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IL MARTIRE CON IL CACCIAVITE

Post n°442 pubblicato il 15 Novembre 2007 da hotcigar
Foto di hotcigar

Quando bisogna fare ammenda, bisogna farla e anche in fretta. Ammenda per esserci uniti immediatamente al coro che proclamava Gabriele Sandri come "agnello sacrificale", puro e ingenuo, lontano dalle logiche delle tifoserie violente. Ci siamo innamorati subito della figura di questo giovane dj, che dopo una notte passata alla consolle del mitico Piper, si sciroppa un viaggio fino a Milano per sostenere la sua Lazio, probabilmente dormendo sul sedile posteriore per recuperare un po' di forze. Ci sono buone ragioni di pensare che sia andata proprio così: che "Gabbo" stesse effettivamente schiacciando un pisolino quando gli altri occupanti della vettura su cui viaggiava hanno inscenato una festa a sorpresa in autogrill con i colleghi tifosi juventini di Napoli. Ed è stato quasi certamente per pura jella, che il colpo sparato a casaccio, ma ad altezza d'uomo,  da un tale che avrebbe dovuto essere un "tutore dell'ordine", si sia infilato proprio in quel finestrino. Abbia ucciso proprio l'inerme Gabriele.

Tuttavia, non possiamo non rivelare, per dovere di cronaca, che l'inerme Gabriele, nel 2002, fu fermato a Milano con altri tifosi laziali armati di coltelli e cacciaviti. Né possiamo astenerci da spendere due parole sul genere di compagnie che il giovane dj frequentava. Gli amici che lo trasportavano in macchina, infatti, sono conosciuti come teppisti della più bell'acqua, appartenenti al gruppo "In Basso a Destra", laddove "destra" è intesa anche come posizionamento politico, oltre che logistico. Sono quelli della ex "Banda Noantri", quelli che nel 2003 a Firenze hanno devastato la stazione di Santa Maria Novella e, successivamente, il treno che li riportava a casa. Un poliziotto, intervenuto per sedare gli incidenti, perse un'occhio.

Chissà se Gabriele c'era?

Sono quelli che, sempre nel 2003, sfilarono per Roma gridando "Siegh Heil", in un corteo contro la "repressione" e il calcio Sky.

Chissà se Gabriele c'era?

Sono quelli che nello scorso settembre furono bloccati dalla polizia, che sequestrò un borsone pieno coltelli, accette, machete. Servivano per "fare a pezzi" i napoletani in viaggio verso Empoli, che i gentiluomini biancazzurri ritenevano di poter incrociare sull'Autosole tra Roma e Firenze.

Chissà se Gabriele c'era?

Sono quelli, insomma, della violenza cieca, bruta e ingiustificata. Sono la marmaglia troglodita da curva, i terroristi che assaltano le caserme e devastano stadi, treni e tutto ciò che incontrano. Sono i signori (oddio, chiamarli "signori" forse è un po' esagerato!) delle "lame" (coltelli) e dei cacciaviti in tasca, quelli della "puncicata" (coltellata) all'avversario o al poliziotto come marchio di fabbrica.

E in questo caso, almeno in un'occasione, sappiamo che Gabriele c'era!

 
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