Creato da middlemarch_g il 24/01/2008
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Rischi connessi all'etica del sacrificio

Post n°716 pubblicato il 06 Ottobre 2011 da middlemarch_g
 

Dopo le messe cantate sento già partire dallo sfondo le prime bordate di fischi. Dice che Jobs sarà stato anche un visionario, ma insomma a conti fatti pare che nel privato fosse un grandissimo stronzo.

Io questo onestamente non lo so. Può essere come no. Oltretutto aveva 56 anni, ha avuto tutto il tempo di essere un trentenne pomposamente egoriferito, e poi convertirsi in un adulto posato e consapevole. Ma non è di Jobs che voglio scrivere. E' solo che mi offre l'occasione per dire una cosa che - se fossi di fronte a un plotone di esecuzione e venisse obbligata a fare un'ultima dichiarazione - be', sarebbe proprio quella che direi: le persone buone, generose, e altruiste fino all'estremo sacrificio di sè, sono magnifiche. E quando se ne vanno ci mancano da morire e ci tolgono il fiato dal dolore. Ma non veniamo al mondo per essere buoni, generosi e altruisti. Veniamo al mondo per essere noi stessi. Per scoprire chi siamo. E per realizzare la nostra natura. Perché alla resa dei conti l'unico destino di cui saremo chiamati ad assumerci le responsabilità sarà solo il nostro.

Questo non implica necessariamente diventare degli stronzi. Ma rende possibile - non probabile, ma possibile - che mentre cerchiamo di capire di che pasta siamo fatti, qualcuna delle persone che ci sono vicine si senta ferita, spaventata, o arrabbiata. E' possibile - non probabile ma altamente possibile - che mentre ci danniamo per tirare fuori la nostra parte più profonda, qualcuno che amiamo ci chiami egoisti. O stronzi. O miserabili.

E a quel punto bisogna scegliere. Posso essere quello che piacerà a te. O posso essere quello che piacerà a me. Se scelgo di piacere a te ci guadagno in tranquillità. Però perdo tutto il resto. Soprattutto perdo l'unica cosa per cui vale la pena di vivere. Che è la possibilità di rispondere alla domanda: chi sono io? Fin dove mi posso spingere? Quanto intensamente posso amare? Qual'è il mio confine più estremo? Senza accettare nessuna risposta che non sia frutto della più pura e diretta esperienza personale.

Per questo ho amato Steve Jobs, e se avessi la conferma che è stato uno stronzo non farebbe per me nessunissima differenza. Dietro moltissimi generosi altruisti - non tutti, ma molti - si nasconde un vigliacco che ha rinnegato l'ascolto del suo cuore pur di essere amato e rispettato. Dietro uno stronzo con una forza visionaria da profeta come Jobs invece, ci dev'essere necessariamente un uomo che si è sempre lanciato senza paura, e, finchè è durata, ha volato altissimo nella luce piena della sua grazia e potenza.

 

fliying high

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Commenti al Post:
pregasi_toccare
pregasi_toccare il 06/10/11 alle 19:03 via WEB
è stato uno stronzo. sul lavoro era tremendo e la sua pignoleria rimane proverbiale. passava su chiunque senza nessuna remora pur di ottenere ciò che desiderava, la perfezione..... ma non è mai stato un mediocre, un quaqquaraqquà, un ominicchio. ricordo le parole di un altro antipatico: "chi ha carattere ha cattivo carattere". probabilmente avessi lavorato per lui come minimo gli tagliavo le gomme dell'auto. :-)
 
pregasi_toccare
pregasi_toccare il 06/10/11 alle 19:18 via WEB
è che questi personaggi non passano inosservati, volenti o nolenti dobbiamo farci i conti. ed in un giorno così jobsiano il mio pensiero corre agli anonimi sviluppatori di Mozilla e mi viene un sorriso.... non ti conoscerò mai, nerd del cazzo, ma mi stai parecchio simpatico ed almeno un grazie te lo devo.
 
middlemarch_g
middlemarch_g il 06/10/11 alle 19:22 via WEB
Chi si sentiva poco in sintonia con quel modo di fare poteva allontanarsi e provare a trovare il suo destino da qualche altra parte, esattamente come faceva lui. Non era obbligatorio lavorare con Jobs. Lui era se stesso. Che non implica nessun giudizio di merito. Era se stesso. E' questo l'unico merito che conta.
 
 
pregasi_toccare
pregasi_toccare il 07/10/11 alle 06:59 via WEB
hai ragione.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Dantès il 06/10/11 alle 19:35 via WEB
applausi. finalmente un bel post sull'argomento
 
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