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Creato da: r.capodimonte2009 il 13/10/2009
attualità, politica, cultura

Messaggi del 24/05/2017

 

Le classi dirigenti italiane ed europee ad un passo dal crollo

Post n°1582 pubblicato il 24 Maggio 2017 da r.capodimonte2009
 

L’ipocrisia diventa la caratteristica globale di una classe dirigente che imperversa, dalla Spagna alla Francia, dalla Germania alla Grecia, passando ovviamente per la povera Italia, ormai definibile, come recita il sommo poeta, “Serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiero in gran tempesta, non donna di province ma bordello.”

Mentre qui da noi innominabili poteri conformati alla politica e alla criminalità comune, ma ammantati di portanza democratica, indispensabile per svaligiare il Paese, dettano legge, appena sfiorati da una magistratura, a volte corresponsabile e congeniale, a volte del tutto impotente, visto che il grado di corruttela del sistema sta corrodendo le basi stesse della Repubblica. D’altro canto, le voci che potrebbero opporsi allo sfacelo, cioè la libera opinione e la libera impresa, da tempo hanno accettato il compromesso con il regime, e ne sono diventati la stampella quotidiana. I partiti politici e i sindacati, poi, approfittando della disattenzione degli organi costituzionali ormai definitivamente partitocratici,  si contendono un trasformismo degenere, che è costruito esclusivamente su posizioni di potere e conservazione dei privilegi.

E’ inimmaginabile che uno Stato così ridotto a brandelli possa perdurare, senza che la libertà degli individui sia messa a rischio: leggi capestro, come l’obbligo della vaccinazione o il pagamento del canone Rai in bolletta elettrica, ma anche catastrofiche, come il Jobs Act, la “Buona Scuola”, la riforma delle banche popolari e cooperative, connotano ormai una direzione di marcia di tipo “autoritario” che, tuttavia si diversifica da un tradizionale golpe, perché la base poggia  su corruzione, mercificazione, e l’imbroglio, senza un minimo di rinnovamento o rivoluzionamento, che ne giustificherebbe la presa d’atto. Così il popolo, nella sua maggioranza, appare sfiduciato, incapace di reagire, se non per mera protesta, e progressivamente si allontana dalle urne, che pure sono l’unico argine frapposto all’abisso. Bastonato dall’inedia, dalla disoccupazione, dall’ingiustizia sociale, dalle menzogne dei media.

E’ ovvio che tutto questo preoccupi le stanze più segrete del potere, specie quelle che si aspettano, da un momento all’altro, di poter sciamare, come nuvole di locuste, su quel che resta dell’immenso patrimonio economico e culturale dell’Italia; ovviamente in primis ci riferiamo all’Europa, dove, dopo la scontata vittoria in Francia del loro agente prezzolato, e il cedimento reazionario avvenuto in Usa e che avverrà prossimamente in Germania, resta aperta solo l’inquietante aspettativa di quel che potrà avvenire dopo il prossimo appuntamento elettorale italiano. E quindi, gli ipocriti burocrati che si sono impadroniti con un colpo di mano del consenso e della sovranità degli europei, si guardano bene dall’affondare il coltello sulle ferite sanguinati del nostro Paese. Personaggi come Moskovici, Junker, Draghi, perciò, mentono sapendo di mentire, quando accettano, ad esempio, la “manovrina” del servo-sciocco Padoan, che allinea il nulla al nulla, cioè il fantasioso 3% del Pil a un rapporto debito-Pil che aumenta sempre, e non cala mai; pur sapendo che in autunno, da capo i conti non torneranno, e la voragine si aprirà ancora più profondamente. O quando dichiarano che “l’austerità è superata”, in un Paese dove un’impresa inizia a guadagnare un euro al 20 del mese, perché fino ad allora ha pagato solo tasse, e dove i lavoratori e i pensionati vengono martoriati con trattenute da incubo (dal 25 a 45%), 4,5 milioni di persone soffrono la fame e gli stenti e altre 13 vivono di espedienti per arrivare a fine mese; e dove le nostre piazze e le nostre strade sono piene di migranti che, illusi dalla mafia dell’accoglienza, finanziata dalla peggiore Chiesa degli ultimi anni, e da certe ONG di comodo, se ne vanno a passeggio sfidando il malcontento e la pazienza del popolo italiano, in cerca dell’Impossibile: lo stesso che gli Italiani hanno già messo nel dimenticatoio da un pezzo! Oppure quando rilanciano motti triti e ritriti, che parlano di “ripresa” di “correzioni del Pil e del Pal” o di “sostenibilità delle riforme”, e si chiudono in questa certezza insana che saranno loro a risolvere la tragedia che sta coinvolgendo milioni di persone; allora si comprende l’ipocrisia di chi predica bene, ma razzola male; e ha paura del “babau” grillino, che, dovesse vincere le elezioni, disintegrerebbe in una frazione di secondo le loro insane certezze di cialtroni liberisti, convinti di essere ritornati al metà Ottocento.

Ma il tempo dei “padroni delle ferriere” è finito: ormai Moscovici & Compagni, le loro caste, le loro lobby, le loro massonerie, le loro mafie sono arrivate alla frutta: certo, la resistenza sarà ancora lunga, e la battaglia dura e inesorabile. Ma alla fine il popolo vince sempre, e i tiranni, con la loro crudeltà e la loro ipocrisia, vengono abbattuti., come grandi alberi secolari marciti dall’interno! (REBESPIERRE)

 

 

 

 

 

 

 
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