Creato da patty1_mah il 02/10/2007

Sottouncielodistelle

Ai confini dell’infinito, dove cielo e terra si prendono per mano

 

Messaggi del 07/12/2016

5 cose da non permettere in una relazione di coppia

Post n°9800 pubblicato il 07 Dicembre 2016 da patty1_mah

È bene dare tutto a qualcuno quando anche l’altro

ci da tutto di sè. Ma non lasciate mai da parte

la famiglia o gli amici per il vostro partner.

Domandatevi se la persona che avete accanto vi garantisce armonia e tranquillità e se è accanto

a lei che volete invecchiare.

Non c’è nulla di più intenso e gratificante dell’essere innamorati, dell’avere un partner che ci ami e

da amare. Tuttavia, dobbiamo fare attenzione e non cadere nell’errore di dare assolutamente

tutto per questa persona…

Per questo motivo, vi spieghiamo quali

dimensioni dovete proteggere sopra ogni cosa.

Dimensioni da proteggere nella vostra relazione di coppia1. Non date “tutto” senza ricevere mai

“niente” in cambio

Si tratta di un errore che si è soliti fare.

Amare qualcuno significa dare sfogo a tutte

le nostre emozioni senza alcun limite,

 dando tutto per passione e sincero altruismo.

Di certo questo è un aspetto positivo,

sempre e quando l’altra persona ci ricambi e

ci dimostri che tutto lo sforzo ne vale la pena,

 che tutti i gesti sono sostenuti da un amore

 sincero in cui non esiste l’egoismo. 

Se date tutto senza ricevere altro che esigenze o rimproveri, arriverà un momento in cui vi

sentirete frustrati e vuoti.

 Questa sensazione è altamente distruttiva e

dovete tenerlo in considerazione.

Amate, date, offrite… ma ricordate che anche

voi meritate di ricevere lo stesso trattamento.

2. Che non distruggano la vostra autostima

o i vostri valori

In una coppia è normale che ci siano

diversi gusti, interessi e persino valori,

 ma fin quando ci sarà il rispetto e la riconoscenza,

tutto funzionerà bene. Potete permettere

che il vostro partner, per esempio, valorizzi

molto la spontaneità, il divertimento,

l’uscire molto, ma esigere al tempo stesso

di condividere il tutto con voi e che a sua

volta capisca quando gli chiederete ogni

tanto giornate più tranquille ed intime in casa.

Bisogna esserci un equilibrio. Tuttavia, se

 l’altra persona vi critica perché non siete

“così divertenti” o molto amanti delle feste,

 allora vi sentirete male e inizierete a dubitare

di voi stessi. Sono davvero una persona noiosa?

 Sono una persona con cui lui/lei non può

essere felice? Questo tipo di domande

possono danneggiare molto la propria

 autostima.

Il vostro partner deve rispettarvi e valorizzarvi.

È essenziale. Se non c’è il rispetto, non potrà

esistere la felicità.

3. Che non invadano né distruggano il vostro spazio personale

Tutti noi abbiamo i nostri interessi, i nostri

 amici, le nostre passioni… cose a cui non

possiamo rinunciare. Non mettete mai da parte

la vostra famiglia ed i vostri amici per il vostro partner. Non rinunciate a tutto quello che vi

piace per il vostro partner, perché altrimenti

non vi rimarrà nulla e perderete sempre

più la vostra identità. Gli spazi personali 

sono quegli spazi intimi in cui si trova

 la nostra personalità, la nostra vita sociale

e le nostre passioni. Non ignoratelo!

4. Che non cancellino i vostri sogni e le vostre speranze

A volte si mantengono relazioni affettive con

partner tossici. Persone che tagliano le ali e che

ripetono giorno dopo giorno che non siete

 in grado di fare qualcosa, che non siete

 intelligenti per svolgere determinate attività,

che non otterrete mai il lavoro che desiderate

tanto perché non ne siete all’altezza.

Personalità che giorno dopo giorno vi tarpano

 le ali e annullano le vostre aspirazioni,

 facendo della vostra personalità una

caricatura nella quale rimangono appena

brio ed energia. Non permettetelo mai.

5. No permettete che vi trasformino in una persona infelice

È la cosa più importante. Quando vi svegliate

la mattina, chiedetevi se siete felici.

Chiedetevi se la persona che avete accanto

 è quella con la quale volete invecchiare,

colei che accompagnerà la vostra maturità e

che vivrà con voi in armonia e tranquillità.

 Se il vostro partner vi apporta sicurezza,

maturità e voglia di crescere, non dubitate:

questa relazione è giusta e dovete lottare per essa.

 Se invece vi sentite vuoti e percepite che il vostro

partner non vi regala sorrisi, ma lacrime, e che

vivete i vostri giorni con somma tristezza,

dovete reagire. Meritate di essere felici

È il diritto vitale di qualsiasi persona.http://www.nonguardarlo.com/wp-content/uploads/2016/11/chiudere-relazione-4.jpg

 

La mente è meravigliosa

 
 
 

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Post n°9799 pubblicato il 07 Dicembre 2016 da patty1_mah

"La pioggia continuerà a cadere come il pianto di una stella, la pioggia continuerà a dirci quanto siamo fragili"
(Sting, 'Fragile')

 
 
 

Chiedo scusa...

Post n°9798 pubblicato il 07 Dicembre 2016 da patty1_mah

Chiedo scusa a chi mi ha contattato in pvt...

non sono io che blocco i messaggi...va in automatico...

non capisco è da un po' che sia il blog ,i messaggi e la connessione  fanno capricci...se un po' mi conoscete sono sempre corretta con tutti...

posso bloccare solo le persone volgari...ma non certo chi ha un dialogo carino e divertente...dimenticavo ho sempre i pvt chiusi...una volta che ho deciso di aprirli ecco che non funzionano...uffi...

Chiedo scusa nuovamente

 
 
 

Meglio una dignitosa solitudine a una relazione incompleta

Post n°9797 pubblicato il 07 Dicembre 2016 da patty1_mah

Meglio una dignitosa solitudine a una relazione incompleta

Abbiamo paura della solitudine, tutti noi, uomini e donne,

 ma non dimentichiamo che spesso non è solo necessaria,

 è anche terapeutica. Stare da soli significa poter

 pensare a noi stessi, a quello che desideriamo,

a quello che sogniamo e soprattutto a quello

che proviamo.

 

Stare da soli non significa essere tristi, significa godersi

 il momento, la giornata, i mesi, gli anni, rilassarsi e

 vivere la vita. La solitudine è dignitosa, ci allontana

da rapporti incompleti, che ci fanno stare male.

 

 
La solitudine non mi rende debole, mi rende forte, mi riempie di qualcosa di strano che mi nutre, mi parla di notte, mi racconta storie, storie vere, verità.
Essere felici con se stessi 

Non possiamo far dipendere la nostra felicità

da un’altra persona, dal partner.

Amare noi stessi è fondamentale affinché

l’altra persona ci ami. Come pretendere

che qualcun altro ci voglia bene se noi stessi non ci amiamo?

La solitudine si associa allo sviluppo spirituale

, di fatto personaggi come Cristo, Buddha

o Maometto hanno avuto rivelazioni

cruciali in momenti di solitudine.

 La solitudine, inoltre, è collegata alla

creatività, infatti scrittori, scienziati e

 filosofi l’hanno scelta come elemento fondamentale

per generare nuove idee.

Solitudine2

Attualmente i social network come Facebook,

Twitter ed Instagram consentono di

 mantenere continuamente i contatti

con le altre persone, ma sembra che questo

 favorisca la connessione con tutti tranne

 che con se stessi. L’amore verso noi stessi o

 pensare a noi stessi sono atti di egoismo

 a volte necessari.

Esiste un’idea molto radicata per cui le cose

 vanno fatte in compagnia.

 Ma cosa succede se andiamo al cinema da soli?

 Se restiamo a casa da soli un sabato sera?

Se andiamo da soli ad una mostra?

L’unica cosa che può succedere è che ci

godremo il momento.

 

Con gli anni, la solitudine è la miglior compagnia

 

Siamo animali sociali, questo è assodato, ma con il passare degli anni, diminuisce sempre di più la necessità di stare continuamente con gli altri. Con l’età, abbiamo più chiari i nostri interessi e ci concentriamo su di essi, senza bisogno di provare a relazionarci tanto con altre persone.

 

Semplicemente, raggiungiamo un equilibrio per cui riusciamo a goderci sia la solitudine sia il tempo passato in compagnia di altre persone. La solitudine può diventare una buona compagna con cui passare il tempo. Non dimentichiamolo.

 

La solitudine può essere l’opportunità per

sviluppare i nostri timori personali o lavorativi,

per dedicarci a noi stessi dal punto di vista

fisico e mentale.

Non stiamo parlando di una solitudine triste,

 ma di una solitudine ricercata e necessaria per riconciliarci con la nostra mente e il nostro spirito.

 

 
I veri grandi spiriti costruiscono, come le aquile, i loro nidi a grandi altezze, nella solitudine.
 
Arthur Shopenhauer
Dire addio a una relazione incompleta 

Molte volte colleghiamo la solitudine al fatto di essere single, ma qualora avessimo un partner e le cose non andassero bene, sarebbe bene riflettere a fondo sulla relazione che abbiamo con questa persona e quella che vorremmo.

Solitudine3

Una grande dose di crudo realismo, duro, ma necessario per vedere quello che non vogliamo vedere. Una relazione in cui non stiamo bene non è sana, una relazione in cui il partner ci tratta male non è sana. Scappiamo da rapporti del genere.

 

Dire addio a ciò che ci fa star male è un’impresa difficile, ma di certo non uccide. Per un po’ ripenseremo ai bei momenti condivisi con l’altra persona, ma non dobbiamo dimenticare la realtà. Lasciamo che il tempo curi le nostre ferite, non dobbiamo buttarci a capofitto in un’altra storia, piuttosto dobbiamo imparare a godere della nostra stessa compagnia.

 

Ovviamente dopo una rottura c’è sempre il dolore, che può durare sei mesi, un anno. Magari abbiamo bisogno di piangere, di camminare sotto la pioggia, magari abbiamo bisogno di dimenticare ogni ricordo che ci riporti al passato… e allora facciamolo!

 

Siamo liberi, con tutto ciò che questa condizione implica. Decidiamo, facciamo, ci fermiamo, camminiamo, corriamo, sogniamo, baciamo, abbracciamo, guardiamo, guardiamo… viviamo la vita. Lasciamoci avvolgere dalla solitudine, lasciamo che diventi la nostra coperta, liberiamo i nostri pensieri, permettiamo ai nostri sentimenti di raggiungere la superficie.

 

 
Ho deciso di fare quello che mi piace perché fa bene alla salute.
 
Voltaire
 

 

 

 

 
 
 

ascoltala

Post n°9796 pubblicato il 07 Dicembre 2016 da roby.capricorno

 
 
 

asi fue

Post n°9795 pubblicato il 07 Dicembre 2016 da patty1_mah

 E’ Andata Così

Scusa se ti faccio piangere
Scusa se ti faccio soffrire
Ma è che non dipende da me
Ma è che non dipende da me
Sono innamorato, sono innamorato, mi sono innamorato

Scusa se sono causa di dolore per te
Scusa se ti dico addio
Come posso dirle che amo te
Come posso dirle che amo te
Quando me lo ha chiesto, le ho detto di no, le ho detto di no

Sono onesto con lei e con te
Amo lei e ho dimenticato te
Ma se vuoi saremo amici
Ti aiuto a dimenticare il passato
Non ancorarti, non ancorarti più
All’impossibile non farti
E non farmi più male
Io non...

Sai bene che non è stata colpa mia
Te ne sei andata senza dirmi niente
E nonostante piangi come non lo hai mai fatto
Non eri più innamorata di me
Dopo te ne sei andata e quando sei tornata
Non me lo hai detto e niente di più
Non so perchè ma è andata così
è andata così è andata così

Ti auguro il meglio
Mi sono proposto di non parlarti e non vederti
E oggi che sei tornata vedi che non c’è più niente
Io non posso più, non devo amarti
Non ti amo più. Mi sono innamorato
di un essere divino, di un grande amore
che mi ha insegnato a dimenticare, e a perdonare

Non ti amo più. Mi sono innamorato
di un essere divino, di un grande amore
che mi ha insegnato a dimenticare, e a perdonare

 

 
 
 

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Post n°9794 pubblicato il 07 Dicembre 2016 da patty1_mah

 
 
 

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Post n°9793 pubblicato il 07 Dicembre 2016 da patty1_mah

Ogni donna merita una favola ...una favola fatta di

rispetto, amore, complicità....una favola

dove un uomo la fa sentire Amata, desiderata, rispettata....
cit

Risultati immagini per amore

 
 
 

(Alda Merini – poesia Quelle come me

Post n°9792 pubblicato il 07 Dicembre 2016 da patty1_mah

Quelle come me regalano sogni, anche a costo di rimanerne prive.
Quelle come me donano l’anima,
perché un’anima da sola è come una goccia d’acqua nel deserto.
Quelle come me tendono la mano ed aiutano a rialzarsi,
pur correndo il rischio di cadere a loro volta.
Quelle come me guardano avanti,
anche se il cuore rimane sempre qualche passo indietro.
Quelle come me cercano un senso all’esistere e, quando lo trovano,
tentano d’insegnarlo a chi sta solo sopravvivendo.
Quelle come me quando amano, amano per sempre.
e quando smettono d’amare è solo perché
piccoli frammenti di essere giacciono inermi nelle mani della vita.
Quelle come me inseguono un sogno
quello di essere amate per ciò che sono
e non per ciò che si vorrebbe fossero.
Quelle come me girano il mondo alla ricerca di quei valori che, ormai,
sono caduti nel dimenticatoio dell’anima.
Quelle come me vorrebbero cambiare,
ma il farlo comporterebbe nascere di nuovo.
Quelle come me urlano in silenzio,
perché la loro voce non si confonda con le lacrime.
Quelle come me sono quelle cui tu riesci sempre a spezzare il cuore,
perché sai che ti lasceranno andare, senza chiederti nulla.
Quelle come me amano troppo, pur sapendo che, in cambio,
non riceveranno altro che briciole.
Quelle come me si cibano di quel poco e su di esso,
purtroppo, fondano la loro esistenza.
Quelle come me passano inosservate,
ma sono le uniche che ti ameranno davvero.
Quelle come me sono quelle che, nell’autunno della tua vita,
rimpiangerai per tutto ciò che avrebbero potuto darti
e che tu non hai voluto…

 
 
 

La miglior risposta alla cattiveria è una lezione di bontà

Post n°9791 pubblicato il 07 Dicembre 2016 da patty1_mah

Esistono persone che, per diversi motivi, affrontano la vita convinte che il dolore altrui sia per loro un vantaggio, rallegrandosene e diventandone esse stesse la causa. La miglior risposta che possiamo dare a questo tipo di persone è una lezione di bontà. È questo, infatti, il modo migliore per dimostrare rispetto.

 

I concetti di bene e male sono stati argomenti di conversazione durante secoli di storia, relativi soprattutto a come l’anima umana si relazioni ad essi. In fondo, si tratta per gran parte di una questione di cultura, di società e altre variabili che possono essere introdotte nel dibattito.

 

Più che un supporto tecnico e scientifico sul tema, in questo articolo esploriamo la riflessione individuale. Il punto da cui partire è una situazione concreta nella quale una persona si comporta con cattiveria e ci fa del male. Come rispondiamo a questa situazione?

 
 Perché la bontà è una lezione 

Esistono vari motivi per i quali la bontà può essere considerata una grande lezione, anche quando non riusciamo a comprendere la motivazione che ha portato qualcuno a farci del male. Sostanzialmente, usando la bontà come risposta, non sgraviamo l’altra persona di quanto ci ha fatto, ma liberiamo noi stessi delle emozioni negative.

 

In molte occasioni è davvero difficile perdonare l’altro ed essere comprensivi. Eppure è importante ricordare che si può perdonare senza dimenticare e senza perdere la fiducia. In questo modo, il perdono non ci rende più ingenui né meno vulnerabili, ma ci libera da un peso che mantiene aperta la ferita del danno sofferto.

 
  
“Ad ogni nuovo atto di crudeltà dovremo opporre un nuovo pezzetto di amore e di bontà, conquistato in noi stessi.”
 
-Etty Hillesum- 
  

La bontà diventa una lezione perché è gratificante, fomenta la solidarietà, fa bene all’autostima e apre la porta al dolore e all’apprendimento. Un atto di bontà guarda al bene proprio e a quello altrui. La crudeltà, al contrario, guarda solo a sé stessa e cerca di conseguire unicamente i propri interessi.

 La bontà nasce dal cuore 

Una delle opinioni più diffuse è quella secondo cui non nasciamo né buoni né cattivi, ma coltiviamo la bontà o la cattiveria a seconda di come cresciamo emotivamente. Per questo motivo, possiamo dire che la bontà nasce dal cuore e di questo si alimenta. Se durante la nostra vita non vogliamo fare del male a nessuno, come possiamo reagire con vendetta verso chi cerca di recarci danno?

Rispondere con una cattiva azione non cambia nulla, non ripara il danno e dà una soddisfazione solo momentanea. Il rancore distrugge, trasforma e non porta nessun risultato positivo. L’altra persona si sentirà legittimata ad insistere, visto che voi vi comportate allo stesso modo; quindi non solo non avrete guadagnato nulla, ma avrete anche perso tutto.

 
“Ero in possesso di un’arte più grande, un’arte che non si apprende: quella della bontà”
 
-Ursula K.  Le Gin-

Così come affermava M. Gandhi, ciascuno di noi dovrebbe diventare parte del cambiamento che vuole vedere nel mondo. Partendo dalle situazioni più complicate e difficili da superare fino ad arrivare a quelle più piccole. Possiamo fare affidamento anche sull’etica di Kant, che sosteneva che la virtù consistesse nel “fare della nostra opera un’opera universale”.

Attorno a voi non permettete la malvagità

Siamo circondati da odio, violenza e paura, ed è perciò necessario educare con valori che contribuiscano ad un benessere sociale ed individuale, valori che impediscano lo sviluppo di tutte quegli atteggiamenti censurabili che ci circondano. Di fatto, chi lo ha vissuto ha scoperto che il famoso “occhio per occhio” non serve in realtà a nulla, perché, alla fine, si finisce con l’essere tutti ciechi.

Non possiamo permettere che intorno a noi si sviluppi la malvagità, tanto meno deve esistere la volontà da parte nostra di usarla a scopo punitivo. La bontà insegna attraverso l’esempio, senza dare adito a tutti quei sentimenti che hanno come unico fine l’intento di avvelenare. La bontà permette di conservare nella memoria le situazioni positive eliminando i sentimenti negativi.

Davanti ad un brutto gesto, cercate di rispondere con una buona azione. E se il dolore è talmente forte da rendervi ciechi, concedetevi tutto il tempo necessario per guarire. Non per dimenticare, ma per far controllare i vostri movimenti dalla razionalità piuttosto che dall’ira o dalla collera. In ultima istanza, se non riuscite a porvi rimedio e non siete in grado di fare un’analisi pedagogica della situazione, allontanatevi piuttosto, senza fare male, perché non è comunque il modo giusto di comportarsi.

 
“Il mondo è un posto pericoloso, non a causa di quelli che compiono azioni malvagie ma per quelli che osservano senza fare nulla”
 
-Albert Einstein-
La mente è meravigliosa
 
 
 

sono serena...

Post n°9790 pubblicato il 07 Dicembre 2016 da patty1_mah

"Impara a volerti bene, a prenderti cura di te stesso e principalmente a volere bene a chi ti vuole bene.
Il segreto non è prendersi cura delle farfalle, ma prendersi cura del giardino, affinché le farfalle vengano a te.
Alla fine troverai non chi stavi cercando, ma chi stava cercando te..."

(Mario Quintana)

 
 
 

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Post n°9789 pubblicato il 07 Dicembre 2016 da patty1_mah

Io amo la semplicita' che si accompagna

con l'umilta':mi piacciono le persone che

 sanno ascoltare il vento sulla pelle,sentire

l'odore delle cose,catturarne l'anima...

Perche' li c'e' verita',li c'e' dolcezza,li c'e'

sensibilita',li c'e' ancora amore,

 
 
 

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E sto abbracciato a te
senza chiederti nulla,

per timore
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che tu vivi e mi ami.
E sto abbracciato a te
senza guardare e

senza toccarti.
Non debba mai scoprire
con domande, con carezze,
quella solitudine immensa
d'amarti solo io.

Pedro Salinas

 

 
 

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