C'E' BISOGNO SEMPRE..

Credevo che per suonare un pianoforte bastasse battere il tasto giusto al momento giusto. Invece non basta no! Bisogna accompagnare l'esecuzione con movimenti del corpo ed espressioni del viso tali da trasmettere al pubblico le emozioni che suscita il brano eseguito.

Ecco un tutorial mooooolto istruttivo per imparare tutto ciò.

Attenzione agli ultimi fotoframmi: un fumetto avverte di cliccare per essere indirizzati al secondo tutorial. Ma c'è anche un terzo tutorial. anch'esso molto istruttivo.

Espandere le informazioni dei video per una breve descrizione delle mimiche (in English)

Come si evince, è fondamentale avere una pidocchiera fluente, una mimica perfetta e una sudorazione abbondante tanto da mettere il pannolone (ma anche un raffreddore va benissimo), e togliere la dentiera.
Vedendo i tutorial, incontreremo il giovine Lang Lang (una vecchia conoscenza) che in fatto di minica non è secondo a nessuno. Ma ce n'è per tutti.
Si salva solo l'amico Christoph Eschenbach perché, da pianista qual'era si è traformato in Direttore d'Orchestra, così, anche se ha la zucca pelata e continua a fare il figo e non indossare gli occhiali, può continuare a fare bella figura.

Davanti allo specchio ho fatto alcune prove. Sono ancora in tempo per fare il pianista di successo! Mi manca solo il pianoforte.

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Miei cari amici...

Post n°295 pubblicato il 17 Aprile 2014 da albatrho.s

Tag: auguri, Ave verum, Mozart, Pasqua

Miei cari amici vicini e lontani Buona Pasqua, ovunque voi siate!

Dire di questo brano musicale di Mozart, che appartiene al repertorio di
tutti i grandi direttori d'orchestra, sarebbe inutile perchè è bastante la presentazione che ne fa, nei primi tre minuti del video, il Maestro Riccardo Muti.

"e se uno di voi sapesse anche la linea melodica potrebbe anche aggiungersi in una coralità..."
- chiede il maestro rivolto al suo pubblico - Ma nessuno si aggiunge. E applaudono. Ma cosa applaudite a fare?

Astuto il Riccardo!... chiamava me ed era fatta!

Far cantare all'unisono più cori non è cosa facile. Non potendo mettere i cori uno sopra l'altro, necessariamente uno si troverà vicino a chi dirige
e all'orchestra, gli altri sarenno sempre più lontani.
In un ambiente vasto, quale può essere la navata di una cattedrale, il gesto del direttore è visto istantaneamente da tutti i cantori. Non così per il suono, che arriva in ritardo alle orecchie di chi sta in fondo alla navata.
Se non si conosce bene il brano da cantare - imponendo a se stessi di seguire il gesto di chi dirige - ma ci si accorda con quello che si ode - cioè al canto di chi è più vicino o al suono dell'orchestra - il risultato finale è una cacofonia di voci.

Così succedeva durante le prove, allorquando cantavo da tenore.
Poi, vabbé... avrei dovuto smettere di fumare.

Questo brano, che rappresenta uno dei momenti più alti del genio mozartiano, è anche nel repertorio di Jon Anderson, storica voce del gruppo di rock progressivo "Yes"
Le immagini possono essere discutibili, ma la sua voce la potete ascoltare qui.

Ciò detto... Buona Pasqua.