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Un blog creato da DarioP22 il 27/01/2010

il Borghese

rossonero

 
 

CONTROCORRENTE

I tifosi rossoneri sono in festa per la notizia che Berlusconi sta per acquistare il loro Milan. Sono convinti che in un battibaleno ne farà una squadra da scudetto, da coppa delle coppe, da tutto, e forse hanno ragione.C’è un solo pericolo: che il neo-presidente voglia fare anche il direttore tecnico, l’allenatore, il massaggiatore, il capitano e il centrattacco. Il che potrebbe andar anche bene. Ma ad una condizione: che possa fare anche l’arbitro.



Indro Montanelli
– Il Giornale, 21 dicembre 1985

 

INNO DEL CLUB PIÙ TITOLATO AL MONDO

 

INNO DEL MILAN CANTATO DA

LAURA PAUSINI

 

 

SPLENDIDA BARBARA!


Per un Milan sempre vincente nel proseguo delle tradizioni...
diamo il benvenuto a Barbara Berlusconi!
Curva Sud Milano

 

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CAPIRE TU NON PUOI, TU CHIAMALE SE VUOI EMOZIONI

AVANTI Silvio!

Finale Champion's League

Atene, 18 maggio1994

MILAN-BARCELLONA 4-0
Milan:
Rossi, Tassotti, Panucci; Albertini, F.Galli, Maldini (Nava dall'83'); Donadoni, Desailly, Boban, Savicevic, Massaro. All. Capello.
Barcellona: Zubizarreta, Ferrer, Guardiola; Baquero, Nadal, Koeman; Sergi (Estebaranz dal 72'), Amor, Romario, Stoichkov, Beguiristain (Eusebio dal 52'). All. Cruyff.
Reti: 22' e 45' Massaro, 47' Savicevic, 58' Desailly

La Finale

24 maggio 1989, Barcellona, Stadio Camp Nou

Milan - Steaua Bucarest 4-0

Reti: 18' e 39' Gullit, 27' e 46' Van Basten

Milan: G. Galli, Tassotti, Maldini, Colombo, Costacurta (74' F. Galli), Baresi, Donandoni, Rijkaard, Van Basten, Gullit (60' Virdis), Ancelotti.  Allenatore: Sacchi.

Steaua Bucarest: Lung, Petrescu, Ungureanu, Stoica, Bumbescu, Lovan, Lacatus, Minea, Piturca, Hagi, Rotariu (46' Balint). Allenatore: Lordanescu.

 

Semifinale Coppa Campioni

Milano, San Siro, 19 aprile 1989

Milan-Real Madrid 5-0

gol di Ancelotti, Rijkard, Van Basten, Gullit e Donadoni.

 

FRASI STORICHE

 

  • Saremo una squadra di diavoli. I nostri colori saranno il rosso come il fuoco e il nero come la paura che incuteremo agli avversari! (Herbert Kilpin)

  • Ventuno anni fa, quando prendemmo il Milan sull'orlo del fallimento, ci prefissammo un obiettivo: portare la squadra ai vertici in Italia, in Europa e nel mondo. Ebbene ci siamo riusciti! (Silvio Berlusconi)

  • Domani sogneremo altri traguardi, inventeremo altre sfide. Cercheremo altre vittorie che valgano a realizzare ciò che di buono, di forte, di vero c'è in noi, in tutti noi che abbiamo avuto questa ventura di intrecciare la nostra vita ad un sogno che si chiama Milan. (Silvio Berlusconi)

  • Nel 1988 Silvio Berlusconi e' ricevuto da papa Wojtyla, insieme ad altri colleghi, come Presidente del Milan. Quando e' davanti al pontefice dice: "Cara Santita', mi lasci dire che lei assomiglia al mio Milan. Infatti, lei, come noi, e' spesso all'estero, cioè in trasferta, a portare in giro per il mondo un'idea vincente. Che e' l'idea di Dio".

  • La decisione [L'ingaggio di Carlo Ancelotti], della quale mi assumo la piena responsabilità, visto che Berlusconi ha dato il via libera a una scelta da me caldeggiata, è maturata in una notte insonne ed è stata presa per il bene del Milan. I tifosi hanno visto come ha giocato la squadra fino a oggi... Ecco, si tratta di una squadra che come organico non ha nulla da invidiare a qualsiasi club europeo. Sulla carta è fortissima: anche sul campo deve dimostrare di esserlo. (Adriano Galliani)

  • "il Milan non è solo la squadra del miglior calcio, ma la squadra da ammirare per la sensibilità e la sportività" (dopo partita con il Siviglia-morte di Puerta..)

 

RASSEGNA MILAN



 

 

Messaggi del 04/04/2012

Milan, resta il campionato Cassano c'è, mistero Pato

Post n°802 pubblicato il 04 Aprile 2012 da DarioP22

I rossoneri provano a dimenticare la delusione del Camp Nou: dall'orgoglio Nocerino ai rimpianti di Seedorf. Per l'attaccante brasiliano 14 infortuni al 14° infortunio dal gennaio 2010

dall'inviato de La Gazzetta dello Sport, Gaetano De Stefano

Proviamo a calarci nel pensiero dei rossoneri. Notte di tormenti per quel secondo rigore assegnato con benevolenza dal signor Kuipers, dopo avere sognato con Nocerino, perché subito dopo il Barcellona ha tentennato. Lo stesso Guardiola lo ha ammesso. Quel rigore che ha fatto imbestialire Ibra, il penalty che ha legittimato secondo lo svedese la rabbia periodica di Mourinho secondo il quale vincere al Camp Nou è impossibile. Soprattutto perché a suo modo di vedere le cose meritava il tiro dal dischetto anche lui nella ripresa sull'entrata energica di Mascherano. Notte anche di buoni propositi perché adesso ci sarà solo il campionato a cui pensare, con allenamenti regolari. Proprio come la Juve.

IL SOGNO DI NOCERINO — La notte catalana è stata metabolizzata in fretta. Già sull'aereo che li riportava a Milano, i rossoneri hanno fatto capire che la loro prova servirà a dare impulso alla lotta per la conquista dello scudetto. Nocerino, goleador adesso anche in Europa, ha accettato il verdetto, ma quel gol lo ha fatto volare e renderlo più consapevole della sua importanza nel gruppo. Guai a scambiarla per rassegnazione: il Noce, come tutti gli altri si sentono solo un po' penalizzati: ammettono senza batter ciglio la superiorità dei blaugrana, ma senza quel rigore chissà...

IL SIGNOR SEEDORF — Ha davvero ragione Mourinho: la Champions League è una questione di dettagli. Basta un niente per far cambiare il corso di una partita. Ma ora è tempo di Fiorentina. Allegri è già entrato nel clima. Seedorf in prima fila. Il totem ha vissuto una serata particolare, culminata con la sostituzione con Aquilani. In aereo ha voluto stringere la mano a tutti i giornalisti; un gesto che sa di commiato dalla Champions dopo averne vinte 4. Senza ricordare forse che poco più di un anno fa a Londra uscì in lacrime contro il Tottenham quasi fosse il suo ultimo atto europeo. Invece...

IL MISTERO PATO — Insomma ora è solo campionato e questo preoccuperà non poco Conte che avrebbe preferito il Milan impegnato su due fronti. Allegri potrà recuperare pienamente i suoi infortunati e lanciare nella mischia anche Cassano che potrebbe rivelarsi l'uomo della provvidenza. Lascia sbalorditi invece l'ennesimo (clamoroso) infortunio di Pato. Dopo la visita a Marietta Usa, il cui esito sembrava spalancare nuove esaltanti stagioni al brasiliano, ecco il crack del Camp Nou: 14 minuti in campo per mettere a referto il 14° infortunio dal gennaio 2010. Autonomia limitata per il talento che si sta dissolvendo. Che molto difficilmente lascerà un'impronta nella stagione rossonera.

 
 
 

Messi non sbaglia ma sono due rigori a stroncare il Milan

Post n°801 pubblicato il 04 Aprile 2012 da DarioP22

Le distrazioni in difesa e un arbitro fiscale spianano la strada ai catalani. Illusione Nocerino, chiude Iniesta

di Franco ordine,
il Giornale

La cronaca e la storia della Champions league scelgono il Barcellona che ne è la squadra simbolo. Capace di attrarre anche simpatie inutili da parte di qualche arbitro non proprio capacissimo come quello di ieri sera. Respinto il generoso tentativo del Milan: spaventa Guardiola e il Camp Nou per una manciata di minuti nella prima frazione per poi arrendersi più avanti, nella ripresa, quando la stanchezza rossonera e la superiorità collettiva del Barça prevalgono. Forse non è lecito attendersi di più da questo Milan che va incontro a un altro colpo basso proveniente dal recupero di Pato. Più della eliminazione, scolpita dal 3 a 1 finale, pesa sull’animo dei milanisti e sulle facce di medici e fisioterapisti, l’ennesimo insulto muscolare toccato al Papero appena rientrato dal consulto americano. «É pronto, può giocare» le assicurazioni di Meesserman passate ad Allegri. E invece in capo ad appena 14 minuti, dopo uno scatto con tentativo di stop volante, eccolo scuotere il capoccione con i riccioli e uscire mestamente dalla scena malinconica della Champions rimpiazzato da Maxi Lopez. Il Barcellona non si fida del Milan neanche quando i campioni d’Italia chiudono col fiatone e sono sul punto di arrendersi. Fanno specie le sceneggiate di alcuni esponenti dell’armata catalana: forse quel documentario inglese circolato qualche giorno fa sul web, non è poi così gratuito. Nessun dubbio sul suo successo, da segnalare e denunciare solo la spintarella ricevuta dall’arbitro con quel rigore del 2 a 1 che fa da spartiacque nella serata. Se si applicasse il metro dell’olandese, non solo in Italia, ma in giro per la stessa Champions, ci sarebbero rigori come ciliegie, uno tira l’altro, una produzione industriale.
Messi si riscatta dal dischetto, per due volte. Profetiche le parole di Guardiola: «Non provocatelo, altrimenti si scatena». I due gol dal dischetto non accendono le luci della ribalta. Leo si regala altre serpentine, altre giocate, qualche tiro non chirurgico ma nei duelli uno contro uno non esce come il monarca assoluto dall’area di rigore. Lo stesso si può dire anche di Ibrahimovic, decisivo nel primo tempo per spalancare la porta di Valdes a Nocerino. Più avanti è tutto il Milan che lo assiste poco e lo serve ancora meno, anche quando arrivano i rinforzi dalla panchina senza alcun contributo alla patria: Aquilani, Pato appunto e infine Maxi Lopez a risultato deciso.
L’unica sorpresa di Guardiola è quel ragazzino del ’91, Cuevas, spuntato al posto di Sanchez, e posizionato a sinistra per lasciare a Fabregas il “buco“ centrale. Nessuna sorpresa invece dalla partenza pancia a terra del Barcellona e dal suo calcio che è quello di sempre, pallone attaccato ai piedi di Messi o di Xavi, scambi ripetuti con centrocampisti e difensori arrivati da dietro, passaggi tutti corti e precisi. Il Milan non mostra nè coraggio e nemmeno lucidità se subisce il pressing feroce e asfissiante dei catalani specie quando parte da dietro col pallone tra i piedi dei due difensori centrali. Sembra addirittura impreparato alla rischiosa strategia del Barça. E infatti, dopo un paio di tiri non proprio esaltanti di Messi, tocca a Mexes, sulla metà campo, farsi soffiare proprio dalla “pulce“ un pallone innocuo che viene trasformato in un contropiede d’antan. Alla meglio recuperano Nesta e Antonini il quale ultimo nel tentativo, generoso, di spazzar via pallone e pericolo rovina su Messi procurando il primo rigore della sera. É il primo sul quale non è lecito discutere, Abbiati lo sfiora appena intuendo l’angolo giusto. Si può e si deve discutere invece sul secondo fischiato dall’arbitro olandese Kuipers per punire la trattenuta di Nesta su Busquets in attesa di un angolo: l’affare buffo è che Nesta subisce il blocco di Puyol rovinando addosso allo spagnolo e il fischietto ignora l’episodio. Messi naturalmente raccoglie il cortese regalo e dal dischetto lo trasforma nel 2 a 1 che mette il silenziatore alla qualificazione e anche ai patemi di Guardiola.
Già, perchè prima di quel fischio galeotto è il Milan a mettere pressione al Camp Nou e a sorprendere con una di quelle giocate con cui è possibile fare a fette la difesa catalana. É sufficiente un recupero prodigioso di Robinho affidato a Ibra che infila nel corridoio giusto per Nocerino, autore del decimo sigillo stagionale.
Otto minuti appena dura la speranza del Milan. Otto minuti soltanto, tra un rigore e l’altro, prima di conoscere nella seconda frazione il castigo pesante del 3 a 1 (Iniesta l’autore, dopo una carambola sfortunata di Mexes) scandito dall’arrivo di Aquilani e del caso clinico Pato oltre che dal tentativo del Milan di guadagnarsi una eliminazione dignitosa. É l’unica aspirazione della sera dinanzi ai padroni del mondo e della Champions.

 
 
 

Farça: aveva ragione Mourinho. Pato: 14 minuti di interrogativi...

Post n°800 pubblicato il 04 Aprile 2012 da DarioP22

da MilanNews.it

L'EDITORIALE
di Antonio Vitiello

Se la squadra più forte al mondo viene favorita in questo modo, è impossibile giocarsela. Nessuno mette in discussione una formazione fantastica come il Barcellona, con una filosofa di gioco da esportare in tutto il mondo, farcita di campionissimi, però quello che si è visto ieri sera al Camp Nou non può accadere in un quarto di finale di Champions. Va benissimo subire gol per “errori” del Milan (come nel caso della terza rete), ma chiudere un match ancora aperto con un’invenzione dell’arbitro e offensivo nei confronti di un club che in bacheca ha 7 Champions League. Offensivo nei confronti dei tifosi che hanno fatto chilometri per sostenere la propria squadra. Offensivo per il Barcellona stesso che probabilmente avrebbe vinto ugualmente ma almeno lo avrebbe fatto senza questa grossa macchia. Poi c’è un Milan incerottato che sulla base dello 0-0 casalingo prova ad ostacolare la banda di Guardiola e lo fa con grande coraggio. Una squadra oggettivamente inferiore si mostra al cospetto della formazione più titolata degli ultimi 5 anni per provare a fare l’impresa. A Barcellona nei giorni scorsi si è visto quanto era temuta questa sfida da parte dei catalani, massimo rispetto per i “vecchietti del Milan”, squadra tornata a dire la sua in Europa dopo qualche anno di anonimato. Senza Thiago Silva e Van Bommel, con tanti over 30, il Milan per una partita e mezza ha fatto seriamente preoccupare i blaugrana. Di fatto il match si è chiuso sul gol del 2-1, perché fino al quel momento si era visto una gara a favore degli spagnoli nelle statistiche ma ancora aperta. Dopo 10 minuti il Barcellona era già in vantaggio con Lionel Messi su calcio di rigore, Abbiati intuisce l’angolo ma la palla è troppo forte e precisa per essere respinta. Ma il calcio riserva sempre delle grandi sorprese, perché quando in squadra hai Messi tutto è concesso, ti aspetti le giocate da campione, invenzioni da genio del football, poi ti giri e dall’altra parte vedi  Antonio Nocerino da Napoli, centrocampista di contenimento, che segna 9 gol in campionato e uno ai quarti di finale contro il Barcellona, allora capisci che questo sport ha ancora qualcosa di magico e imprevedibile. Poi ricadi nei soliti mille “perché?” interrogativi caduti nel vuoto quando vedi che in una gara così pesante vengono assegnati calci di rigore quasi inesistenti, a palla lontana. Una decisione fantasiosa, oggettivamente discutibile, che porta il Barcellona sul 2-1. Verrebbero da pensare le parole di Josè Mourinho, quando in passato ha dichiarato che il Barcellona è la squadra più tutelata al mondo. Anche mediaticamente. A fine primo tempo i replay della tribuna stampa hanno fatto vedere una sola volta (e da angolazione improponibile) il presunto fallo da rigore di Nesta su Busquests, mentre hanno riproposto 7 volte il rigore causato da Antonini, una sorta di “censura”, quasi a voler nascondere le immagini. Nella ripresa si chiude il discorso con il gol di Iniesta, frutto della solita giocata di Messi e di un rimpallo fortunato. Poi solo accademia dei catalani che in più occasioni hanno la possibilità di dilagare. Milan nettamente inferiore sotto il piano tecnico, ma il gap con i catalani non è colmabile perché nessuna società può permettersi spese così grosse in ogni campagna acquisti. Probabilmente è finito un ciclo, con tanti giocatori che a fine anno saluteranno nonostante gli anni di gloria e le tante vittorie in maglia rossonera.
C’è un’altra scena che rimarrà per sempre in mente in questa gara. I 14 minuti di Alexandre Pato, tempo di uno scatto con aggancio sbagliato in cui poteva anche riaprire il match e la sostituzione con Maxi Lopez. Perché Allegri ha schierato il brasiliano dopo diverse settimane di assenza? Vogliamo lasciarvi con un’idea, un pensiero che potrebbe spiegare una scelta che all’apparenza sembra illogica, considerando che il giocatore era appena tornato dagli States per risolvere i suoi problemi fisici e non aveva allenamenti nelle gambe. E se questa partita Pato doveva per forza giocarla?

 
 
 

Ibra: "Capisco perché Mourinho si inc...a quando viene qua. Il rigore non c'era: mai vista una cosa del genere"

Post n°799 pubblicato il 04 Aprile 2012 da DarioP22

da MilanNews.it

Zlatan Ibrahimovic ha parlato ai microfoni di Milan Channel al termine della partita con il Barcellona. E' uno Zlatan arrabbiato e voglioso di vincere il campionato, ora più che mai: "Mi dispiace tanto perchè non è andata bene, eravamo in partita fino all'1 a 1. Non capisco perchè è stato dato il rigore, capisco Mourinho perchè si incazza quando viene qua. Uscire così non mi dà tanta voglia di parlarne: tutti hanno visto e se ne deve discutere. Loro sono la squadra più forte del mondo, avevamo fatto bene anche nelle altre sfide. Il rigore su di me, se è stato assegnato quello al Barca, poteva essere dato. Il Barcellona ha dominato, noi abbiamo sfruttato le occasioni che ci sono capitate. Se esco così va bene, non siamo usciti male. Campionato? Prendiamo questa partita con rabbia, faremo tutto per vincere lo scudetto. Oggi siamo arrabbiati per quello che è successo, è la prima volta che vedo qualcosa del genere"

 
 
 
 
 

Barcellona bravo e spesso aiutato

Post n°797 pubblicato il 04 Aprile 2012 da DarioP22

da Sportmediaset.it

Nell'armadio del Barcellona c'è lo scheletro di qualche aiuto arbitrale di troppo nelle fasi finali della Champions League. Il rigore col Milan è il più recente degli espisodi, che nelle ultime quattro stagioni hanno dato una mano ai blaugrana. Tutti nelle gare di ritorno. Contro il Chelsea nella semifinale 2009 (quattro penalty non concessi ai Blues), l'Inter in quella 2010 (rosso a Thiago Motta) e l'Arsenal negli ottavi 2011 (epsulso Van Persie).

 

Tanti piccoli indizi che rischiano di fare una prova e gettare ombra sulla fenomenale squadra di Guardiola: quando c'è bisogno, insomma, i fischietti dell'Uefa sembrano non negare mai una "spintarella" al Barça.

Il primo e forse più clamoroso aiuto arriva i 6 maggio del 2009, quando a Stamford Bridge si gioca il ritorno della semifinale contro il Chelsea. Dopo lo 0-0 dell'andata, i Blues, allora allenati da Hiddink e che sul loro cammino avevano eliminato la Juve di Ranieri, dominano la partita, vanno in vantaggio e si vedono negati quattro rigori dal famigerato arbitro Ovrebo (sì, quello di Bayern-Fiorentina), l'ultimo dei quali dopo il pareggio di Iniesta arrivato nel recupero. Il tutto per la rabbia di Drogba, che a fine match affronta a muso duro il direttore di gara norvegese, beccandosi quattro giornate di squalifica (poi ridotte a tre).

Un anno dopo, il 28 aprile 2010, al Barcellona serve una "remuntada" per conquistare la finale di Madrid a scapito dell'Inter. Una partita epica da parte dei nerazzurri, che si difendono con i denti dopo essere ingiustamente rimasti in dieci per l'espulsione di Thiago Motta, reo di una leggere manata a Busquets, che però accentua palesemente la caduta. Ma il fortino di Mou resiste e l'1-0 finale non basta per ribaltare il 3-1 di San Siro.

Un'espulsione condiziona anche il ritorno dell'ottavo di finale contro l'Arsenal dell'8 marzo 2011. I "Gunners" difendono il 2-1 casalingo, tengono bene fino all'1-1, ma poi arriva il rosso a Van Persie per aver calciato il pallone a gioco fermo: Busacca, inflessibile, gli commina il secondo giallo e lo caccia. Wenger va su tutte le furie: "Un'espulsione vergognosa". Alla fine il Barcellona si impone per 3-1, passando il turno.

Il resto è storia recente, con il rigore di Kuipers che spalanca le porte della semifinale ai blaugrana a scapito del Milan. Insomma, magari Mourinho con i suoi toni provocatori esagera, però un fondo di verità nelle sue parole sembra esserci. Lasciando una piccola macchia sullo strepitoso momento del Barcellona di Messi.

 
 
 

SALUTIAMO A TESTA ALTA

Post n°796 pubblicato il 04 Aprile 2012 da DarioP22

da acmilan.com

Dopo un doppio turno vibrante, il Milan cede al Barcellona 3-1 al Camp Nou e saluta la Champions League. Decisivi i due rigori concessi a Messi, il secondo dei quali molto discutibile

MILANO - Contro la squadra più forte del mondo, il Milan esce dalla Champions League ma con la consapevolezza di aver dato filo da torcere a Messi e compagni tanto nella gara d'andata quanto in quella di ritorno. Per nove minuti, i rossoneri sono stati virtualmente in semifinale. Poi, una decisione quantomeno discutibile dell'arbitro Kuipers ha cambiato volto al match e alla storia di una serata che poteva diventare epica.

Il Barcellona parte forte, come nelle previsioni. Messi, scatenato, impegna Abbiati già al 5'. Due minuti dopo, invece, Dani Alves imbecca Fabergas che di prima serve ancora l'argentino, il cui diagonale è troppo angolato. Al 10', la svolta del match. Mexes perde un pallone nella propria metà campo, i blaugrana ripartono in contropiede e Messi viene atterrato da Antonini in area di rigore. Lo stesso numero dieci si incarica del penalty e lo trasforma. I blaugrana insistono, il Milan non molla. Al 25' Abbiati dice no a Messi, poi si oppone anche in uscita a Dani Alves. E, al 33', i rossoneri pareggiano con una fiammata.  Robinho gestisce benissimo il pallone, Ibra vede l'inserimento di Nocerino e lo premia servendogli l'assist per il pareggio. Il Milan prende confidenza, sembra in grado di controllare la partita, ma l'arbitro Kuipers dà una mano ai padroni di casa. Al 41' reputa fallosa una trattenuta in area di Nesta (su cui Puyol commette blocco irregolare) ai danni di Busquets, altro rigore e doppietta di Messi. Sul 2-1 si va negli spogliatoi.

Nella ripresa, il Barça impiega otto minuti a chiudere i conti. Iniesta insacca all'8' e sbarra le porte ai sogni. Il Milan ci prova ancora, con gli inserimenti di Aquilani e Pato cui poi subentra Maxi Lopez. Ma non sfonda. I blaugrana con esperienza controllano e sfiorano anche il poker, che sarebbe tuttavia stato ingeneroso. La squadra di Allegri esce ai quarti e ora pensa al campionato. Con la consapevolezza di aver ridotto il gap dalla squadra più grande d'Europa e di poterci riprovare dall'anno prossimo.

IL TABELLINO

BARCELLONA-MILAN 3-1

RETI: Messi (B) su rigore all'11' e 42'p.t., Nocerino (M) al 33'p.t.; Iniesta (B) all'8's.t. 

BARCELLONA (4-3-3):
Valdes; Dani Alves, Piquè (29's.t. Adriano), Mascherano, Pyuol; Xavi (18's.t. Thiago Alcantara), Busquets, Iniesta; Fabregas (32's.t. Keita), Messi, Cuenca. In panchina: Pinto, Tello, Pedro, Sanchez). All. Guardiola

MILAN (4-3-1-2): Abbiati; Abate, Mexes, Nesta, Antonini; Nocerino, Ambrosini, Seedorf (15's.t. Aquilani); Boateng (24's.t. Pato, 38's.t. Maxi Lopez); Ibrahimovic, Robinho. In panchina: Amelia, Yepes, Bonera, Emanuelson. All. Allegri

ARBITRO: Kuipers (Olanda)

NOTE: ammoniti Mascherano, Antonini, Seedorf, Nesta, Robinho, Mexes,
Maxi Lopez. Angoli 2-4. 

 
 
 
 

IL PRESIDENTE BERLUSCONI A MILAN CHANNEL

"Apriremo un nuovo ciclo"


"Non volevamo cedere entrambi i giocatori, ma con questo sacrificio abbiamo messo i conti a posto per i prossimi 3-4 anni"


"Siamo il club piu' titolato al Mondo"


"Ho fiducia nel mio Milan"



MILAN-NOVARA2-1
13 MAGGIO2012, STADIO SAN SIRO, MILANO

GRAZIE DI CUORE!
IL SALUTO COMMOSSO A FINE GARA


L'ultimo supergol di SuperPippo sotto la curva rossonera


L'ultimo gol di Pippo Inzaghi commentato da Carlo pellegatti


MILAN 2-1 NOVARA, commento Mauro Suma (Audio)

 

PIERMARIO UN RAGAZZO BEN AL DI SOPRA DELLA MEDIA


«...Sono cose che ti segnano e ti cambiano la vita, ma che allo stesso tempo ti mettono in corpo tanta rabbia e ti aiutano a dare sempre tutto per realizzare quello che era un sogno anche dei miei genitori. Vorrei diventare un buon calciatore soprattutto per loro, perché so quanto li farebbe felici. Per questo so di avere degli stimoli in più».
[Intervista a Piermario Morosini, realizzata da Guido Maconi del Guerin Sportivo il 5 luglio 2005]

-IL RICORDO. PIERMARIO, UN RAGAZZO BEN AL DI SOPRA DELLA MEDIA Clicca sul titolo per leggere l'intervista integrale

 

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CHI SONO

Nato a Vicenza, vivo a Vicenza.
Diplomato al Liceo scientifico-tecnologico,
studio giurisprudenza a Verona.
Cultore di lettere, storia e filosofia,
nutro una forte passione per la cosmologia.
Scrivo di sport, attualità e politica.
Appassionato tifoso del Milan, mi definisco un milanista di "ferro".
Il Sabato seguo il Vicenza Calcio, 
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Da qualche anno seguo appassionatamente le prestazioni sportive della squadra di pallavolo
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Atene, 23 maggio2007

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