EnodasIl mio mondo... |
... " Non si conoscono che le cose che si addomesticano", dissela volpe." gli uomini non hanno più tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose già fatte. Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno più amici. Se tu vuoi un amico addomesticami!" ...
... "Ma piangerai!" disse il piccolo principe.
"E' certo",disse la volpe.
"Ma allora ch eci guadagni?"
"Ci guadagno", disse la volpe, "il colore del grano".
soggiunse: "Va a rivederele rose. Capirai che la tua è unica al mondo". ...
... "Addio",disse la volpe. "Ecco il mio segreto. E' molto semplice: non si vede bene che col cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi".
"L'essenziale è invisibile agli occhi", ripeté il piccolo principe, per ricordarselo.
"E' il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante".
"E' il tempo che ho perduto per la mia rosa…" sussurrò il piccolo principe per ricordarselo.
"Gli uomini hanno dimenticato questa verità. Ma tu non la devi dimenticare. Tu diventi responsabile per sempre di quello che hai addomesticato. Tu sei responsabile della tua rosa…"
Tutte le foto contenute in questo blog, se non specificato diversamente, sono mie e come tali sono protette da diritto d'autore. Rappresentano un momento, un istante, un'idea un'emozione.
Ho costruito un sito per raccoglierne alcune, e condividere una passione nata e cresciuta negli ultimi anni. Il sito é raggiungibile cliccando l'immagine qui sotto:
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ultimo aggiornamento: 20 Febbraio 2014
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l’ipocrisia, l’opportunismo, chi indossa una maschera solo per piacere a qualcuno, l’arroganza, chi pretende di dirmi cosa devo fare, chi giudica, chi ha sempre un problema più grosso del mio, sentirmi tradito, le offese gratuite, i luoghi affollati, essere al centro dell’attenzione, chi non ascolta, chi parla tanto ma poi…, l’invidia, il passato di verdura
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Post n°673 pubblicato il 09 Febbraio 2017 da enodas
24-25 Novembre Noi siamo nell'affanno Tutto ciò che incalza Fanciulli non buttate Tutto si è acquietato: (Rainer Maria Rilke)
Ho lasciato presto la città, e mi sono diretto ai suoi bordi, ai lati di un lago che scompare, e dall'orizzonte mi separa una lunga striscia di sabbia e vento. Nel vento, nell'acqua, sul filo di quell'orizzonte, si accendono e si spengono movimenti leggeri. Leggeri come l'aria, un grido, una discesa in picchiata, o un decollo sgraziato, sono colori in movimento, cacciatori, prede, gruppi interi ad intraprendere percorsi invisibili: io li seguo, lontano, sulla linea dell'orizzonte.
Per quanto possa essere preparati, per quanto possa averne letto, osservato immagini, viaggiato con la mente, approcciato spuntoni di ghiaccio e pezzettoni luccicanti fluttuanti nell’acqua, niente di tutto questo basterà a descriverlo. Io non lo dimenticherò. Non dimenticherò il rumore, che esplode nel silenzio. Un silenzio colmo di emozione e tensione, l’acqua che improvvisamente si anima, ondeggia, si infrange. Laddove ogni cristallo immobile è potenza, pronta a ruggire. Il ghiaccio, la montagna, vivono, si muovono, parlano. Questo tonfo precipita fino in profondità. E risuona dentro di me. Allungo la mano, questa straordinaria esibizione di forza, immensità d’azzurro, di azzurri, che si compongono dentro un mondo di ghiaccio, una favola fantastica che si ricompone sorgendo dal suo ammasso di frammenti incastonati, credo quasi di poterli toccare, sfiorare, tanto sono vertiginosamente vicini, prima che un nuovo boato mi riporti alla realtà.
Scricchiola, un po'. E' il ghiaccio sotto i ramponi, per me un'esperienza nuova. Ho la sensazione di muovere passi sopra secoli interi, qualcosa che è troppo vasto perché riesca a racchiuderlo nelle dimensioni del mio mondo. Nel tempo e nello spazio. Lentamente, ho immaginato di addentrarmi in questo paesaggio fantastico, dove a brillare è ogni singolo cristallo, e di fronte a me si stagliano figure scolpite, mura inaccessibili e speroni spaccati. E come sempre, immergo le mani nell'acqua gelida, piccoli laghi, pozzi profondi che si perdono tra le pieghe del ghiaccio, o torrenti che nascono e scompaiono chissà dove, e, purissima, la porto alla bocca. Sento la vita pulsare al contatto, scorrere con quella stessa purezza. Ed ogni passo è una conquista in questa piccola avventura.
Solo una cosa manca. È l’oblio. Tutto è lì. Le migliaia di riflessi E tutto è parte del diverso cristallo e le porte si chiudono al tuo passo; (Everness – Jorge Luis Borges)
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