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BACK TO BLACK
He left no time to regret, kept his dick wet, same old safe bet. Me and my head high, and my tears dry, get on without my guy, you went back to what you knew, so far removed from all that we went through, and I tread a troubled track, my odds are stacked, I'll go back to back. We only said good bye with words, I died a hundred times, you go back to her and I go back to...I go back to us, I love you much; it's not enough, you love blow and I love puff, and life is a pipe, and I'me a tiny penny rolling up the walls inside. We only said good bye with words, I died a hundred times, you go back to her, and I go back to...
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S'I' FOSSE FOCO (SONETTO DI CECCO ANGIOLIERI)
SMILE: THE LIFE IS SO GOOD!
LOVE HER AGAIN (DAL CD "ALONE" DI G.M.)
THE SECRET (BY GIOV@NNI)
Messaggi di Ottobre 2015
Sappiamo anche noi quassù cos'è la tristezza, l'angoscia, la morte, il desiderio, la pazzia. Per un attimo i nostri occhi s'incontrano, non è difficile leggere nei cuori altrui. Difficile è toccarli, quei cuori, perché spesso sono chiusi. Pensieri profondi? Lungi da noi, creature del sentimento, paludate tra il sogno e la fantasia: che nessuno sappia che ne siamo capaci. Torna il silenzio intorno. L'alba è ormai prossima. Il tuo sorriso sarà testimonianza indimenticabile per tutti quelli che ti conoscono ed apprezzano la tua semplicità e schiettezza di sentimenti. Se dunque credi, sia opportuno, ecco la ricompensa di saper il numero di quelli che quaggiù hanno salvato una creatura di lassù con un semplice sorriso. Accettando la vita di ogni giorno, accontentandosi anche del poco, perché la felicità sta anche nell'essere in pace con se stessi e gli altri. E di lassù, ecco, mi giungono voci di velluto che dicono: “Fate smettete le vostre canzoni e le bianche campane ascoltate! Voi li sentite, quei suoni lontani? E quel che dicono, voi lo sapete? Sono campane di fiori che spuntano dai loro gambi, e dolci suonano; parlano forse di quel paese che non si vede ma dove ogni cosa è bella e cortese.” Entro nella casa dei miei pensieri che si rincorrono e giocano. Hanno fermato il tempo. Hanno placato il vento. Hanno riempito di stelle il cielo. Hanno dato luce al giorno. Ed ora donano calore alle nuvole e dolcezza al mare agitato. Hanno passato un arco di pietra fissato nel tempo, hanno vissuto ai confini del mondo ed ora sono persi nel loro turbinare incantati dalla loro stessa danza, ubriacati dai flussi primordiali. Sì, stanno fermando il tempo stanno vorticando nel vento riempiono di luce il giorno riempiono di sogni… la notte, la mia notte.
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Ogni erba spuntata in riva a un ruscello, la diresti sbocciata dal labbro di una creatura fatata. Non poggiare senza riguardo il piede sull'erba, che quest'erba è nata dalla polvere d'un volto di luna. Lassù sulle cime ventose, laggiù nelle valli di giunchi, non possiamo camminare da soli per paura di incontrare piccoli gnomi. Buona gente, piccola gente, che si raccoglie insieme a frotte; verde la giacca, rosso il berretto. E bianca la penna di gufo in cima al cappello! Lungo le spiagge rocciose Alcuni hanno posto loro dimora; vivon di croccanti dolci di marzapane, di gialla schiuma marina. Alcuni sono tra le canne del nero lago di montagna, con rane per loro cani da guardia, tutta la notte in veglia. Lassù sulla cima della collina il vecchio gnomo siede. Lo scorgo, di lontano: ormai è vecchio e grigio ha perduto da tempo il suo spirito arguto. Con un ponte di bianca nebbia, per non farsi vedere attraversa, mari e fiumi, nei suoi nobili viaggi da "Acque Chete" a "Rose Gialle", o salendo tra la musica in fredde notti stellate, per pranzare con la regina delle allegre Luci del Nord. Ricorda quel giorno che hanno rapito la piccola Silvia, per sette lunghi anni. Quando lei fece ritorno alla valle i suoi amici se ne erano tutti andati. Loro l'hanno riportata leggermente indietro, tra la notte e l'alba, Pensavano che fosse rapidamente addormentata, Ma lei era morta per il dolore. Loro l'hanno custodita da allora nel profondo del lago, su un letto di foglie di iris, vegliando finché non si risvegliasse. Sulle colline scoscese, tra le spoglie distese di torba, e hanno piantato biancospini per piacere, per allegria, qui e là. Se qualche uomo fosse così dispettoso da osare estirparli, egli ne troverebbe le spine pungenti nel suo letto la notte. Lassù sulle cime ventose, Laggiù nelle valli di giunchi, non osiamo camminare da soli per paura dei piccoli gnomi. E’ buona gente, piccola gente, che si raccoglie insieme a frotte; verde la giacca, rosso il berretto, e bianca penna sul cappello! Notte di luna piena... Il bosco risplende con una fosforescenza strana, come strana è la luna questa sera che mi guarda e sorride ma non so rispondere, io, io… non so che dire, davvero... non so che dire!
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Valli di nebbia, fiumi infiniti e curiosi e boschi che somigliano alle nuvole: poiché tutto è coperto dalla nebbia nessuno può distinguerne le forme. Enormi lune sorgono e tramontano ancora, ancora, ancora! In ogni istante della notte inquiete, in un mutare incessante di luogo. E così a poco a poco si spengono le luci delle stelle col sospiro del loro volto pallido. Poi viene mezzanotte sul quadrante lunare ed una più sottile delle altre, di una specie che dopo lunghe prove fu giudicata la migliore, scende giù sempre giù, ancora giù, fin quando il suo centro si posa sulla cima di una montagna, come una corona, mentre l'immensa superficie, simile a un arazzo, s'adagia sui castelli. Sui borghi, dovunque essi si trovino, e si distende su strane foreste, sulle ali dei fantasmi, sopra il mare, sulle cose che dormono e un immenso labirinto di luce le ricopre. Allora si fa profonda, profonda! la passione del sonno in ogni cosa. Al mattino, nell'ora del risveglio, il velo della luna si distende lungo i cieli in tempesta e, come tutte le cose, rassomiglia ad un giallo albatro. Ma quella luna non è più la stessa: più non sembra una tenda stravagante. A poco a poco i suoi esili atomi si disciolgono in pioggia. Le farfalle che dalla terra salgono a cercare ansiose il cielo poi subito discendono, fragili creature di sogno, e ce ne portano solo una piccola goccia sulle ali tremanti, come i sospiri velati di teneri amanti.
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Portare la nostra parte di notte, la nostra parte di mattino. Per riempire il nostro spazio di gioia, quel nostro spazio da svuotare dal disprezzo che lo affolla nell’indifferenza di sempre. Qui una stella, là un'altra stella. Qualcuno smarrisce la via! Qui una nebbia, là un'altra nebbia. Poi, il giorno! Così se avessimo le ali per fuggire la memoria, molti volerebbero, io per primo. Abituati a esseri più lenti, gli uccelli con sgomento scruterebbero la folla di persone in fuga dalla propria mente. E vaga dell'uomo l’amore quando dona ad esso tutto se stesso senza scherzare, perché non è un gioco quello che sente! Tiene sempre accesa quella luce nei suoi occhi, perché se si spegne, il mondo si fa buio, ed è sempre notte. Alimenta quella luce che è speranza, amore, pura essenza; è come vento, è la più bella stella di qualsiasi notte! E La notte, in fondo, se chiudiamo gli occhi, è una donna che ti abbraccia, è un sogno che arriva, sono due labbra che ti parlano; la notte è una donna che ti culla per farti addormentare tra le stelle appese ai fili del suo desiderio di amare e sento che dietro, dove cresce la mia immagine, c’è una mescolanza di albero secco e di giocattolo rotto; e tu vento impetuoso, vento di terre lontane, vento della stagione che precede l’inverno, vento che vaghi nel deserto del petto, brucia col tuo soffio ogni fiore, ogni pensiero strano, quando, la sabbia ricade sulle dune del cuore, e tutto appare vano. Ferma il tuo gesto, arresta nascosta nell’onda la tua mano e voi, gabbiani dalle penne bianche, dalle ali spiegate, fermate i vostri giochi e le vostre risa, e con me riposate tra le mie mani aperte ad abbracciare il sole e poi sarà come sempre, in ogni giorno che appare, nel rincorrersi degli arcobaleni dopo la pioggia, tra le stille infinite a forma di cuore, in ogni attimo in cui tutto tace per lasciar posto a un solo dolce rumore.
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Guardai: non c'era un uomo dissi scrutando l'orizzonte. Il corpo era fatto di sabbia, l'anima era piena di stupore, le mani accarezzavano un'ombra che usciva silenziosa da una macchia di verde. Non c'era un uomo quella sera quando il silenzio esplodeva rompendo i cristalli del corpo, le mani cercavano un appiglio nell'azzurro di un cielo squarciato. Guardai: non c'era un uomo, nessuno per darmi un sorriso nel deserto di idoli abbandonati, in quella luce di stelle accesa a ritmi di geometrie di cielo. Nel deserto le rose sono di pietra, i giardini sono un'illusione, i fiori sbocciano con la luna maturando al passo dell'uomo, il mio passo, lento tra i sassi. Guardai: non c'era un uomo e nascosi il volto fra le mani. Mi sentivo trafitto da una lama di silenzio, un coltello dolce affondato nel cuore, una lama di ghiaccio che non lascia niente al di là del desiderio di chiudere gli occhi e sognare l’azzurro. Nel deserto delle mie sensazioni più belle, nella semplicità che, a tratti, mi confonde con quelle. Ho udito il canto di un cigno invocare la gioia ansante, appannata d’alito di vento: la lanterna era accesa. Berrò le guance d’un bimbo e gusterò il suo sorriso mentre nel buio in silenzio tremante scorre una carezza. Rammento, sì mi rammento sulla soglia esausto, inquieto nel cuore, il miracolo alato fatto di parole a piedi nudi. E poi quella luce che filtra sanguigna dalla camera oscura impressa lentamente sulla pellicola del passato. E nell’urlo silenzioso, è nascosta la voce che solo una volta ricordo di avere udito, che graffia, morde e macchia un cielo dipinto di colori roteanti come gli inviluppi di un angelo che cade. Sporca quel grido le bianche vesti di sangue perché allora, e solo allora capisco, che sulla terra anche gli angeli devono morire. E allora la mia anima si nasconde in una grotta stillante lacrime, lacrime che non bagnano le gote, lacrime che sono come fuoco che non si estingue racchiuso tra i massi che non lo fanno evadere. Così, sì, a bruciare il desiderio d’essere quello che mi sembra a volte, solo di vedere, o solo ciò che nella mia cecità credo ci sia, ma non vedo. Non sazio di vicende domate, presenzio del tutto ciò che non mi appartiene immune alle pose e… vestito di sbagli. S’affolla la mente di ombre remote e di smessi costumi. E, in lontananza, negli accesi lumi del cielo, bisbigliano donne di taciuti dolori o di freschi sorrisi per un palpito di cuore o certamente per un sospiro d’amore.
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INFO
L'IGNORANZA E' MENO ODIOSA DELLA PRESUNZIONE
NON FARE DEL BENE SE NON ACCETTI L'INGRATITUDINE
CI VUOLE TUTTA UNA VITA PER IMPARARE A VIVERE
LA FELICITA' E' FATTA DI POCHI ISTANTI
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INCONTRIAMO IL DESTINO SULLA VIA PER EVITARLO
L'amicizia: gli amici ti aiutano, i conoscenti ti salutano!
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A VOLTE UN PO' DI SOLITUDINE CI FA STARE BENE
Chissà perchè certe donne e certi uomini non cambiano mai! Com'è squallida l'umanità, e io ne faccio parte!
RONDINI (DAL CD "TIME OFF" DI G.M.)
Volano, come rondini volano
poi nel cielo scompaiono
i miei sogni così.
Tornano come rondini tornano
anche se non vorrei...
I miei sogni così.
Chi non ama ricordi non ha...
sempre solo restare dovrà...
Una vita vissuta così...
non vorrei...non vorrei.
Meglio ridere e piangere se...
se l’amore ora viene ora va...
fa soffrire, ma è meglio così:
solo non sarai...no mai!
I ricordi verranno da te
come gocce di pioggia...
cadranno giù...
dai tuoi occhi dal cuore e poi tu,
sognerai... Di tornar tra le braccia di chi... se ne andò..
senza dirti nemmeno perché...
Sognerai... Di fermare quel bacio... così,
che hai rubato alle labbra di chi...mai t’amò... mai t’amò.
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Alcuni si ricordano dell'educazione
solo quando la pretendono dagli altri
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FELICITÀ
Non parlate della vostra felicità a chi è meno felice di voi.
La felicità è come la febbre poichè tutti ci sono intorno per farcela passare.
SCENDI! (A SONG BY GIOV@NNI)
TURBOLENZE D'ONDE
Senza il tuo consenso nessuno potrà mai farti sentire inferiore.
POLVERE DI STELLE SULLE MANI
Io sono più importante dei miei problemi.
COME SPIGHE DI GRANO
Il falso amico è come l'ombra che ci segue finché dura il sole
Inviato da: virgola_df
il 31/12/2023 alle 11:48
Inviato da: menegi53
il 04/08/2020 alle 16:19
Inviato da: virgola_df
il 01/08/2020 alle 11:55
Inviato da: NORMAGIUMELLI
il 08/01/2019 alle 14:46
Inviato da: virgola_df
il 02/04/2018 alle 09:57