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Carlo Molinaro

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Salve Regina

Post n°657 pubblicato il 24 Giugno 2009 da molinaro

Ho scritto stasera questa specie di poesia. Pensavo alla donna, pensavo all'oppressione. Pensavo all'inerme poesia. Pensavo. Nel video sotto la poesia, un recitativo del poeta spagnolo di origine italiana Rafael Alberti Merello. La poesia, nel suo piccolo, contro ogni oppressione. Nel suo piccolo, senza arrendersi mai.

 

SALVE REGINA

Il vespro, il campanile. Pensavo alla Vergine Maria.
Il campanile, il vespro. La Vergine Maria
è l'unica donna del Pantheon cristiano.
L'unica donna ammessa. Donna madre
senza aver fatto l'amore. Pensavo questo:
che non è certo un discorso meccanico,
non è un discorso di sesso o di imene.
Non siamo ridicoli. La Vergine Maria
non ha mai fatto l'amore, non è mai
stata abbracciata, baciata, non ha mai
esultato, non s'è mai abbandonata
a una carezza, non ha mai trepidato
per la voce o per l'odore dell'amato.
La Vergine Maria, pensavo, come avrà potuto
abbracciare suo figlio? Baciarlo,
stringerlo, rassicurarlo, donargli
la fiducia che c'è quando la pelle
è nuda, inerme e sicura, sulla pelle?
Non avrà potuto. Non si può dare
ciò che non si è avuto. La Vergine Maria,
l'unica donna ammessa, l'unica senza
la macchia del peccato, è un'infelice
generatrice d'infelicità. L'unica donna
del credo androteista è un macchinario
d'oppressione. E il peccato, il peccato,
il peccato è la felicità. Il peccato serve
all'oppressione della donna e dell'uomo:
ed è questo che fa la religione.
Mi sembra chiaro, sì. 
                                Salve Regina,
il dolore è un espediente facile,
è la rinuncia che assolve il timore
di chi non vuol rischiare di volare:
rivolgi a noi quegli occhi,
lascia che ti mostriamo un cielo piccolo
e vivo, del colore fuggitivo
d'un rapido tramonto: abbi il coraggio
di piangere di gioia.

 

Commenti al Post:
dis.ney
dis.ney il 25/06/09 alle 14:44 via WEB
Nel mio immaginario (mi riferisco in particolare a quello di bimba) ho sempre pensato che Maria e gesù e Giuseppe fossero una famiglia felice, e che le carezze e gli abbracci ci fossero, come in un bel quadro. E chi ci dice che non sia stato così? Non riesco a immaginare un uomo che diffonde la parabola dell'amore e non è capace di tali gesti. Quindi, vedi, secondo me, l'errore sta nel credere che ciò che un "ipotetico" cristo predicava, sia quello che la chiesa predica. Diciamo che per secoli e secoli e secoli ancora ha fatto comodo giocarne le carte a piacimento, intimidire il popolo con ridicole minacce, farci scappare pure qualche massacro chiamato crociate... ecc... tutto ciò che già sappiamo. Poco m'importa se era vergine o no... Voglio pensare che Maria fosse davvero felice, e contenta.
 
 
molinaro
molinaro il 25/06/09 alle 14:57 via WEB
Possiamo pensarlo, se vogliamo: in fondo è una fiaba (il che non significa che non sia importante). Però le religioni vogliono far passare un'idea opprimente di peccato e una svalutazione dell'affettività e dell'amore, e lo fanno "anche" attraverso la figura di Maria. Secondo alcuni storici Gesù non è mai esistito, siamo nel campo dell'invenzione, e va bene... Ma gli strumenti di oppressione sono realtà. Non amo per nulla le "chiese", nessuna (neanche quelle laiche). A te invece ti voglio bene! :) Bacio.
 
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Queste tortuose specie di poesie, questo appigliarmi a...
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