Creato da ippotommy73 il 31/05/2008

ritorno ad amare

una sola tua carezza mi toglie il fiato mi ferma il cuore e mi lascia senza parole

I PREMI



cari amici ho ritenuto opportuno che l'affetto che mi dimostrate meriti uno spazio suo quindi ho creato un blog solo per i premi e le manifestazioni di affetto che mi date, cliccate qui sotto e li troverete tutti li e grazie ancora di cuore

i premi


 

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Citazioni nei Blog Amici: 22
 
"Ama"

Ama finchč non ti fa male,
e se ti fa male,
proprio per questo sarā meglio.
Perchč lamentarsi?
Se accetti la sofferenza
e la offri a Dio, ti darā gioia.
La sofferenza
  čun grande dono di Dio:
chi l'accoglie,
chi ama con tutto il cuore,
chi offre se stesso
ne conosce il valore.
 




 

 

 

 

 

 

 

ASPETTANDO LA NOTTE PER SOGNARE INSIEME

 




 
 

 






 

PERLE DI SAGGEZZA

 

Non discutere mai con un idiota

Ti trascina al suo livello e ti batte con

    l'esperienza....


a volte è meglio stare zitti e dare l'impressione di essere stupidi che parlare e togliere ogni dubbio



LA PAZIENZA
rafforza lo spirito,
addolcisce il temperamento
governa la carne,
spegne il rancore
estingue l'invidia,
sottomette l'orgoglio
imbriglia la lingua,
trattiene la mano
doma la tentazione,
sopporta il dolore...ma
NON TOLLERA I ROMPICOGLIONI


Nessuno merita le tue lacrime e i tuoi pianti, e colui che li merita veramente non ti farà mai piangere…”

 

 ci vuole  un minuto per notare una persona speciale, un'oraper apprezzarla, un giorno per amarla, ma si ha in seguito bisogno ditutta una vita per dimenticarla…”



i veri amici vedono i tuoi errori e te li fanno notare
i falsi amici vedono allo steso modo i tuoi errori
ma li fanno notare agli altri

 




 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

NON MORTIFICARE MAI UN BAMBINO



                                             



 

 

la rivelazione

Post n°1983 pubblicato il 18 Aprile 2017 da ippotommy73

L’indomani di buon ora si mise in viaggio avvertì il tenente di stefano che stava per partire e si avvio, durante il viaggio la smania di capire i lati oscuri della vita di eva e l emozione di rivedere susanna si alternavano facendo perdere la cognizione del tempo e dello spazio al capitano che come sempre assorto nei suoi pensieri non si rese conto che il suo viaggio era arrivato al termine, passando davanti san pietro e prima di salire sul gianicolo si infilò in una stretta via di Trastevere che portava davanti al carcere, proprio davanti al portone d ingresso c era ad attenderlo il tenente di stefano che già aveva avvertito gli agenti penitenziari del suo arrivo che lo fecero entrare senza fargli perdere tempo.

Sceso dall’auto il capitano aspettò il tenente che gli stava andando incontro…

Capitano: buongiorno tenente la ringrazio di tutto spero che sia l ultima volta che le do fastidio ma per me è importante risentirlo sperando che sia più collaborativo, e l assicuro che le mie domande saranno prettamente inerenti al mio caso

Tenente: buongiorno capitano si figuri è un piacere e sono sicuro visto la sua serietà che non uscirà fuori dal seminato e se pure lo facesse potrebbe essere una cosa positiva visto che anche con noi non collabora più di tanto.

Capitano: bhe visto quello che è successo alla moglie penso che abbia pensato quello che ho pensato io l altra volta, in fondo ha ancora un bambino da proteggere.

Il tenente annui e fece strada al capitano che stava ancora riorganizzando le idee. I due militari aspettarono qualche minuto in una piccola stanza molto più riservata rispetto alla sala visite, l arrivo del punzo, che con fare molto meno spavaldo non si meravigliò di rivedere il capitano…

Punzo: chi si rivede a che devo il piacere captano

Capitano:  la vedo un po’ provato sig. punzo l alloggio non è al livello degli hotel spagnoli?

 Punzo: sa com è qui la vita può essere molto dura quando non ci si è abituati

Capitano: ci poteva pensare prima e comunque lei almeno è ancora qui per raccontarlo invece ci sta qualcuno che non c’è più e ha lascito molti misteri, e sono quelli che mi interessa sapere da lei.

Punzo: immagino che stia parlando di mia moglie, ma io so ben poco come sa io non era neppure in italia quando è stata uccisa.

Capitano: certo lo so bene ma quello che voglio capire è altro, io sono stato a casa sua mi può spiegare come mai la casa è tappezzata di foto di suo figlio con la madre e altri parenti ma non ce ne nemmeno una con lei?

Punzo: forse perché non mi piace farmi fotografare non sono fotogenico

Capitano: non mi prenda in giro da quanto tempo non andava a casa non ho trovato neppure una traccia di una presenza maschile in quella casa, e perché la sorella di eva odiava cosi tanto lei e sua moglie in fine sa sua moglie avesse un altro uomo? Quando è stata uccisa era incinta e dal  dna non è lei il padre

Assalito da quelle domande che toccavano l’intimità di una famigli il punzo crollo

Punzo: capitano non l ha ancora capito io in quella casa non ci sono mai entrato, il matrimonio era una facciata ci hanno obbligati a sposarci, il bambino non è il mio

Capitano: cosa sta dicendo punzo mi vuole prendere per il fondelli?

Punzo:  assolutamente ma sono stanco di questa sceneggiata, il figlio non è il mio ma ci hanno obbligati a sposarci per nascondere uno scandalo che avrebbe avuto conseguenze gravissime

Capitano: e chi sarebbe il padre del bambino?

Punzo: lei lo conosce bene capitano gli è stato alle costole per tanto tempo… il dottor Vassallo

Capitano: forse è il caso che cominci dal capo e mi faccia capire cosa centra vassallo con lei e con eva

Punzo: dunque capitano quando conobbi eva lei era appena stata assunta allo studio di vassallo io ero una tirocinante, eva come tutte le nuove leve cercava di mettersi in mostra volenterosa, la sua disponibilità e gentilezza venne ben presto travisata da molti e specialmente da vassallo che inizio a corteggiarla prima discretamente poi con molta insistenza ma senza risultato,m eva era una bravissima ragazza e frequentava un ragazzo della sua età, non avrebbe mai aggettato le avance di un vecchio se pur ricco e potente. Una sera rimasero soli allo studio, e dopo l ennesimo rifiuto vassallo perse la testa e violentò eva. E la minacciò per non fargli sporgere denuncia, facendo leva sui genitori e la sorella. Dopo quel episodio eva non andò più allo studio ma quando si accorse che era incinta dovette mettere vassallo davanti alle sue colpe.

Naturalmente lui per evitare lo scandalo prima disse ad eva di abortire minacciandola ma vista la sua determinazione a non volerlo fare escogitò questo piano.

Capitano: mi scusi punzo ma lei cosa centra e poi come ha fatto convincerla a sposare eva che come dice lei a stento conosceva?

Punzo: io avevo problemi di droga e vassallo lo sapeva benissimo e sapeva pure che con lo stipendio che avevo non potevo certo permettermela nonostante la mia famiglia fosse ricca., lui sa sempre tutto di chi lo circonda amici e nemici, anche di lei sa capitano conosce tutto. Comunque ha usato queste sue informazioni per obbligarmi a sposare eva e assumermi la paternità del bambino, eva è stata anche lei costretta ad accettare naturalmente con i suoi modi persuasivi vassallo ha messo in scena questa farsa per uscirne pulito senza scandali, dopo qualche mese prima della nascita del bambino ci siamo sposati, vassallo ha comprato e arredato la casa dove dovevamo vivere e obbligò eva a tornare allo studio per tenerla sempre sotto controllo.

Capitano: ma i familiari sapevano o si sono bevuti questa storia?

Punzo: i genitori non hanno mai sospettato nulla ma alice sapeva ogni cosa era la mia fidanzata epoca e progettavamo un futuro insieme per lei stavo cercando di uscirne fuori ma le cose sono andate diversamente

Capitano: poi come mai è finito a fare il corriere visto le vassallo la teneva in pugno in questo modo?

Punzo: capitano la risposta la dovrebbe già conoscere ma io ho accettato di parlare di eva il resto non è importante o almeno per il suo caso, comunque ci ha provato. E ora se mi vuole scusare sono stanco non ho più nulla da dirle

Il capitano annuendo con il capo fece portar via il punzo, ma quella conversazione aveva si chiarito tante cose ma aveva pure aperto una finestra sulla vita di eva che mai si sarebbe immaginato, turbato e pensieroso si fece accompagnare dal tenente all uscita, e durante quei pochi metri di corridoi non riuscì a dire nessuna parola era confuso non tanto per la storia appena ascoltata, ma per il fatto che la bambina sorridente  che conosceva aveva dovuto subire quell orrore per mano di un viscido individuo. Neppure il tenente non disse nulla vedendo il capitano così pensieroso e turbato, si salutarono a stento

 

 

 
 
 

strano rapporto

Post n°1982 pubblicato il 18 Aprile 2017 da ippotommy73

Il capitano si congedo senza dire nulla solo con un gesto con la testa , ma inizio a pensare alla ultime parole di vassallo, e lo fece per tutto il tragitto che separava lo studio dal tribunale ed era così preso da questi pensieri che non si rese conto che in un batter d’occhio arrivò alla sua meta, per incontrare il giudice

Si informò dove fosse l ‘ufficio del giudice , ma proprio quando lo stavo chiedendo all’usciere  che il giudice si materializzò alle sue spalle come fosse spuntata dal nulla:

Giudice: finalmente vedo che è una sua abitudine tardare …

Il capitano si volto e con una voce stupita rispose al giudice..

Capitano: buongiorno dottoressa le chiedo scusa ma ho avuto una mattinata alquanto impegnata, proprio per poterle dare il maggior numero d’informazioni possibili.

Giudice: allora è perdonato capitano ma io ora ho un po’ di fame che ne dice di parlarne davanti un bel piatto di pasta , sa qui in mensa la fanno magnificamente

Il capitano intuendo l ironia del giudice acconsentì abbozzando un sorriso, e con un gesto della mano fece strada alla dottoressa come conviene a un gentil’uomo.

I due si avviarono alla mensa e si misero in fila perdere il pranzo, il capitanò notò che nonostante il fisco la dottoressa non badava troppo alla linea visto la quantità di cibo che prese. Usciti dalla fila si accomodarono ad un tavolo un po’ in disparte per stare un po’ più tranquilli.

 

Giudice: capitano non sarà certo un ristorante stellato, ma è sempre meglio di un triste e umido ufficio..

Capitano: bhe io sono più da pizzeria al massimo trattoria comunque vero meglio qui

Giudice: bene capitano allora mi dica pure le ultime novità

Capitano: allora dottoressa…

Giudice: marilena

Capitano: come?

Giudice: mi chiamo marilena almeno in queste occasioni informali possiamo darci del tu e badare poco ai convenevoli, e poi abbiamo la stessa età anzi sei un qualche giorno più vecchio di me

Capitano: vedo che è informata anzi che sei informata comunque per me va bene e con precisione i giorni sono 17 , dunque…

Il capitano tra un boccone e l’altro inizio a descrivere le attività svolte in mattinata e le conversazioni avute con la sorella e il datore di lavoro della vittima, e quando finì rivolse lo sguardo alla dottoressa che posò la posato e sul piatto fece un attimo di silenzio come per riflette e chiese

Marilena:  caro tommaso mi hai fatto una lista di eventi di luoghi e persone come se fosse un interrogazione scolastica, ma di sicuro hai avuto impressioni e ti sei fatto un idea della situazione che va ben oltre alla lista della spesa, sono quelle che mi interessano di più

Tommaso: effettivamente ho la sensazione che le cose stanno in maniera ben diversa da come vogliono farci credere, ad esempio a casa della vittima ho visto tante foto di eva con il figlio, ma nessuna con il padre e tanto meno in quella casa vi era traccia di una presenza maschile, e l’astio della sorella mi sembra eccessivo e molto strano. Vassallo poi dice che eva aveva solo compiti di segreteria ma non ci credo altrimenti perché farla controllare anche fuori dal lavoro e poi ho avuto la netta sensazione che sa qualcosa che di certo non ha nessuna intenzione  di parlarne con me.

Marilena: bene capitano penso che a questo dovrai farti un altro giro a roma per quanto riguarda vassallo ci penso io e al tuo ritorno vedrai che sarà più disponibile

Tommaso: ne dubito ma se lo dici tu , domani stesso partirò per roma, chiamerò il tenente di stefano appena tornato in ufficio dovrebbe essere ancora in loro custodia.

Marilena:  bene penso che per ora ci siamo detti tutti dobbiamo solo procedere.

Finito il pranzo si recarono all’uscita ma prima di congedarsi marilena con espressione maliziosa si rivolse a tommaso

 

Marilena: spero che la prossima volta il contesto sia più confortevole e intimo rispetto a una mensa di un tribunale

Tommaso: bhe se questo è un modo per farsi invitare a cena rispondo che si può  fare magari a casa mia cucino discretamente

Marilena: ottima idea ne riparliamo presto

I due si salutarono consapevoli che stava nascendo molto di più di una semplice collaborazione professionale.

Il capitano appena arrivato nel suo ufficio chiamò il tenente di stefano per organizzare un nuovo incontro con il marito di eva …

Capitano: buona sera tenente sono il capitano borghese la chiamo perché ho bisogno di parlare nuovamente con punzo da alcune verifiche mi dovrebbe chiarire alcuni dubbi, naturalmente non interferirò con le vostre indagini…

Tenente: buona sera capitano, certo che è possibile ma non è più in nostra custodia ma è stato trasferito al carcere di regina coeli in attesa della prima udienza, dovrò solo avvertire il direttore del carcere della sua visita mi deve solo dire quando

Capitano:  la ringrazio per va bene domani stesso ho fretta di chiudere le indagini, mi farebbe piacere che venisse anche lei

Tenente: i tempi sono un po’ stretti ma farò il possibile anche per esserci

Capitano: bene allora domani mattina presto parto ci vediamo alle 9:00 buona serata

Tenente: buona serata capitano

Appena chiusa la conversazione il capitano chiamò il maresciallo per avvertirlo che l indomani lui sarebbe partito per roma ma solo il maresciallo invece doveva scrutare nella vita di alice e il motivo di tanto astio nei confronti della sorella e chi fosse il misterioso spasimante di eva che incontrava all uscita da lavoro.

Ma quella non fu l unica chiamata che il capitano fece, subito dopo chiamò susanna per chiederle se le andasse di pranzare insieme, lei accetto con piacere, quindi presero appuntamento nello stesso centro commerciale dove si incontrarono la prima volta.

 

 
 
 

la sorpresa parte IV

Post n°1981 pubblicato il 18 Aprile 2017 da ippotommy73

...scrutando ogni singolo dettaglio, e trovando una casa ordinata e pulita, ma una cosa balzò subito all ‘occhio del capitano in casa c’erano solo foto di eva con il bambino e neppure una con il padre come se non esistesse nella vita di quella famiglia, per curiosità andò in bagno e poi in camera da letto senza trovare nessuna traccia di particolari maschili, percorrendo il corridoio giunse in un piccolo studiolo anche esso ordinato forse troppo, ma proprio li vi erano il pc e il tablet di Eva, il capitano provò ad accenderli ma entrambi erano protetti da password, quindi si limitò a spegnerlo per portarlo ai tecnici per analizzarlo, aprendo un cassetto il capitano trovò un altro cellulare e documentazione che fu prelevata e messa in uno scatolone,. In quella casa il capitano sentiva ancora più forte la tristezza, guardando quelle foto, sprazzi di vita che non c’è più , senza proferire parola il suo girovagare tra quelle stanze diventava sempre più una sofferenza e forse pure per questo che il capitano fece il più in fretta possibile, e mentre il maresciallo caricava tutto in auto il capitano ritornò a bussare alla porta di Alice, per dirle che avevano finito…

Capitano:  noi abbiamo finito e come vedrai per il momento non è piu possibile entrare se non autorizzati

Alice: capisco speriamo che questa storia finisca presto

Infastidito da quella frase la risposta di tommaso fu secca e severa

Capitano: credo che se pure troviamo il colpevole questa storia come la chiami tu non finirà mai stiamo parlando della morte di una persona della morte di tua sorella, mi sarei aspettato quanto meno un po’ più di rispetto ma a quanto vedo gli anni passano ma certe cose non cambiano

Alice senza proferire parola si apprestava a chiudere la porta ma il capitano ormai con voce autoritaria e professionale le intima di presentarsi l’indomani in caserma per rispondere ad alcune domande.

Alice annui con la testa e chiuse la porta.

Il capitano si diresse all uscita dove c’ era  il maresciallo  ad attenderlo che notò subito il cambiamento d’espressione del suo superiore,

maresciallo: capitano che è successo? È la prima volta che la vedo con quella espressione dura.

Capitano: festante per me rimangono incomprensibili certe pieghe della mente umana e credo che rimarranno tale a vita, vede io conoscevo eva da quando era piccola era legatissima alla sorella l’adorava e questo suo affetto veniva ricambiato con fastidio e disprezzo e non ostante la sua morte nulla è cambiato, maresciallo torni al comando e porti questo materiale alla scientifica io devo fare 4 chiacchiere con un'altra persona e poi vado al tributale dal giudice di maio ci vediamo in ufficio

Maresciallo: capitano vuole che la faccio venire a prendere ci metterà una vita a tornare

Capitano: festante  vada e non si preoccupi fare 4 passi mi farà bene più tosto solleciti i colleghi voglio chiudere in fretta

Il capitano  si diresse verso lo studio del dottor Vassallo datore di lavoro di eva e vecchia conoscenza del capitano.

Arrivano allo studio il capitano non dovette aspettare molto per incontrare il dottore che con un sorriso più falso di un orologio cinese salutò il capitano

Vassallo: ooo ma chi si rivede capitano borghese sta ancora cercando di trovare nei miei affari qualcosa di losco?

Capitano: lei è troppo scaltro per non sapere il motivo della mia visita che per sua fortuna sta volta non riguarda lei personalmente e i suoi affari, almeno per ora è così

Vassallo: e si capitano immagino perfettamente il motivo della sua vista e come sempre sarò a sua disposizione

Capitano: e questo che mi preoccupa il suo come sempre… comunque andiamo avanti, eva stava lavorando a qualche pratica in particolare ultimamente?

Vassallo: guardi eva era una ragazza lavoratrice e volenterosa ma le sue mansioni qui erano puramente di segreteria, non lavorava a nessuna pratica rispondeva al telefono prendeva appuntamenti non faceva neppure le fotocopie delle pratiche certi dati e meglio che non passino sotto a molti occhi

Capitano: immagino a quali dati si riferisce ma ora questi non mi interessano, più tosto ha viso eva strana ultimamente, ha cambiato qualche suo atteggiamento?

Vassallo: eva non era molto espansiva anzi aveva sempre un comportamento professionale e serio l’unica cosa strana era un uomo che l aspettava tutte le sere all uscita e questo succedeva da qualche mese, sa nel mio mestiere e meglio essere informati sui propri collaboratori

Capitano: e visto che è così informato sulle abitudini della vittima non è che per caso sa chi sia questo fantomatico uomo?

Con un sorriso sornione e beffardo rispose

 

Vassallo:  ma capitano le sembra che io facci pedinare lo spasimante della mia segretaria per sapere chi frequenta? Mi bastava sapere che non era un  ficcanaso ed era solo interessato alle grazie di eva.

Capitano: va bhe vedremo caro dottore se le viene in mente qualche altra cosa dove trovarmi lo sa benissimo le auguro una buona giornata

Vassallo:certamente capitano ma senta a me sta volta non si concentri su di me perderebbe il suo tempo, la soluzione potrebbe essere vicinissima a lei ma talmente vicina che rischia di non vederla, buona giornata capitano e pensi a quello che le ho detto.

 

 
 
 

abbraccame

Post n°1980 pubblicato il 03 Febbraio 2017 da ippotommy73

 
 
 

il confronto

Post n°1979 pubblicato il 03 Febbraio 2017 da ippotommy73

 
 
 

i nostri silenzi

Post n°1978 pubblicato il 03 Febbraio 2017 da ippotommy73

I nostri silenzi rotti da mille
versi che la primavera riporta
il dolce tramonto di una romantica
sera. dove la malinconia cede il
posto alla gioia dei nostri cuori.
mano nella mano passeggiando
su questa spiaggia deserta con i
nostri sguardi verso un rosso
tramonto, con un alito di vento che
increspa le onde lasciandole al loro
destino. Amore stammi vicina, non
aver paura della voce del mare. i
nostri destini si sono intrecciati in
questo tramonto senza fine, per noi
non esistono più i giorni vuoti senza
tempo, abbiamo tutto l'universo
davanti ai nostri occhi, non esiste
più il deserto di nebbia che a diviso
i nostri cuori per troppo tempo. ma
il destino a voluto ancora portarci
sulla stessa via. la via dei nostri
cuori. per due anime che si sono
sempre cercate.


 
 
 

respiri di te

Post n°1977 pubblicato il 03 Febbraio 2017 da ippotommy73

Accendono la notte
e si specchia nel cuore
l'amore...
attraverso pagine
di vita soffiate
scorre...
nel tramonto di un sogno
perso nel libro dei ricordi
nello spazio avvolgente
che culla ancora
il mio cuore di te!
Respiro l'essenza
che mi trasporta sulle ali
dove solo l'amore
rinasce in un sospiro
un petalo nel mistero
vola leggero...
a colmare di te,l'universo!

 


 
 
 

č venerdė

Post n°1976 pubblicato il 03 Febbraio 2017 da ippotommy73

 
 
 

la sorpresa parte III

Post n°1975 pubblicato il 05 Gennaio 2017 da ippotommy73

 

Il capitano prima di andar via rimase ancora un po’ seduto alla sua scrivania, troppe sorprese per un solo giorno , aveva bisogno di fermarsi per qualche minuto e mentre era li a sfogliare il fascicolo  su cui c’erano le informazioni su eva si soffermò sul suo lavoro, aspetto non ancora evidenziato, infatti eva faceva un lavoro abbastanza comune la contabile su uno studio di commercialista, ma il suo datore di lavoro ha destato l’interesse del capitano , infatti il dottor Eduardo Vassallo  era già noto al capitano dai tempi di quando prestava servizio al anti mafia, il dott. Vassallo risultava invischiato in molti loschi movimenti di una potente famiglia malavitosa, ma non si sa come ne è sempre uscito pulito. Un altro tassello da aggiungere al già ingarbugliato puzzle che il capitano deve cercare di risolvere e in tempi brevi. Ma ormai è ora di tornare a casa, ma sta volta non fa il suo solito percorso, fa una deviazione, invece di recarsi a verso casa si dirige verso il luogo del delitto,  ma sta volta non è per lavoro,  quella zona  il capitano la frequentava da ragazzo dove ha passato la sua adolescenza spensierata,  e dove poco distante vi era la casa di Susanna, il capitano si fermò a prendere una birra al bar li vicino e mentre la sorseggiava gli passavano avanti i momenti della sua giovinezza,  i momenti in cui il cuore batteva nella attesa dell’arrivo d Susanna e l’emozione che provava nel vederla apparire, emozioni ancora vive nella sua mente nonostante gli anni e la vita che si è divertita con le sorti di Tommaso, e in questo girovagare nei ricordi appariva anche Eva poco più che bambina sempre sorridente appiccicata come un francobollo alla gonna della sorella Alice, ora gli da tristezza pensare che quella bambina diventata donna non c’è più e che la vita ancora una volta si diverte con Tommaso, dando a lui l’incombenza di trovare perché e soprattutto chi la strappata troppo prematuramente da questa terra. In quei pochi attimi trascorsi fuori al bar gli passo tutta la sua giovinezza davanti agli occhi e un velo di malinconia coprì l animo di Tommaso per quello che tanto avrebbe voluto ma mai si è realizzato:  avere al suo fianco Susanna. Le lancette corrono ed è arrivato l ora di fare ritorno a casa. Nella gelida serata di dicembre quando i preparativi per il natale che ormai è alla porte il capitano non riesce a sentire il clima natalizio eppure un tempo era il periodo dell’anno che più preferiva, ma ora sono giorno come altri senza nessuna emozione particolare, a parte la tristezza per la scomparsa di una giovane vita. Arrivato a casa dopo una doccia calda si appresta di andare tra le braccia di morfeo ma il suo cellulare  avvisa che è arrivato un messaggio, è la conferma che Susanna come promesso ha accettato la richiesta d’amicizia di Tommaso, che non fa in tempo a rispondere che Susanna già gli manda un messaggio,

 

Sussanna : ciao Tommaso come vedi ho mantenuto la promessa e ho accettato, mi ha fatto molto piacere rivederti dopo tanti anni specie in una maniera così inaspettata

Tommaso: ciao Susanna anche a me ha sorpreso piacevolmente naturalmente, e so di non averci fatto una bella figura rimanendo senza parole, ma mi hai preso allo sprovvista..

Susanna: tranquillo era normale. Ma anche io sono rimasta di stucco nel vederti con quella divisa, non avrei mai immaginato che avevi questa dedizione.

Tommaso: e già neppure io lo sapevo ma sono gli scherzi della vita partito per il militare non ho più lasciato l’arma, e per giunta per far carriera ho dovuto studiare.

Susanna: caspita ora però ti devo lasciare mio marito è appena tornato ti lascio il mio numero cosi possiamo restare in contatto, anche se ti confesso che non amo sms

Tommaso: ok ti lascio anche io il mio ti scriverò il meno possibile buona notte

Susanna: buona notte

 

Dopo aver salutato la sua amica Tommaso crollò in un sonno profondo, ma la notte durò poco infatti, all’alba il capitano si recò in ufficio per organizzare la giornata e le due visite che potrebbe dare una svolta alle indagini: la prima a casa della vittima per cercare indizi dispositivi elettronici di proprietà della vittima e allo studio dove lavorava Eva, mentre preparava le carte in ufficio arriva anche il maresciallo che con stupore si rivolge al Capitano

Maresciallo: capitano buon giorno è caduto dal letto, o l’effetto della dottoressa di maio si fa già sentire

Capitano: maresciallo non faccia lo spiritoso e inizi a prepara il materiale e l auto per uscire, e mi cerchi il numero della di maio che ho bisogno di mandati di sequestro e perquisizione.

Maresciallo: il numero della dottoressa già gli lo scritto sulla agenda quando lei mi ha richiamato per avere il suo.

Capitano: caspita non perde tempo il giudice

Maresciallo: e già capitano stia attento credo sia una tosta ora vado la lascia chiamare.

Il capitano appena il maresciallo uscì dalla stanza compose il numero della dottoressa che subito rispose:

Giudice: capitano buongiorno vedo che già non può fare a meno di meno, mi dica tutto

Capitano: dottoressa buongiorno effettivamente per certi casi ho proprio bisogno di lei, mi servirebbe delle autorizzazioni per il sequestro di apparecchiature elettroniche di proprietà della vittima e un mandato di perquisizione per lo studio del dottore eduardo vassallo datore di lavoro della signora Eva.

Giudice: faccia come già stiano sulla sua scrivania ma naturalmente mi deve informare , facciamo così a ora di pranzo ci vediamo nella mensa del tribunale così ne parliamo

Capitano: va bene dottoressa allora aspetto i documenti e ci vediamo più tardi.

Giudice: perfetto capitano buon lavoro a dopo.

 

chiusa la conversazione il capitano nell’ attesa dei documenti come per  istinto mandò il buongiorno a Susanna il primo di una lunga serie . Mentre aspettava la risposta il maresciallo entrò con dei fogli in mano, erano i mandati e i due si misero subito in viaggio.


La prima tappa fu la casa di Eva, il capitano arrivato davanti alla porta tirò un lungo sospiro per farsi coraggio e nascondere le emozioni prima di suonare al campanello, dopo una breve attesa la porta si aprì e dietro vi era Alice che non pareva tanto stupita nel vedere Tommaso, e nel chiedere il motivo della visita si passò una mano tra i capelli per darsi una sistemana.

Alice: buongiorno Tommaso immagino che la tua visita non sia di piacere.

Tommaso: e si alice questo è il mandato per il sequestro di tutti i dispositivi elettronici in possesso di Eva, ti spiace aprirmi casa sua?

Alice: ora prendo le chiavi e ti faccio strada.

Alice prende le chiavi di Eva accompagna i due militari davanti alla porta di casa.

Tommaso: grazie Alice dammi le chiavi da questo momento in poi possiamo continuare da soli e dopo metteremo i sigilli alla casa.

Alice: comprendo se avete bisogno di me sono in casa.

Tommaso: grazie ma noi dobbiamo ancora parlare.

I due militari entrano in casa e con estremo rispetto iniziano a girare tra le stanze…

 

 

 
 
 

la sorpresa II parte

Post n°1974 pubblicato il 27 Dicembre 2016 da ippotommy73

I due si salutano con Tommaso ancora rosso in volto per la battuta di Susanna rimase ad osservarla mentre si allontanava stordito per quel incontro, che non si accorso che il maresciallo era tornato…

Maresciallo: capitano eccomi qui ho finito se vogliamo partire

Voltandosi di soprassalto Tommaso si sveglio e con un segno del capo acconsenti.

Come all’andata il capitano si mise alla guida e come l’andata non aveva tanta voglia di parlare, la confusione regnava nella sua mente non avrebbe mai pensato di rivedere Susanna e tanto meno avrebbe immaginato che dopo tanti anni quella donna fosse ancora in grado di creare scompiglio nella sua anima, il viaggio sembrava interminabile nonostante la distanza non era enorme, arrivati al comando il capitano e il maresciallo si recarono in ufficio ma prima di varcare la porta il giovane carabiniere di servizio avverti il capitano che c’era una persona che lo attendeva, e non una persona qualsiasi ma il magistrato titolare dell’inchiesta su cui stavano lavorando, il giudice Di Maio. Il capitano cercando di organizzare le idee e i fatti apre la porta e il suo buona sera si smorzò quando vide la figura del magistrato che osserva il panorama dalla finestra alle spalle della scrivania, una donna in tailleur grigio tacchi alti con i capelli raccolti in una lunga coda, immagine ben lungi da quella dei magistrati con cui il capitano era abituato a trattare.

Il magistrato sentendo il capitano si diresse verso di lui con aria seria, con voce decisa lo salutò…

Giudice: buona sera capitano lo sa che non si fanno aspettare le signore?

Capitano: certo che lo so ma non ero al corrente della sua visita altrimenti avrei fatto il possibile per non  farla aspettare

Giudice: capitano si deve abituare alle mie improvvisate specie quando dopo trascorso qualche giorno non ho ancora notizie su quello a cui stiamo lavorando, quindi se vogliamo tralasciare i convenevoli vorrei sapere  a che punto siamo.

Capitano: va bene dottoressa, proprio adesso siamo tornati da roma dove abbiamo interrogato il marito della vittima che si trovava all’estero e al suo ritorno è stato fermato dai colleghi della finanza per possesso di droga…..

 

Il capitano in una lunga relazione descrisse tutti i progressi e io sospetti che il capitano e il maresciallo avevano messo assieme, dalla pista della ritorsione nei confronti del marito per la sua attività criminale, a quella sul marito stesso per il suo atteggiamento violento nei confronti della moglie, alla possibile rapina..

La dottoressa Di Maio dopo aver ascoltato la relazione, fece silenzio per qualche secondo facendo finta di sfogliare il faldone delle indagini, ad un certo punto alzo lo sguardo si abbasso i grandi occhiali neri e disse…

Giudice : e se il marito non c’entrasse niente? Capitano ha pensato che quando una donna viene trascurata potrebbe cercare altrove quello che gli manca?

Il capitano scambiò un occhiata di stupore con maresciallo prima di rispondere al giudice…

Capitano: dottoressa effettivamente è una cosa a cui non abbiamo pensato, anche perché conoscendo personalmente la vittima non credevo fosse possibile, ma è una pista su cui ora penso sia il caso focalizzarci.

Giudice: capitano lei immagino conosca poco le donne altrimenti sarebbe stato la prima cosa su cui indagare.

Il capitano non sapeva cosa rispondere ma in suo aiuto arrivo il bussare alla porta, era un carabiniere che aveva in mano i risultati dell’autopsia sul corpo della vittima.

Bene esclamò il giudice così possiamo avere un quadro migliore.

Il capitano inizio a leggere e dopo qualche pagina con un aria sorpresa porse il fascicolo alla dottoressa…

Capitano: dottoressa credo che effettivamente la mia conoscenza delle donne è molto limitata, la vittima era incinta e dall’ analisi del dna del feto il padre non era suo marito.

Con un sorriso sornione e soddisfatto, la dottoressa inforcò i suoi occhiali e disse…

Giudice: caro capitato lei ha bisogno di qualche ripasso certe cose si devono intuire, comunque ora ci sono nuovi spunti di indagine, credo sia il caso di sequestrare e analizzare il cellulare della vittima insieme ad altri dispositivi in possesso della signora, per capire un po’ le sue frequentazioni.

Capitano: certo dottoressa, in verità il cellulare è già i nostro possesso ma a questo punto credo sia il caso di capire se avesse altre utenze intestate

Giudice: bene vedo che apprende in fretta quindi proceda, e appena avrà novità ci aggiorneremo. Ora vado che si sta facendo tardi a presto capitano

Capitano: certamente ma permetta che l accompagni non sono un conoscitore dell animo femminile ma le buone maniere le conosco ancora.

Sorridendo il giudice acconsentì il capitano le diede una mano a mettere il cappotto e fu inebriato dal profumo della dottoressa, i due si diressero all uscita dove proprio li avanti l attendeva la macchina di servizio con l autista il capitano aprì la porta dell’ auto e fece entrare il giudice che piacevolmente impressionata dalla galanteria del capitano, una volta chiusa la portiera abbassò il finestrino…

Giudice:  allora capitano le auguro una buona serata, e quando vuole quel ripasso mi faccia sapere …

Capitano: con molto piacere dottoressa buona serata.

L’ auto si allontanò molto velocemente, e il capitano tornò nel suo ufficio dove c’era ad attenderlo il maresciallo…

Maresciallo: capitano mamma mia che sventola di giudice

Capitano: maresciallo ma che dice più tosto com’è che non abbiamo pensato alla seconda vita della vittima no ci abbiamo fatto una bella figura

Maresciallo: già capitano ma mi  sa che il giudice di maio oltre ad essere una bella donna è pure molto sveglia.

Capitano: vero ma che ci serva di lezione ora andiamo a casa che si è fatto tardi, domani mattina passiamo a casa della vittima e vediamo se era in possesso di pc o altre diavolerie per connettersi ad internet.

Maresciallo: certo capitano allora a domani buona sera.

Capitano: buona sera maresciallo .

Il capitano prima di andar via rimase ancora un po’ seduto alla sua scrivania, troppe sorprese per un solo giorno , aveva bisogno di fermarsi per qualche minuto...                                          


 

 
 
 

non me lo so spiegare

Post n°1973 pubblicato il 16 Dicembre 2016 da ippotommy73

 
 
 

la sorpresa

Post n°1972 pubblicato il 16 Dicembre 2016 da ippotommy73

 

Dopo una breve attesa si apre la porta e scortato da due agenti entra Luca punzo , per niente preoccupato anzi con aria di sfida rivolgendosi ai due militari esclama “mancavano solo i man in black”

Il capitano poco incline alle battute, con voce ferma e autoritaria gli dice di sedersi, evidenziando già un lieve disprezzo nei confronti del punzo.

già al corrente del omicidio di sua moglie? Punzo: e come facevo a non saperlo mi avete tartassato di telefonate  voi e Capitano: immagino che lei sia

quella rompiscatole di mia cognata anzi ex cognata?

Capitano:  la vedo molto affranto dalla cosa anche se quanto pare lei non si trovasse in italia al momento dell’omicidio questo non la escluda dalla lista dei sospettati, ma può anche essere la causa, quindi non sarei tanto spavaldo, in entrambi i casi non si metterebbe bene per lei.

Punzo accenna un sorriso beffardo ma forse le parole del capitano hanno colpito nel segno, facendo emergenze qualche segnale di inquietudine nel punzo.

Il capitano incalza con le domande ma il capitano badava poco alle risposte che di certo non potevano essere attendibili ma dal fatto che per ogni domanda le sicurezze di quell’ uomo andavano sempre più sgretolandosi, fin quando con un ultima domanda il capitano assesta un colpo basso:

capitano: mi sto convincendo che lei sia la causa della morte di sua moglie spero che sia lei a dirmelo,  chi le ha mandato un avvertimento? Anche perché è qualcuno che la conosce bene andando a colpire dove forse avrebbe fatto meno danni .

punzo: lei ha una mente contorta nessuno potrebbe volermi far del male

capitano: sarà ma a lei secondo me farebbe bene a stare attendo e a collaborare. Poi i signori qui con le divise stile sfumature di grigio sapranno  trovare la strada giusta per farla parlare.

Il punzo cercava di ribattere ma il capitano con un gesto improvviso si alza e gli volta le spalle, e rivolgendosi al maresciallo gli fa capire che la conversazione è finita li

 

Usciti dalla stanza i il tenente di stefano si rivolse al capitano con tono stupito :

tenente: capitano lei crede che veramente qualcuno possa vere voluto dare un avvertimento al giovanottone uccidendo la moglie?

Capitano: è un ipotesi ma io volevo capire quando fosse plausibile, certo le modalità non sono proprio da avvertimento ma non è un ipotesi da scartare, le conferme le dove cercare voi io sto indagando per un omicidio e non per spaccio.

Tenente: allora la saluto man in black

Capitano: ci risentiamo presto grigio sfumato.

Con questo simpatico scambio di battute si congedavano ma entrambi con molte domande e poche risposte.

Ormai era tardo pomeriggio e i due militari si apprestavano a fare ritorno a casa, ma non prima che il maresciallo chiedesse al capitano di fermarsi per comprare un regalo alle figlie, il capitano acconsentì.

Lungo la strada si fermarono in un centro commerciale, e mentre il maresciallo era intento a comprare i regali, Tommaso  passeggiava per i corridoi del centro, a volte il fato gioca brutti scherzi divertendosi con le persone e proprio mentre il capitano sbirciava tra le vetrine alle sue spalle una voce calda e familiare attirò la sua attenzione, una voce che lui conosceva bene anche se aveva cambiato un po’ il suo accento, ma era sicuro di conoscerla, così lentamente tommaso si voltò e alla sua vista apparve lei, la voce era proprio la sua, così con la voce rotta dall’emozione :

Tommaso: Sussanna

Susanna  interrompendo di botto la conversazione telefonica in cui era impegnata, rimase di stucco del trovare il suo amico li davanti a lei e per giunta in divisa, l’osservò dalla testa ai piedi e con tonno stupito chiese:

sussanna: sei tu tommaso che ci fai qui?

Tommaso con la voce sempre più emozionata:

tommaso: sono qui per lavoro, dovevo parlare con una persona.

Sussanna: non ti chiedo che lavoro fai perché si vede lontano un miglio, per giunta ufficiale, caspita

Tommaso: bhe la vita è bella perché da un momento all’altro ci cambia le carte in tavola come ora mai avrei immaginato di trovarti qui, in una città così grande con tante persone.

Susanna: già è incredibile anche io sto qui per lavoro faccio la fotografa e devo prepara dei servizi fotografici per delle pubblicità.

Tommaso: hai sempre avuto la passione per la fotografia, pensavo proprio a te i questi giorni, ti ho nache mandato la richiesta d’amicizia

Con un sorriso sornione..

Susanna. Solo in questi giorni? Comunque appena arrivo a casa accetto è bello dopo tanti anni ritrovarsi, ora però ti devo lasciare mio marito mi aspetta fuori.

Tommaso: ok ci conto è stato stupendo rivederti

I due si salutano con Tommaso ancora rosso in volto per la battuta di Susanna….

 

 
 
 

resta cu me

Post n°1971 pubblicato il 11 Dicembre 2016 da ippotommy73

 
 
 

viaggio verso roma

Post n°1970 pubblicato il 11 Dicembre 2016 da ippotommy73

La notte è fatta per dormire o fare l’amore ma non per Tommaso, lui cerca di riordinare le idee e far combaciare i fatti che sono ancora lungi dall’essere chiari, quel posto gli crea ancora troppi turbamenti e non riesce  ad avere il giusto distacco, e la cosa non giova certo al suo morale.

 Ma inesorabilmente il sole sorge e alle prime luci dell’ alba Tommaso deve tornare alle sue indagini e mentre si appresta a riprendere le scartoffie dove vi erano le poche informazioni in suo possesso  il telefono squilla , era il maresciallo festante che era ansioso di metterlo informarlo di una cosa molto importante:

maresciallo: buongiorno capitano sono festante mi è appena arrivata un informativa che hanno fermato l marito di eva sorrentino, si trova a roma

tommaso: bene maresciallo quindi ci facciamo questa passeggiate a roma oggi? Faccia preparare la macchina di servizio ci vediamo tra un ora in caserma.

Finalmente qualcosa si muoveva e il fatto che per le indagini bisognava spostarsi a roma lui lo vedeva come un fatto positivo perché gli permetteva di allontanarsi dal suo paese che con le sue influenze non lo faceva lavorare tranquillo, ma quello che il capitano  non immaginava che questo  primo viaggio verso la capitale non sarebbe stato l’ultimo e che vi erano in serbo per lui molte sorprese.

Il capitano scese di casa incamminandosi verso l’ufficio si godeva la frizzante aria mattutina percorrendo le strade del centro storico che in un labirinto di stradine strette portava alla caserma che si trovava in una zona poco tra ficcata dove da ragazzo tommaso andava a tirare calci al pallone con gli amici e mai avrebbe immaginato che quel campo fuori mano e poco curato sarebbe stato il fulcro del suo lavoro.

Nella garitta della caserma già era pronto con il maresciallo ferrante con un faldone enorme in mano che non vedeva l ora di partire…

Maresciallo: capitano tutto pronto documenti macchina  e indirizzi.

Capitano: maresciallo la vedo ansioso di partire, e poi che ci sta in questa cartellina enorme  tutto quello che abbiamo sul caso ci sta in pochi fogli.

Maresciallo: queste sono tutte informazioni che riguardano il marito della vittima

Capitano: caspita un tipo abbastanza tranquillo che non vuole passare inosservato

Maresciallo: è già infatti la nostra meta è il comando della guardia di finanza con precisione il gico

Capitano : ok partiamo guido io però maresciallo non per sfiducia ma non mi fa bene non stare al sedile di guida.

Maresciallo: va bene capitano andiamo.

Durante il viaggio il maresciallo riassumeva quello che ci stava scritto nel faldone iniziando natura mete del nome Luca Punzo, ufficialmente di professione imprenditore, ma dalla quantità di informative  della guardia di finanza  in cui lo vedono coinvolto sto tizio passa più tempo in tribunale che a svolgere un qualsiasi lavoro. In ultimo il maresciallo lo informa del motivo del fermo: era stato trovato con 2 kg di droga nel doppio fondo della valigia al ritorno dalla spagna.

Capitano: ma questo tizio come fa a stare ancora in circolazione? Dovrebbe stare dietro le sbarre.

Il maresciallo mestamente chiude la cartellina e con voce rassegnata dice:

maresciallo: capitano purtroppo qui la giustizia non è uguale per tutti, il signor punzo ha una famiglia molto facoltosa alle spalle che interessi e amicizie importanti e tra questi politici e giudici, e con un patrimonio così posso permettersi qualsiasi avvocato.

Capitano: queste sono le cose che ci fanno pensare che il nostro lavoro è inutile.

Maresciallo: inutile e mal pagato aggiungerei

Capitano: giusto. Però riflettendo una famiglia tanto importante non credo che accettasse di buon grado il matrimonio con una ragazza del ceto medio, è una cosa da tener conto e verificare magari parlando con qualche esponente della famiglia.

Maresciallo: al nostro ritorno organizzerò la cosa.

Ormai erano quasi alle porte di roma il raccordo trafficato come al solito e l uscita nomentana pareva non arrivare mai, ma era comunque opportunità per preparasi all’interrogatorio.

Arrivati al comando ad accoglierli vi era il tenete di tenete di stefano uomo dall’ aspetto minuto che pareva quasi un ragazzino  ma di certo conosceva bene il suo mestiere visto che dopo i convenevoli la sua prima richiesta fu quella di essere presente all’interrogatorio nel tentativo di carpire altre informazioni anche su questo fronte.

Tenente: punzo è un pesce piccolo gli stiamo dietro da parecchio e abbiamo dobbiamo capire chi ha dietro

Capitano: non ci sono problemi anche perché bisogna cercare di capire se il delitto della moglie possa essere legato anche questa sua nuova attività

Tenente: ipotesi interessante capitano ma a noi interesse catturare chi sta dietro di lui scoprire chi ha ucciso la moglie è compito vostro.

Capitano: certo e collaborare potrebbe facilitare il lavoro ad entrambi.

Conclusa questa breve premessa i tre si recano in uno stanzone in attesa di punzo..

 

 

 

 
 
 

sei il sogno

Post n°1969 pubblicato il 09 Dicembre 2016 da ippotommy73

sei il sogno di una vita

sei quel pensiero che mi sveglia dolcemente

e quello che soavemente mi accompagna nei pensieri prima della notte

sei la donna che avrei voluto come mia regina

nel mio piccolo regno

fatto di sentimento e sacrificio

sei il faro che nella notte guidi il mio cammino

e il fuoco che infiamma la mia anima

sei il mio sogno che custodisco gelosamente

e che nessuno mai potrà mai portarmi via


 

 
 
 
Se un giorno ti venisse voglia dipiangere...Chiamami. Non prometto di farti ridere,ma potrei piangerecon te...Se un giorno tu decidessi di scappare,non esitare a chiamarmi.Non prometto di chiederti di restare,ma potrei scappare con te. Se ungiorno ti venisse voglia di non parlare con nessuno...Chiamami.In quelmomento prometto di starmene zitto. Ma...Se un giorno tu mi chiamassi enon rispondessi...Vienimi incontro di corsa...Forse ho bisogno di te.

 

 


 

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