Un blog creato da molinaro il 04/06/2007

Carlo Molinaro

Pensieri sparsi, poesie e qualsiasi cosa

 
 
 
 
 
 

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L'amore ai tempi della telematica

Post n°30 pubblicato il 30 Giugno 2007 da molinaro

Ieri una ragazza (da cui non me lo sarei mai aspettato perché mi sembrava che ci fosse un’ottima intesa fra lei e me – ma posso sbagliare) mi ha detto di sentirsi invasa da me. Tralascio i dettagli più intimi perché... sono fatti nostri, ma rifletto su quel concetto di invasione. Certamente quando ho una piena di sentimenti sono portato a comunicare molto, e comunico con una certa svagata leggerezza anche con – potenzialmente – il mondo intero (qui in questo blog, per esempio – ma pure nei libri di poesie, che in fondo sono una cosa intimissima data a tutti). Nei confronti del mondo, amen, è una scelta mia che il mondo può ben sopportare – nessuno è obbligato a leggermi.

Ma nei rapporti da persona a persona, e forse soprattutto con le donne e ragazze, queste moderne tecnologie mi sa che devo gestirle con più raziocinio e moderazione. Penso a mie storie di una decina di anni fa. Ragazze che magari potevo vedere una volta alla settimana o anche meno, e si faceva l’amore in macchina o in alberghi a ore o su un prato, perché non c’erano case disponibili. E come si comunicava? Il telefono era quello di casa, controllato quindi da genitori o altri parenti e affini: da usare con molta cautela. Il sms non si sapeva ancora che cosa fosse. Internet non si era ancora diffusa, non esisteva la mail. Ricordo telefonate fatte da cabine, nell’ora in cui si sperava di non beccare, al posto della ragazza, il padre o la madre. E lettere, tante lettere di bella carta, sperando che in casa non ci fosse nessuno così spione da aprirle e frugarle (anche se a volte c’era).

Ma, insomma, la comunicazione era molto più lenta, calma. Anche se D. e io, pure al tempo dei francobolli, eravamo capaci di scriverci tre lettere nello stesso giorno, e magari in un giorno in cui ci eravamo anche visti. L’amore è sempre una piena impetuosa di voglia di comunicare. Ma con le moderne tecnologie c’è qualche rischio di eccedere.

Fino a pochi anni fa (il mio primo cellulare l’ho preso nel 2003) se ero in riva al fiume e vedevo qualcosa di bello e volevo condividerlo con una ragazza (o con tre ragazze – che ci volete fare, sono fatto così!), perché è bello condividere il bello con chi si ama, dovevo tenermi il pensiero, e poi dirlo quando ci vedevamo, oppure scriverlo in una lettera che arrivava dopo giorni. Adesso invece le mando un sms, con l’ebbrezza (malata?) di condividere subito, condividere l’immagine mentre la vedo, il pensiero mentre lo penso. Probabilmente è sbagliato. E può ingenerare overdose e invasione. Sì, queste tecnologie moderne vanno gestite con attenzione.

A E., la ragazza che ieri mi ha detto di sentirsi invasa, scriverò su carta, e non troppo spesso. Non sono contrario al progresso, ma va trattato nel modo giusto. Anche se comunque l’amore, per una ragazza o per dieci ragazze, è per sua natura un eccesso, in ogni epoca. Se no, che cavolo di amore è? Sciacquetta?

Commenti al Post:
pIcCoLaPrOo
pIcCoLaPrOo il 30/06/07 alle 09:18 via WEB
Che bel post, ti lascio un saluto!
 
 
molinaro
molinaro il 30/06/07 alle 09:41 via WEB
Grazie, un saluto anche a te! Ma attenta che poi ti invado :-))
 
shockportatile
shockportatile il 30/06/07 alle 09:48 via WEB
In effetti siamo un po' malati. In un articolo che ho letto un paio di giorni fa, c'era scritto che non riusciamo a stare concentrati più di 14 minuti senza guardare cellulare, mail o mezzi informatici (tv, radio). Che dire, almeno in ferie il computer non ce lo porteremo! Ciao molinaro.
 
 
molinaro
molinaro il 30/06/07 alle 10:04 via WEB
Io il televisore non ce l'ho addirittura, e la radio la sento di rado, ma dato che "devo" lavorare tutto il giorno al computer (quasi sempre: c'è qualche lavoro cartaceo ma è raro), a volte non riesco a non distrarmi, a non mollare il lavoro per svagare su un sito o sulla posta o sul blog, e il risultato è che invece di finire di lavorare, che so, alle otto, con tutti 'sti svagamenti finisco poi a notte fonda. Devo impormi più concentrazione! E' che stare al computer, ormai, è come stare a una specie di finestra aperta. Difficile concentrarsi. Quando lavoro a un testo dovrei addiritura staccare il modem dell'adsl. Già, ma poi nel testo c'è un dato che devo controllare su un motore di ricerca, e allora... Un circolo vizioso! Ma come si faceva il lavoro editoriale prima di internet? Eppure si faceva! Ciao, un saluto!
 
pIcCoLaPrOo
pIcCoLaPrOo il 30/06/07 alle 09:59 via WEB
ti ho risp sul mio blog :)
 
pIcCoLaPrOo
pIcCoLaPrOo il 30/06/07 alle 10:16 via WEB
buon week end!
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 30/06/07 alle 12:33 via WEB
Ho il tuo stesso problema. E questo comporta l'allontanamento dell'altro... Eppure. E' così bello comunicare. non dire. Ma dimostrare l'importanza che hanno le persone.
 
 
molinaro
molinaro il 30/06/07 alle 15:57 via WEB
Ma, Alice, hai lo stesso problema nel senso che invadi o che ti senti invasa? O forse le cose si alternano... L'importanza che hanno le persone dovrebbe emergere da tante piccole cose. Ho poi finito di leggere quel tuo manoscritto, e nel finale devo dire che mi piace di più. Forse sarei meno "esclamativo" in certi punti, ma se è il tuo stile, va bene. Bacio!
 
   
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 03/07/07 alle 18:18 via WEB
sono contenta che ti sia piaciuto! Più che altro mi interessava essere più varia possibile nello stile Anche se battere nuove strada è sempre più difficile. Invado. invado tantissimo. E la gente fugge da me. Ali
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 30/06/07 alle 12:54 via WEB
Ciao Carlo! Passo a vedere il tuo blog, sempre molto vario. Argomento interessante questo! :-) Io non mi sento invasa da te, ... non sarai tu a sentirti invaso da me, spero? ... A volte ho nostalgia delle lettere di carta, certo gli sms sono più veloci, immediati, ma hanno grossi limiti, soprattutto sensoriali. Va ben! Sto leggendo proprio in questi giorni un libro, LA VITA DIGITALE, edito da Rizzoli, comprato quasi per caso, ma che finora trovo interessante. Parla delle nuove tecnologie, telefonino in particolare - aiutano l'uomo o ne sconvolgono la mente?- E non mi sembra di rientrare nella categoria "a rischio". Ci sono casi ben più "malati" dei nostri. Noi, poi, andiamo a dire, fare, baciare davvero, sui prati, davanti alla stazione o altrove. C'è chi non lo fa. Si chiude, solo, dentro il telefono. Un bacio. ROMINA
 
 
molinaro
molinaro il 30/06/07 alle 14:44 via WEB
Ciao Romina! Eh sì, tu e io l'amore lo facciamo davvero, e abbiamo altre cose caratteriali in comune (per esempio il dirlo in un blog, che facciamo l'amore, non so mica se è tanto prudente, ma vedo che anche a te viene spontaneo), e allora è più difficile che ci sentiamo invasi dalla comunicazione. Ma sì, forse lo spunto di partenza di questo "messaggio n. 30" è banale (presumo che E. si sia sentita invasa perché non gradiva più, ecco tutto, alla fin fine: se sei innamorata di qualcuno credo che neanche con trenta sms al giorno ti senti invasa; se non lo sei o non lo sei più, magari anche uno solo è di troppo), poi però il discorso si estende appunto alla comunicazione in generale, al di fuori dei "casi d'amore" che sono una specie tutta particolare. Quando D. e io ci scrivevamo tre lettere al giorno (che poi con gli ingorghi postali e i festivi succedeva di riceverne sei o sette insieme, la buca piena!) sicuramente non ci sentivamo invasi. La discriminante è il gradimento (lo so, ho detto una cosa banalissima). Resta però il discorso sul fatto che la facilità di comunicare tecnologicamente può prendere la mano. E i baci nei prati, poi, sì, sono MOLTO meglio dei sms e delle mail. A proposito, spero di ribaciarti presto!
 
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