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Sottouncielodistelle

Ai confini dell’infinito, dove cielo e terra si prendono per mano

 

Messaggi del 12/03/2015

PAURA DELL’AMORE… Osho

Post n°8823 pubblicato il 12 Marzo 2015 da patty1_mah

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Hai bisogno d’amore. Hai bisogno di un amante. E hai bisogno del coraggio per vivere una storia d’amore. È difficile entrare nelle dimensioni dell’amore.
Esistono paure molto nascoste. L’amore crea paure senza confronti, poiché quando inizi ad avvicinarti all’altro, devi uscire da te stesso e chissà… L’altro può accettarti, oppure rifiutarti. Da qui la paura: inizi a esitare, non sai se osare, se fare quel passo… Ecco perché in tutto il mondo, le epoche codarde del passato hanno privilegiato il matrimonio quale sostituto dell’amore; perché se la gente fosse stata lasciata libera di amare, pochissime persone ne avrebbero avuto il coraggio. La maggior parte sarebbe morta, priva di amore; avrebbe trascinato la propria vita, senza il nutrimento dell’amore.
Perché l’amore è pericoloso… quando inizi ad avvicinarti a un’altra persona, vai incontro alla collisione con un altro mondo. Chissà se il tuo gesto sarà accettato o rifiutato? Come puoi essere certo del fatto che l’altro dirà di sì al tuo bisogno e al tuo desiderio? Chissà se l’altro sarà compassionevole e amorevole? Potrebbe rifiutarti, negarsi. Tu puoi dichiarare il tuo amore, ma non esiste alcuna garanzia che anche l’altro provi amore per te; potrebbe non provarne. Non è una naturale conseguenza. La paura di essere rifiutati sconvolge. Pertanto, le persone furbe e astute decidono di non fare assolutamente quel passo. Trattieniti, così non sarai rifiutato e potrai rafforzare il tuo ego con l’idea che nessuno ti ha mai rifiutato, anche se quell’ego è assolutamente impotente e non basta ad appagarti. Si ha bisogno di sentirsi necessari, si ha bisogno di qualcuno che ci accetti. Hai bisogno che qualcuno ti ami, perché solo quando un altro ti ama, sarai in grado di amare te stesso, mai prima di allora. Solo quando qualcun altro ti accetta, riuscirai ad accettarti, non prima. Solo quando qualcun altro si sente felice con te, inizi a essere felice con te stesso, non prima.
L’altro diventa uno specchio. Ogni relazione è uno specchio. Ti riflette. Come potrai mai conoscerti, senza quello specchio? È impossibile. Gli occhi dell’altro diventano uno specchio e quando qualcuno ti ama, quello specchio diventa estremamente sensibile a te; ti guarda con gioia, è deliziato dalla tua presenza. In quegli occhi colmi di delizia vieni riflesso e per la prima volta in te affiora un’accettazione.
Altrimenti, fin dai primi istanti, sei sempre stato rifiutato. È grazie a questa orribile struttura sociale che ogni bambino arriva a sentire di non essere accettato per ciò che è. Se fa qualcosa di buono ovviamente ciò che i genitori ritengono sia buono viene accettato; se fa qualcosa di male ciò che i genitori ritengono sia ‘male viene rifiutato. Prima o poi il bambino inizia a sentire: “Non sono accettato per ciò che sono, così come sono, per la mia verità intrinseca, ma per ciò che faccio. Non è il mio essere che ‘viene amato, ma ciò che faccio”. E questo crea un profondo rifiuto di sé, un odio profondo verso se stessi. Si inizia a odiare se stessi. Se non ti innamori, se non riesci a trovare amanti e amici che ti possano accettare, vivrai con quel rifiuto per tutta la vita.
L’amore è un obbligo, è indispensabile viverlo.
Un giorno ne potrai uscire, potrai trascenderlo deve essere trasceso ma come potrai, se non ci sei mai entrato? Una paura esiste, potresti essere rifiutato; ma devi rischiare: solo così qualcuno si presenterà e ti accetterà. Se anche bussi a cento porte e novantanove sono chiuse, non aver paura, una si aprirà. Qualcuno ti sta aspettando. Qualcuno verrà appagato attraverso di te e tu sarai appagato per suo tramite. Qualcuno sta aspettando di diventare il tuo specchio e sta aspettando di fare di te uno specchio.
E non vi è altro modo per scoprirlo, se non quello di continuare a bussare, di brancolare… è rischioso, ma la vita è un rischio! Vivi e vivi intensamente. E non prenderla come un’offesa personale se qualcuno non ti può amare. Non farne una ferita, non lo è… esiste un’infinità di persone meravigliose, di certo troverai qualcuno con cui accompagnarti.
E accompagnarti a un altro essere umano ti appagherà e quel vulcano interiore si acquieterà.
E solo quando si sarà acquietato, la meditazione potrà essere al primo posto. Solo se non avrai negato dentro di te niente che sia naturale, la meditazione sarà al primo posto nella gerarchia dei bisogni.
(Osho)

 
 
 

LA CIOTOLA DEL NONNO…

Post n°8822 pubblicato il 12 Marzo 2015 da patty1_mah

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C’era una volta un uomo molto anziano che camminava a fatica; le ginocchia gli tremavano, ci vedeva poco e non aveva più neanche un dente. Quando sedeva a tavola, reggeva a malapena il cucchiaio e versava sempre il brodo sulla tovaglia; spesso gliene colava anche dall’angolo della bocca. Il figlio e la nuora provavano disgusto, perciò costringevano il vecchio a sedersi nell’angolo dietro la stufa e gli davano da mangiare in una brutta ciotola di terracotta. Il poveretto guardava sconsolato il loro tavolo, con gli occhi lucidi.
Un giorno le sue mani, sempre tremanti, non riuscirono a reggere la ciotola, che cadde a terra e andò in pezzi.
La donna lo rimproverò, ma il vecchio non disse nulla e sospirò.
Allora per pochi soldi gli comprarono una ciotola di legno. Mentre sedevano in cucina, si accorsero che il figlioletto di quattro anni armeggiava per terra con dei pezzetti di terracotta. «Che cosa stai combinando?» gli domandò il padre. «Ecco… – rispose il bambino – sto accomodando la ciotola per farci mangiare te e la mamma quando sarete vecchi».
I genitori, allora, si guardarono e scoppiarono in lacrime.
Fecero subito sedere il vecchio nonno al loro tavolo e da quel giorno lo lasciarono mangiare sempre assieme a loro. E quando versava il brodo non dicevano più nulla.

(Fiaba dei fratelli Grimm)


 
 
 

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