Creato da tanksgodisfriday il 26/03/2006
Cose varie al PC, sul Web e nella mente. Puoi scrivermi a: tanksgodisfriday@libero.it
 

 

Tentazioni e passioni

Post n°1813 pubblicato il 29 Novembre 2015 da tanksgodisfriday
 

Meglio giocare con le tentazioni, o immergersi nelle passioni?

Tema non da poco, lo so. Rispondere a questa domanda vuol dire scegliere come rendere diversa la propria vita, sfuggendo alla banalità della ripetizione di azioni e comportamenti che, giorno dopo giorno, lentamente uccidono.

Ma, se il fine è lo stesso - sfuggire al nulla che riempie la nostra esistenza - le strade per raggiungerlo sono completamente diverse: meglio vivere sfogliando tentazioni, o consumando passioni?
Ognuno risponderà a suo modo. Io la scelta me la sono trovata davanti stamattina, al supermercato. E ho scelto.

Avevo appena svoltato a U, all'angolo tra Via dei Succhi di frutta e la Grande Corsia Centrale, entrando nel Viale del Caffè: barattoli, decaffeinati, cialde. Ecco i tè.

Un passo indietro: venerdì ho deciso di smettere per un po' di prendere il caffè dal distributore dell'ufficio. L'alternativa era aprire una vertenza sulla liceità di definire caffè il liquido in oggetto. Quindi, da lunedì: bollitore, tazzona, zucchero e tè. Ecco stamattina dovevo appunto prendere del tè.

Lo sguardo va oltre i nomi noti, le scatole che riconosci dai colori, immutate da non so più quanto tempo. Lo chiamano branding: sei così da sempre, se decidi di cambiare forma o colore della scatola, ti riconosceranno ancora come Il Tè della Colazione? o rischi di essere risucchiato nel girone degli infusi anonimi? C'è un rovescio della medaglia, però: se non cambi, non attiri la mia attenzione, e infatti sono andato oltre.

Poi, eccole lì, affiancate: Temptation Collection e Pleasure Collection.
Tè ... tentazione? passione? Leggiamo cosa raccontano le scatole.

Intanto il filtro: piramidale, e questo già mi piace. Poi la composizione: tè (nero, verde), variamente impreziosito (frutti di bosco, limone, cioccolato, addirittura macaroon).
Devo solo scegliere: Temptation o Pleasure?

Sono stato un paio di minuti a soppesare le due scatole. Poi la decisione, per esclusione: Pleasure sembra un punto di arrivo, che altri hanno scelto per me.
Meglio Temptation. In fondo decido io se cedere o meno. Forse il vero piacere è proprio nel giocare con le tentazioni.

A ogni buon conto, per lo zucchero, ho scelto quello di canna. Sono pronto per un altro lunedì.

I can resist everything except temptation.
Oscar Wilde

 
 
 

Risparmiare energia, con poco sforzo

Post n°1601 pubblicato il 03 Ottobre 2010 da tanksgodisfriday
 
Foto di tanksgodisfriday

Quanto
 cibo viene sprecato, ogni giorno?
Dunque: latte che avanza, uova diventate troppo anziane, verdura che ci guarda ammosciata dal frigo.
Per non parlare, poi, di porzioni troppo abbondanti, con conseguente salvagente naturale, da smaltire sudando in palestra.

Tutta energia sprecata. Prendiamo il caso del latte, ad esempio: quei decilitri di latte che buttiamo sono stati prodotti da una mucca ben alimentata, munti da una macchina che consuma energia, impacchettati in un "cartone", trasportati, esposti, portati a casa, raffreddati in frigo fino ad essere eliminati.
E anche eliminare rifiuti costa energia.

L'osservazione arriva da Michael Webber e Amanda Cuéllar, due scienziati del Center for International Energy and Environmental Policy, dell'University of Texas di Austin.
Partendo dalla quantità di cibo che va sprecata in una tipica famiglia statunitense, hanno stimato quanta energia potrebbe essere risparmiata, evitando quel tipo di spreco (link all'articolo originale (pdf da scaricare), e a un quick summary).

Bene, gli U.S. potrebbero risparmiare il 2% della loro bolletta energetica (e dell'inquinamento risultante), se solo comprassero uova, latte, burro, zucchero, verdure, nella quantità giusta, quella che viene poi consumata con un'alimentazione equilibrata.
Ecco la loro classifica degli sprechi:
  1. Grassi e oli: 33%
  2. Latte: 32%
  3. Grani: 32%
  4. Uova: 31%
  5. Zucchero e altri dolcificanti calorici: 31%
  6. Verdure: 25%
  7. Frutta: 23%
  8. Carne, pollame, pesce: 16%
  9. Fagioli secchi, piselli, lenticchie: 16%
  10. Noci e noccioline: 16%
Da noi?
Pare che siamo al 9% di cibo buttato nella pattumiera, con punte più alte quando si guarda alle mense. Quelle ospedaliere sarebbero a cifre intorno al 40%, ad esempio.
Con più attenzione a evitare sprechi non arriveremmo forse al 2% di potenziale risparmio degli U.S., ma qualcosa di sicuro si recupererebbe della nostra bolletta, e la salute ne guadagnerebbe (con conseguente ulteriore risparmio).

Qualche consiglio (in inglese), lo fornisce il sito municipale del quartiere inglese Barnet: il pane avanzato, prima che si raffermi può essere riciclato a crostini; inventarsi una ricetta con gli avanzi del frigo, quelli della cena vanno benissimo per il pranzo del giorno dopo; consumare prima gli yogurth più vecchi.

Tutto abbastanza semplice, c'è da farci una pensata. Buona domenica.

[Immagine da Fruitfromwashington.com]

[Tutti i post su stile di vita, scienze, cucina.]

 
 
 

Thefuntheory.com: l'utile e il dilettevole a braccetto

Post n°1328 pubblicato il 04 Novembre 2009 da tanksgodisfriday
 
Foto di tanksgodisfriday

Per
 strada uso scrupolosamente i cestini dei rifiuti, ma non mi è mai venuto da raccogliere una cartaccia abbandonata da altri, per riporla nel cestino più vicino. Così come vetro-plastica-carta li differenziamo ormai da anni, ma perché è socialmente giusto, mica per altro.
E davanti alla scelta: scala mobile o scale normali, voi cosa scegliete? Se scelgo queste ultime è solo perché all'imbocco della scala mobile si è formata una coda.

Quelli di Thefuntheory.com ("la teoria del divertimento", un'iniziativa di Volkswagen) hanno avuto un'intuizione mica da poco: il divertimento può essere uno stimolo a comportamenti virtuosi, molto più del richiamo al senso civico.
Esempio: ogni volta che qualcosa viene lasciato cadere all'interno del bidone raccogli-rifiuti, parte il suono di una caduta sibilante con tonfo finale.
Divertente? certo, al punto da spingere un ragazzo a raccogliere una cartaccia per poter "giocare" ancora.
Una cosa simile con il raccoglitore differenziato di bottiglie: se lo si trasforma in un video-gioco (più bottiglie deposito e più velocemente lo faccio, più sale il mio punteggio), si rischia di ritrovarsi con una coda di persone impazienti di "giocare". Le scale? scopritelo dal video.

Thefuntheory.com è aperto per suggerimenti: basta lasciarli sul loro sito, con qualche foto o disegno, se serve. Per il migliore (decide una giuria di quattro esperti) ci sono 2.500 euro in attesa.

È la strada giusta. Certo non la sola ma, se si può migliorare rendendo la nostra esistenza più lieve, perché non farlo?

Buon mercoledì, all'insegna della levità.

 
 
 

Chirurgia estetica? E chi te l'ha chiesto!

Post n°1325 pubblicato il 01 Novembre 2009 da tanksgodisfriday
 
Foto di tanksgodisfriday

Ai francesi
 le donne piacciono come sono: senza l'intervento del chirurgo e senza che intraprendano una dieta dopo l'altra. Un po' sportive, questo si, e abbasso i vezzi storici, come quello di mentire sull'età, tanto l'intervento antirughe è aborrito quanto il lifting.
La modifica meno apprezzata è l'intervento per avere "une bouche plus pulpeuse"; insomma: no alle labbra a canotto. Non è l'elogio implicito della "bellezza interiore", ma l'affermazione di un concetto semplice: l'attrazione non è un fenomeno superficiale, quindi inutile dedicare troppa cura alla superficie, alla carrozzeria, come si diceva una volta. Difficile dirsi in disaccordo.

Il sondaggio è di Madame, settimanale femminile di leFigaro.fr, dev'essere l'inserto da un chilo che t'obbligano a prendere con il quotidiano nel fine settimana.
Il quadro che ne viene fuori è rassicurante. Il "difetto" più rilevato, l'avere un seno piccolo, è tale solo per il 29% degli intervistati, che ammettono di girarsi a guardare in media otto fanciulle al giorno, trovandole meravigliose come sono.

Otto, devo dirlo a lei: sono sotto la media.

Buona domenica.

 
 
 

Saluti e baci da Twitter

Post n°1274 pubblicato il 11 Settembre 2009 da tanksgodisfriday
 
Foto di tanksgodisfriday

Secondo
 uno studio delle università inglesi di Lancaster e Manchester Metropolitan, riportato dal Corriere.it, il fenomeno Twitter non fa altro che portare in digitale quelle che furono le cartoline postali di un tempo.
Messaggi brevi e abbreviazioni accomunano i tradizionali cartoncini da imbucare e il social network del momento, caratterizzato dai tweet, i brevi messaggi da 140 caratteri al massimo.
E quindi, mi viene da completare il ragionamento, un tweet con una foto, inviato mediante twitpic.com, rimpiazza la cartolina illustrata, fortunatissima figlia della cartolina postale.

Mi ci ritrovo. Infatti, così come non mi veniva da scrivere nulla sulle cartoline, postali o illustrate non importa, oggi ho problemi messo di fronte alla pur semplice domanda della pagina di twitter.com: «What are you doing?».
«Saranno pure cacchi miei», verrebbe da rispondere, socializzazione a parte.
Certo, il tweet ha il vantaggio di poter aspirare a risposte immediate, quindi è ragionevole inviare: «Una buona pizzeria a Terni?», e sperare che la risposta arrivi in tempo utile.
Però nemmeno le Poste inglesi dell'inizio del secolo scherzavano: grazie alla velocità di consegna e al costo contenuto, viaggiarono sei miliardi di cartoline in otto anni, dal 1902 al 1910; una media di 200 a persona, non erano solo "Saluti e baci", evidentemente. Ci sono utenti di Twitter meno loquaci.

Le cartoline illustrate sopravvivono, e direi anche bene, basta dare un'occhiata agli espositori che popolano le nostre località turistiche. E la cartolina postale, esiste ancora?
Esiste e come, ho appena scoperto. Le nostre Poste ne fanno una produzione al limite del compulsivo, viene da dire: 44 edizioni, solo dal febbraio di quest'anno. Occasioni di celebrazione ce ne sono a bizzeffe, pare: si va dal recente G8 alla 5ª Conferenza Nazionale sulle Droghe, senza disdegnare né il Prosciutto di San Daniele né la Sagra dei Misteri di Campobasso. Passando da Indro Montanelli e "La Nazione" di Firenze, e celebrando tanto il Corpo dei Granatieri di Sardegna quanto il Reggimento di Cavalleria Lancieri di Montebello.
Il prezzo? In genere 1 euro e 12, credo affrancatura compresa. Chissà quando vedremo le Poste su Twitter, non sarebbe una cattiva idea.

Buon venerdì.

[Nell'immagine: SMS-Venice, dello scorso luglio. SMS sta per: Saint Mark's Square]

 
 
 
Successivi »
 

Area personale

 

Ultimi commenti

Grazie, Maria! Un abbraccio.
Inviato da: tanksgodisfriday
il 17/01/2023 alle 18:30
 
Visitato il nuovo sito. Come sempre interessante e...
Inviato da: Fajr
il 17/01/2023 alle 17:14
 
Ho visitato il sito, è carino....peccato che non si può...
Inviato da: Mr.Loto
il 07/01/2023 alle 18:09
 
In realtà, "mi tawa" significa "io mi...
Inviato da: Marco Rossi
il 18/08/2019 alle 21:27
 
Tanti auguri di buone feste da kepago
Inviato da: amandaclark82
il 30/12/2016 alle 15:48
 
 

Translate!

 

Ultime visite al Blog

hesse_fossimoratanksgodisfridaycassetta2Fajrdue.pifupietrosparusolazzqqjigendaisukegiannigarzottocatone6565lilith_0404pavpao
 
 

networkedblogs.com

 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963