

 

 

Scrivici:

copdus@gmail.com

 

 

a

 

 

 

 

Buona notte

d

 

Canzone della sera:

▶ Mango - La rondine (videoclip) - YouTube

Il sogno, la poesia,

l'ottimismo aiutano la realtà

più di ogni altro mezzo a

disposizione.

S. Agostino

 

 

 

Aforismi e frasi celebri


as


le lacrime ti impedirebbero di vedere le stelle

(R. Tagore)
 

L'angolo della scrittura

libro

 

 

 

 

 

Giuseppe Nieddu

(Fumetto: Vegis Auree)

Ant02

Il sito di Giuseppe Nieddu

Paolo Lubinu

(Libro: Jesu Cristu Etzu)

Visualizzazione di flyerJCEmini2.jpg

JESÙ CRISTU 'ETZU - ROMANZO D'ESORDIO DI PAOLO LUBINU - crowdfunding

 

Sunny_Poems

a

 

E’ un inseguirsi tra le righe

questo continuare a cercarsi

 dove l’altro smette.

Una connessione spontanea

Senza alcuna richiesta

 

 

 

Sensibilità tenerezza ardore

sono collegate al cuore

Talvolta arrecano lacrime e dolore.

Ma si è vivi nella sofferenza

e morti nell’indifferenza.

Sunny_Poems

 

 
Creato da: fabiana.giallosole il 18/02/2012
COPDUS - Coordinamento Provinciale Docenti Utilizzati di Sassari

Messaggi del 13/02/2015

 

Studenti

Post n°3139 pubblicato il 13 Febbraio 2015 da fabiana.giallosole
 

Da "ScuolaOggi"
Gli studenti nella “buona scuola”. Proviamo a chiarircidi Antonio Valentino


Il documento sulla Buona scuola non dedica molto spazio agli studenti in quanto tali. Ovviamente sono i principali soggetti per i quali l’intera operazione governativa di rinnovamento viene messa in campo. Ma l’ottica con la quale il  documento è costruito è , complessivamente, docente-centrica. E questo perchè hanno giustamente ravvisato – gli estensori - che un processo di riforma della scuola ha negli insegnanti il motore da revisionare e riattivare.

Le dichiarazioni del sottosegretario Faraone, sia quelle dei primi di dicembre che quelle di metà gennaio[1], hanno riportato in primo piano - in termini  però che hanno sollevato parecchie polemiche – il discorso specifico degli studenti delle Superiori.

Con le prime, esprimendo una posizione favorevole alle autogestioni studentesche che ormai da anni si ripetono come rito stanco, ma comunque carico di domande irrisolte; nelle seconde, proponendo di coinvolgere istituzionalmente gli studenti,  inserendoli nei  nuclei di valutazione, con i compiti previsti per questo organismo; e cioè: valutare i neoassunti alla fine dell’anno di prova, esprimersi sugli scatti stipendiali (solo in quest’ultimo caso lo studente non arebbe diritto di voto), elaborare il Rapporto di autovalutazione della scuola.

Una diversa prospettiva.  Per esempio

Pur condividendo le posizioni critiche diffuse sulle  affermazioni e i propositi del sottosegretario,  va riconosciuto a queste il merito di aver riproposto un tema che è comunque centrale, soprattutto per le scuole superiori: che è non tanto quello di quale scuola  per quale studente, quanto quello di quale collocazione, quale voce, che tipo di presenza garantire allo studente perchè la scuola diventi il luogo attrezzato e organizzato per raccogliere e dare risposte ai suoi bisogni e alle sue aspettative. 

Siccome nei decreti sulla buona scuola  si faranno scelte su tale questione, l’interrogativo mi sembra debba essere:  cosa è opportuno aspettarsi perché la centralità degli studenti sia nozione sensata e condivisa.

Al riguardo appare scelta corretta prendere preliminarmente in considerazione le idee più qualificanti venute fuori dal dibattito, sia all’interno delle associazioni studentesche che in quella parte del pianeta scuola più sensibile a questa tematica.

Alcuni approdi tra l’altro sono ormai in larga parte condivisi e condivisibili .

Per esempio, la possibilità per lo studente:

  • di costruire, a partire dal secondo biennio delle superiori, un  proprio progetto formativo (che allo stato attuale non c’è proprio), anche attraverso attività opzionali[2] e facoltative[3];  già ora previste, ma con modalità e in termini che  non possono funzionare, non essendo garantito l’organico necessario (come dire: nozze coi fichi secchi);
  • di disporre di spazi per lo studio autonomo o di gruppo, eventualmente assistito, fuori dal l'orario curricolare;
  • di  dar vita in autonomia ad aggregazioni di vario tito (per es. per attività musicali  o sportive autonomamente gestite) e più in generale di vivere la scuola anche come spazio di aggregazione e di socializzazione;
  • di far sentire la propria voce su temi come la gestione della scuola sotto il profilo della unitarietà delle scelte e dei provvedimenti (con particolare riferimento ad un minimo di omogeneità dei criteri metodologico-didattici e valutativi).

E, sempre per esempio: la garanzia sia di insegnanti che sappiano fare bene il loro mestiere - e che lo facciano in modo coordinato e collaborativo -; sia  di scuole sicure, decorose e attrezzate (in prosecuzione e completamento del piano già previsto di interventi, che stentano però in molti casi a partire).

Chiarirsi su due punti (almeno)

Due punti soprattutto, tra quelli rappresentati nelle esemplificazioni, richiedono però qualche chiarimento.

Il  primo  è sul progetto formativo individuale . Al riguardo è da condividere la posizione di quanti ritengono che non debba trattarsi di un curricolo da “personalizzare” attraverso un ampliamento del numero delle materie da seguire o attività aggiuntive a quelle curricolari di scuola; detta in altri termini:  no ad un sovraccarico di imput cognitivi, no a curricoli sovraccarichi; sì, invece,  a curricoli sobri e motivanti,  fatti, oltre che di discipline obbligatorie, anche di insegnamenti opzionali e facoltativi; ma costruiti  secondo logiche non additive e garantiti dall’attribuzione di un organico ad hoc.    

Pertanto, l’organico funzionale - di cui si aspetta l’attivazione con la stabilizzazione di un gran numero di precari – dovrebbe  tendere, in questa ottica,  ad arricchire le opportunità formative. Con l’obiettivo di  rendere possibile, per lo studente, costruire un proprio curricolo con un' offerta più ricca. (Si auspica anche che questo organico porti sia a favorire la formazione di classi gestibili per numero e per composizione; sia a permettere di ritagliare risorse orarie per le funzioni di coordinamento e collaborazione)

Questo criterio dovrebbe valere anche per la primaria.

Bene certamente la musica e l’educazione civica, purchè siano però inserimenti armoniosi e gestiti in copresenza, così che l’attenzione alle competenze di base sia responsabilità condivisa degli insegnanti.

Se introduciamo ulteriori separatezze disciplinari, la solidità e l’unitarieta degli apprendimenti (quindi il loro valore e il loro senso) rimarrà per molti ragazzi, soprattutto per i più deboli, un obiettivo mancato.

Il secondo chiarimento riguarda il valore legale del titolo di studio. So che la questione è delicata e spessa. Ma non dovrebbe impedirci di vedere che già oggi questo valore è poco considerato, non solo ai fini dell’inserimento nelle imprese private, ma anche nell’iscrizione alle università.

Comunque – sto brutalmente semplificando - se si accetta l’idea di percorsi individualizzati (di progetti formativi personalizzati), bisognerebbe conseguentemente ragionare più sulla certificazione dei percorsi seguiti (che dovrebbero comunque garantire livelli essenziali di competenze sia per l’area formativa della cittadinanza, sia per quella dell’ indirizzo scelto) che sul valore, più o meno legale, di uno specifico titolo di studio. O no?

 

Gli studenti nel NdV: perché la proposta non convince

Ritorno ora, con considerazioni più dirette, sul punto da cui sono partito: la proposta espressa dal sottosegretario Faraone di inserire un rappresentante degli studenti nel Nucleo di valutazione[4]. Proposta che sembra anche a me   sostanzialmente sbagliata.

La ragione appare abbastanza semplice:  la centralità dello studente non la si afferma facendogli fare cose  che non appartengono all’essere studente. Non valuti (come competenza istituzionale) chi ti valuta. Si stravolge il senso del rapporto insegnante-studente che è un rapporto che vogliamo certamente fondato sulla reciprocità (che esclude subalternità e unidirezionalità e chiama in causa piuttosto alleanza e lealtà). Ma su una reciprocità che parta dal riconoscimento che ruoli, responsabilità e poteri sono diversi; ed è bene che lo siano per evitare confusioni, ritorsioni, snaturamento delle funzioni.

Fughe in avanti confondono le idee e scaricano sullo studente compiti impropri e fuorvianti, deresponsabilizzando la scuola rispetto ai suoi, di compiti; dobbiamo richiamarne qualcuno? Garantire insegnanti all'altezza, ad esempio, e ancora: curricoli flessibili e aperti,  etc., etc.. 

Penso, molto semplicemente, che, se veramente vogliamo che la scuola sia per lo studente, dobbiamo piuttosto pensare a provvedimenti e impegni che garantiscano, attraverso opportune e impegnative misure (formazione mirata del personale scolastico, comportamenti e pratiche professionalmente orientate nel senso indicato, controlli che ne verifichino la tenuta), le prerogative di cui alle esemplificazioni precedenti.

Comunque, per concludere sul punto: molto meglio il coinvolgimento degli studenti attraverso il ricorso a questionari essenziali e diretti (di cui parla tra l’altro anche il Sottosegretario) e a interviste coi loro rappresentanti. Rappresentanti da considerare, questo sì, testimoni e interlocutori privilegiati nel processo di elaborazione del Rapporto di autovalutazione.

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

24 punti

Post n°3138 pubblicato il 13 Febbraio 2015 da fabiana.giallosole
 

Da “La Tecnica della Scuola”

Pubblicati i 24 punti su cui punterà il ministro nel 2015: a partire dalla “valutazione come strumento di miglioramento della scuola e di valorizzazione degli insegnanti”.

C’è anche l’intento di aprire gli istituti “oltre l’orario delle lezioni, per lo sviluppo di progetti e per contrastare la dispersione scolastica”. Sul precariato: verrà ridotto drasticamente. Novità per l'Afam. Per gli alunni più competenze linguistiche, economiche e informatiche.

 Il ministro Giannini pubblica le sue priorità politiche per il 2015. Lo fa attraverso un comunicato, nel quale annuncia che si tratta di 24 punti ben definiti. Tra questi, il responsabile del Miur ne indica alcuni, ritenuti evidentemente tra i più importanti: e dice che si “impegnerà nella promozione della valutazione come strumento di miglioramento della scuola e di valorizzazione degli insegnanti”. Si tratta di uno dei punti più caldi, oltre che contesi, di cui si parlerà sicuramente lunedì prossimo, 16 febbraio, nell’annunciato incontro con i sindacati.

Il titolare del dicastero di Viale Trastevere promette anche un “forte impegno a rendere la scuola sempre più “aperta”, anche oltre l’orario delle lezioni, per lo sviluppo di progetti e programmi dedicati e per contrastare la dispersione scolastica. Si punta poi ad una scuola digitale e dematerializzata, per semplificare i flussi di dati e promuovere nuove forme di insegnamento”.

Giannini annuncia che poi intenderà “promuovere e incentivare gli interventi in materia di edilizia scolastica, ridurre drasticamente il precariato fra i docenti e aumentare la formazione della classe insegnante, eliminare le 'molestie' burocratiche a cui sono sottoposti dirigenti scolastici e professori. E ancora, sostenere il percorso di internazionalizzazione degli atenei italiani e delle istituzioni dell'Alta formazione artistica musicale e coreutica (AFAM), sia dal punto di vista della mobilità degli studenti che di quella dei docenti. Rendere più agevole e appetibile l'accesso alla carriera accademica da parte dei giovani. Ripensare l'orientamento all'università e al mondo del lavoro. Migliorare la programmazione degli interventi nell'ambito della ricerca. Riaprire il confronto sul tema delle borse di studio universitarie”.

Sempre il ministro spiega che al centro dell'attività politica del 2015 vi sarà “anche il potenziamento delle competenze linguistiche, economiche e informatiche degli alunni e l'incremento del numero di studenti delle scuole secondarie che hanno accesso a percorsi di alternanza scuola-lavoro. Fra le priorità anche l’ottimizzazione degli spazi di autonomia degli istituti, attraverso l’attuazione dell’organico funzionale e l’incentivazione dell’utilizzo condiviso di risorse strumentali e umane tra reti di scuole”.

Tra gli obiettivi per il 2015 anche l'accelerazione della distribuzione delle risorse alle università su base meritocratica e il ricambio generazionale della classe docente. Le priorità del Miur proseguono con la riprogrammazione dell’orientamento universitario per assicurare un miglior collegamento tra mondo del lavoro e mondo accademico. Rendere più semplici le procedure di assegnazione delle risorse per la ricerca e quelle di programmazione, anche attraverso la creazione di Coordinamento Nazionale degli Enti pubblici di ricerca è un altro degli obiettivi indicati. Sempre nell’ambito della ricerca, verranno promosse politiche di mobilità dei ricercatori a tutti i livelli e, nell’ambito del quadro europeo, in linea con il programma “Horizon 2020”, saranno favoriti processi di apertura internazionale degli Enti pubblici di ricerca.

Gli istituti di Alta formazione artistica, musicale e coreutica saranno non solo aiutati a migliorare i loro processi di internazionalizzazione, ma riformati nella struttura, con particolare riguardo all’offerta formativa e al reclutamento, e nella governance, per favorire un sistema di autonomia responsabile.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Scuole

Post n°3137 pubblicato il 13 Febbraio 2015 da fabiana.giallosole
 
Tag: Scuole

Da “La Repubblica”

"Scuole, in credito? Vedremo...". A rischio mezzo miliardo di euro

La prima protesta arriva da Bologna, e ora al Senato interrogazione al governo sulla circolare che "suggerisce" alle scuole di cancellare dai bilanci i fondi già spesi e che il governo

Salvo Intravaia

"Chi ha avuto, ha avuto...", e il mezzo miliardo di euro che le scuole avanzano dal ministero rischiano di essere cancellati per sempre. "Radiati", si dice in burocretese.

Nei giorni scorsi, a Bologna, i genitori hanno alzato la voce contro la nota numero 18780 del 22 dicembre scorso, che "suggerisce" alle scuole di radiare dai loro bilanci i cosiddetti "residui attivi": i crediti che le scuole vantano nei confronti del ministero dell'Istruzione per pagamenti anticipati dalle segreterie scolastiche e mai restituiti. E si sono rivolti direttamente al premier Renzi con una lettera. I dirigenti scolastici sono più cauti, perché una loro protesta formale potrebbe essere interpretata come atto di insubordinazione.
La nota in questione, scrive la senatrice del M5S, Maria Mussini, in una interrogazione al ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, "auspica che con progressiva e ragionata programmazione possano essere radiati i residui attivi ancora iscritti nei bilanci, stante l'attuale situazione finanziaria di bilancio dello Stato e in considerazione della vetustà temporale dei residui attivi, tramite delibere di consigli d'istituto". In altre parole, le casse dello stato sono al verde e i crediti vantati dagli istituti sono troppo vecchi per essere ancora pretesi dalle scuole. E' come se fossero scaduti. Ma le somme anticipate dai segretari attraverso modifiche di bilancio sono state prese in prestito da altri capitoli, in attesa di essere rimpinguati.

Secondo la Mussini le scuole hanno attinto ai "fondi dell'offerta formativa", finanziata anche con i contributi volontari dei genitori. "Si tratta per lo più di fondi  -  scrive alla Giannini  -  relativi agli anni finanziari tra il 2006-2009 destinati al pagamento di supplenze e compensi accessori al personale docente e Ata". Cifre che variano da 20mila a 100mila euro che, in tempi di magra come quelli che stanno vivendo le casse scolastiche, rappresentano una fortuna. Tanto per dare un ordine di grandezza, una scuola con mille alunni che versano 50 euro di contributo volontario riesce a raccogliere 50mila euro l'anno. E il credito nei confronti del ministero non di rado supera questa cifra.

Secondo una stima prudente il credito complessivo delle oltre 8mila scuola italiane nei confronti dello stato supera il mezzo miliardo di euro. Che adesso rischia di essere azzerato per sempre. Due anni fa, un gruppo di genitori liguri si sono rivolti ai giudici per ottenere quanto spettava alle scuole frequentate dai figli. E il Tar Liguria ha condannato il ministero dell'Istruzione e quello dell'Economia a effettuare l'erogazione delle somme stanziate in favore degli istituti scolastici di Imperia al fine di ripristinare il corretto espletamento del servizio scolastico pubblico.

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Precari ATA

Post n°3136 pubblicato il 13 Febbraio 2015 da fabiana.giallosole
 

Da “ItaliaOggi”

Precari Ata, uno su cento ce la fa

   Al lumicino le chance di supplenza per i 300mila iscritti . La legge di Stabilità ha ridotto i posti in organico e vietato le supplenze fino a 7 giorni

Nicola Mondelli

Sarebbero in totale trecentomila gli aspiranti a supplenze brevi e saltuarie di assistente amministrativo, assistente tecnico, collaboratore scolastico, guardarobiere, cuoco e infermiere che entro l'8 ottobre 2014 avevano presentato domanda di aggiornamento o di inserimento nelle graduatorie di istituto di terza fascia del personale Ata.

Si tratta delle graduatorie valide per il triennio 2014/2015, 2015/2016 e 2016/2017.

Il loro numero, peraltro assolutamente indicativo, lo si ricava dalla presa visione, appunto, delle graduatorie provvisorie consultabili sui siti degli uffici scolastici territoriali e su quelli degli istituti presenti nelle singole province. Il dato definitivo, che presumibilmente non si discosterà molto da quello ufficioso, lo si potrà tuttavia definire solo dopo la pubblicazione delle graduatorie definitive, pubblicazione che dovrebbe avvenire entro la prossima settimana.

In ogni caso il dato di trecentomila non sorprende più di tanto quanti avevano fatto osservare, fin dal momento della pubblicazione del decreto ministeriale (5 settembre 2014) con il quale si fornivano le disposizioni per l'aggiornamento o l'inseriment nelle graduatorie di istituto di terza fascia, che l'avere consentito a chiunque di presentare la domanda, purché in possesso dei titoli di studio richiesti per ognuna delle figure professionali del personale Ata – non inferiore comunque al diploma di qualifica triennale rilasciato da un istituto professionale - avrebbe indotto migliaia di giovani e meno giovani a presentarla nella speranza di ottenere nel corso del triennio di validità delle graduatorie una supplenza breve o saltuaria.

Una speranza che, alla luce dell'elevatissimo numero di aspiranti e soprattutto delle ulteriori riduzioni di posti in organico (2.020 a decorrere dall'anno scolastico 2015/2016) e del divieto imposto ai dirigente scolastici al conferimento di supplenze brevi di assistente amministrativo nelle scuole con più di tre unità in organico di diritto, di assistente tecnico, di collaboratore scolastico per i primi sette giorni di assenza del titolare, previsti dalla legge 23 dicembre 2014, n. 190 (legge di stabilità 2015), potrà realizzarsi per l'1 o al massimo per il 2 per cento degli inclusi nelle graduatorie di istituto.

Dopo la pubblicazione delle graduatorie definitive, i dirigenti scolastici saranno tenuto a conferire eventuali supplenze utilizzando esclusivamente le nuove graduatorie, ciò comporterà in non pochi casi la risoluzione del contratto stipulato con gli aspiranti inclusi nelle graduatorie in vigore per il triennio 2011/2014, contratti validi fino alla nomina dell'avente diritto incluso nelle nuove graduatorie.

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Docenti

Post n°3135 pubblicato il 13 Febbraio 2015 da fabiana.giallosole
 
Tag: Docenti

Da "La Tecnica della Scuola"


Docenti full time: e quando potranno preparare le lezioni?


Lucio Ficara

Secondo il Piano Renzi i docenti dovranno garantire una maggior presenza a scuola e in classe. Ma se sarà così quando troveranno il tempo per preparare le lezioni e correggere i compiti?

Se in un’azienda si decidesse di aumentare la produzione, e per fare ciò, si decidesse di impegnare per un maggiore numero di ore i lavoratori, la conseguenza naturale di questa decisione aziendale sarebbe un incremento del salario adeguato e proporzionato all’aumento dei carichi di lavoro.

Questo discorso, lineare e logico, non sembrerebbe valere per la scuola; infatti il Governo punta, con insistenza e una certa dose di sfacciataggine politica, a proporre per gli insegnanti carichi di lavoro aggiuntivi, ma senza prevedere nessun aumento salariale. Paradossalmente si tenta di bloccare, o quanto meno di ridurre drasticamente gli scatti stipendiali legati all’anzianità di servizio, si insinua il dimensionamento salariale complessivo degli insegnanti, ma allo stesso tempo si tenta di disporre l’obbligo per i docenti alla formazione, al recupero delle ore non lavorate per l’interruzione dell’attività didattica o per la chiusura della scuola, e si richiede la disponibilità, in cambio di crediti didattici per la carriera, a svolgere ore aggiuntive per le supplenze dei colleghi assenti e per i corsi di recupero.
E questa la chiamano, senza alcun rispetto per i diritti dei lavoratori e senza tenere in alcun conto la reale usura psico-fisica della funzione docente, “La Buona Scuola”.  E invece sembra essere un’operazione politica e aziendalistica, fatta sulla pelle degli insegnanti chiamati ad offrire la loro disponibilità culturale e organizzativa per salvare la scuola dal collasso.

 Ma se i docenti stanno sempre a scuola, per formarsi obbligatoriamente, per svolgere le attività collegiali, per fare corsi di recupero, per incontrare le famiglie, per svolgere attività progettuali, per somministrare e correggere i test Invalsi, quando troveranno il tempo per preparare le loro lezioni, preparare e correggere le verifiche? Forse chi è il responsabile politico della scuola dei partiti di maggioranza, il ministro dell’Istruzione e i vari sottosegretari del Miur, dovrebbero sapere che un docente è mediamente impegnato, nella sua attività per la scuola, almeno 36 ore settimanali e non è possibile pretendere di più. Forse chi pensa il contrario, non conosce bene qual è la dinamica lavorativa di un insegnante, perché della scuola ha solo il ricordo di quando era un semplice studente.

 

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

ATA

Post n°3134 pubblicato il 13 Febbraio 2015 da fabiana.giallosole
 
Tag: ATA

Da "La Tecnica della Scuola"


Ata, batosta per i precari: dopo i 2mila tagli, anche i posti vacanti ai soprannumerari delle province!


Alessandro Giuliani

La “sorpresa” è stata annunciata dal Miur ai sindacati. E il leader Cisl Scuola, Francesco Scrima sbotta: è una scelta aberrante, perché non è certo togliendolo ad altri che si può pensare di difendere il lavoro tagliato con scelte di cosiddetta “razionalizzazione”, improvvisate e demagogiche.

La Legge di Stabilità parla chiaro: il prossimo anno verranno tagliati 2mila Ata. E ora cominciano a conoscersi i dettagli dell’operazione: arrivano da un incontro svolto l’11 febbraio al Miur tra amministrazione e sindacati, al termine del quale è seguito uno “sfogo” del leader della Cisl Scuola, Francesco Scrima.

“‘La scuola che cambia, cambia l’Italia’ è il titolo suggestivo di un’iniziativa del partito del premier, ma per il momento – ha detto il sindacalista - l’unico cambiamento lo avrà la vita di 2.000 lavoratori della scuola: 1.000 collaboratori scolastici e altrettanti assistenti amministrativi. Grazie ai tagli previsti dalla legge di stabilità resteranno da settembre senza lavoro. È quello che scaturisce dall’incontro di oggi al MIUR sugli organici ATA del prossimo anno scolastico, e non è certo un buon viatico per gli imminenti annunci di provvedimenti sulla scuola”.

L’assurdo della decisione del Governo è che l’organico ATA si dimostra già oggi del tutto insufficiente, “tant’è vero che è stato necessario incrementarlo di circa 5.000 posti – aggiunge Scrima - perché le scuole potessero funzionare regolarmente. Ci vuol poco a capire che se rimarranno i tagli annunciati, ne faranno le spese il tempo scuola e la qualità dell’offerta formativa”.

Ma la novità, che per molti precari è un’altra mazzata, è soprattutto un’altra: “i precari ATA sarebbero costretti, ci dice il Ministero, a lasciare il posto ai dipendenti in esubero delle province. È una scelta che non esitiamo a definire aberrante, perché non è certo togliendolo ad altri che si può pensare di difendere il lavoro tagliato con scelte di cosiddetta “razionalizzazione”, improvvisate e demagogiche”.

Le perplessità del sindacato verranno sicuramente espresse nel corso dell’incontro del 16 febbraio con il ministro dell’Istruzione: da “Giannini ci attendiamo chiarimenti ma soprattutto qualche indispensabile segnale di ripensamento e di cambio di rotta, perché quella imboccata è una rotta di collisione con le ragioni vere del lavoro e della scuola”, conclude Scrima.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Decreto buona scuola

Post n°3133 pubblicato il 13 Febbraio 2015 da fabiana.giallosole
 

Da "OrizzonteScuola"


 Decreto buona scuola, Chimienti: nessuno sa niente


Daniela Girgenti

"Neanche all'interno delle Aule parlamentari né gli stessi parlamentari del Pd sanno dove andrà a parare Renzi", questa la dichiarazione della deputata del M5S a GildaTv. I soldi verranno reperiti dai tagli alla scuola stessa. Assumere dalle GAE e dalle GI.Buio assoluto su quanto verrà presentato dal presidente del Consiglio, Matteo Renzi, domenica 22 febbraio, a Roma nel corso della manifestazione "La scuola che cambia, cambia l'Italia".

"Nessuno sa nulla sui decreti" secondo Silvia Chimienti, deputata del Movimento 5 Stelle. "Questo dimostra la volontà di chiudersi a riccio e di negare il dibattito all'interno della società e del Parlamento".

Alla domanda dove verranno reperiti i soldi per le assunzioni in ruolo dei 150mila precari, la Chimienti risponde durante l'intervista a GildaTv: "le risorse verranno tolte alla scuola stessa, al Fis, agli scatti stipendiali, al personale Ata".

Il 18 febbraio il M5S presenterà una proposta al ministro Giannini in modo che tutti i precari delle graduatorie ad esaurimento e delle graduatorie di istituto "pluriabilitati, pluritestati vengano assunti perché è un loro diritto". 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
 

 CHI SIAMO

Il Coordinamento provinciale dei Docenti Utilizzati di Sassari (COPDUS), si è costituito ufficialmente nel mese di settembre 2011, in seguito alla necessità di fronteggiare il nefasto articolo 19 della Legge 111 del 15 luglio 2011 col quale si dispone la messa in mobilità intercompartimentale dei docenti inidonei o il declassamento a personale ATA con conseguente riduzione stipendiale.

Esserci costituiti in gruppo è stato per tutti noi fondamentale in quanto ci ha dato da subito la forza e la determinazione, entrambe importanti, per intraprendere tutte quelle azioni di lotta civile allo scopo di trovare soluzioni al problema che ci ha visti coinvolti, assieme ad altri quasi 4000, a livello nazionale.

Ritrovarci con cadenza settimanale ci fa sentire, non solo più uniti e aggiornati sull'evolversi della nostra situazione, ma soprattutto più sicuri e positivi nell'affrontarla.

Per questo motivo, e non solo, abbiamo col tempo sentito il bisogno di creare questo BLOG ossia uno spazio per informarci ed informare anche coloro che trovandosi nella nostra situazione pur non facenti parte del coordinamento di Sassari, avranno piacere di visitarci e saranno i benvenuti.

Al tempo stesso vogliamo che questo sia uno spazio oltre che di informazione anche di incoraggiamento al "ce la faremo" e al "non smettere" e quindi non vuole avere e non avrà aspetti e contenuti sterili o "istituzionalizzati".


e-mail: copdus@gmail.com oppure fabianagiallosole@libero.it

 

Felice settimana


 Serena, solare settimana a tutti voi, piena di energia e di voglia di lottare ancora insieme...

FabianaGiallosoleq

 

 

Biblio-Blogs e Forum utili:

Docente Bibliotecario

http://www.libreriamo.it/


I lettori possono riprodurre liberamente le immagini presenti in questo blog.

In questo blog sono presenti immagini tratte da Internet. 

Se qualcuna di esse, a nostra insaputa, è  protetta da copyright

Vi preghiamo di informarci e provvederemo subito a rimuoverla.

 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

Net Parade

Sostieni il blog Docenti Inidonei e + su Net Parade!

Con un click aiuterai il blog a crescere! 

a

 

 

Psss...puoi votare + volte! Grazie. FabianaGiallosole

 

Ultimi commenti

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 

pillole musicali

 

s

 

Loredana Errore - Innamorata (Audio) - YouTube

Loredana Errore Ti sposerò - YouTube

 Naya Rivera - Songbird (Traduzione italiano) - YouTube

Preghiera della sera 

O Maria dacci la tua forza

 e la tua volontà per affrontare

 e superare gli ostacoli della vita...

 

Divagazioni artistiche sarde

 

http://web.tiscali.it/spazio_alguer/articoli/2001/immagini/0533_2001%20.jpeg

Il sito di Giuseppe Nieddu

(Grafico pubblicitario, disegnatore fumetti, illustratore tradizionale e digitale etc)

Carlo Nieddu videomaker, fotografo, noto sul web come Carloportone 

 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963