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La mia vita dopo la tossicodipendenza

 

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« Le sostanze e i loro incubi"Bad trips" »

"Cosa dirai a tuo figlio?"

Post n°201 pubblicato il 18 Marzo 2015 da mygangsta

 

Un mio conoscente, anche lui ex tossicodipendente, con un vita ora normale, riaccolto dai familiari, impegnato nel sociale, insomma una persona perfettamente a posto ormai da un sacco di tempo, sposato, tra qualche mese diventerà padre.

Incontrandolo la scorsa settimana, non ho potuto fare a meno di chiedergli: "Un giorno come racconterai a tuo figlio dei tuoi trascorsi?"

Mi ha risposto: "Gli dirò che quelli come noi hanno avuto il compito speciale di attraversare il dolore, un dolore immenso per uscirne più forti e persino più umani. Quel baratro noi lo abbiamo attraversato per uscirne e per essere testimonianza agli altri che certe cose non vanno fatte. Certe cose sono devastanti e pericolose ma se nessuno le attraversa per testimoniarlo, gli altri non potranno saperlo come sono e quindi ci cadranno. In sostanza gli dirò che ho vissuto io quell'inferno perchè lui non debba viverlo, sapendo di cosa si tratta davvero"

 

Mi hanno toccato profondamente queste sue parole e mi sono chiesto se riuscirò mai a pensarla anch'io così, io che invece non so accettare ciò che ho fatto.

Io che quando un mio amico parla di "eroismo" riferendosi alla mia uscita dalla droga, gli dico di smetterla.

Io che mai riuscirei a guardare un figlio negli occhi e raccontargli della mia overdose.

 

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Commenti al Post:
Cherrysl
Cherrysl il 21/03/15 alle 18:16 via WEB
Credo sinceramente che i figli non debbano sapere tutto dei loro genitori. Non è necessario. I miei figli per esempio non sanno tutto su di me...Quando nascono dei bambini e li si segue nella loro crescita, quello che conta è concentrarsi sulla loro cura ed educazione cercando di dare il meglio di noi stessi. Anche così di errori se ne commettono, ma non serve, per il rapporto con loro, fare estreme confidenze su qualcosa che è stato e su chi siamo stati. E se qualcuno volesse informarli e loro facessero domande, potresti rispondere che è sbagliato giudicare e potresti dire ciò che il tuo amico ha detto a te. Sono parole vere e profonde
 
 
mygangsta
mygangsta il 22/03/15 alle 23:15 via WEB
senza dubbio si sono molte cose che si possono bypassare ma credo che cose di una simile gravità come la mia siano impossibili da occultare e forse non sarebbe neppure giusto
 
manuelazen
manuelazen il 21/03/15 alle 22:34 via WEB
Non sai accettare ciò che hai fatto... Prova a sostituire il verbo sapere con un altro: non riesci? non puoi? non vuoi? credi di non averne il diritto? Il verbo sapere sembra sottintendere una conoscenza/capacità che si acquisisce per effetto dell'educazione; ma forse la si può migliorare con un'autoeducazione. Non sono i giudici esterni ad avere potere sulla nostra mente; spesso siamo noi ad istruire un processo in cui siamo al tempo stesso imputato, accusa, difensore, legislatore, giudice che commina la pena e carceriere addetto all'esecuzione di essa. Cos'hai fatto esattamente? Qual'è il princiale capo d'accusa a tuo carico nel processo in cui ti sei riconosciuto colpevole? Qual'è la pena che ritieni di dover scontare? Qual'è il compito sociale per cui pensi potresti avere un bonus ed essere scarcerato in anticipo per buona condotta e godere finalmente della libertà?
 
 
mygangsta
mygangsta il 22/03/15 alle 23:19 via WEB
io sono passato dalla leggerezza con cui ho fatto uso delle sostanze alla tremenda ocnsapevolezza di cosa sono e cosa fanno in realtà. e, per questo, forse ora non voglio accettare di aver fatto uso di quelle sostanze e tutto ciò che ne è conseguito. non voglio perdonarmi per ora, questo è più forte di me
 
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Un blog di: mygangsta
Data di creazione: 18/05/2008
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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