Se rimaniamo insieme potremo anche volare potremo attraversare questo mare se rimaniamo insieme nelle diversità insieme scopriremo la nostra unicità se noi si resta insieme saremo la continuità se rimaniamo insieme sarà vera libertà per la vita che verrà tu non sarai mai sola se rimaniamo insieme se ci diciamo tutto se insieme seminiamo insieme coglieremo il frutto se noi si resta insieme sarà una meraviglia se rimaniamo insieme saremo una famiglia per la vita che verrà tu non sarai mai sola sotto questo cielo io non sarò mai solo sotto questo cielo noi rimarremo insieme se noi ci capiremo se ci perdoneremo gli sbagli che faremo noi rimarremo insieme se avremo volontà se riusciremo insieme a darci libertà per la vita che verrà per la vita che verrà tu non sarai mai sola sotto questo cielo, io non sarò mai solo, sotto questo cielo per la vita che verrà tu non sarai mai sola, MAI !
Nel settembre del 1991 Vincenzo Calcara, "uomo d'onore" di cosa nostra, disse a Borsellino: "non deve aver più paura, io che dovevo ucciderla sono in carcere" (L’intervista a Vincenzo Calcara è pubblicata in Famiglia Cristiana n.32 del 5 agosto 1992). Paolo sorrise e rispose: "paura? ma tu non sai che è bello morire per cose in cui si crede; volevate uccidermi a Marsala?, a Palermo dovete uccidermi, è più facile". Soggiunse: «un cristiano non teme la morte», mostrando la Sua profonda adesione alle parole: «chi vuol salvare la sua vita la perderà, e chi la perderà l’avrà salvata».
Calcara fu colpito e dominato dal coraggio di Borsellino; e così ci parla di se stesso: "c'è stato un grande travaglio in me, il bene ed il male lottavano, ho analizzato cos'era la mia vita, mi sono guardato allo specchio". E da quel momento iniziò un cammino illuminato da una nuova luce. Soggiunge: "la mafia aveva paura di Borsellino, della sua onestà, del suo coraggio, della sua intelligenza, della sua tenacia, della sua forza». E conclude: «la mafia aveva paura dell’onore di Borsellino; perchè Borsellino era il vero uomo d’onore, che non diviene tale con la «pungitura» o bruciando l’immaginetta, ma con la forza delle idee».
Pochi mesi dopo, il 19 luglio 1992, proprio a Palermo, la vita di Paolo Borsellino veniva stroncata nella strage di via D'Amelio.
Il mondo si divide in: quelli che mangiano il cioccolato senza pane; quelli che non riescono a mangiare il cioccolato se non mangiano anche il pane; quelli che non hanno il cioccolato; quelli che non hanno il pane.
Son maestro di follia, vivo la mia vita sulla fune che separa la prigione della mente dalla fantasia. Il mio futuro è nel presente ed ogni giorno allegramente io cammino sul confine immaginario dell’orizzonte mentre voi, signori spettatori, mi guardate dalla strada, cuori appesi ad un sospiro per paura che io cada ma il mio equilibrio è in cielo come i sogni dei poeti, mai potrei viver come voi che avete sempre la certezza della terra sotto i piedi.
Son maestro di pazzia e vola sulla corda la mia mente a rincorrere i pensieri ad inseguire l’utopia di catturare almeno un “oggi” prima che diventi “ieri” e provare a far danzare il tempo.
Signori spettatori lo spettacolo è finito, vi saluto con l’inchino, sempre in bilico sull’orlo del destino e un sorriso avrò per tutti voi, che vediate nel funambolo un buffone o che vediate in lui un artista e ringrazio chi ha disegnato questa vita mia perché mi ha fatto battere nel petto il cuore di un equilibrista.
La morte non è niente. Sono solamente passato dall'altra parte: è come fossi nascosto nella stanza accanto. Io sono sempre io e tu sei sempre tu. Quello che eravamo prima l'uno per l'altro lo siamo ancora. Chiamami con il nome che mi hai sempre dato, che ti è familiare; parlami nello stesso modo affettuoso che hai sempre usato. Non cambiare tono di voce, non assumere un'aria solenne o triste. Continua a ridere di quello che ci faceva ridere, di quelle piccole cose che tanto ci piacevano quando eravamo insieme. Prega, sorridi, pensami! Il mio nome sia sempre la parola familiare di prima: pronuncialo senza la minima traccia d'ombra o di tristezza. La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto: è la stessa di prima, c'è una continuità che non si spezza. Perché dovrei essere fuori dai tuoi pensieri e dalla tua mente, solo perché sono fuori dalla tua vista? Non sono lontano, sono dall'altra parte, proprio dietro l'angolo. Rassicurati, va tutto bene. Ritroverai il mio cuore, ne ritroverai la tenerezza purificata. Asciuga le tue lacrime e non piangere, se mi ami: il tuo sorriso è la mia pace. (SANT'AGOSTINO)
“ Una mattina sono uscito di casa, il cielo era azzurro e limpido, ho continuato a guardarlo mentre camminavo, stavo bene, respiravo a pieni polmoni, al terzo passo ho pestato una merda. Cosa devo fare? Rinunciare al cielo per paura delle merde?”
"La vita è un insieme di luoghi e di persone che scrivono il tempo. Il nostro tempo. Noi cresciamo e maturiamo collezionando queste esperienze. Sono queste che poi vanno a definirci. Alcune sono più importanti di altre, perché formano il nostro carattere. Ci insegnano la differenza tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. La differenza tra il bene e il male. Cosa essere e cosa non essere. Ci insegnano chi vogliamo diventare. In tutto questo, alcune persone e alcune cose si legano a noi in un modo spontaneo e inestricabile. Ci sostengono nell’esprimerci e nel realizzarci. Ci legittimano nell’essere autentici e veri. E se significano veramente qualcosa, ispirano il modo in cui il mondo cambia e si evolve. E allora, appartengono a tutti noi e a nessuno."
Soldato bambino Ci guardiamo a lungo A quel posto di blocco , che sarebbe così simile a tanti altri Se non ci fossi tu a controllare i miei documenti . È difficile darti un età ma sicuramente non di più di dieci anni . Sei un bambino ma anche un soldato . Sei piccolo ,ma il tuo fucile è grande e ti arriva fino hai piedi . Cerco di scambiare qualche parola , ma non sai l’inglese . Non c’erano scuole nella foresta dove hai combattuto e vinto la guerra . L’unica cosa che hai imparato a fare bene è ubbidire e uccidere. “ Non dire che sono un bambino non scuotere la testa pensando che sono troppo piccolo . Sono un soldato e l’età di un soldato non si misura dai suoi anni , ma dal numero di nemici che ha ucciso in battaglia . E io so sparare e uccidere come un adulto . Anzi meglio . Io non ho dentro di me rimpianti di un tempo lontano In cui per i bambini la guerra era solo un gioco come tanti . Io non sono mai stato un bambino . Io da sempre sono un soldato ” .
Inviato da: pensieroinespresso
il 08/11/2009 alle 12:28
Inviato da: barcallha
il 29/10/2009 alle 13:09
Inviato da: asso_di_quadri_1
il 25/08/2009 alle 18:27
Inviato da: Giuseppe
il 16/07/2009 alle 23:37
Inviato da: romolor
il 25/03/2009 alle 16:11