Creato da mister_leonardo il 06/03/2008
“The charms of the passing woman are generally in direct proportion to the swiftness of her passing (Marcel Proust)

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Euphrosyne

Post n°14 pubblicato il 09 Marzo 2008 da mister_leonardo
Foto di mister_leonardo

Anche se non vi sono certezze sulla sua reale esistenza, la storia di Euphrosyne è interessante. La Patristica ritiene che ella appartenga a quel gruppo di leggendarie vergini che fuggono da vantaggiosi matrimoni e adottano abbigliamento maschile passando per uomini, al fine di condurre una vita di celibato e di ascesi.

Euphrosyne fu l'unica amatissima figlia di un ricco uomo, Paphnutius di Alessandria, miracolosamente nata nel 413 d.C. in Egitto da una madre in tarda età, che la concepì in risposta alla preghiera di un monaco ma morì presto, lasciando che fosse il padre, profondamente credente e pio cristiano, ad allevarla.
Quando Euphrosyne ebbe diciotto anni, il padre voleva farla sposare con un ricco giovane. Si recò quindi al locale monastero di Alessandria per parlare con un monaco che era la sua guida spirituale e ricevere la sua benedizione per il matrimonio di sua figlia.
Il monaco conversò con la figlia e diede la sua benedizione: Euphrosyne non gli aveva detto di essersi già consacrata alla vita monastica e, sotto la pressione di poter essere costretta a rompere questo voto, consultò a sua volta il vecchio monaco le cui preghiere avevano portato alla sua nascita.

E qui la leggeda prende la piega inconfondibile del romanzo sentimentale.

Da un monaco errante, Euphrosyne accettò segretamente la tonsura, e lasciò di notte la casa di suo padre per entrare in un monastero, al fine di condurre la sua vita in solitudine e di preghiera.
Ma in un monastero femminile, suo padre l'avrebbe trovata troppo facilmente!
Decise quindi di cambiare anche nome, spacciandosi per l'eunuco Smaragdos e si recò in quel monastero dove il padre l'aveva condotta per ricevere la benedizione sul suo matrimonio.
I monaci non riconobbero Euphrosyne, vestita com'era in abiti maschili religiosi, e la accolsero nel loro monastero.
Qualche giorno dopo, Paphnutius si recò dall'abate per essere confortato nel suo dolore di aver perso l'unica figlia, e l'abate (impegnato in altre occupazioni) lo fece parlare ... proprio con il giovane monaco Smaragdos!
Ovviamente il vecchio genitore non riconobbe Euphrosyne, ed anzi si recò più volte al monastero per ricevere utili consigli e confortanti esortazioni dal giovane monaco, messogli a disposizione dal priore.

In una cella solitaria, Euphrosyne/Smaragdos trascorse ben 38 anni in lavori, digiuno e preghiera, e raggiunse un alto livello di realizzazione spirituale, attirando l'attenzione dell'abate per i suoi rapidi passi verso una perfetta vita ascetica.

Prima di morire, il monaco Smaragdos svelò il suo segreto all'addolorato padre e chiese che nessun altro preparasse il corpo per la sepoltura.
Dopo aver sepolto la sua figlia, appena ritrovata dopo 38 anni di separazione, Paphnutius distribuì tutta la sua ricchezza ai poveri e al monastero, e poi si fece a sua volta monaco, e per altri 10 anni, fino alla sua morte, egli visse nella cella di sua figlia.

Più feuilleton di cosi ...!!!

L'unica nota vera è che la festa di Santa Euphrosyne si celebra nella chiesa greca il 25 settembre, nella Chiesa romana il 16 gennaio, e dai Carmelitani in data 11 febbraio.

 
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