Post N° 60

Post n°60 pubblicato il 08 Gennaio 2007 da SchiavoDiEspressioni
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Non ho mai avuto un temperamento particolarmente sanguigno, eppure negli ultimi anni proprio non mi riesce di contenermi quando perdo la pazienza, anche se ritengo non sia affatto semplice che ciò accada: i miei nervi reagiscono prima che io decida di farlo, se sollecitati con nervosismo tale da sentirmi costretto a restituirne altrettanto, pena un senso di frustrazione maggiore anche dell'inevitabile tristezza che sempre segue il mio sfogo...

 
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Post N° 59

Post n°59 pubblicato il 05 Gennaio 2007 da SchiavoDiEspressioni
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Mi sento "stranamente" equilibrato negli ultimi giorni, quasi sereno oserei dire.
So che è nella mia natura, invece, reagire emotivamente a quelle situazioni in grado di smuovermi qualcosa dentro.
Mi augurò, però, di riuscire a nutrirmi esclusivamente delle mie intime sensazioni, senza sentire il bisogno di manifestarne presenza in maniera veemente...

 
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Post N° 58

Post n°58 pubblicato il 03 Gennaio 2007 da SchiavoDiEspressioni
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Capodanno avanti e indietro, rientro al lavoro tranquillo in attesa di novità, stato d'animo incostante come sempre nonostante mi riprometta di guardare le cose con diverso angolo visuale, e di provare compassione per chi comunica stress attraverso il turbine incalzante dei propri ritmi di relazione.
Giorni fa ho provato una rara, piacevole sensazione di ridimensionamento di una minacciosa evenienza, e l'ho vissuta come il segno dell'inversione di tendenza che mi auguro si concretizzi realmente.

 
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Post N° 57

Post n°57 pubblicato il 29 Dicembre 2006 da SchiavoDiEspressioni
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Ho deciso di riattivare questo spazio e reinserire i vecchi messaggi, con l'intenzione di scriverne di nuovi ogni qual volta ne sentirò l'esigenza: spero di non cancellare più il blog, come mi è già successo 3 volte, annotando semplicemente le mie impressioni e sensazioni con serenità ed equilibrio, e sfruttando al meglio le potenzialità di Internet, come uno strumento utile ad esercitare la propria dialettica.

Quest'anno mi son sposato, son diventato prima zio e poi padre, ma ho anche perso improvvisamente il mio fratellone, che in pochi giorni se n'è andato così, come un fulmine a ciel sereno.

Ho affrontato coraggiosamente ogni evento, come i  problemi nati e cresciuti nell'ambiente di lavoro oppure nell'ambito delle mie poche relazioni sociali, ridimensionate dall'abbandono polemico del mio sport bowling, il quale oramai non mi dava più alcun diletto.

Anche i miei contatti in rete si son bruscamente ridimensionati, e raramente frequento le chat Digiland, preferendo ad esse le stanze Lycos; ma non è facile trovare chi non le veda soltanto come un gioco, oppure un passatempo.

La mia natura ottimista, però, mi spinge a credere ancora in qualcosa non ben definita, ed estremamente impalpabile forse, che mi spinge a navigare in questo immenso mare, alla ricerca di realtà...

 
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Post N° 56

Post n°56 pubblicato il 29 Dicembre 2006 da SchiavoDiEspressioni
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30/1/2006 - 6,34

Siamo solo dei nick...
Così pensa chi non sopporta il mio disagio esistenziale, ed ha ragione!
Posso soltanto aprire il cuore e la mente a chi vorrà accettare il mio dolore, come una condizione che vorrei poter lasciare adesso, come nei rari giorni di serenità che mi son stati concessi: vorrei che le lacrime rimangano un ricordo, di quando il mio nuovo sorriso non era ancora nato.

 
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Post N° 55

Post n°55 pubblicato il 29 Dicembre 2006 da SchiavoDiEspressioni
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27/5/2005 - 10,49

Sto per cancellare tutto, credo che lo farò tra qualche giorno: tante grazie a chi mi ha tenuto compagnia finora, un abbraccio.

 
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Post N° 54

Post n°54 pubblicato il 29 Dicembre 2006 da SchiavoDiEspressioni
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24/5/2005 - 16,27

E venne il giorno che persi la pazienza, e con essa ogni senso di vergogna: il nuovo limite di sopportazione mi costringe lontano da chi mi provoca, rinunciando a buona parte di me, rinchiusa in troppi contatti. Non sono certo un santo, non porgo più l'altra guancia, da quando ho voglia di schiaffeggiare io stesso; scappo via con la coda fra le gambe, non posso essere fiero di ciò che son diventato.

 
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Post N° 53

Post n°53 pubblicato il 29 Dicembre 2006 da SchiavoDiEspressioni
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24/5/2005 - 10,15

"Io voglio vivere, ma sulla pelle mia; io voglio amare, farmi male: voglio morire di te"...

 
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Post N° 52

Post n°52 pubblicato il 29 Dicembre 2006 da SchiavoDiEspressioni
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23/5/2005 - 17,47

Mi sa che anche se chi tradisce è soltanto un amico, la delusione che ne deriva può essere molto grande...
"Riconoscendo il tradimento e passando oltre, il perdono toglie all'amore il suo aspetto più infantile, che è l'ingenuità e l'incapacità di amare se appena si annuncia un profilo d'ombra.
[..] Anche quando vorremmo sinceramente perdonare, scopriamo che proprio non riusciamo, perchè il perdono non viene dall'Io, che si mantiene vitale solo grazie al suo amor proprio, al suo orgoglio, al suo senso dell'onore. E allora forse, meglio del perdono, che probabilmente è pratica insincera, a me sembra più costruttivo percorrere il sentiero del reciproco riconoscimento, dove chi ha tradito deve reggere la tensione senza cercare di rappezzare la situazione e, con brutalità cosciente, deve al limite rifiutare di rendere conto di sè.
[..] Lo stimolo creativo presente nel tradimento dà i suoi frutti solo se è l'individuo tradito a fare un passo avanti, dandosi da sè una spiegazione dell'accaduto".

 
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Post N° 51

Post n°51 pubblicato il 29 Dicembre 2006 da SchiavoDiEspressioni
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23/5/2005 - 12,10

Io sono qui, mi vedete? Ieri ho dimenticato di cantare, mannaggia: e la mia voce ne risente subito, se non mi alleno agli acuti; stasera, prima di andare al concerto, non devo dimenticarmi di farlo...

 
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Post N° 50

Post n°50 pubblicato il 29 Dicembre 2006 da SchiavoDiEspressioni
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23/5/2005 - 09,43

Nel saggio Il tradimento, che è possibile leggere in Peur aeternus, James Hillman prende in esame le possibili reazioni al tradimento, indicando tra queste quelle che bloccano la coscienza e quelle che la emancipano.
Innanzitutto la vendetta, che è una risposta emotiva che salda il conto ma non emancipa la coscienza, perchè quando è immediata non ha altro significato se non quello di scaricare una tensione, mentre quando è procrastinata, quando attende l'occasione buona, restringe la coscienza in fantasie di astiosità e crudeltà, impedendole di fare qualsiasi altra esperienza. La vendetta rattrappisce l'anima.
Non diversamente opera il meccanismo della negazione. Quando in un rapporto uno dei due subisce una delusione, la tentazione è quella di negare il valore dell'altro prima idealizzato. Non si è voluto vedere l'ombra dell'altro quando si era innamorati, ora, dopo il tradimento, si ricaccia l'altro per intero nella sua ombra. Due eccessi, dove prima l'amore cieco e poi il cieco odio dicono quanto infantile e primitiva è la nostra anima.
Più pericoloso è il cinismo, che non solo nega il valore dell'altro, ma fa dire che l'amore è sempre una delusione, che i grandi amori sono per gli ingenui, cercando, in questo modo, di cicatrizzare la fiducia infranta. Con i cocci dell'idealismo si costruisce la filosofia del rude cinismo, capace solo di offrire un ghigno a quella che un tempo era la propria stella.

 
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Post N° 49

Post n°49 pubblicato il 29 Dicembre 2006 da SchiavoDiEspressioni
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20/5/2005 - 18,04

ACROBAT
Don't believe what you hear
Don't believe what you see
If you just close your eyes
You can feel the enemy
When I first met you girl
You had fire in your soul
What happened your face of melting in snow?
Now it looks like this
And you can swallow
Or you can spit
You can throw it up
Or choke on it
And you can dream
So dream out loud
You know that your time is coming 'round
So don't let the bastards grind you down
No, nothing makes sense
Nothing seems to fit
I know you'd hit out
If you only knew who to hit
And I'd join the movement
If there was one I could believe in
Yeah I'd break bread and wine
If there was a church I could receive in
'Cause I need it now
To take the cup
To fill it up
To drink it slow
I can't let you go
I must be an acrobat
To talk like this
And act like that
And you can dream
So dream out loud
And don't let the bastards grind you down
Oh, it hurts baby
What are we going to do? Now it's all been said
No new ideas in the house and every book has been read
And I must be an acrobat
To talk like this
And act like that
And you can dream
So dream out loud
And you can find
Your own way out
And you can build
And I can will
And you can call
I can't wait until
You can stash
And you can seize
Responsibilities
And I can love
And I can love
And I know that the tide is turning 'round
So don't let the bastards grind you down

 
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Post N° 48

Post n°48 pubblicato il 29 Dicembre 2006 da SchiavoDiEspressioni
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20/5/2005 - 11,16

Forse io do troppa importanza ad Internet, perchè negli ultimi anni sta occupando sempre più spazio nelle mie giornate; oppure forse sono io stesso a prendermi troppo sul serio, e non solamente on line: cambio così facilmente umore da non ispirare abbastanza fiducia, e la proverbiale facilità di contatto umano rimane confinata in quei momenti spensierati, che sono oramai sempre più rari. Mi piace tantissimo ridere e scherzare, e quando lo stato d'animo me lo consente, riesco anche ad essere particolarmente brillante; l'esatto opposto, invece, accade nei momenti più oscuri dei miei alti e bassi: ed i pensieri di chi mi circonda rimabalzano pesantemente nella mia mente, così tanto da sentirmi come uno specchio opaco, che riflette le sensazioni negative percepite. Il cerchio si stringe, ma si tratta di un circolo vizioso...

 
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Post N° 47

Post n°47 pubblicato il 29 Dicembre 2006 da SchiavoDiEspressioni
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19/5/2005 - 08,00

VICINO IL RIFUGIO.
Appena accolte tambureggianti intuizioni,
eccomi auspicare
nuovi teoremi polemici,
come pressanti esigenze!
Rapidi movimenti delle palpebre,
questa notte,
mi hanno regalato la tua dolcezza
e la mia verosimiglianza:
ho scommesso su di te, sono sicuro
che riusciremo a incontrarci più spesso,
ma non riesco ancora a descrivere
le diramazioni più gelide
di noi due insieme...
Come al solito,
abito un eterea fortezza, inattaccabile!
Ma scendo subito dalla mia grande torre,
cammino giù in piazza:
facoltativo deridere attargati gregari,
atavico incidente,
incomunicabile avversità...
Dal contingente all'effimero, risulta ogni frangente detritico
uguale a un espediente volgare e obsoleto,
etichettante il disegno apocalittico che annuncia
la prossima catastrofe a colori...
Attingo altri costosissimi impegni, prima di immergermi
nell'evidenza di imprecisate ammissioni:
irrimediabilmente mi schiacciano i dubbi,
affamati come possono esserlo le mie volontà.
Il mio intorno invecchia nel vuoto
dell'indecifrata praticità,
e il mio in-sé si ribella furioso
alla tendenza di una ricerca imperfetta;
dov'è il mio castello in aria?
Molti, forse tutti, riescono a intercettarlo:
tanti ritoccano il cielo
con un dito!
Chi vuole ascoltarci? Nessuno è impossibile!
Siamo in attesa di riaccerchiarci, spontaneamente,
con lo stadio avanzato dei nostri desideri:
vicino al rifugio, mi piacerebbe parlarti...

 
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Post N° 46

Post n°46 pubblicato il 29 Dicembre 2006 da SchiavoDiEspressioni
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19/5/2005 - 07,33

ECCOLA
Non viene mai sola, la mia ispirazione;
non brucia altissimi accenti, questa nostra espressione:
porta con sé la tristezza di troppe elucubrazioni
che mi puntellano al suolo di poco acute attenzioni.
E' troppo facile scrivere di mal celata apparenza,
se mi ferisce l'attesa per questa mia trasparenza;
scompare il dubbio dal cuore, e si ridesta la voglia
di superare di slancio anche quest'ultima soglia.
Non c'è per niente distanza dalla partenza all'arrivo,
se a quel bel viaggio di andata segue un ritorno passivo;
porto con me quel ricordo di un posto nuovo e diverso
dai miei bei sogni che crescono, soltanto quando ci penso.
Chissà adesso dove mi porta un'emozione nascosta?
Chissà che non mi riesca, davvero, l'interminabile sosta
in un parcheggio coperto da innumerevoli istanti,
trascorsi insieme a me stesso ad aspettarne altrettanti...

 
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Post N° 45

Post n°45 pubblicato il 29 Dicembre 2006 da SchiavoDiEspressioni
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17/5/2005 - 13,34

(seguito...)
Nella fiducia originaria, infatti, non c'è traccia del male, anzi neppure il sospetto, perchè dove la realtà non appare nel suo doppio, non sorgono l'interrogazione e il dubbio. "Doppio" e "dubbio" hanno la stessa radice, come in tedesco Zweifel (dubbio) e zwei (due). Il dubbio, che generandosi spezza la fiducia originaria non interrogata, nasce dal doppio di ogni realtà, dalla scoperta del suo lato umbratile accanto a quello solare. Questa scoperta, come origine del dubbio e dell'interrogazione, segna la nascita della coscienza, il suo dibattersi fra l'uno e l'altro. Scrive in proposito Jung: "Il dubbio esprime la scissione (Zerspaltung) dell'unità originaria, quindi l'Uno deve essere integrato da un Altro.

 
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Post N° 44

Post n°44 pubblicato il 29 Dicembre 2006 da SchiavoDiEspressioni
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16/5/2005 - 17,55

Da "Le cose dell'amore" di Umberto Galimberti - cap.12 (Amore e tradimento)
Non si dà amore senza possibilità di tradimento, così come non si dà tradimento se non all'interno di un rapporto d'amore. A tradire infatti non sono i nemici e tanto meno gli estranei, ma i padri, le madri, i figli, i fratelli, gli amanti, le mogli, i mariti, gli amici. Solo loro possono tradire, perchè su di loro un giorno abbiamo investito il nostro amore. Il tradimento appartiene all'amore come il giorno alla notte.
Non è infatti vero giorno quello che non conosce la notte, e perciò concede una vita e un amore solo là dove ci possiamo fidare, dove siamo al sicuro, compresi, contenuti e contenti, dove non possiamo essere feriti e delusi, dove la parola data non è mai ritirata.
[...] Ma allora il male bisogna incontrarlo, e bisogna incontrarlo proprio là, nella fiducia originaria, dove neppure lontanamente ne sospetteremmo la presenza.

 
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Post N° 43

Post n°43 pubblicato il 29 Dicembre 2006 da SchiavoDiEspressioni
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14/5/2005 - 10,27

Fatmah - Almamegretta
Marò comme sì bella e nun 'o ssaje
nun saccio bbuono chello ca me faje
amaro è o ddoce ca me fa'mbriacà
guardo, sperisco e nun pozzo tuccà
E tu cammenanno te ne vaje
ll'uocchie acalate ma nun triemme maje
sì na criatura mmiezo 'e liune
ma dint'a vita nun tiene padrune
Ah che bella voce
ca ll'anima se squaglia quanno cante
ah che bella voce
nun saccio si so' diavolo o so' santo
Saccio sulo ca quanno te sento
sento dint'a ll'anema 'o turmento
nun saccio manco cchiù addò stongo
si 'mparaviso o all'inferno
'A vita mia sta dint'e mmane toje
'o core tuojo dint'e ccanzone meje cchiù passa 'o tiempo e cchiù 'o ssaccio ca
i'senza 'e te nun putesse campà
'E stelle nun se ponno tuccà
m'aggio 'mparato 'e ppuò sulo guardà
e si na stella canta pe’ammore
rimmane 'ncielo mille anne e nun more
Ah che bella voce
ca ll'anima se squaglia quanno cante
ah che bella voce
nun saccio si so' diavolo o so' santo.

(Traduzione nei commenti)

 
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Post N° 42

Post n°42 pubblicato il 29 Dicembre 2006 da SchiavoDiEspressioni
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12/5/2005 - 07,57

DOPOTUTTO
Limite di questi meriti imperfetti,
vocaboli sporchi
e miserie scolpite di entusiamo:
eutanasia per noi,
commozione perversa
e iperbolica caratterizzazione
di quelle lettere strumentalizzate.
Noi decliniamo verbi
come cucinassimo pranzi;
io invento ricette da dedicarti,
e individuo il mio ideale fraseggio
nell'idioma più livido e riluttante!
Tu non apostrofi disponibilità:
arrossisci petali di cenere,
invochi piramidi di genuinità,
innaffi le ipotesi tangenziali
e mi restituisci le nude asperità di prammatica...
Anelo ancora inscenare
le mie civiltà sottocutanee;
vorrei smascherare innocenza,
depistando oscenità chiaroveggenti
e, così spesso diffuse, teatralità spettrali!
Intendo ribadire provocazioni,
gridare "Ancora pronto, chi basta?..."
Chi ormai si fregia solo di elucubrazioni,
chi paradossi! Io forse in stasi,
forse un inconscia lobotomia:
ma colgo tutte le inquietudini
e le sotterro nei somatismi
talvolta sobri, se carismatici.
Udite bene quei cori
targati analisi, negativa...
Cospira contro divini delitti,
ibridi afflati di contemplazione:
un destino ruffiano c'intìma "Adulterio!",
parossismi neofiti mi rappresentano
apologetiche alternative...
Poi, se ascolto musica che sgorga sangue
sui fiati roventi scintilla il razzismo,
ed io non posso testimoniare
perchè ancora ospito oggi il rancore:
ti sperimento in perdita e in guardia,
ti attendo al varco della passione,
non mi compiaccio.
T'immagino gravida di mistero,
mi allineo al tuono della corona;
mi avvento ipocrita per pietà ed emarginazione,
ti guardo aliena, per alienazione;
M'infango presto, per riposare...
Mattino futuro
ricaccia in gola lacrime astute:
niente è di più, niente davvero peggiore!
Quante aspirazioni, in un domani ignoto?...
Se stabilisco contatti ipercritici
e ignoro tante chances di guadagni,
bilancio attivi e solenni ottimismi
dei tempi astrusi che mi costringono a galleggiare
tra impeccabili icebergs di silenzio,
testando la mia educazione politica
e quell'idea di rivoluzione civile, ex utopia...
Nessuno paghi tangenti di sangue:
libertà e giustizia,
come uguaglianza e internazionalismo,
vero progresso, fraternità e pace,
non hanno prezzo per avvenire!
Evoluzioni le percepiamo
inarrestabili valanghe,
a valle di animi innevati:
slalom fra menti come lastre di ghiaccio,
sciano al traguardo le vecchie speranze
e scavano nuove, migliori abitudini;
io alleno predisposizioni psicologiche
e preparo attitudini cerebrali all'optimum:
non plus ultra Amore,
Cuore, Buone Idee, Sensibilità...

 
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Post N° 41

Post n°41 pubblicato il 29 Dicembre 2006 da SchiavoDiEspressioni
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10/5/2005 - 07,16

Ho bisogno di tutti, ma non so dove nè quando...

 
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