Amore vero e grande

Quando l'amore lascia il segno. Lettera

Ciao,

Comincio questo scritto come se fosse una lettera, anche se dall'altra parte non c'è nessuno a leggerla.

Preferirei scrivere a mano perché in questo modo le lettere sarebbero più personali. Ma come detto, dall'altra parte non sarebbe nessuno a raccoglierle, e così, scrivendo qui, magari nell'infinità dell'online ci sarà qualcuno a leggere queste parole e a capire magari una piccola parte della mia sofferenza e del mio sentire, perché la più importante persona non c'è mai stata a leggere, a capire, a sentire. Tolgo ormai il forse, lo so che il mio blog a volte è letto da varie persone, ormai anche su facebook c'è una pagina dedicata all'amore che fa soffrire. Mi sarebbe piaciuto però dare al mondo delle cose più positive, ma come poter darle quando mi manca la cosa più importante, quando mai l'ho avuta....

Ho vissuto quasi tutta la mia vita in solitudine, anche se con gente intorno a me. A volte mi sento come in un carcere di vetro: posso vedere tutto il mondo, come si muove e come in un film mi passano davanti tutte le vite, a volte quasi sento la gente come mi passa vicino. Però... mai mi tocca, oppure la loro vita non s'intreccia mai con la mia. No, perché sono rinchiusa da tutte le parti da quei muri che nessuno li può spargere. E neanche io. Sono così stretti che mi impossibilitano a fare muovimenti larghi.

Un altro fine settimana in solitudine, con pioggia e neve mi ha portato la nostalgia di come sarebbe stato pieno di sole se lo avessi trascorso con te. Guardo un film, magari quelli più romantici e mi traspongo dentro al protagonista e per un attimo penso che la mia storia finirà in modo felice. Ma il film finisce e, girandomi attorno vedo che non c'è nessuno a cui rivolgere la mia tenerezza. Guardo nel vuoto totale della mia esistenza e intravvedo i tuoi occhi. Il tempo è passato, ma il tuo fisico mi è sempre presente nei ricordi. Vorrei poter ricordarmi anche gli abbracci in tal modo, forse così mi riscalderei un po'...

Alcuni giorni fa, ero a fotografare in un parco. C'era vicino un piccolo spazio giochi per bambini. Ho provato a fare qualche ritratto, ma ho dovuto fermarmi, le mani mi tremavano troppo forte. Se potessi parlare con le foto... vorrei gridare tutto il dolore che ancora ho. 

Passeggio, mi fermo e penso quanti anni son passati, quanti anni ho perso, come alcuni mi direbbero. E poi lo so che non mi sarebbe difficile avere qualcuno vicino e sentire niente o poco fisicamente e psicologicamente, ma impossibile avere tutto ciò che amo vicino. Mi rendo conto che non è tanto difficile dare vita per non essere soli alla vecchiaia, ma farlo con quella persona che ami fino in fondo e i cui occhi gli vuoi vedere in una piccola creatura: ed è questo il segno che l'amore vero lascia.

Mi è lontano tutto quello che amo, quelle mani che voglio accarezzare, quelle labbra che vorrei baciare e gli abbracci me li posso solamente immaginare. La mia anima ha tanto freddo. Il mio sguardo è lontano, perso nelle mille fantesie. E' una vita sola, che non mi è mai appartenuta, ma che devo tenere.

Passeggio, mi fermo, guardo anche dall'altopiano il mondo e m'immagino volare via da lì. La gravità non mi fa volare però, e in quei pochi secondi che volo, mi appare di nuovo il tuo volto. Con gli occhi mi stai sorridendo. Stai per parlare... ma non c'è più tempo: i secondi sono finiti.

L'eternità finalmente mi guarirà quello che la vita non mi ha mai voluto dare.