Creato da mister_leonardo il 06/03/2008
“The charms of the passing woman are generally in direct proportion to the swiftness of her passing (Marcel Proust)
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Quando Dio creò la donna era già al suo sesto giorno di. lavoro facendo pure gli straordinari... Apparve un angelo e gli chiese: "Come mai ci metti tanto con questa?" E il Signore rispose: "Hai visto il mio Progetto per lei? Deve essere completamente lavabile, però non deve essere di plastica, avere più di 200 parti movibili ed essere capace di funzionare con una dieta di qualsiasi cosa avanzi, avere un grembo che possa accogliere quattro bimbi contemporaneamente, avere un bacio che possa curare da un ginocchio sbucciato ad un cuore spezzato e lo farà tutto con solamente due mani". L'angelo si meravigliò dei requisiti. "Solamente due mani ... impossibile! E questo è solamente il modello base? E' troppo lavoro per un giorno ... aspetta fino a domani per terminarla". "No, lo farò adesso!" protestò il Signore. "Sono tanto vicino a terminare questa creazione che ci sto mettendo tutto il mio cuore. Ella si cura da sola quando è ammalata e può lavorare 18 ore al giorno". L'angelo si avvicinò di più e toccò la donna. "Però l'hai fatta così delicata, Signore ..." "E' delicata, ribatté Dio, però l'ho fatta anche robusta. Non Hai idea di quello che è capace di sopportare o ottenere". "Sarà capace di pensare?" chiese l'angelo. Dio rispose: "Non solo sarà capace di pensare ma pure di ragionare e di trattare". L'angelo allora notò qualcosa e allungando la mano toccò la guancia della donna. "Signore, pare che questo modello abbia una perdita". "Ti avevo detto che stavo cercando di mettere in lei moltissime cose ... non c'è nessuna perdita. è una lacrima" lo corresse il Signore. "A che cosa serve una lacrima?" chiese l'angelo. E Dio disse: "Le lacrime sono il suo modo di esprimere la sua gioia, la sua pena, il suo disinganno, il suo amore, la sua solitudine, la sua sofferenza, e il suo orgoglio". Ciò impressionò molto l'angelo "Sei un genio, Signore, hai pensato a tutto. La donna è veramente meravigliosa". "Lo è! Le donne hanno delle energie che meravigliano gli uomini. Affrontano difficoltà, reggono gravi pesi, però hanno felicità, amore e gioia. Sorridono quando vorrebbero gridare, cantano quando vorrebbero piangere, piangono quando sono felici e ridono quando sono nervose. Lottano per ciò in cui credono. Si ribellano all'ingiustizia. Non accettano un 'no' per risposta quando credono che ci sia una soluzione migliore. Si privano per mantenere in piedi la famiglia. Vanno dal medico con un'amica timorosa. Amano incondizionatamente. Piangono quando i loro figli hanno successo e si rallegrano per le fortune dei loro amici. Sono felici quando sentono parlare di un battesimo o un matrimonio. Il loro cuore si spezza quando muore un'amica. Soffrono per la perdita di una persona cara. Senza dubbio sono forti quando pensano di non avere più energie. Sanno che un bacio e un abbraccio possono aiutare a curare un cuore spezzato. Non ci sono dubbi però: nella donna c'è un difetto ... ed è che si dimentica quanto vale!". Raccontalo alle tue amiche per ricordare loro la creatura meravigliosa che sono. Ed anche agli uomini che conosci, perché a volte hanno bisogno che qualcuno glielo ricordi
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Tiresia è una figura mitologica greca che presiede alla nascita del segno zodiacale della Bilancia e del mito della bisessualtià.
Il celebre indovino era figlio di Evereo (della stirpe degli Sparti) e della ninfa Cariclo. Tiresia ebbe una figlia, Manta, anche lei undovina.
La leggenda racconta che passeggiando sul monte Cillene (o forse era il monte Citerone ... questo particolare si perde nella nebbia della leggenda), vide due serpenti che copulavano, ne uccise la femmina perché quella scena lo infastidì. Nello stesso momento Tiresia fu tramutato da uomo a donna e vsse in questa condizione per sette anni, provando tutti i piaceri che una donna potesse provare.
Passato questo periodo, passeggiando venne a trovarsi di fronte alla stessa scena dei serpenti. Questa volta uccise il serpente maschio e nello stesso istante ritornò uomo.
Narra ancora il mito che un giorno Zeus ed Era (Giove e Giunone) si trovarono divisi da una controversia: chi potesse provare in amore più piacere: l’uomo o la donna.
Non riuscendo a giungere ad una conclusione, dato che Zeus sosteneva che fosse la donna mentre Era sosteneva che fosse l’uomo, decisero di chiamare in causa Tiresia, considerato l'unico che avrebbe potuto risolvere la disputa essendo stato sia uomo che donna.
Interpellato dagli dei, rispose che il piacere sessuale si compone di dieci parti: l’uomo ne prova solo una e la donna nove, quindi una donna prova un piacere nove volte più grande di quello di un uomo.
La dea, infuriata perché l’indovino aveva svelato un tale segreto, lo fece diventare cieco, ma Zeus, per ricompensarlo del danno subito (ma anche perchè un dio non poteva mai annullare ciò che un altro dio ha fatto), gli concesse il dono di prevedere il futuro e di poter vivere per sette generazioni.
Tiresia, prima di tutto, deve essere considerato un mediatore: in qualità di indovino, egli stabilisce un legame tra il mondo degli dei e quello degli uomini, e tra passato, presente e futuro.
Egli comprende il comportamento e il linguaggio degli uccelli, messaggeri degli dei, e qundi congiunge in qualche modo il cielo alla terra.
Avendo avuto esperienza dei due sessi, conosce la condizione maschile e quella femminile. Ed ecco perché Zeus ed Era lo interpellano come giudice, funzione mediatrice per eccellenza, a proposito della loro controversia.
Infine Tiresia, pur rimanendo mortale, partecipa dell’immortalità che caratterizza gli dei.
Avendo sperimentato entrambi i sessi, Tiresia occupa una posizione al vertice delle coppie di opposti che caratterizzano il BDSM. Egli fu un bisessuale successivo.
La bisessualità simultanea è appannaggio degli androgini, ma avere l’uno e l’altro sesso (per i Greci) equivaleva a non avere né l’uno né l’altro.
La bisessualità successiva caratterizza gli esseri essenzialmente mediatori, perchè partecipano dell'uno e dell'altro dei poli opposti.
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Rose Bonheur (18.3.1822 - Pesci) era figlia di Raymond Bonheur, pittore specializzato in dipinti di animali, che la iniziò fin da piccola alla pittura e alle rappresentazioni animaliste.
Ella trascorse molti anni in campagna, a Château Grimont, dove si guadagnò la reputazione di essere un "garçon manqué".
Di se stessa diceva: «J'étais le plus garçon de tous». Questa reputazione la seguirà per tutta la vita e lei non cercherà in alcun modo di smentirla, portando anzi i capelli corti e fumando Havana.
Ebbe due storie passionali: la prima con Nathalie Micas, incontrata quando aveva 14 anni (e Nathalie 12), che diventerà pittrice anche lei e si lasceranno dopo 67 anni, nel 1889, quando Nathalie muore.
La seconda passione fu per un'americana, Anna Klumpke, anch'ella pittrice, con la quale convisse per 10 anni fino alla propria morte e che sarà la sua erede universale.
Paradossalmente, la vita eccentrica che condiceva Rosa Bonheur non suscitò scandali in un'epoca così impregnata di convenzioni morali.
L'aneddotica racconta che Rosa Bonheur dovette chiedere alle autorità di polizia il permesso di indossare abiti maschili anche per frequentare le fiere di bestiame, e che ebbe l'autorisation de travestissement, rinnovabile ogni sei mesi presso la Prefettura di Parigi.
Rosa Bonheur indossava regolarmente abiti maschili, perchè necessari alla sua professione – per accedere a stalle e mattatoi in campagna, un un periodo in cui gli ideali della comunità concedevano l’uso dei pantaloni alle donne come simbolo di emancipazione.
Rose sarà la prima donna a vincere la medaglia d’oro al Salon di Parigi, la prima Ufficiale della Legione d’Onore (nel 1865), la prima Comandante dell’ordine di Isabella la Cattolica e Comandante dell’Ordine di Leopoldo del Belgio, amica della Regina Vittoria.
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La mistica fiorentina Domenica Narducci (più tardi nota con il nome di Suor Domenica del Paradiso), nacque l'8 settembre del 1473 (Vergine) nella contrada del Paradiso, a Pian di Ripoli presso Firenze, da una umile famiglia di ortolani.
Diceva di essere "analfabeta e vile contadinella", ma era irretita dalle predicazioni del Savonarola che a quei tempi stava affascinando Firenze.
Femminista della prima ora, Domenica stava acquisendo concetti rivoluzionari che le avrebbero permesso di unirsi (non senza suscitare l'ostilità della Chiesa) al coro di quanti denunciavano una Chiesa lontana, corrotta, più dedita al potere che alla pastoralità, e di esprimere il disagio della donna nei confronti di una Chiesa che non riesce a dare alla donna stessa la visibilità dovuta.
Nel 1489 (a 16 anni) veste gli abiti maschili e si rifugia in una foresta: i motivi erano molto probabilmente legati proprio al bisogno di sfuggire all'Inquisizione per aver messo in discussione (in quanto donna) l'interpretazione ufficiale di alcuni passi delle lettere di san Paolo ai Corinzi circa il divieto alle donne di predicare in Chiesa.
Peraltro, Domenica fu inquisita più volte, senza mai essere riconosciuta colpevole di eresia.
Alla sua morte, fu istituito un processo di canonizzazione, che però si fermò perchè era stata una seguace di Savonarola, l'eretico impiccato a una croce e bruciato in piazza della Signoria a Firenze nel 1498.
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Inviato da: tittylissy
il 08/03/2008 alle 23:37
Inviato da: emnas
il 07/03/2008 alle 18:00
Inviato da: vostra.noisette
il 07/03/2008 alle 16:41
Inviato da: mister_leonardo
il 07/03/2008 alle 16:23
Inviato da: vostra.noisette
il 07/03/2008 alle 12:29