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Messaggi del 05/06/2014

Un viaggio emozionale ogni volta...

Post n°2141 pubblicato il 05 Giugno 2014 da quinoa1977

Galleria Borghese

La collezione
Scipione Borghese intraprese un'intensa attività collezionistica, assecondando instancabilmente quella che era la sua più grande passione, il possesso delle opere d’arte, la cui sistematica acquisizione avrebbe reso la sua raccolta una delle più straordinarie e grandiose di tutti i tempi. La collezione ebbe la sua prima sede presso il palazzo che Scipione acquistò nel 1609 in Borgo (ora palazzo Torlonia). Le opere di scultura e pittura furono quindi trasferite nel secondo decennio del Seicento nella Villa Pinciana.  
La realizzazione della Villa costituì un’impresa che fece del complesso, edificio e collezioni, un insieme coerente e unitario, quasi a costituire un modello di museo ante litteram. La stessa struttura, perfettamente inserita nel contesto naturale e ornata da rilievi e sculture antiche, preannunciava all'esterno l’opulenza delle raccolte conservate all’interno.
Le aspirazioni collezionistiche di Scipione si orientarono innanzitutto verso la statuaria antica.
Grazie in massima parte agli sforzi compiuti dal cardinale, la Galleria Borghese giunse a vantare la più bella collezione archeologica romana e una delle più importanti al mondo, annoverando pezzi tuttora esemplari della statuaria classica, come il celebre Gladiatore, il Centauro cavalcato da Amore e l’Ermafrodito dormiente.
Tale insieme forma ora uno dei nuclei più importanti delle collezioni di antichità del Museo del Louvre, poiché Napoleone I lo acquistò nel 1807 dal proprio cognato, il principe Camillo Borghese, marito della sorella dell’imperatore Paolina Bonaparte.
Tale attività collezionistica andò di pari passo con le committenze rivolte a grandi artisti contemporanei, concorrendo a formare una raccolta di grande originalità.
Accanto allo splendore dei marmi antichi si collocava dunque la statuaria “moderna”: i gruppi scultorei di Gian Lorenzo Bernini, ancora oggi conservati nel Museo, si ponevano in ideale “competizione” con tali modelli, spingendosi verso il superamento dei limiti della tecnica e della materia. La collezione si arricchì poi, agli inizi del XIX secolo, di una delle sue più celebri opere, il ritratto scultoreo divinizzato, di ispirazione antica, di Paolina Bonaparte Borghese come Venere Vincitrice di Antonio Canova.   
Al pari della scultura, anche la “Galleria di quadri mobili” accostava gli artisti del passato, principalmente del Rinascimento italiano, a grandi pittori contemporanei, da Caravaggio a Guido Reni, da Domenichino a Lanfranco. Attraverso il sequestro dei dipinti del Cavalier d'Arpino, il cardinale entrò in possesso nel 1607 di circa cento opere, tra cui alcuni quadri giovanili di Caravaggio, mentre l’anno successivo acquistò i dipinti appartenenti al cardinale Sfondrato, fra i quali verosimilmente l'Amor Sacro e Amor Profano di Tiziano.
 Numerosi episodi documentano la spregiudicatezza usata da Scipione per assicurarsi le opere d'arte ambite.
La straordinaria personalità di Scipione Borghese, figura di collezionista che si sostituisce, nella nuova età, a quella di principe collezionista, ha fatto sì che la scelta delle opere, soprattutto quelle per lui contemporanee, fosse la più individuale e consapevole, al punto da sceglierne persino la collocazione. E' il caso dei gruppi scultorei di Bernini, in cui artista e committente pensarono le statue anche rispetto al significato proprio della Villa.
Accade dunque, cosa forse unica, considerato anche il livello qualitativo, che la Galleria Borghese offra l'irripetibile opportunità di ammirare straordinari capolavori artistici ospitati nel luogo per i quali essi furono creati, dove tutto, dalle decorazioni agli arredi, è intrinsecamente collegato alle opere esposte.

 

 
 
 
 
 

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Un blog di: quinoa1977
Data di creazione: 12/09/2006
 

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