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LUIGI TENCO : la triste storia di Ciao amore ciao

Post n°433 pubblicato il 22 Gennaio 2017 da nomadi50

Nel 1967, Luigi Tenco si presentò (qualcuno sostenne a suo malincuore) al Festival di Sanremo con la canzone Ciao amore ciao, cantata, come si usava a quel tempo, da due artisti separatamente (in questo caso si trattava dello stesso Tenco e di Dalida).


La prima  versione originale del testo  era LI VIDI PASSARE

Li vidi passare
vicino al mio campo
ero un ragazzino
stavo lì a giocare

Erano trecento
erano giovani e forti
andavano al fronte
col sole negli occhi

E cantavano cantavano
tutti in coro
ciao amore ciao amore
ciao amore ciao

Ciao amore ciao amore
ciao amore ciao
ciao amore ciao amore
ciao amore ciao

Avrei dato la vita
per essere con loro
dicevano domani
domani torneranno

Aspettai domani
per giorni e per giorni
col sole nei campi
e poi con la neve

Chiedevo alla gente
quando torneranno
la gente piangeva
senza dirmi niente

E da solo io cantavo
in mezzo ai prati
ciao amore ciao amore
ciao amore ciao

Ma una sera ad un tratto
chiusi gli occhi e capii
e quella notte in sogno
io li vidi tornare

Ciao amore ciao amore
ciao amore ciao
ciao amore ciao amore
ciao amore ciao
ciao amore ciao amore
ciao amore ciao

Secondo alcune testimonianze pare che inizialmente Tenco non apprezzasse Ciao amore ciao probabilmente per essere stato costretto a stravolgerne il testo originale antimilitarista, ma Dalida riuscì a convincere il cantautore a portare quella canzone al Festival.

Questo particolare lascia un velo di ironia della sorte tra il cinico e il macabro per tutto quanto avvenne dopo. La canzone non fu ammessa alla serata finale del Festival, classificandosi al dodicesimo posto nel voto popolare. Fallito anche il ripescaggio, dove fu favorita la canzone La rivoluzione di Gianni Pettenati, pare che Tenco fu preso dallo sconforto. L'emozione scaturita dalla tragica morte di Tenco portò all'esaurimento già alle ore 12.00 di lunedì 30 gennaio delle 80.000 copie del disco distribuite dalla RCA. Nella stessa giornata, alla casa discografica, che prima del Festival aveva previsto una vendita intorno alle 40.000 copie arrivarono degli ordinativi che ammontavano ad altre 70.000 copie.

Un mese dopo il Festival, il disco di Tenco aveva raggiunto la cifra di 300.000 copie vendute.

 

 

 

 
 
 
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