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La mia vita dopo la tossicodipendenza

 

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« ConsapevolezzaUna lettera »

"Non posso"

Post n°240 pubblicato il 31 Maggio 2016 da mygangsta

 

Non deve essere facile essere il padre di un ex tossicodipendente.

Ieri, trovandomi a passare a casa dei miei, ho avuto modo di incontrare mio padre e, prima che riuscisse a defilarsi per l'ennesima volta, sono riuscito a ottenere che si fermasse un attimo ad ascoltarmi.

Ci tenevo sapesse che ho intrapreso da tempo un percorso interiore che mi sta aiutando e che mi sta addirittura facendo accettare il mio passato. Volevo di nuovo fermarmi a parlare con lui, volevo potergli raccontare qualcosa di me.

Volevo raccontargli che si può tornare a essere persone migliori anche dopo un passato come il mio, che si può cambiare e che io l'ho fatto. Volevo sapesse che se ho sbagliato una volta, ciò non vuol dire che io debba farlo ancora. Volevo dirgli che, ogni notte, mi corico con la soddisfazione di non aver toccato neanche un grammo di quella roba anche quel giorno. Volevo dirgli "Puoi di nuovo fidarti di me. Puoi ancora fidarti di me. So quello che ho fatto e so che proprio io ho tradito la tua fiducia e le aspettative che avevi su di me ma, se vuoi, per quanto mi riguarda, possiamo ricominciare anche oggi a costruire una sana relazione padre/figlio".

Mi ha ascoltato senza parlare. Nel suo sguardo non ho letto odio ma stanchezza e disillusione. Ho letto amarezza e dolore.

Poi, cercando di congedarsi, ha detto: "Non posso".

Al che gli ho detto "No, tu ora rimani e mi spieghi il perchè di quella frase. Non hai detto non voglio ma non posso. Cosa significa?"

E' rimasto per dirmi: "Non posso. E' andata così. E non dirò che non ho sbagliato con te. Ho sbagliato tutto con te, se proprio vuoi saperlo, ma immagino tu l'abbia sempre saputo. Non sono stato capace di nulla con te. E' la mia spina nel fianco tutti i giorni. Ho fallito e sbagliato proprio con il figlio con cui non avrei mai voluto sbagliare. Non posso rimediare. Non posso farci niente. Io non posso"

Avrei voluto rispondere che non mi importa se ha sbagliato, anche io ho sbagliato. Avrei voluto dirgli che non è mai troppo tardi per ricominciare. Avrei voluto dirgli che può essere mio padre anche ora, alla mia età. E che non è stato facile crescere senza un padre accanto.

E che mi manca terribilmente. E che in questo percorso di recupero interiore la sua assenza si fa sentire. E che, più accetto il mio passato, più vorrei che mio padre facesse parte del mio presente.

Ma mio padre non può. Dopo il primo fallimento, non può riprovare a essere mio padre adesso. Non più. Ormai ha fallito una volta, quindi perchè provarci una seconda?

Al che gli ho detto: "Io non mi arrendo. Sappi che io ti aspetto, papà"

Non si aspettava che io lo chiamassi così. E' rimasto profondamente scosso e si è chiuso la porta alle spalle come fosse inseguito da una tempesta.

 

 

Non deve essere facile essere il padre di un ex tossicodipendente.

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Commenti al Post:
anastomosidisabbia
anastomosidisabbia il 31/05/16 alle 23:41 via WEB
Questo post mi ha commosso. Credo, Massimo, che, per lui sia difficile quasi quanto per te. Non perchè tu sia stato un tossicodipendente; ma perchè crede di non poter far nulla per te. Invece penso che i valori che ti sono serviti da punto di riferimento, quelli che ti sei scelto personalmente siano quelli che lui ti aveva insegnato; forse sta a te trovare il modo di fargli sapere che i valori che segui sono quelli che hai imparato da lui. Se potessi, ti stringerei la mano. Ciao
 
mygangsta
mygangsta il 02/06/16 alle 11:19 via WEB
sicuramente. penso che arrivare a dire "non posso" anzichè "non voglio" sia già un passo avanti, qualcosa su cui, magari, si può fare qualcosa. un saluto
 
Amithiel
Amithiel il 03/06/16 alle 04:11 via WEB
I vostri figli non sono figli vostri... sono i figli e le figlie della forza stessa della Vita. Nascono per mezzo di voi, ma non da voi. Dimorano con voi, tuttavia non vi appartengono. Potete dar loro il vostro amore, ma non le vostre idee. Potete dare una casa al loro corpo, ma non alla loro anima, perché la loro anima abita la casa dell'avvenire che voi non potete visitare nemmeno nei vostri sogni. Potete sforzarvi di tenere il loro passo, ma non pretendere di renderli simili a voi, perché la vita non torna indietro, né può fermarsi a ieri. Voi siete l'arco dal quale, come frecce vive, i vostri figli sono lanciati in avanti. L'Arciere mira al bersaglio sul sentiero dell'infinito e vi tiene tesi con tutto il suo vigore affinché le sue frecce possano andare veloci e lontane. Lasciatevi tendere con gioia nelle mani dell'Arciere, poiché egli ama in egual misura e le frecce che volano e l'arco che rimane saldo.
(Kahlil Gibran) Credo tu debba leggere questo a tuo padre la prossima volta che avrai l'occasione di potergli parlare.Ma sentiti felice Massy perchè quello che è accaduto è una cosa meravigliosa e profuma di buono.Tu hai avuto la forza di perdonarti,adesso tocca a tuo padre.So che non lo lascerai solo:)Un abbraccio grande.
 
 
mygangsta
mygangsta il 03/06/16 alle 23:01 via WEB
Ti ringrazio per la perfetta e meravigliosa citazione di un grande come Gibran. Non so, penso che "non posso" sia molto meglio che "non voglio", questo è vero. Uno dei miei più grandi sogni è il perdono e l'amicizia di mio padre... Chissà... Notte serena
 
   
Amithiel
Amithiel il 07/06/16 alle 17:12 via WEB
Non è un sogno irrealizzabile Massy,io vedo positivo:) Buon pomeriggio,sorriso.
 
Cherrysl
Cherrysl il 09/06/16 alle 10:11 via WEB
Toccante questo post e quella frase: Io ti aspetto papà...non poteva lasciarlo indifferente. E' stata come una carezza alla sua anima. Non potrà non pensarci. Si trova davanti un figlio maturo e profondo. Ora tocca a lui fare un percorso interiore di perdono di se stesso
 
 
mygangsta
mygangsta il 09/06/16 alle 20:33 via WEB
Spero davvero lui voglia riflettere e pensare a quanto accaduto; spero voglia guardarsi dentro e prendere la decisione più giusta
 
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Data di creazione: 18/05/2008
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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