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Messaggi di Aprile 2014

CONTE A SKY: "Non è ancora fatta, ma siamo vicinissimi allo Scudetto.

Post n°7474 pubblicato il 28 Aprile 2014 da nadir63l
 

 Da Roma sono arrivati passi indietro a livello culturale, alimentano sospetti e basta. Contro il Benfica giocheremo in dodici, sono fiducioso"

Parla il tecnico bianconero.
 
© foto di www.imagephotoagency.it

Intervistato nel dopo partita di Sky, l'allenatore della Juventus Antonio Conte ha analizzato la prestazione della sua squadra nella sfida appena sostenuta in casa del Sassuolo. Ecco quanto evidenziato da TuttoJuve.com.

Era una festa Scudetto, dopo quelle esultanze?

"No, perchè c'è ancora possibilità per chi insegue. Dovremo chiudere il discorso la prossima gara, non mi piace mettere le mani avanti ma abbiamo fatto un grosso passo avanti".

Dopo il 3-1 verso che meta correvi in scivolata? A cosa hai pensato?

"Che stavamo facendo un passo importantissimo per lo storico terzo Scudetto consecutivo. Stiamo facendo un campionato super, sento parlare di Roma stratosferica ma noi siamo a +8 e in semifinale di Europa League. Trovate voi aggettivi per noi... Ringrazio i ragazzi per la prova di stasera, è stata dura. Ora recuperiamo per il Benfica, ma conto su un grande Juventus Stadium giovedì. Saremo in dodici, il Benfica dovrà stare attento".

Hai palesato nervosismo dopo il gol di Zaza? Punti al double?

"Se vinceremo l'Europa League sarà una coppetta, sennò non saremo pronti. Gli elogi sono solo per gli altri, non vinciamo e veniamo sminuiti. Va bene così. Sul nervosismo siamo a +8, credo lo siano altri. Devono stare attenti a quello che dicono, alimentano la cultura del sospetto con aiutini e squadre che non si impegnano. Non vedo passi in avanti culturali...".

Cosa ti eccita di più? Il record dei punti o altro?

"Mi eccitano questi tre anni alla guida della Juventus. E' un percorso incredibile, pensando al primo anno, ribaltando i pronostici. Ci siamo confermati, e ora eravamo obbligati. Mi eccita allenare questi ragazzi, che danno tutto. E' un periodo esaltante, dobbiamo viverlo al massimo con i nostri tifosi. Giovedì voglio uno Juventus Stadium bollente, sono sicuro che giocheremo in dodici. Loro sono forti, ma sono fiducioso".

Zaza l'hai sgridato dopo il gol?

"E' forte ed è cresciuto tanto. L'avevamo studiato, ma ci ha fatto male. Ci ha dato la sveglia. Faccio i complimenti a lui e al Sassuolo, che gioca a calcio e può salvarsi. Auguro il meglio a loro".

Per giocare con tale intensità per tre anni quali qualità hai?

"Non è facile tenere sulla corda lo stesso gruppo per tre anni. Dare input, voglia e carica non era semplice. Ci ho messo del mio, ma i meriti vanno ai ragazzi. L'allenatore può portare idee, organizzazione e altro, ma contano gli uomini".

Del tuo futuro non vuoi parlare?

"Finiamo nella giusta maniera. Il presidente Agnelli ci ha chiesto questo traguardo storico. E' un presidente giovane, ci ha chiesto un qualcosa non riuscita a suo padre e suo nonno. Si possono raggiungere cose straordinarie lavorando".

Sul terzo gol ricordi Mourinho a Barcellona. Ti senti come lui?

"Ho sempre avuto atteggiamenti e comportamenti sin da Arezzo. Ci sono prove importanti, di comportamenti passionali. Lo ero da calciatore, lo faccio da allenatore. Vivo la mia professione senza guardare in faccia nessuno, con partecipazione e professionalità. I giocatori apprezzano il fatto che io lotti con loro sempre".

 
 
 

Tris della Juve al Sassuolo. Domenica scudetto se...

Post n°7473 pubblicato il 28 Aprile 2014 da nadir63l
 

Se la Roma non passa a Catania, la squadra di Conte potrà festeggiare il terzo titolo consecutivo senza giocare. Altrimenti tutto rinviato al lunedì in casa con l'Atalanta. Segna Zaza, i bianconeri soffrono, poi ci pensa Tevez dal limite per l'1-1. Nella ripresa gol del Principino e di Llorente. Serata no di Ogbonna, sostituito da Bonucci

Tris della Juve al Sassuolo. Domenica scudetto se...© Ansa

REGGIO EMILIA - (e.e.) Tanta paura, poi la liberazione Juve. Sì, la squadra di Conte passa 3-1 sul campo del Sassuolo, ribaltando il gol iniziale di Zaza (a metà bianconero) con Tevez, Marchisio e Llorente e mette lo scudetto al sicuro. Blindato. Sarà terzo titolo consecutivo domenica se la Roma (tornata a +8) non passerà a Catania.  Altrimenti, discorso rinviato al lunedì, quando allo Stadium arriverà l'Atalanta. Pirlo e compagni hanno patito la tensione, il momento. Ogbonna è incappato in una serata no. Poi, la classe dei campioni è venuta fuori: l'Apache per il pari, Marchisio lanciato splendidamente dal regista per il 2-1 e infine Llorente per la tranquillità. Lo scudetto storico è dietro l'angolo. Tutta da gustare la gioia finale di Antonio e dei suoi ragazzi. E giovedì cuore e testa al Benfica, per centrare la finale di Europa League in casa.


ZAZA-APACHE Quella con il Sassuolo è la quartultima gara di campionato per la Juventus. Poi, seguiranno Atalanta, Roma e Cagliari. Ma è al Mapei Stadium che comincia la battaglia finale, sotto la pioggia, contro la squadra di patron Giorgio Squinzi che lotta per la salvezza. Pronti via e i neroverdi vanno all'assalto: prima Sansone, poi Zazza segna con l'aiuto di una deviazione di Ogbonna che non lascia scampo a Buffon. Gol al 9' e gara subito ricca di pathos. Zaza, un altro a metà con il club di Agnelli, non esulta. Sansone ci riprova al 18' mandando in tilt la difesa Juve (in giallo): tiro alto. Per l'Angelo di Conte è un avvio da incubo. La squadra campione d'Italia si scuote: ci prova Tevez, poi Marchisio, e Pogba con la collaborazione di Llorente. Pegolo c'è. E c'è Simone Zaza con non dà tregua a Ogbonna, anzi lo scherza. Al 35' il pari di Tevez (servito da Marchisio), una bomba dal limite leggermente deviata: rete numero 19 in campionato per l'Apache, un altro messaggio al ct argentino Sabella che non lo vuole per i Mondiali ed è in arrivo in Italia. Al 41' miracolo di Buffon su Zaza che scappa a Barzagli.


IL TRIS Facile immaginare le urla di Conte negli spogliatoi, per dare la scossa: vuole la vittoria. Così, si riparte nella ripresa con l'Apache volitivo, al tiro al 7', bloccato da Pegolo. Ma il Sassuolo non sta a guardare e Sansone mette di nuovo i brividi a Buffon. In contropiede, sbaglia Zaza il passaggio decisivo, Chiellini recupera. E nel capovolgimento di fronte invenzione stupenda di Pirlo che lancia Marchisio con una splendida palombella, il Principino di sinistro lamette dentro: 2-1 per la Juventus e la paura scorre via... Per lui è il terzo gol in campionato, un gol pesantissimo. Prende fiducia, inoltre, e al 22' ritenta la stoccata. Al 28' traversa di Tevez con Pegolo in tuffo. Conte manda in campo Bonucci per l'insufficiente Ogbonna, mentre Buffon continua a tremare. Al 31' ci pensa Llorente di tacco a chiudere i conti: 3-1 e lo scudetto è a un passo. Può arrivare anche domenica senza giocare. Ma il più è fatto. Sotto con il Benfica, giovedì allo Stadium. Che la finale di Europa League chiama. Ma la festa è già cominciata al Mapei Stadium....

 
 
 

ILLUSIONE E DISILLUSIONE, LA STORIA E' VICINA

Post n°7472 pubblicato il 28 Aprile 2014 da nadir63l
 

© foto di www.imagephotoagency.it

In un piovoso e freddo lunedì che di primavera ha poco, la Juventus cerca i punti scudetto a Reggio in casa del Sassuolo. Conte riduce si minimi termini il turnover con Ogbonna al posto di Bonucci e Isla per Lichtsteiner. Il Sassuolo risponde offensivo con Sansone, Floro Flores e Zaza.

 

SUBITO IN SALITA - il Sassuolo fa quello che deve fare, vale a dire stare chiuso e ripartire. Da un errore di Asamoah nasce il gol del Sassuolo con Sansone che libera Zaza che fulmina Buffon. 
I gialli torinesi cercano la reazione ma i varchi sono chiusi ed e' ancora il Sassuolo ad andare vicino alla rete con Sansone. I giocatori del Sassuolo sono veramente indemoniati, soprattutto Sansone e Zaza. La reazione bianconera arriva con Tevez che va vicinissimo al pareggio al minuto 22. Ci prova ancora Marchisio  Pogba ma la palla non entra. 

 

CARLITOOS - ancora Tevez, sempre lui. Prende palla al limite e fa partire una freccia su cui Pegolo non può nulla. Come all'andata l'Apache punisce ancora i neroverdi. 
 Zaza e' il migliore e più pericoloso dei suoi, Buffon deve fare il miracolo per fermarlo. Il Sassuolo e' sempre molto pericoloso in ripartenza. 
Il primo tempo si chiude in un giusto pareggio con la Juventus sotto e sofferente sulle ripartenze dei neroverdi.

 

Le squadre ripartono con gli stessi giocatori della prima frazione. 
Mentre Pegolo perde tutto il tempo possibile i gialli torinesi vanno vicino al vantaggio prima con Tevez e poi con un tiro di Pirlo deviato. Il Sassuolo non sta a guardare e Sansone va vicino al vantaggio. Ogbonna non è in grande serata e rischia tantissimo su Zaza con Chiellini che si immola. 

 

CONTROPIEDE SBAGLIATO, GOL SUBITO - la Juve passa. Percussione centrale della squadra di Conte, batti e ribatti con palla che arriva a Pirlo che pennella per Marchisio che è freddo quanto basta e segna il terzo gol in campionato. Il centrocampista in maglia gialla questa volta e' freddissimo davanti alla porta, come a Bologna l'anno scorso, meglio che a Lisbona giovedì scorso. Nell'occasione del gol il Sassuolo ha dimostrato la sua vulnerabilità difensiva. Conte inserisce Lichtsteiner per Isla.  Di Francesco inserisce un'altra punta con Floccari per Ziegler. Ancora Marchisio vicino al gol e Pegolo dice di no. 
La partita e' bella ed intensa, il Sassuolo pressa e corre alla grande e spinge alla ricerca del pari. 
La traversa dice no a Tevez dopo una bellissima azione Pogba-Lichtsteiner. Conte toglie un Ogbonna non in serata positiva e mette Bonucci. 

 

APOTEOSI - la Juve chiude i conti con Llorente. Bellissima azione ancora sull'asse Lichtsteiner-Pogba, palla per Llorente e gol di tacco bellissimo. 
Conte prova Vidal e toglie Pirlo. Nel Sassuolo Floccari ha la palla per riaprire la gara ma Buffon fa il miracolo.  Esce un ottimo Sansone ed entra Masucci. Nel finale, travolgente azione solitaria di Tevez che però spedisce alto. 
La Juventus vince con merito, dopo un inizio shock. Il Sassuolo ha fatto una grandissima gara con intensità, convinzione e impegnando alla grande la formazione di Conte, ora manca un solo punto per andare a Roma e vivere la serata con la tranquillità di chi può anche perdere. Lo scudetto e' a questo punto vicinissimo, ora testa al Benfica, la gara della vita, come oggi, del resto...

 
 
 

CONTE: "A Sassuolo per mettere le mani sullo Scudetto. Vidal e Barzagli stanno molto meglio.

Post n°7471 pubblicato il 27 Aprile 2014 da nadir63l
 

Parole Garcia molto provinciali, sono chiacchiere da bar. Sirene inglesi? Non argomento"

 
© foto di Giulia Borletto/TuttoMercatoWeb.com

Alle 10:15 Antonio Conte si è materializzato al Media Center di Vinovo per rispondere alle domande dei giornalisti alla vigilia della gara in casa del Sassuolo. La redazione di Tuttojuve.com ha riportato integralmente e in tempo reale le dichiarazioni dell'allenatore della Juventus:

Buongiorno Antonio. Come affronterete la gara col Sassuolo, vedendo che la Juve ha vinto il venerdì. Fabrizio Tencone (medico sociale della Juventus, ndr) ha parlato con noi di Radio Cooperativa del Cile dello stato di Vidal, dicendo che lui ha avuto dolore al menisco. Vorrei sapere se questa informazione che lui ha dato è certa. E perchè la Juve è stata tanto in silenzio sullo stato di Vidal.
"Prima di iniziare la conferenza vorrei ricordare comunque Tito Vilanova che oltre ad essersi dimostrato un grandissimo allenatore, ha dato un grande esempio di grande forza, di grande coraggio, di grande dignità affrontando una brutta malattia. Quindi, a lui e a tutta la sua famiglia va il mio grande affetto perchè sono cose che sicuramente addolorano e turbano. Faccio un saluto a lui e alla sua famiglia. Per quello che riguarda la partita di domani con il Sassuolo, è una partita importante, una partita fondamentale perchè vincendola sicuramente metteremmo le mani sullo Scudetto. Sappiamo che non è facile perchè affrontiamo una squadra che è in piena lotta per la salvezza, quindi bisognerà fare grandissima attenzione. Però andiamo lì per cercare di centrare il nostro obiettivo primario, che ribadisco è lo Scudetto. Poi verranno altri discorsi. Per quello che riguarda Vidal, Arturo ha avuto questa infiammazione nella zona meniscale, sembrava guarito quando l'ho fatto giocare contro il Lione, gli si è rinfiammato. Adesso sta facendo delle cure, sta molto meglio, ieri si è allenato, molto probabilmente oggi si allenerà anche con la squadra. Cercheremo di portarlo nella migliore condizione per riaverlo in campo, non so se domani per uno spezzone, o se eventualmente per giovedì per il ritorno di Europa League".

C'è stato molto silenzio sullo stato di Vidal...
(interviene l'ufficio stampa della Juventus,  ndr) "Abbiamo fatto un comunicato ieri anche sul sito della società".

Ma è un mese che ha questo problema....
(riprende a parlare Conte, ndr) "E' un mese, ma se tu vedi lui è due settimane che non gioca, quindi... ha avuto il problema...quando uno ha un problema, per noi è catalogato, lo mettiamo nella categoria infortunati; nel momento in cui esce dalla categoria infortunati e lo faccio giocare contro il Lione, esce dalla categoria infortunati. Poi dopo aver giocato col Lione, ha avuto una, tra virgolette, ricaduta, si è rinfiammato un'altra volta il menisco ed è rientrato di nuovo nella categoria degli infortunati. Non mi sembra che ci sia... o si sia fatto qualcosa di particolare per Vidal. Arturo è un giocatore importante prima di tutto per la Juventus, oggi, che lo paga e lo stipendia; e dopo sarà un giocatore importante anche per la Nazionale cilena. Però oggi è un giocatore molto importante per noi. Capisco allarmismi dal Cile, ma i primi ad essere allarmati eventualmente dovremmo essere noi, scusate". 

Nei giorni scorsi Garcia ha detto praticamente che gli avversari della Juventus non si impegnano, perchè fanno scelte di formazione di secondo piano, per vari motivi. E' un'accusa che ti infastidisce?
"(sorride, ndr) Guarda, sinceramente sono rimasto sorpreso dalle dichiarazioni di Garcia, perchè le ho trovate molto provinciali, sotto tutti i punti di vista. E andando un po' indietro, se sommate agli aiutini, le posso catalogare nelle chiacchiere da bar, così come avevo catalogato gli aiutini. Sinceramente non penso che il campionato italiano dovesse aspettare Garcia per portare dei nuovi stimoli alle squadre che affrontano la Juventus, anche perchè Garcia deve sapere che sono tre anni che la Juventus è in testa al campionato, ne ha vinti due, ha vinto due Supercoppe, è stata sempre protagonista assoluta. Quest'anno è ancora in testa alla classifica. E chi gioca contro la Juventus gioca la partita della vita. Quindi non è che dovessimo aspettare Garcia che portasse grandi stimoli ai nostri avversari. Detto questo la trovo anche una grandissima mancanza di rispetto nei confronti degli allenatori che devono scegliere le formazioni, nei confronti dei calciatori che devono scendere in campo, nei confronti delle società che investono per centrare l'obiettivo salvezza, Europa League o Champions League, lo trovo anche irrispettoso nei confronti dei tifosi, perchè io non penso che in tifosi del Livorno, o del Bolgona, o dell'Inter, o chi per esso possa arrivare allo Juventus Stadium e pensare che la propria squadra non si impegni. Quindi penso sia stato abbastanza esauriente, non c'era bisogno dell'arrivo del signor Garcia".

Volevamo sapere di Barzagli. La partita col Sassuolo è sempre quella della vita o qualche ragionamento in più si fa, visto quello che è accaduto nell'andata della semifinale di Europa League?
"No, non si fa nessun ragionamento, anche perchè ogni ragiornamento deve essere fatto in funzione della vittoria. Cercheremo, come dico sempre di schierare la formazione migliore, perchè la partita della vita è lunedì. E quindi cercheremo di far scendere in campo i migliori, valutando anche le condizioni psico-fisiche di tutti i calciatori, se c'è eventualmente bisogno di fare qualche cambio in qualche settore, ma non saranno tanti stravolgimenti, quindi giocheranno i migliori perchè la partita è una partita troppo importante. Siamo arrivati a quattro giornate dalla fine che c'è lo Scudetto in ballo, l'obiettivo primario e noi lo vogliamo raggiungere. Barzagli... è una stagione tormentata per Barzagli, prima il polpaccio, ora questa borsite. Ieri non si è potuto allenatore, oggi sta molto meglio. Stiamo cercando di portare anche lui nella migliore condizione. Per fortuna quest'anno abbiamo trovato anche un Caceres pronto a 360° e che sta dando grandissime risposte, altrimenti sarebbero stati guai seri".

Tevez è completamente recuperato o pensi di gestirlo anche domani in vista del Benfica?
"Carlos è un giocatore importante per noi. Carlos anche quando era, tra virgolette rotto, voleva giocare. Quindi è un giocatore di grande generosità. Penso che assieme ai medici abbiamo fatto una grandissima gestione da questo punto di vista. Abbiamo preso anche dei rischi, perchè non fare giocare Tevez a Udine o nella partita successiva, era tra virgolette un rischio, in quanto sono partite importanti in virtù della corsa Scudetto. Però penso che lo abbiamo gestito bene. Adesso Carlos sta molto bene, ha voglia di giocare, mancano poche partite da qui alla fine, ne mancano quattro e ci auguriamo che ne manchino sei. Quindi scenderà in campo. Se ci sarà poi la possibilità di gestire lo gestiremo, altrimenti lo giocherà perchè sta bene, vuole giocare, deve giocare. E come dico...quando l'aria si fa calda, lui ci deve essere".

Si può dire che da domani a giovedì saranno i giorni più intensi della sua gestione?
"Diciamo che forse...più che intensi sono esaltanti, perchè il primo anno non partecipavamo alle coppe, l'anno scorso in Champions siamo usciti ai quarti di finale e quest'anno siamo riusciti ad andare avanti in Europa League e quindi ci troviamo col doppio impegno da qui alla fine, cosa che non ci era capitata negli altri anni. Quindi è un bellissimo momento, un momento stancante, ma molto molto esaltante. Un momento che deve diventare un'abitudine per una squadra come la Juventus che deve ritornare alle vecchie tradizioni di dieci anni fa, quando le squadre e gli organici venivano costruiti sapendo che bisognava andare avanti fino alla fine cercando di centrare più obiettivi. In poco tempo, in soli tre anni, siamo riusciti anche a centrare questo obiettivo, riportare la Juventus a concorrere per più obiettivi finali. Deve essere un periodo bello, intenso, esaltante, stimolante e deve coinvolgere soprattutto i nostri tifosi. Perchè noi abbiamo bisogno dei nostri tifosi, ne abbiamo bisogno domani a Reggio Emilia, ne abbiamo bisogno giovedì perchè con loro sicuramente le cose saranno più semplici da affrontare".

In Cile si è parlato di una possibile operazione per Vidal. A te lo staff medico della Juventus ha parlato di questa possibilità? La federazione cilena ha inviato due medici a Torino. Cosa pensi di questo? (domanda di un giornalista cileno, ndr).
"Posso andare ad allenare il Cile (ride, ndr), perchè ho capito tutto. E' molto più semplice di altre lingue, devo dire la verità. I medici della Nazionale cilena sono sempre in contatto con i medici della Juve, ma lo fanno adesso, lo hanno fatto in passato, così anche quando noi abbiamo avuto dei problemi con Vidal, che non stava benissimo: abbiamo mandato un medico nostro in Cile durante un ritiro. Quindi io penso che ci siano grandissimi rapporti tra noi e i medici del Cile e il loro allenatore. Ripeto, l'obiettivo comune è quello di far stare bene il calciatore, è interesse nostro perchè per noi Vidal è un patrimonio. Sapete l'importanza che riveste questo calciatore, sappiamo che è un patrimonio anche per la Nazionale cilena. Quindi lo trattiamo con i guanti, nel migliore dei modi, per cercare di ottenere il massimo da questo calciatore, per il suo bene, per il bene della Juventus e della Nazionale cilena. Su questo bisogna stare sereni e tranquilli, perchè... capisco che ci sono i Mondiali alle porte, però il giocatore è un patrimonio, non faremmo mai una cosa per fare male al giocatore, anche perchè, ribadisco, il calciatore fino ad oggi lo paga la Juventus".

Ti hanno parlato della possibile chirurgia?
"Sì, sì...".

Chirurgia?
"No, ho capito sinergia... No, ribadisco, quello che stiamo facendo ad Arturo adesso è di cercare di sfiammare questa zona vicino al menisco, quindi... ieri il ragazzo ha svolto un allenamento differenziato, oggi dovrebbe allenarsi con la squadra. Per quello che io penso, credo che Arturo sia prossimo a rientrare a giocare. Poi da quello che io penso a quello che poi accadrà non posso avere una palla".

In teoria voi avreste potuto chiedere di giocare alla domenica sera. Avete riflettuto su questa opportunità? O avete preferito avere un giorno in più per il campionato e un giorno in meno per l'Europa League?
"Iniziamo col dire che la data in cui si deve decidere se chiedere l'anticipo o il posticipo viene effettuata non 3-4 giorni prima. Noi in Italia siamo comunque soggetti ad organismi... giustamente anche... perchè ci sono televisioni che pagano fior di soldi... il calendario viene stilato molto tempo prima. Quindi uno non lo fa col senno di poi, ma col senno di prima, cercando come abbiamo fatto sempre di preferire il nostro obiettivo primario, che è lo Scudetto, cercare sempre di posticipare la gara. Ma come abbiamo fatto noi, lo ha fatto il Napoli, la Fiorentina, lo hanno fatto tutti quanti. Non ci vedo niente di strano. E' stato stilato un bel po' di tempo fa, è stata fatta questa scelta. Avrei preferito giocare alle 19, ma per una questione di tv si gioca alle 20:45. Quindi per una questione di diritti giustamente le televisioni pagano e chiedono. tante scelte vengono fatte anche in virtù di impegni televisivi, andando a volte anche contro le esigenze della squadra e dell'allenatore". 

Ha detto prima che con lo spagnolo se la cava bene...
"No, con lo spagnolo... questo è sudamericano non spagnolo (sorride, ndr).

E con l'inglese come se la cava, viste le sirene che arrivano dall'Inghilterra?
"Ah, sì, su questo non argomento. Ribadisco, quello che continuo a dire è che sono talmente concentrato insieme alla squadra, alla società e ai tifosi, a cercare di riuscire a centrare questi obiettivi che sarebbero importantissimi. Nient'altro oggi può intaccare il mio pensiero, quello dei calciatori e quello della squadra. Oggi sicuramente non argomento"(

 
 
 

BELLI A METÀ !

Post n°7470 pubblicato il 24 Aprile 2014 da nadir63l
 

© foto di Daniele Buffa/Image Sport

La Juventus si presenta alla partita più difficile con due sorprese: Vucinic davanti al posto di Giovinco e Caceres dietro sul posto di Barzagli. Jorge Jesus fa ancora meglio: fuori Lima e dentro Cardozo, fuori Amorim e dentro André Gomes. 

 

GARAY SUBITO - Juventus subito sotto, primo calcio d'angolo e la Juventus marca Luisao e non Garay che si sapeva essere fortissimo di testa ed e' uno a zero per la squadra di casa. Poco dopo Sulejmani ha la palla buona ma mette a lato. La gara nei primi venti minuti vede un ritmo e un pressing alto dei rossi e i gialli di Torino soffrono. Dopo il ventesimo si sveglia la Juve, prima con Tevez che scalda le mani ad Artur e poi con Vucinic che perde il tempo. Tevez e' una furia ma gioca un po' troppo da solo. I rossi comunque sono sempre pericolosi in ripartenza. 
Il primo tempo finisce senza squilli. Benfica, come si sapeva, molto solido in difesa e Juventus punita da Garay che come si sapeva era una delle armi dei portoghesi. 
La ripresa inizia con gli stessi uomini, Juventus aggressiva. 
Dopo dieci minuti di Juventus, grande occasione per Pogba, con il francese che costringe  di testa, Artur al miracolo. Poco dopo altra occasione con Vucinic che ancora di testa va vicino al pareggio.  Jorge Jesus toglie Sulejmani ed inserisce Almeyda per coprirsi di più. Esce anche Cardozo ed entra Lima, uno dei migliori del Benfica.  Giallo di Torino ancora pericolosi, la palla però non arriva a Marchisio a tu per tu con Artur. 

 

CARLITOOOS- la freccia di Carlitos arriva al minuto settantadue com una magia dell'argentino che con una finta mette a sedere quattro avversari e poi fulmina Artur, il gol più aspettato, più atteso, più bello. 
Dopo il gol e' bellissima Juve, pressing alto, convinzione e intensità. 
Conte toglie a dieci dalla fine Tevez, sicuramente il migliore e inserisce Osvaldo mentre Jorge Jesus inserisce Cavaleiro. 

 

DOCCIA FREDDA - al minuto ottantatré il Benfica si riporta in vantaggio. Bella azione dei portoghesi che con Cavaleiro trovano un filtrante per Lima che fulmina Buffon.  Ancora Benfica con Markovic che sfiora il palo. 
La Juventus reagisce e con Marchisio ha la  doppia palla del pari ma Artur para in entrambe le occasioni.  Il finale e' un assalto Juve e un'occasione per i rossi di casa. 
I bianconeri perdono forse ingiustamente una gara ben giocata solo a tratti, troppe occasioni sbagliate sotto porta ed errori fatali per i bianconeri, ora servirà una grande Juve allo Stadium.
 

 
 
 

LA PAURA NON FA 90 AL POLPO!

Post n°7469 pubblicato il 19 Aprile 2014 da nadir63l
 

© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

La Juventus cerca i suoi punti decisivi con i verdi del Bologna, Conte punta sulla coppia del lunedì Giovinco-Llorente e ritrova in difesa il muro Barzagli, mentre inizialmente riposano Tevez e Vidal. Il Bologna ha molte assenze ma ha bisogno di punti. 

 

TUTTI AVANTI- la prima occasione arriva subito dopo quattro minuti con Pogba che non riesce a concludere in maniera precisa facendo fare bella figura a Curci. Sei minuti dopo ancora Pogba di testa va vicino al gol ma la palla e' alta. I bianconeri non giocano male e conquistano punizioni dal limite, questa volta Pirlo non è preciso.  Poco dopo bella azione con Marchisio che chiama Curci alla parata difficile. A otto minuti dalla fine del primo tempo bello spunto di Giovinco che però non riesce a trovare il giusto assist per Llorente. 
Il primo tempo si chiude senza spunti ma con la Juve che ci prova. 

 

ASSEDIO- La ripresa vede i bianconeri con gli stessi uomini sempre in avanti. Isla costringe alla prima parata della ripresa Curci. Il Bologna e' chiuso a riccio e non concede spazi.  Ci prova anche Pirlo che per la terza volta non batte Curci. Continua a giocare solo la Juve, Pogba, ancora lui tira alto. 

 

POLPO! I bianconeri passano al diciottesimo della ripresa, bella percussione veloce di Isla, palla per Pogba al limite e tiro secco al quarto tentativo di giornata e vantaggio meritatissimo della formazione di casa. La Juventus continua sulle ali del l'entusiasmo ma ora il Bologna qualcosa concede. Isla sfrutta quasi al meglio l'assist di Pogba, Curci fa il miracolo. Ballardini ora cambia inserendo Paponi al posto di Ibson.  I bianconeri continuano a spingere, a dieci dalla fine, Pogba tira fuori e non vede un ben piazzato Isla, mentre Ballardini inserisce Laxalt al posto di Antonsson. Conte cambia Isla con Padoin. 

 

Il finale e' intenso, entra anche Acquafresca mentre esce Giovinco sfinito. Il Bologna con tre punte prova 'assalto finale e c'è qualche attimo di apprensione, ma finisce bene.

 

La Juventus vince, fa novanta punti, uno in meno della Juve scudettata di Capello, ora tocca alla Roma, senza vedere cosa fanno gli altri, mancano quattro punti, vedremo che faranno i giallorossi.

 
 
 

CONTE: "Futuro? Piena sintonia con Marotta. Pensiamo a 3° Scudetto e Coppa.Barzagli disponibile.

Post n°7468 pubblicato il 18 Aprile 2014 da nadir63l
 

Tevez e Vidal si stanno curando. Giovinco può diventare decisivo"

© foto di Giulia Borletto/TuttoMercatoWeb.com

Antonio Conte torna nella sala stampa del Media Center di Vinovo per presentare la sfida casalinga di domani pomeriggio contro il Bologna (ore 18:30). Ma verosimilmente il tecnico bianconero sarà chiamato a rispondere anche sulle tante voci che circolano sul suo futuro. Tuttojuve.com sta riportando integralmente e in tempo reale le sue dichiarazioni:

 

Ciao Antonio. Per evitare strumentalizzazione come è capitato in passato sul tuo futuro, resta o non resta. Ci puoi dire chiaramente, se vuoi, se ti va... ci spieghi la situazione per evitare strumentalizzazioni.
"Mah... cioè, mi auguro che questa sia la prima e ultima domanda extra.calcistica, anche perchè abbiamo poi da affrontare un impegno contro il Bologna, una partita fondamentale. Mi auguro che poi le prossime domande siano prettamente calcistiche. Ribadisco quello che ho detto e che ha detto anche il direttore, che ho letto, quello che avete scritto: il direttore ha detto le stesse cose che ho detto io in precedenza, con la massima coerenza, in piena sintonia. Quindi se da parte mia si dice qualcosa, da parte del direttore si dice la stessa cosa, significa che tutti e due la vediamo nello stesso modo, siamo in piena sintonia di vedute sul da farsi. E ribadisco che è un momento talmente importante che pensare a questioni personali, soprattutto io poi che ho sempre professato di pensare al noi e non all'io, secondo me sarebbe una grandissima mancanza di rispetto nei confronti dei miei calciatori, della società, nei confronti soprattutto dei nostri tifosi, i quali si aspettano quest'anno grandi cose da parte nostra. E io mi sento responsabile insieme alla squadra per cercare di regalare qualcosa di storico come il terzo Scudetto e riuscire ad andare ancora più avanti in Europa League, riuscire a superare la semifinale, sapendo che è una semifinale molto difficile, ma sapendo anche che possiamo concludere il nostro percorso anche in Europa League. La parola d'ordine, quindi, è concentriamoci tutti con il giusto atteggiamento, con la giusta voglia, con la giusta determinazione. Domani partita fondamentale, di fondamentale importanza. Vincere domani significa mettere un tassello bello grosso sulla conquista del terzo Scudetto, che ripeto, sarebbe veramente storico".

Ma sono i tifosi che si preoccupano. Dicono: c'è un contratto, la Juve vince da due anni, forse vince per il terzo anno consecutivo, perchè c'è un dubbio? 
"Ho detto che avrei risposto a una domanda e quindi rispondo a domande di calcio adesso".

Per domani sei preoccupato del fatto che si dica e si scriva che sia durissima per la Roma a Firenze e sia molto facile per la Juve col Bologna?
"Di facile non c'è niente, di facile eventualmente c'è al 90esimo, al 95esimo, quando la partita poi l'hai vinta e si ritiene l'impegno facile. Io penso che domani contro il Bologna sarà un impegno molto molto difficile. Proprio per questo motivo mi auguro e spero che domani lo stadio sia molto caldo perchè il tifoso bianconero deve sentire l'importanza del momento, l'importanza che riveste questa partita, perchè, ribadisco, riuscire a vincere contro il Bologna domani sicuramente sarebbe non dico decisiva, ma di fondamentale importanza. Per quello che riguarda cosa faranno gli altri, dico sempre ai miei ragazzi, cerchiamo di vincere noi, anche perchè siamo in una situazione ottimale, in cui possiamo non guardare gli altri e pensare solamente al nostro risultato. Detto questo dobbiamo fare anche grande attenzione perchè Ballardini per due anni ha pareggiato qui, sia con il Cagliari che con il Genoa l'anno scorso, quindi bisognerà fare grande grande attenzione, non dare niente per scontato, noi lo sappiamo benissimo".

Considerato quello che hai fatto in questi anni, di considerare una partita per volta, giocatori un po' acciaccati come Tevez, Barzagli e lo stesso Vidal possono essere rischiati? O un occhio a Lisbona viene dato?
"Io penso che siano situazioni differenti, nel senso che Carlos e Arturo vengono da alcuni problemini e quindi sono stati preservati nella partita contro l'Udinese, si stanno curando e stiamo cercando di portarli nella miglior condizione perchè avrei piacere che si sentissero anche bene per poter dare il 110% come fanno sempre. Per quanto riguarda Barzagli, non è più acciaccato, Barzagli è stato più di un mese fuori, è disponibile. E' inevitabile che adesso deve ritrovare il campo, il ritmo partita e quindi non lo so se domani lo farò giocare dall'inizio o a partita in corso. Però Barzagli è abile e arruolato, quindi sono due situazioni diverse".

Una considerazione su quanto accaduto la scorsa settimana, nell'ultima partita. Si può dire finalmente Giovinco: ha trovato un gol, ha trovato grande continuità. Può essere la svolta per questo ragazzo che ha dovuto subire tante pressioni? Può come dice Conte essere in grado di sentirsi importante per una grande squadra?
"Ma sicuramente la partita contro l'Udinese è una partita dura, ostica e il fatto che in quella partita lui abbia fatto qualcosa di decisivo, sicuramente gli deve dare fiducia, lo deve responsabilizzare, ma ribadisco, per me Giovinco è un giocatore che ha delle qualità incredibili. Se si convince di diventare decisivo anche in una squadra come la Juventus lo può fare, sia a partita in corso, ma anche entrando a partita in corso, come è successo a Lione. Però, per me Giovinco è un giocatore che ha grandissime qualità e le deve mettere in atto sempre".

Il primo anno avete vinto lo Scudetto e non era preventivato. Il secondo anno lo Scudetto e i quarti di Champions, la Supercoppa e i quarti di Champions, e non era preventivato. Se quest'anno vinceste il terzo Scudetto, la Supercoppa e l'Europa League, sarebbe anche quest'anno oltre quelle che erano le più rosee aspettative?
"Se la storia dice che la Juventus, oltre quel quinquennio, non ha mai vinto tre Scudetti storici, significherebbe aver fatto veramente qualcosa di straordinario e di incredibile. E' il mio terzo anno questo, abbiamo già gli stessi punti che abbiamo fatto l'anno scorso e l'anno scorso avevamo fatto più punti del primo anno, quindi penso che bastino i numeri per certificare che sarebbe una stagione incredibile e straordinaria da questo punto di vista".

La doppietta è riuscita due volte soltanto alla Juventus nella sua storia. Tu l'hai sfiorata un paio di volte, ma le cose non sono andate bene. Qual è la difficoltà maggiore nel momento in cui si arriva in semifinale? Nella preparazione del doppio impegno nel momento decisivo...
"Innanzitutto per noi questo deve essere comunque un periodo esaltante, perchè siamo in corsa su due fronti e sarebbe bellissimo riuscire a coronarli tutti e due. Però come dico sempre ragioniamo di partita in partita, anche perchè potrebbe essere un periodo e un momento esaltante se portassimo a conclusione il nostro percorso, ma potrebbe anche essere un momento di grande delusione se non lo portassimo a compimento, perchè bisogna fare grande attenzione in questi momenti: concentrarsi di partita in partita. Domani arriva il Bologna e per noi è veramente la partita della vita, perchè vincere in casa domani contro il Bologna significherebbe mettere una grandissima ipoteca sulla conquista dello Scudetto. Siamo favoriti adesso, però domani secondo me metteremmo una grandissima ipoteca e sicuramente le mie percentuali salirebbero. Poi ci concentreremo sull'Europa League sapendo che affrontiamo una squadra che sta facendo cose importanti. Hanno vinto la Coppa del Portogallo in questa settimana, stanno vincendo lo Scudetto, sono in Semifinale di Europa League, l'anno scorso erano di nuovo finalisti di Europa League, quindi affrontiamo sicuramente una grande squadra come il Benfica".  

Lo vivi in modo diverso lo sprint finale nelle due competizioni da allenatore rispetto a quando eri giocatore?
"Vivi tutto in maniera diversa quando sei allenatore, anche perchè le responsabilità sono talmente tante e aumentano a dismisura; quando comunque sei calciatore le vivi sempre in maniera intensa, in maniera bella però da allenatore devi preparare un po' il tutto, devi pensare un po' a tutti e come dico sempre le responsabilità sono tante e le preoccupazioni sono maggiori, lo stress è maggiore, la pressione è maggiore, però dico anche che le soddisfazioni sono maggiori rispetto a quando ero a calciatore, quando vinci".

Che effetto le ha fatto sentire le parole di Tevez ieri? Ha detto che Conte è già come Ferguson. Come è nato questo feeling immediato con un campione così?
"A parte che l'ho letto ieri sera quello che ha detto Carlos, sicuramente mi fa molto molto piacere. Sono paragoni importanti nei confronti di allenatori che hanno fatto la storia, mi riferisco a Ferguson. Lo ringrazio, ringrazio sempre i miei calciatori, dico sempre che un allenatore può avere centomila idee, può avere una gestione particolare e tutto, però hai bisogno di grandi calciatori e di grandi uomini. Io ho avuto la fortuna in questi tre anni di aver avuto questo. E di questo non finirà mai di ringraziare i miei calciatori e comunque la società che mi ha messo a disposizione questo. Con Carlos è stato sicuramente un feeling immediato, fin dalla prima volta quando ci siamo incontrati per cercare di convincerlo a sposare la nostra causa, a venire da noi. L'ho visto molto determinato, è un calciatore di grande personalità, più l'aria si fa calda e più lui c'è. Ne avevo sentite tante, anche sul comportamento di Carlos, durante gli allenamenti, che si impegnava poco, invece è sempre stato un grande esempio e questo sicuramente mi fa molto molto piacere, perchè riuscire a provare a migliorare dei campioni già affermati come Tevez è un motivo sicuramente di orgoglio e soddisfazione".(trascrizione integrale redazione Tuttojuve.com)

 
 
 

Juve, non così

Post n°7467 pubblicato il 16 Aprile 2014 da nadir63l
 

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L’Associazione Giulemanidallajuve comunica di aver ricevuto in data 4 aprile 2014 atto di citazione in giudizio da parte della Juventus Fc Spa. Quest’ultima ritiene che l’utilizzo del nostro logo lede il diritto di autore e di sfruttamento economico sull’opera grafica di cui al logo Juventus. Detta citazione non era mai stata preceduta da alcuna azione di diffida né formale, né informale.

Premesso che la nostra Associazione non ha “mai” (e mai lo farà) utilizzato il proprio logo a fini commerciali, poiché non è il motivo per cui è nata, duole constatare quanto vile sia questo attacco all’unica Associazione che si è battuta fin dal 2006 per restituire dignità ed onore proprio alla inerte società che oggi ci chiama in giudizio. Per la sua lealtà e correttezza nei confronti dei propri iscritti, Giulemanidallajuve è oggi il più grande sodalizio di tifosi ed azionisti della Juventus.

Ancora una volta siamo profondamente delusi dall’attuale gruppo dirigente della Juventus FC Spa, e dal suo presidente, che non hanno saputo tutelare degnamente il proprio blasone contro una colossale ingiustizia compiuta nei propri confronti nel 2006, ma che sembrano invece molto più interessati agli sfruttamenti commerciali ed economici realizzati sulle spalle dei propri tifosi.

Il nome della nostra Associazione, Giùlemanidallajuve, ed il relativo logo sono di pubblico dominio fin dall'estate 2006 e registrati nel 2009. Per cui, non vorremmo pensare che tale atto sia figlio di logiche ben diverse dalla tutela della propria immagine. Che non sia altresì effetto dal mancato “allineamento” della nostra Associazione alle logiche di potere. Sarebbe fin troppo facile, per noi, dimostrare quali e quanti contatti e pressioni abbiamo ricevuto in passato da chi pensava di poterci “usare” a proprio vantaggio… e non è detto che non lo faremo.

Nel frattempo abbiamo deciso di depositare istanza di prelievo per fissare la data di discussione presso il TAR Lazio del ricorso Juventus, a quel punto saranno sotto gli occhi di tutti le reali intenzioni dell’attuale management bianconero sui fatti del 2006.

Giulemanidallajuve!

 

http://www.giulemani...lio.asp?id=3580

 

 
 
 

Scripta manent. Formigoni e gli altri

Post n°7466 pubblicato il 15 Aprile 2014 da nadir63l
 

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di G. Fiorito

In futuro tutti saranno famosi per 15 minuti”. Attribuito a Andy Wahrol e probabilmente maturato attraverso un vivace scambio di battute con il fotografo Nat Finkelstein (Link), questo lampo di genio premonitore inciso sulle mura del New York Museum of Modern Art nel 1970 e da allora oggetto di cult su magliette e ogni ordine di gadget, ha segnato l’evoluzione della comunicazione.

 

Svezzati dalla televisione, per decenni abbiamo creduto di doverci inventare qualcosa di eclatante per attirare la sua attenzione e guadagnarci il nostro momento di gloria. Poi è arrivato internet. I forum. I social network. Facebook. Twitter: l’ultima frontiera. Il capolinea dei 140 caratteri. La sintesi attraverso la quale si filtrano gli umori e le tendenze e si sgomita per rimanere a galla e conquistarsi un posto in prima fila.

Basta un cellulare e sei al centro della discussione. Puoi “democraticamente” dire la tua, che tu sia un Bonolis qualunque, l’uomo della strada o un politico un po’ vip. La vetrina dove basta cavalcare l’onda e misurare dal numero dei followers il termometro del tuo successo è aperta a tutti. "There is only one thing in the world that is worse than being talked about, and that is not being talked”, ammoniva Oscar Wilde.

 

Su richiesta della Procura di Milano, il gip Paolo Guidi ha disposto il sequestro di beni per 49 milioni di euro riconducibili a Roberto Formigoni. Sigilli a una villa in Sardegna e ad altri immobili appartenenti all'ex governatore della Lombardia, oggi senatore del Nuovo Centrodestra, e a tutti i suoi conti correnti meno uno. Formigoni ha dichiarato che la cifra sequestrata e la villa in Sardegna non gli appartengono e che i suoi conti sono in rosso. Ha avuto l’ardire di tweettare, mentre il giudice firmava l’ordinanza di sequestro dei suoi (?) beni: “Solidarietà sportiva ai tifosi della Roma per la squalifica fuori misura a Destro Mattia, forse troppo in forma per i gusti di qualcuno“.

 

Nemmeno all’ossequioso seguace di Don Giussani si può negare né la passione calcistica, né una tweettata, soprattutto se nelle stesse ore anche Massimo D’Alema, noto tifoso giallorosso e Matteo Renzi non hanno saputo resistere dal pronunciare riferimenti a quel cazzotto che impartito da Destro a Astori, calciatore del Cagliari, ancora una volta è stato mediaticamente amplificato per andare a colpire le guance della Juventus, nel tentativo di architettare sistemi a guisa di novelle calciopoli. In fondo anche Andreotti più volte fece riferimento alla sua fede romanista.

 

Tuttavia, se come nelle favole di Fedro è possibile trarre dall’abitudine troppo svelta al tweet un insegnamento, esso appare un’arma a doppio taglio. Nel teatrino della politica dove la necessità di comunicare è tutto, 140 caratteri costituiscono la cartina tornasole del nostro modo di essere. Il mondo perduto delle idee e dei metodi per far funzionare il mondo dovrebbe indurci a meditare e a recuperare i valori del pensiero filosofico e politico. Allora non sarebbe stolto individuare nell’attimo fuggente che intercorre tra la digitazione di 140 caratteri e l’invio, il momento giusto per “pensare” che una battuta può essere di troppo o troppo poco, ma nella sua immediatezza dice chi siamo.

Verba volant. Scripta manent.

 

http://www.giulemani...lio.asp?id=3579

 
 
 

Caceres: "Juve, rinnoviamo voglio stare sempre qui"

Post n°7465 pubblicato il 15 Aprile 2014 da nadir63l
 

"A questa maglia mi sono legato tantissimo. Diciamo che tutto fa pensare che il mio matrimonio con i colori bianconeri sarà molto lungo. Ora abbiamo quasi una settimana per ricaricare le batterie, un lusso per un gruppo abituato a giocare ogni quattro giorni..."

Caceres: © LaPresse

UDINE - Più gioca, meno si stanca. Martin Caceres, al Friuli, ha giocato la decima partita consecutiva da titolare. Lì, sul centrodestra della difesa juventina, ha fatto il suo, al solito, raccogliendo anche gli applausi dell’impianto semigremito di tifosi bianconeri.

Martin, ormai lei è un punto fermissimo dello scacchiere bianconero. Quella maglia non gliela sfila più nessuno...
“Sono molto contento, sto giocando tutte le partite in un momento molto importante per noi”.

Sentite meno la pressione della Roma dopo il successo di Udine?
“Hanno disputato un grande campionato, faccio loro i complimenti. Noi pensiamo solo a noi stessi, stiamo giocando tanto e vincendo tanto: abbiamo fatto ciò che voleva il mister”. 

A quando il rinnovo?
“Ci troveremo non appena terminata la stagione: la mia speranza è di prolungare il contratto. Nella Juventus sto troppo bene, a questa maglia mi sono legato tantissimo. Diciamo che tutto fa pensare che il mio matrimonio con i colori bianconeri sarà molto lungo”.

Con questo Caceres, Barzagli può guarire con maggiore calma?
“Andrea ci manca, è un ottimo difensore. E’ anche vero che chi ha giocato nell’ultimo periodo ha fatto bene, tutti devono essere pronti come Ogbonna e Giovinco. Non possiamo che essere contenti di dove siamo arrivati”.

Per lo scudetto state ormai contando i giorni?
“No, non si può ancora nominare, anche se le giornate si accorciano e l’obiettivo si avvicina. Anzi, gli obiettivi: mancano cinque gare di campionato, e... tre in Coppa. No, dai, per adesso due. Concentriamoci sul Benfica, una grande squadra: sia in Portogallo che a Torino ci aspettano gare molto difficili da affrontare. L’avversario è tosto”.

Giocherete sabato contro il Bologna allo Stadium senza l’Europa di mezzo. Ormai vi eravate abituati...
“Abbiamo quasi una settimana per ricaricare le batterie, un lusso per un gruppo abituato a giocare ogni quattro giorni”.

 
 
 

Conte: «Non mi servono i consigli di Benitez»

Post n°7464 pubblicato il 14 Aprile 2014 da nadir63l
 

Il tecnico della Juve dopo la vittoria ad Udinese si gode l'abbraccio del pubblico giunto al Friuli e lancia una frecciatina al tecnico del Napoli: «Ha detto che conosce il Benfica? Ha perso contro il Porto, non mi fido dei suoi consigli»

Conte: «Non mi servono i consigli di Benitez»© Foto Liverani
TORINO - Conte raggiante al fischio finale. La vittoria contro l'Udinese vale tre punti pesantissimi: "Era una partita da bollino rosso, potevamo perdere punti qui ad Udine: loro erano in forma ma noi siamo stati bravi ad affrontarli con la giusta cattiveria. Ma il campionato non è finito, guardiamo avanti". Giocatori importanti a riposo ma chi è andato in campo non ha demeritato. Anzi: "Abbiamo deciso di far riposare Tevez perché c'erano troppi rischi. Stesso discorso per Vidal, lui avrebbe giocato anche con una gamba ma ne servono due. Bonucci invece ha fatto 8-9 partite consecutive. Abbiamo dunque bisogno di tutti, speriamo di recuperare Barzagli visto che siamo stati sfortunati con le ammonizioni questa sera. L'arbitro ci ha ammonito due giocatori diffidati come Lichtsteiner e Leo".

BRAVI RAGAZZI - "Oggi hanno giocato tutti bene, non era una partita semplice. Llorente è stato bravo, insieme a Giovinco. Sapevo che Seba era in un momento di forma importante: lui deve capire che può fare la differenza anche in una squadra forte come la Juve. Prima lo consideravano come mio figlio, per me i giocatori sono tutti figli. Difendo sempre i miei ragazzi: loro mi danno sempre il massimo e finchè lo faranno li difenderò anche dai fischi dei nostri tifosi, come a volte accade". Poi una frecciata a Benitez che lo ha invitato a chiamarlo per dargli dei consigli su come battere il Benfica: "Visti i suoi precedenti con le squadre portoghesi ho evitato di chiamarlo. Il Napoli è uscito contro il Porto, mi fido di più dei miei collaboratori".

 
 
 

ARIA ANTICA, DA SCUDETTO

Post n°7463 pubblicato il 14 Aprile 2014 da nadir63l
 

 

© foto di TuttoMercatoWeb.com

Antonio Conte schiera una Juventus in versione riveduta e corretta per la trasferta in Friuli con Giovinco e Ogbonna al posto di Tevez e Bonucci.

 

La Juventus entra in campo concentrata ma l'Udinese in ripartenza e' veloce. 
La partita e' molto vivace con Giovinco e Llorente che di cercano spesso e volentieri.

 

GIOVINGOL E RE LEONE- al sedicesimo i bianconeri passano. Giovinco si accentra e lascia partire un bellissimo tiro a giro su cui Scuffet non può nulla. Rete bella ed importantissima per uno dei giocatori più talentuosi che cercano ancora la consacrazione. Ancora Giovinco illumina e va vicino alla rete e sul successivo corner arriva la zampata del are Leone che certifica il gol dopo una confusione in area friulana.  La gara dopo il doppio vantaggio si addormenta un po' e la formazione di Conte controlla la partita agevolmente. 

 

Il primo tempo si chiude sul 2-0 e il totale controllo della formazione di Conte. 

 

Nella ripresa l'Udinese tenta di fare qualcosa di più per rianimare la partita ma non ci sono grosse occasioni. La formazione di casa ci prova su punizione ma senza grande convinzione. Dalla parte opposta e' Giovinco il più vivace. 
Ordinaria amministrazione per Buffon che deve solo uscire di piede per sbrogliare una situazione pericolosa. Al minuto sessantacinque ancora Giovinco che prova la giocata ma Llorente manca l'appuntamento. E' la serata di Giovinco che va ancora vicino alla rete dopo una percussione di Chiellini. Nel finale entrano anche Osvaldo e Vucinic per Giovinco e Llorente.

 

I bianconeri vincono e convincono trascinati da un grande Giovinco. I punti restano otto e il nostro countdown ci dice che ne mancano solo sette. Lo scudetto e' sempre più vicino con buona pace dei gufi. 

 
 
 

CONFERENZA LIVE - CONTE: "Campionato aperto. Vidal a Udine, poi valuteremo.

Post n°7462 pubblicato il 13 Aprile 2014 da nadir63l
 

 Noi sempre soli contro tutti. Mio futuro non deve preoccupare. Su Osvaldo..."

Antonio Conte torna a parlare alla vigilia di una gara di campionato dopo quasi tre mesi. Non accadeva da 17 gennaio scorso, prima di Juventus-Sampdoria. Tuttojuve.com ha riportato integralmente e in tempo reale le dichiarazioni del tecnico bianconero, che si è presentato davanti ai cronisti, nella sala stampa del Media Center di Vinovo, alle 09:45.

Anche ieri Garcia dopo la partita della Roma ha detto: "Adesso mettiamo pressione alla Juve". Volevo sapere se questa pressione te la senti o no. E poi se dal tuo punto di vista, ti sei immaginato di poterlo perdere questo Scudetto. O sei sereno e tranquillo per questo finale di stagione?
"Sul fatto che lo Scudetto non fosse vinto, mi sembra in passato di averlo detto e ridetto, anche magari quando qualcuno considerava questo campionato già finito. E le mie scelte in passato sono sempre state in virtù di questo, perchè sapevo che alla fine del campionato saremmo arrivati con un testa a testa con la Roma. E vedete che il tempo è galantuomo alla fine, perchè mi dà ragione, è un campionato aperto e le scelte che ho fatto per arrivare fin adesso sono scelte secondo me giuste. Visto che si parla di campionato aperto e abbiamo oggi cinque punti di distacco con una partita da recuperare. Abbiamo fatto anche un ottimo cammino in Europa League, perchè siamo andati avanti, quindi penso che le cose che sono state fatte, sono state fatte in maniera ponderata, in maniera scientifica, sapendo proprio che saremmo arrivati alla fine con un testa a testa con la Roma, per vincere lo Scudetto. Quindi non è che uno ha paura o non ha paura. Sapevo benissimo che c'era un'antagonista forte come la Roma, che saremmo arrivati fino all'ultimo a contenderci lo Scudetto. Niente di nuovo per me, lo testimonia il fatto che lo dicevo in passato, in virtù anche delle scelte che ho fatto nelle formazioni in campionato".

Visto che per la prima volta dopo tanto tempo non ci saranno partite in mezzo alla settimana, ci può essere la possibilità di concentrarsi molto sul campionato? Questo può essere un vantaggio in questa fase molto delicata? Poi volevo sapere se Vidal è in grado di andare a Udine o se rimarrà qui.
"Giocheremo domani sera, andremo poi a giocare sabato, calcolando che c'è l'intermezzo in cui sono stati convocati in Nazionale, andranno in Nazionale martedì, quindi alla fine cambia nulla, cambia zero. Però era stato calcolato anche questo. E' un'annata sicuramente molto stressante dal punto di vista fisico, da un punto di vista psicologico, quindi anche da un punto di vista psico-fisico, però bisogna anche dire che è un momento anche esaltante per noi, perchè siamo in corsa sia in campionato che per l'Europa League. Quindi un momento sicuramente stressante a livello psico-fisico però anche molto molto esaltante. E questo ci deve dare la forza per fare un finale di stagione nella giusta maniera. Vidal ha questo ginocchio un po' dolente, verrà a Udine e poi valuteremo se schierarlo o meno".

C'è un motivo particolare per cui sei tornato a parlare adesso alla vigilia, non lo facevi dal 17 gennaio. La seconda cosa, Garcia in settimana sul caso Destro, ha detto: "Siamo soli contro tutti". Anche tu hai mai avuto questo sentimento?
"Il fatto che sia tornato a sei giornate dalla fine, è perchè così ho la possibilità di arrivare con la voce fino a fine campionato. Temevo onestamente di non arrivare, così ho voluto farla un po' riposare in questo frangente. E' questo il motivo. Per quello che riguarda ciò che ha detto Garcia, cioè... sono cose sue, quindi... io so cosa rappresenta la Juventus in Italia, non c'è bisogno che lo dica anche oggi, ogni volta. In Italia o si è juventini o si è contro. Quindi noi siamo sempre soli contro tutti. Magari per loro è un fatto sporadico pensarlo, per noi è un fatto sistematico. E' stato sempre così, sarà ancora così, finchè la Juventus vince sarà sempre sola contro tutti. Prima era diventata un po' più simpatica, chiaramente abbiamo ripreso le giuste posizioni e siamo orgogliosi di questo".

Che cosa rispondi a chi insinua che la differenza fra Juve e Roma sia stata fatta dagli arbitri?
"Guarda, non mi piace la domanda, quindi non ti do la risposta (sorride, ndr)".

Ieri alcuni giocatori della Roma hanno chiesto agli ex compagni dell'Udinese di fare la partita della vita per cercare di fermarvi. Che cosa risponde?
"Che non c'era bisogno, anche perchè chi affronta la Juventus fa sempre la partita della vita. Sia che si tratti dell'ultima, della penultima, dela terzultima, la seconda in classifica...contro la Juventus giocano tutti la partita della vita, quindi normale amministrazione per noi". 

E' la prima volta che arrivate a fine stagione con il doppio impegno, lasciando perdere la Coppa Italia il primo anno. Giocherete più partite rispetto ale tue prime stagioni. Come vedi la squadra sia dal punto di vista psico-fisico? La testa è più importante delle gambe in questo momento? Li vedi concentrati ed esaltati, o preoccupati per la tenuta?
"Sapevamo che ci sarebbe stata la possibilità di affrontare tutti questi impegni, anzi ce lo auguravamo, visto che c'era anche un giornale che aveva fatto scritto che in 50 giorni avremmo giocato 18 partite, una cosa del genere se non sbaglio. Ci auguravamo tutti che questo potesse accadere, siamo stati bravi ed è accaduto. Siamo andati avanti anche in Europa League, in campionato siamo sicuramente in una posizione ottima. Detto questo, è un'esperienza ulteriore per tutti quanti: per me, per i calciatori, per la società, perchè sono situazioni che ci fanno capire sia nel presente che nel futuro poi come bisogna affrontarle". 

Il raggiungimento di questo due obiettivi può essere anche uno stimolo in più anche per il suo futuro alla Juventus. E' legato in qualche modo al prolungamento del rapporto in casa bianconera? O sono altre le questioni che peseranno per il suo futuro?
"Il mio futuro penso che oggi sia irrilevante, che sia molto più importante concentrarci in questo mese e qualche giorno che manca alla fine del campionato per cercare di conseguire il massimo di quello che si può fare. Il resto, ripeto, è veramente irrilevante, non deve preoccupare me e nessuno".

Sei un pochino deluso da Osvaldo? Non come impegno, ma per quello che potesse dare da subito. Magari speravi che potesse dare qualcosa in più.
"Di Daniel non posso che parlare bene perchè si applica sempre molto in allenamento, si è messo a disposizione. Come ho detto anche in passato, è inevitabile che lui,  rispetto agli altri, nel sistema di gioco, ha avuto minor tempo per capire determinate situazioni, anche dal punto di vista proprio fisico, nella preparazione. Sicuramente questo è un handicap che pesa un pochettino. Però ho trovato in lui moltissima disponibilità, si è inserito molto bene nel gruppo, da qui alla fine sono convinto che Daniel ci darà una mano per il raggiungimento degli obiettivi".(redazione Tuttojuve.com)

 
 
 

Tacchinardi: «Contro tutti, questo è essere juventini»

Post n°7461 pubblicato il 12 Aprile 2014 da nadir63l
 

 

L'ex-centrocampista bianconero: «Conte ha perfettamente ragione: da una parte ci sono gli juventini, dall’altra tutto il resto. Prima di diventare un calciatore bianconero ero un semplice tifoso, all’interno dello spogliatoio ho capito meglio il senso della maglia bianconera»

Tacchinardi: «Contro tutti, questo è essere juventini»© LaPresse
TORINO - Davanti ha solo Alessandro Del Piero. Alessio Tacchinardi è il secondo calciatore nella storia bianconera per presenza nelle competizioni internazionali (93 per il mediano, 130 per l’attaccante). Da sempre tifoso della squadra con cui ha giocato dal 1994 al 2005, il centrocampista con la Juve ha vinto anche la Champions League, nel 1995-96.

Tacchinardi, definisca lo juventinismo?
«Una cosa che prende i tifosi, la squadra e la società e li rende un blocco unito contro tutto e tutti. E che si esprime nella voglia di vincere sempre, di essere i più forti sapendo di ricevere in cambio odio da ogni altro elemento esterno al mondo Juve. Un odio che nutre la fame di vittorie, e che rende i nostri successi ancora più belli. Conte ha perfettamente ragione: da una parte ci sono gli juventini, dall’altra tutto il resto. Prima di diventare un calciatore bianconero ero un semplice tifoso, all’interno dello spogliatoio ho capito meglio il senso della Juve. All’inizio non capivo le facce dei compagni quando si pareggiava, mi dicevo che in fondo avevamo fatto un punto. Poi ho capito che se giochi nella Juve, il pareggio equivale a una sconfitta. Conta unicamente il successo, esattamente come dice Boniperti».


E l’anti-juventinismo cos’è?
«La critica costante. L’invidia verso il più forte. Quando le altre squadre cambieranno mentalità, potranno risolvere il senso di inferiorità rispetto alla Juventus. Smettendo di pensare che vinciamo grazie a presunti aiuti. Semmai i trionfi arrivano perché ogni componente è perfetta. Città compresa. A Torino, quando esci e vai al ristorante, la gente non viene a salutarti, ti lascia vivere. Questo, per un professionista, è molto importante. Decisivo, poi, è il fatto che la società sia tornata in mano a un Agnelli. Con la gestione Cobolli Gigli-Blanc l’identità bianconera si stava perdendo».


Amato dal popolo bianconero, inviso agli altri: quale sentimento è prevalso?
«Il secondo. Anche perché giocavo in una Juve di calciatori che in campo non guardavano in faccia nessuno: Conte, il sottoscritto, Davids e Montero, per dirne alcuni. Tra gli avversari, ci facevamo pochi amici. Ma abbiamo vinto tanto».

Un episodio di chiaro anti-juventinismo?
«L’anno scorso sono stato a un passo dall’allenare una squadra giovanile di una società importante. Sono stato bocciato perché bianconero. E ne vado fiero». 

 
 
 

Chiellini, occhio alle spalle!

Post n°7460 pubblicato il 11 Aprile 2014 da nadir63l
 

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di A. Staffieri

 

 

Quello che sta accadendo oggi, in seguito alla sacrosanta squalifica di Destro, ha dell’incredibile. Le varie fonti mediatiche italiane, sempre più faziose/pro-romaniste/anti-juventine, non trovano nulla di meglio da fare che attaccare un giocatore sempre distintosi per il suo essere Uomo dentro e fuori dal campo, Giorgio Chiellini.
I piagnistei romanisti quasi invocano la condanna a morte per il difensore della Juve e della Nazionale resosi protagonista, secondo loro, in particolare negli ultimi due turni di campionato, di episodi di violenza meritevoli della prova tv (e di conseguente squalifica) almeno quanto l’episodio che ha visto protagonista l’attaccante della Roma a Cagliari.
Due episodi che, in realtà, si riassumono in uno scontro fortuito il primo ed in contrasto di gioco il secondo.
Nel dettaglio, l’immagine, ripresa da alcuni quotidiani, del “calcio in faccia a Mertens” è ai limiti della querela. Nel video, infatti, si evince chiaramente che lo scontro è del tutto fortuito, involontario, leggero. E pubblicare un singolo fotogramma come prova della “violenza” di Chiellini per condizionare l’opinione pubblica (sai che novità…) è di una disonestà inaudita!
La stessa cosa vale per il contrasto aereo con Emeghara, con Chiellini che finisce addosso all’attaccante del Livorno dopo aver spedito, di testa, il pallone in fallo laterale. In questo caso il “pugno” (che non c’è) non porta ad alcuna protesta da parte del giocatore né dei compagni di squadra … il pugno e la violenza l’hanno vista solo gli anti-juventini a prescindere.
Insomma, il messaggio mediatico, l’invito ad arbitri e G.S. ad “attenzionare” ogni singolo movimento del difensore bianconero, è chiaro. Nel mentre la società non prende alcuna posizione e “vigila” (?) in silenzio…
Giorgio, occhio alle spalle!

 

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