Mondo Parallelo

Mi sono innamorato di un angelo che negli occhi ha l’alba e il tramonto, mi sono confuso col tempo che di giorno mi viene a cercare e la notte non mi lascia mai andare. Una sensazione un po’ strana però, mi invade di luce il cuore, posandosi lieve tra strane parole che la stanno a cullare come un giaciglio fatto di sale nel silenzio assoluto, là, in fondo al mare. Mi sento triste e contento, ho quasi timore del mio sentimento e del vento che adesso s’è alzato per darmi il saluto del nuovo giorno che nasce, e sbatte tra i balconi ancor chiusi perché vuole entrare, e garbato mi vuol salutare. Ed ho paura al solo pensiero che poi voli via lasciando da solo il mio desiderio d’un nuovo balzo tra i segreti di questa luna che scompare nel cielo seguita dal sole che piano mi saluta baciandomi in viso col suo sorriso di fuoco. Un volto nascosto dall’ombra dei miei pensieri, adesso, si staglia di fronte all’immenso del cielo che mi fissa e mi chiede le solite cose, come volesse portarmi le rose appena colte dall’aurora già nata. E mi dice, sparendo tra il rosso nel cielo: “So che morirei senza l’aria che sei, senza un saluto per quanto breve ma tuo, senza il tuo ciao e i tuoi perché, oggi, sei triste oppure felice e prendendomi in giro se una lacrima mi scorgi nel viso, ma è solo pioggia e tu lo sai!” Così io ti rispondo mentre sorridi e mi fai innervosire col tuo respiro tranquillo mentre all’orizzonte di verde dipinto, tra gli alberi in fondo al viale, di sotto che nasce, ”lo vedi?”, mi dici, additandomi quel dolce fiore di campo. E immagino, anche se in cielo è svanita oramai, la luna gelosa che, il cielo tutto per sé senza l’ astro di fiamma che le cede il posto, non potrà avere mai, e mi chiede in ginocchio innamorata del sole: “Il destino sorride pensando a noi, ma tu sei il futuro che io vorrei.” E io le rispondo per farla ingelosire, prendendo le parole dai raggi dell’astro di fuoco che ormai sta crescendo nel cielo: ”Mi sono innamorato di un angelo che è gioia nel cuore, questo piccolo cuore che batte per te, ed io per te che, stupido, mi perdo nei tuoi bagliori e nelle tue fughe da sotto le nubi, io, sì proprio io, che penso a volte che neanche mi vuoi, perché sei stella, una stella argentata che forse nel mare, adesso che con me ti sei fermata, non cadrà mai”. Cieli e oceani non basterebbero nel descrivere quel che ho dentro, in questo fresco mattino che di color rosso respiro: allungo le mani per prenderne un pezzo da conservare nel mio giardino per farne crescere un fiore, quasi fosse un tuo bacio, che, più di mille parole, esprime caldo come brezza di maggio, il tuo sentimento e il mio vagare con le ali del vento, e, in fondo al mio cuore trovo solo questi pensieri; quelli di sempre, di un giorno qualunque che poi finirà piano ma mi avrà regalato la gioia di essere tutto insieme al mio cielo là in fondo alle nuvole bianche, oltre le distanze… nei silenzi… un istante.

Giov@nni