Post n°236 pubblicato il 04 Marzo 2010 da mari27_
Tutto è un residuo di nulla. Se è vero che non è stato un caso incrociarsi, è anche vero che il destino ha giocato una carta che con noi non poteva fallire; gli abbiamo dato pane per i suoi denti. Addio, A.
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Post n°235 pubblicato il 03 Novembre 2009 da mari27_
Ispirami o brama di potere Nel mentre che la notte E quando la tua ira cieca La gioia annullata "Oh quanta gioia ti darò,
Oh quanto diletto nel consumarsi ed a magnificarmi agli occhi Incauto e voglioso si lascia Ha vinto
Nel mentre una goccia di letizia Ha vinto, sì |
Post n°234 pubblicato il 26 Ottobre 2009 da mari27_
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Post n°233 pubblicato il 20 Ottobre 2009 da mari27_
La melodia dei loro passi. |
Post n°232 pubblicato il 06 Ottobre 2009 da mari27_
Era coscientemente attento e stupidamente attratto dalle belle cose. Gli astri tremavano al cospetto della sua persona, specie la notte, quando la sua bellezza rifulgeva linda al di sopra dell'orizzonte, come a tracciare una linea visibilmente luminosa. Come una coltre di nebbia, che rischiarava tuttavia, senza turbare la vivacità delle cose e dei suoni. Era placido il suo dormire, somigliante al lento scorrere del fiume, in un tutt'uno con la naturale bellezza dei sensi.
Nota: se mai qualche anima vagante si dovesse imbattere in questo post, potrebbe trovarlo - anzi, quasi certamente lo troverà - spoglio, senza senso alcuno. Scrivo questa nota per comunicare ai cibernauti che con tale blog non intendo suscitare attenzione nè meraviglia in essi. Già la semplice lettura anche se rarefatta, annoiata o meramente indifferente è sufficiente, e non risulta necessaria al raggiungimento dello scopo: nutrire anzitutto l'animo di chi lo ha creato. Ringrazio comunque tutti coloro che si soffermeranno anche su di una piccola, stupida parola. |
Post n°231 pubblicato il 27 Agosto 2009 da mari27_
Il tempo di alzarsi, lavarsi, vestirsi e sarebbe stata pronta per uscire. Da quando si era trasferita aveva perso ogni desiderio di contatto umano, ed ogni mattina, svegliandosi in quel letto umidiccio, le ci voleva un po' per rendersi conto di dove si trovasse. Aveva perso le sue coordinate, il senso dell'orientamento, tutto. Le capitava addirittura di svegliarsi la notte sapendo di aver sognato di essersi svegliata al mattino e di essersi chiesta dove fosse. Ecco: adesso doveva capire soltanto dove fosse diretta. Aveva preso in mano la sua vita, sì. Lo aveva fatto, nel bagliore della luce mattutina che adesso in realtà inondava la stanza dandole anche un tantino di fastidio. Ancora guardando in su, come se dovesse sfidare la volontà di un drago sperando di vincerla e sapendo di non poterlo fare, pensò che per andare nel luogo deciso doveva alzarsi, lavarsi, vestirsi eccetera. Così con andatura spavalda e lenta si recò nella stanza da bagno. Lì, tuttavia, accadde l'inevitabile: non una goccia d'acqua veniva giù dal rubinetto, che anzi la osservava dal basso gorgogliando con voce roca. E allora decise di nuovo. Decise che non poteva uscire. Decise di tornarsene a letto, ad attendere di addormentarsi ancora, e di svegliarsi di nuovo, senza sapere per un millesimo di secondo dove si trovasse esattamente. Per poi ripetere lo stesso cerimoniale. Però era padrona della sua vita.
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Post n°230 pubblicato il 02 Maggio 2009 da mari27_
Nella pace del mare eterno regna una volontà sopita. Nella pace dell'acqua soffocante regna una volontà rapace, degna del peggior omicida. |
Post n°229 pubblicato il 08 Aprile 2009 da mari27_
E' il luogo ove tutto è possibile, lecito e accettabile. E' la sede delle strategie unilaterali e collettive - le quali straordinariamente coincidono, combaciando come i due biscottini vanigliati che formano il Ringo dei Ringo Boy's - ove il buon andamento e l'interesse pubblico equivalgono al buon guadagno dei sani eletti ed al lauto compenso corrisposto ad personam. E' qui che ti dicono esattamente cosa come dove quando perchè con chi devi fare cosa quando con chi come perchè dove, ED E' SEVERAMENTE VIETATO DISSENTIRE, altrimenti sei fuori dai giochi. Anzi, devi semplicemente essere grato, perchè vieni "indirizzato" adeguatamente da chi conosce l'"ambiente" molto più di te. E' la Pubblica (SO)mministrazione. |
Post n°228 pubblicato il 14 Dicembre 2008 da mari27_
Sbatteva le ali come se fosse una farfalla, ma non era nè variopinta nè libera. Sbatteva le ali perchè era prigioniera e desiderava liberarsi dalle catene. Sbatteva le ali perchè le avevano sempre detto che prima o poi dimenandosi ce l'avrebbe fatta ad evadere dall'angusto luogo in cui dimorava da interminabili anni. Ma ad un certo punto si chiese se quello sarebbe stato il suo ultimo battito d'ali. Finchè all'improvviso si accorse che le sue ali avevano smesso di battere. |
Post n°227 pubblicato il 08 Novembre 2008 da mari27_
Era un bel naso il suo, un nasino alla francese...in effetti sembrava una francese. Aveva la erre moscia come una francese e quella cadenza blanda, la voce quasi afona per quanto delicata, la pelle chiara come neve con screziature appena rosate, i capelli di un castano scuro modulati in un caschetto sbarazzino. Erano lei e lui, in macchina, quando lui le mollò inaspettatamente e senza motivi apparenti un ceffone talmente forte da farle sanguinare il nasino alla francese. Allora si assistette all'impossibile evoluzione di quella creatura eterea, pura e timida. Continuava a dirle che no, non poteva stare senza di lei, la francese, con il suo nasino e la erre moscia e le gote appena rosate e i capelli a caschetto. Il giorno dell'udienza Lei si recò in Tribunale, maledicendo il giorno in cui aveva conosciuto colui che, in una tiepida sera di settembre, le aveva rotto il nasino alla francese. Meno male che le era rimasta la erre moscia, altrimenti non avrebbe potuto più essere scambiata per una francese. R.C. 8 novembre 2008 Appendice: quale stupidità si celi dietro il voler apparire ciò che non si è, questo ancora devo capirlo appieno, ma quale deficienza si celi dietro lo schiaffeggiare una donna per delle inutili sciocchezze, questo mi è invece cristallino: chiamasi sindrome da insulsa vita contornata da insulsa mente. No malformazioni esteriori ictu oculi, no nistagmo, no occhi storti, no gobba, anzi in genere aspetto abbastanza piacente. Sbruffonaggine acuta. Terapia e posologia: 20 gocce di xanax mattina e sera (se serve, anche il pomeriggio, nel caso di soggetti mooolto agitati) oltre ad una buona dose di psicoterapia trisettimanale. |
Post n°226 pubblicato il 04 Novembre 2008 da mari27_
Possibile che tu abbia le gambe così corte? Devi correre, altrimenti ti raggiungeranno, come al solito. Stavolta devi essere più veloce di loro, non devi permettere che i ricordi arrivino a te, ti assalgano e, nel combattimento, abbiano la meglio. Che pappamolle! Hai lasciato che ti raggiungessero...o la tua bicicletta si è guastata nel bel mezzo dell'inseguimento, o hai fatto finta di voler fuggire ma in fondo desideravi essere raggiunta. Allora perchè, dopo che loro ti hanno sopraffatta, dopo che ti hanno bastonata e tu facevi finta di divincolarti, hai detto a te stessa come a volerti giustificare (davanti a chi?) che tu non desideravi realmente andasse a finire in questo modo, che avevi fatto tanto per abbandonare l'idea di lasciarti recuperare come una di quelle barchette ferme in mezzo al mare dopo una tempesta in attesa che una nave all'orizzonte si intraveda e le porti in salvo? Sei un enigma irrisolvibile, assolutamente. |
Post n°225 pubblicato il 01 Novembre 2008 da mari27_
Trovarsi sradicati dal luogo in cui non hai radici Non chiedere come si possa tornare indietro Il fatto è certo: rivederlo all'improvviso |
Post n°224 pubblicato il 23 Ottobre 2008 da mari27_
Ho ricordato che quando ero bambina adoravo il profumo di mia nonna. Ho ricordato che ero felice con la persona che amavo e che questa persona mi trattava come una regina. Ho ricordato la mia nascita, la mia prima comunione, il mio primo amore, le mie prime lacrime da adolescente convinta che nessuno la capisse. Ho ricordato il mio primo bacio. Adesso vorrei che qualcuno mi ricordasse che ho ricordato un sogno. |
Post n°223 pubblicato il 26 Settembre 2008 da mari27_
Se si fosse sempre certi di ciò che si prova o di ciò che si è o si vuol diventare, non ci sarebbe motivo di chiedersi il perchè delle cose, di indagare sui meccanismi che governano l'animo umano e di riconoscere un proprio "simile" sdrada facendo. |
Post n°222 pubblicato il 19 Settembre 2008 da mari27_
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Post n°221 pubblicato il 15 Settembre 2008 da mari27_
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Post n°220 pubblicato il 06 Settembre 2008 da mari27_
Che cosa può esserci di più malevolo dell'essere ciò che non si vorrebbe? Perchè struggersi e contrarsi? Una corsa dietro le quinte La mia vita. |
Post n°219 pubblicato il 04 Settembre 2008 da mari27_
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Post n°218 pubblicato il 01 Settembre 2008 da mari27_
Le restava solo da capire se si sentiva compiaciuta o delusa. Come si può continuare a sognare di qualcosa mai accaduto? Se lo domandava e se lo domandava, come se quell'abito di sartoria fosse diventato all'improvviso troppo stretto, come se ciò che le era stato cucito addosso fosse stato audacemente troppo per lei. A volte lo sentiva somigliare ad un saio, un sacco calato dal capo ai piedi, informe e insignificante. A volte lo sentiva stretto come un corsetto, da non poter tirare il respiro, da non consentire ai polmoni di ossigenarsi come dovevano. E sentiva di morire. Pensava che laddove ve ne fosse stato bisogno avrebbe scucito a morsi quell'abito, lo avrebbe fatto, sì, anche domani. In realtà, non ne aveva il coraggio. E se poi gli altri l'avessero giudicata male? Se poi avessero visto ciò che lei non voleva far vedere di sè? Ad un certo punto si rese conto che quell'abito lo aveva invero cucito lei, giorno e notte, primavera dopo l'altra, inverno dopo inverno. Stretto, largo, dimagriva ed ingrassava con lei, risentiva dell'andamento del suo umore, si bagnava con le lacrime e col sudore, si inaspriva con il ritmo serrato del suo cuore, si schiudeva e si celava dietro i respiri profondi. Era lei quella? |
Post n°217 pubblicato il 31 Agosto 2008 da mari27_
In quell'attimo sapevo che se solo avessi voluto, sarei potuta rimanere. Lui stava tornando sui suoi passi, sarebbe stato facile ingannarne l'orgoglio facendogli credere di aver deciso. L'attimo tuttavia passò, ed io ne fui consapevole. Lasciai che trascorresse, lento e velocissimo. Spesso le decisioni le prendiamo noi, anche quando non sembra esser così, perchè se il prezzo da pagare è il viver male, meglio andar via il più presto possibile. |