I Fiori Del MaleOssimori di Vita |
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LOS BORRACHOS IN MUSICA
DE GUSTIBUS...
Post n°145 pubblicato il 20 Luglio 2006 da mia3v
20 luglio 1982 Non ho ricordi di aneddoti di importanza inopinabile. La storia m'insegna solo che il governo Spadolini era in crisi e che l'Italia festeggiava la sua terza ascesa sulla vetta del Mondo. Calcisticamente parlando, s'intende. Probabilmente sulla scia dell'urlo tardelliano, con anticipo degno di chi fa della fretta uno stile di vita, doveva nascere Tommaso. E invece sono nata Io. Un mese di anticipo, una quantità di capelli imbarazzante e di nomi nemmeno uno. Dovevo essere maschio e invece nacqui femmina innominata. Adesso di nomi ne ho due, di capelli sempre troppi e la fretta è ancora la mia cara, cattiva, consigliera. Stappo una bottiglia di spumante, una per ogni anno in cui ho costruito qualcosa sopra quella che sono. Brindo alle mani e alle voci e agli odori che mi hanno seguito, attaccati addosso, fino a questo momento. Brindo a tutte le volte in cui ho detto "non ce la faccio" e a tutte le volte in cui ce l'ho fatta. Brindo alle orde di errori che ho lasciato, combattive, dietro di me. Brindo a chi voglio bene, le persone a cui non lo so dire mai. E brindo a me stessa perchè, in fondo, un po' me lo merito.
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Post n°144 pubblicato il 13 Luglio 2006 da mia3v
Entrata cancello trentasette. - “Scusi, mi darebbe le chiavi del trucco del reparto uomo?” - “A lei di chiavi ne darei quante ne vuole”. Prendo la chiave, l’unica che m’interessi, bocca obliqua e aria rassegnata, e senza rispondere mi dirigo in quel buco chiamato camerino dove non entra un filo d’aria forse dai tempi dell’Antica Roma. Questa sera ante generale di Tosca. Una trentina di parrucche senza nome e senza destinazione che campeggiano sulle teste di polistirolo dallo sguardo inquietante. I registi, è indubbio, devono avere un alto livello di assimilazione di sostanze psicotrope. Inizio a sistemare, a pettinare i riccioli a una parrucca decadente che non smette di ricordarmi Tony Manero, a mettere la lacca a quell’inquietante toupet rinvenuto direttamente da Arancia Meccanica, a preparare i pennelli perché ho sentito dire che in Tosca dovremo truccare una vasta serie di morti viventi. Prendo le mie scartoffie, liste di coristi dalle svariate attitudini sessuali, comparse dalle opinabili attitudini intellettive, e mi preparo al tour infernale dei cameroni maschili. Tenori I. Salgo le scale. Ops, forse avrei dovuto annunciarmi. Tenori II, Bassi, Baritoni. Una sarta mi chiede chi deve cucire le papaline per gli accoliti. Nemmeno so chi siano gli accoliti. Andrò ad approfondire. Camerone comparse: il tripudio della giovinezza sposata all’idiozia. Entro. Risolini, gomitate, umorismo da marciapiede. Le 30 mitre a cui abbiamo dovuto attaccare, ago e filo, i capelli, ci sono tutte. Già un passo avanti. Me ne vado dopo essermi sentita dire di tutto. - “Dieci minuti all’inizio della prova”. Attrezzisti che portano carretti, bottiglie di vino finte, coltelli e salami di plastica dentro e fuori il palcoscenico. Il regista insulta Tosca (la sostituta, quella principale è svenuta in camerino), il direttore d’orchestra insulta il regista, il direttore d’orchestra e il regista insultano le comparse che hanno sparato in una simultanea alquanto discutibile. Comparse e coristi insultano la sottoscritta. Questa parrucca fa schifo, non voglio andare in giro con la chierica, non mi fare le trecce che poi sembro una figa, non mi mettere le basette finte perché sennò sembro un uomo. Tutti sono pronti, più o meno. Vescovi volanti che, imbragati, penderanno sospesi dalle gradinate areniate, avanzano per i corridoi con un costume abominevole. Otto chili di non so quale materiale. In faccia un passamontagna e sulla testa una mitra di mezzo metro. Entro dagl’artisti. Mia madre, capo supremo, si è fatta esplodere in bocca unna capsula alimentare contenente sangue finto. Bisogna simulare la fucilazione di Cavaradossi. Me ne vado, disgustata dal rivolo di sangue che esce dalla bocca di un’elegantissima e rispettabile signora di cinquant’anni. Un macchinista, mio sogno erotico di vecchia data, mi offre un caffè. La trance sessuale si arresta quando un altro macchinista, trasportando Castel Sant’Angelo attraverso l’arco centrale, mi chiede perché mi servono dei preservativi. Poi passa mia madre, sporca di sangue, che chiede ad alta voce se qualcuno abbia dei preservativi da prestarle. Bisogna simulare un’ espolsione dell’aorta e i palloncini ad acqua non riescono a farli scoppiare. - “Il preservativo si rompe solo quando non dovrebbe”, sentenzio. La prova finisce alle due. Con Tosca morta e 1500 persone dietro le quinte che difficoltà vitali ne presentano ben di più. Temporeggio per la città, due chiacchiere sotto l’ala areniana, un gelato perché l’alcol mi fa male e illazioni sulle turpi e presunte relazioni sessuali che si consumano tra gli arcovoli. Pedalo in volata fino al garage, alle quattro sono a casa. Quattro persone appartenenti ad una variopinta e variegata varietà umana mangiano anguria e spettegolano divertite. E poi c’è mia madre, vestita ancora di tutto punto che sentenzia che siamo tutti omosessuali. Io non approfondisco, mi chiudo in camera e fumo uno spinello. Magari domani un po’ di normalità entrerà anche dalle mie finestre.
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Post n°143 pubblicato il 11 Luglio 2006 da mia3v
Sopravvissuta all' Italia Campione del Mondo.
I numeri dell'impresa: - 5 pinte di birra bevute (numero bottiglie di vino altrui non pervenuto). Vaffanculo a Napoleone, al Moulin Rouge, a Platini, a la baguette, gli Champs Elysèes, la Bastiglia, Monet, Manet, a quel frocio di Rimbaud, al Gobbo di Notre Dame, la Nouvelle Cousine, Alain Delon, il Roland Garros, Saint Vincent, Saint Tropez, Rien ne va plus, le jeux sont faits, je suis Caterine Deneuve.
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Post n°142 pubblicato il 09 Luglio 2006 da mia3v
Di favole ce ne hanno sempre raccontate tante. Chi mi riscatterà adesso dalla lobotomia cui mi hanno sottoposta con il ripetuto “E Vissero per Sempre Felici e Contenti”? Voglio le teste, qui su questo tavolo, per potermi impossessare del loro scalpo con abili colpi di tacco a stiletto. Del resto, sempre di favole si tratta.
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Due occhi, due gambe, due braccia. -una furia distruttrice del legame sentimentale, amicale o amoroso che sia, che nella maggior parte dei casi si rivela efficace ed efficiente. Il tutto tradotto in una vasta gamma di esternazioni. Dalla fuga in perfetto stile centometrista all’infamia assurta a stile di vita. -un iter sentimentale tortuoso, inutile, da dispendio energetico e riposo cerebrale. -un rifugiarsi ossessivo in quello che non c’è per trovare lo spazio di immaginare come potrebbe essere. Il soggetto presenta altresì un’instabilità insita nell’ elogio autocompiacente della sua bizzarria. Io e la mia voce alla Tom Waits, la risata poco femminile, i vestiti molto poco maschili.
Tutti dicono che ho tutto. Io mi crogiolo nel niente e faccio finta che non sia vero. E allora, penso, che vada a farsi fottere anche l’ennesimo complimento sbavato, l’ennesima mano troppo audace, l’ennesimo dire al posto del comprendere. “Lascia perdere tutto e cerca, almeno una volta, di essere felice”.
Sì, ci dovrei provare. |
Post n°140 pubblicato il 27 Giugno 2006 da mia3v
CHIUSO PER INEDIA Come Back If I keep holding out will the light shine through? |
Post n°139 pubblicato il 24 Giugno 2006 da mia3v
Vivo in un mondo costruito con perizia. Primo segnale. Secondo segnale. Terzo segnale. A passi ragionati attraverso l'arco centrale per raccontare una storia vissuta ogni giorno, con costanza, attenzione. Dalle gradinate numerate migliaia di occhi distanti. Mi raggiungono appena. In platea la percezione aumenta. E poi ci sei tu. La luce si spegne, l'applauso è strano, distante. Non credo sia per me. Ma tu rimani. Mi porterai nel retropalco, mi spoglierai completamente. Il costume a terra e un suono appena: "Cominciamo?". |
Dovevo nascere uomo. Se fossi nata uomo la parentesi che va dalla nascita alla dipartita mi avrebbe fornito certamente un buon numero di soddisfazioni aggiuntive.
Per esempio: - I miei neuroni sarebbero stati socialmente accettati e non considerati un fatto di costume. - Il mio carattere forte non sarebbe stato catalogato come devianza dalla specie o come sintomo di presenza luciferina nelle budella. - Nessuno mi avrebbe mai chiesto se faccio i pompini con ingoio. - Non avrei mai dovuto perdere voce ed energie nella simulazione di un orgasmo con connesso rischio di svenimento da iperventilazione. - Non sarei cosretta a dover dimostrare le mie capacità come oggetto disgiunto dalle mie tette. - Non mi sarei mai sentita dire che sono una “donna con i coglioni”. Come se le ovaie non potessero essere considerate portatrici sane di carattere. - Sarei esentata da lavorare il doppio per dimostrare forse la metà. - Mezzo chilo in più non sarebbe il motore di una crisi isterica connessa a convulsioni. - Non dovrei chiedermi ad ogni nuovo incontro se il soggetto in questione voglia da me sesso o amore per poi fraintendere ogni volta. - Sfrutterei il tempo in modo più adeguato, mettendo da parte la messa in piega, la manicure, il pedicure, le sopracciglia, la ceretta urticante e il trucco c’è ma non si vede. - Non dovrei specificare ogni volta che una minigonna non è uno strumento per distogliere l’attenzione dalla mancanza di materia cerebrale. - Potrei bere intere botti di vino senza essere affabilmente appellata Mario L’Alpino o Rudy il Camionista. - Colta da improvvise pulsioni sessuali potrei optare per una richiesta diretta, per un “facciamo sesso?”, invece di affaticare i bulbi oculari causa sbattimento di ciglia e occhiate rivelatrici. - Non avrei bisogno delle umilianti quote rosa per nutrire una qualche blanda speranza circa l’accesso agl’uffici governativi. - Non mi sarei mai vestita in perfetto stile baldracca durante una fiera per guadagnare qualche euro in più. Poi spesi per arginare le considerevoli perdite di autostima proprie della carne da macello. - Avrei un pisello ritenuto dalla coscienza collettiva l’equivalente di uno scettro del potere.
Se fossi nata uomo non sarei qui, avvolta in farneticazioni ridicole sulla difficoltà dell’essere e l’impossibilità del non essere.
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Post n°136 pubblicato il 14 Giugno 2006 da mia3v
Stereotipizzo che mi passa.
L’Uomo Vorrei Ma Non Voglio / Non riesco. L’Uomo Deus Ex Machina. L’Uomo Dove Mi Metti Sto. L’Uomo Della Palestra. L’Uomo Della Mia Vita. |
A 8 anni sognavo di fare il calciatore. La velina ai tempi non era fatto di costume quindi non si profila la possibilità che alla base della scelta ci fosse qualche dubbio d’indole sessuale.
A 10 anni dovetti abbandonare l’aspirazione calcistica perché mia madre temeva mi venissero le gambe da terzino.
A 14 anni scoprii il potere della patata.
A 16 anni misi il corredo neuronale in un cassetto per abbracciare in toto l’arte della perdizione.
A 18 anni cominciai ad avere dei dubbi sulla mia pretesa normalità.
A 20 anni avevo ormai capito di essere eterosessuale, al riparo dalle tossicodipendenze (eccezion fatta per qualche accentuata declinazione alcolica) e decisamente disturbata sul piano della personalità.
A 23 anni mi divido tra l’università da orticaria, la pretesa di scalare la Presidenza del Consiglio e il tentativo mai domo di diventare un genio del giornalismo da strada.
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INCIPIT. Detto Questo: "Se" se fossi del sesso opposto mi piacerebbe chiamarmi: Jack (Lo Squartatore) In aderenza ad una logica alquanto discutibile contribuisco a portare avanti quest'immane cazzata. -Carlo -Etilici in coppia -Courtney -Lato Oscuro -Sogno Rosso |
Post n°133 pubblicato il 07 Giugno 2006 da mia3v
L’acidità convulsa ed esofago-logorante dell’ultimo periodo mi porta diritta alla generalizzazioni, all’ansia da catalogazione che, almeno una volta in vita, ha assalito chiunque. L’Uomo Futuribile. L’Uomo Materassabile. L’Uomo Materassabile Finto Futuribile. L’Uomo Unico al Mondo. L’Uomo D’Altri Tempi.
Con questo concludo la prima parte della rassegna "Le Miserie della Razza" . |
Post n°132 pubblicato il 05 Giugno 2006 da mia3v
Da dove posso iniziare? |
Post n°130 pubblicato il 30 Maggio 2006 da mia3v
La SS Dei Naufragati E venne dall’acqua, e venne dal sale Dormo nel mio letto sfatto, tra lenzuola bagnate, il cuscino che rinchiude le parole che ancora non so dire. |
Post n°129 pubblicato il 28 Maggio 2006 da mia3v
Vorrei svegliarmi diversa, una mattina. Vorrei svegliarmi diversa, una mattina. E invece lo penso davvero. Tutti questi vorrei non sono altro che il contenuto sterile di un qualcosa che non sono, che non sono capace di essere, che non voglio essere. Sono fatta così. Alimento i miei neuroni con l'arroganza, con la presunzione, con la superiorità. |
Post n°127 pubblicato il 24 Maggio 2006 da mia3v
L’aria di festa aleggia tra il marmo smesso di casa Facezia. Ed eccole lì, attorno al tavolo graffiato dal tempo e sporcato dalle penne dei figli in età scolare. Tutte riunite, con addosso l’abito da casa che pesa addosso come il ricordo della giovinezza disfatta. |
Post n°125 pubblicato il 22 Maggio 2006 da mia3v
Down In A Hole
MI dicono che sono troppo. Ogni tanto troppo poco. E io rincorro la perfezione soggettiva annacquandola dentro un pensiero. Cerco solo due braccia, un appoggio. Cerco chi mi chiuda gli occhi e mi faccia capire che fuori non è solo dolore. Sto precipitando. Nel sentire e nel cercare. Senza sapere dove fermarmi. Voglio il porto franco della sensibilità, voglio solo smettere di soffrire per un'ombra strana, per una vita diversa, per una voce che non capisco, che parla una lingua straniera. Amo questa vita, da prendere a morsi nell'inutilità del comprendere. Voglio sentirla sulla bocca, bruciare nella gola. Voglio l'essere, voglio il percepire. E forse non emigrerò mai da questo convoglio di paure. Allora le prenderò in braccio, e ne farò un giorno nuovo. Sarò quello che sono diventata. Senza vergogna. Solo soddisfazione di un taglio più profondo. Ti voglio bene, amico mio. Perchè hai ascoltato tutto questo senza dire nulla. Perchè sei come me. Magari diverso ma in fondo uguale. Una contraddizione spocchiosa che non ha bisogno di articolazioni e punti di vista. E creerò un personaggio. Diverso da me, diverso da noi. Per creare un'altra strada, un'altra storia, un altro percorso. E ci saremo anche noi. Là, in viaggio su quel percorso di cui ancora non conosciamo l'esistenza. |
Inviato da: Halloween
il 08/08/2013 alle 11:15
Inviato da: massimo
il 22/02/2012 alle 16:01
Inviato da: luce776
il 26/01/2012 alle 16:02
Inviato da: alibi
il 20/12/2009 alle 02:48
Inviato da: kansas life insurance agency
il 17/04/2009 alle 08:54