noeasywayout

ALLA BUVETTE

Qualche giorno fa sono andato nella scuola elementare di Barney e Balboa per i colloqui con le maestre.

Mentre aspettavamo il nostro turno, i bimbi mi hanno accompagnato in giro per questa vecchia elementare di campagna, nelle aule vuote, in palestra e nella sala mensa.

Forse per l'assenza dei bambini, sono stato colpito - anche se li avevo già visti cento volte - da questi locali così vetusti, logori e arredati con materiale di recupero.
Sono così malmessi, eppure tenuti con una dignità stupefacente.
Non c'è un pavimento uguale a quell'altro, i muri sono fuori squadro... ma è tutto pulitissimo, ordinato.
Amato, direi.

Che tenerezza i libri della "biblioteca": tutti residui di qualche soffitta, donati dalle famiglie, tenuti insieme con lo scotch da pacchi.
Balboa mi ha mostrato, tutto orgoglioso, un fotolibro di Spazio 1999 che risaliva almeno al 1975.

I bimbi, per mancanza di un locale adatto, mangiano in una mensa grande come una camera da letto, a turni.
Ma so anche che, grazie alla gestione affidata anche economicamente ai genitori, mangiano meglio che a casa.

Però, quello che più di tutto mi ha colpito è stato il raffronto impietoso di questa povera struttura con le sedi di Equitalia che avevo visto su Report qualche sera prima, o con gli uffici comunali di cui al mio precedente post.

In quegli edifici moderni, costosi e ben arredati, dei poveretti svolgono attività senza senso e senza umanità: riscuotere multe (spesso a cazzo di cane), incassare tributi postmedioevali a fronte di nessun concreto servizio offerto.

E invece i nostri figli, e quelle insegnanti che, lo dico per testimonianza diretta, fanno con impegno un lavoro enorme ed importantissimo, sono costretti in spazi e fabbricati semidisastrati.

Penso a quelle teste di minchia a parlare di niente alla buvette, ed a noi che per ascoltare le maestre dobbiamo sederci su sedie alte 40 cm rovinate dagli anni.

Questo è il nostro paese, altarchè.