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Istituzione commissione inchiesta x omicidio Scieri

Post n°1655 pubblicato il 26 Giugno 2015 da laura561

24 giugno 2015

per quanto riguarda L'ISTITUZIONE DI UNA COMMISSIONE D'INCHIESTA SULL'OMICIDIO SCIERI QUESTO E' LO STRALCIO DEL RESOCONTO DELLA SEDUTA DI IERI IN COMMISSIONE DIFESA
Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte del militare Emanuele Scieri nonché sulle pratiche di nonnismo e sulle condotte ad esso correlate in epoca antecedente e successiva alla sospensione del servizio di leva obbligatorio.
Doc. XXII, n. 46 Amoddio.
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in titolo, rinviato nella seduta del 17 giugno 2015.

Andrea CAUSIN (AP), relatore, ribadisce l'orientamento, già manifestato nella precedente seduta, nel senso di limitare i compiti della Commissione d'inchiesta a quello di fare completamente luce sulla Pag. 112vicenda riguardante il giovane militare Emanuele Scieri.

Giuseppe ZAPPULLA (PD), nel ribadire che concorda con l'esigenza di istituire una Commissione d'inchiesta monocamerale, al fine di procedere più speditamente nell’iter di formazione del provvedimento, preannuncia la presentazione in tempi rapidi di una propria proposta di inchiesta, di cui auspica l'abbinamento al documento in titolo. Chiede pertanto di mantenere aperta la discussione di carattere generale, per dargli modo di depositare la sua proposta di inchiesta.

Elio VITO, presidente, preso atto della richiesta del deputato Zappulla e non essendovi obiezioni, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

17 giugno 2015

PARERE FAVOREVOLE GOVERNO A COMM. INCHIESTA OMICIDIO SCIERI: STRALCIO SEDUTA IERI COMM. DIFESA
Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte del militare Emanuele Scieri nonché sulle pratiche di nonnismo e sulle condotte ad esso correlate in epoca antecedente e successiva alla sospensione del servizio di leva obbligatorio.
Doc. XXII, n. 46 Amoddio.
(Esame e rinvio).
La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.

Elio VITO, presidente, fa presente che sulla medesima materia del documento in titolo vertono anche le proposte di legge C. Pag. 302410 Amoddio e C. 2411 Zappulla – volte a istituire una commissione bicamerale d'inchiesta – e avverte che l'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentati dei gruppi, ha convenuto che la Commissione lavori sulla proposta di inchiesta monocamerale.
Precisa altresì che l'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, ha concordato di avviare la discussione su una proposta di inchiesta monocamerale riguardante la morte di Emanuele Scieri, e non anche sul fenomeno del «nonnismo». Nel prosieguo dei lavori occorrerà pertanto precisare l'ambito dell'inchiesta che si propone.

Andrea CAUSIN (AP), relatore, ricorda che sono trascorsi quasi sedici anni dalla tragica morte del militare di leva Emanuele Scieri, avvenuta il 13 agosto 1999 presso la Caserma Gamerra di Pisa, dove lo stesso Scieri era appena giunto avendo concluso la fase di addestramento delle reclute avvenuta presso la Caserma Lupi di Toscana a Firenze.
Prima di soffermarsi sul contenuto del documento in esame, ricorda sinteticamente come si svolsero i fatti, seguendo la ricostruzione fornita nella relazione che accompagna il documento stesso.
Il 13 agosto 1999, esaurite le formalità di rito, alle reclute provenienti dalla Caserma Lupi, tra cui Emanuele Scieri, venne concessa la libera uscita, che, stando a quanto è emerso dall'indagine compiuta dalla competente procura della Repubblica, il giovane Emanuele trascorse passeggiando per il centro di Pisa con alcuni commilitoni.
Alle ore 22,15 Emanuele Scieri rientrò in caserma, ma la sera, quando fu effettuato il contrappello, i militari addetti accertarono che non era presente in camerata. Nei giorni seguenti, nonostante di lui non ci fosse più alcuna notizia, nessuno alla caserma Gamerra si attivò per cercarlo o farlo cercare. Solo alle 13,50 di lunedì 16 agosto quattro allievi parà in servizio al magazzino-casermaggio si accorsero che ai piedi della scala della torretta di prosciugamento dei paracadute giaceva il suo corpo senza vita.
Né le indagini svolte dalle autorità militari, né quelle della magistratura ordinaria hanno mai fatto pienamente luce sui contorni della vicenda e sulle eventuali responsabilità per la morte del giovane paracadutista. Ancora oggi la verità dei fatti non è stata accertata.
Passando al contenuto della proposta di istituzione della commissione d'inchiesta, composta da 5 articoli, segnala che questa trae origine dalla necessità di fare emergere la verità su questa tragica morte e prevede l'istituzione, a norma dell'articolo 82 della Costituzione, presso la Camera dei deputati, di una commissione parlamentare monocamerale di inchiesta sulla morte di Emanuele Scieri, nonché sulle pratiche di nonnismo e sulle condotte ad esso correlate in epoca antecedente e successiva alla sospensione del servizio di leva obbligatorio.
Evidenzia, quindi, che per quanto riguarda l'accertamento delle cause e delle responsabilità della morte di Emanuele Scieri, la Commissione dovrà verificare le modalità di svolgimento dei fatti; accertare le cause della morte e raccogliere gli elementi utili per l'identificazione dei responsabili; accertare, da ultimo, se vi siano state responsabilità da parte di coloro che erano preposti al controllo all'interno della caserma Gamerra, a tal fine effettuando un'indagine approfondita sulla gestione della stessa e verificando l'eventuale esistenza di direttive diffuse da parte di ufficiali, sottufficiali o graduati della caserma Gamerra atte a rendere operanti comportamenti gravemente lesivi del codice penale militare e dei regolamenti militari.
Per quanto riguarda, invece, l'indagine sulle pratiche di nonnismo e sulle condotte a esso correlate in epoca antecedente e successiva alla sospensione del servizio di leva obbligatorio, rileva che i compiti assegnati alla commissione si possono così riassumere: raccogliere gli elementi necessari per accertare l'entità e le cause del fenomeno, le forme e i modi i cui si Pag. 31manifesta e le circostanze che permettono l'esecuzione di abusi o ne rendono difficile la repressione; accertare, con particolare riferimento agli abusi nei riguardi dei militari di sesso femminile, l'entità del fenomeno, la sua diffusione, le forme in cui esso si esplica e le circostanze che permettono l'esecuzione di abusi o ne rendono difficile la repressione. Infine, la commissione dovrà indicare eventuali misure di carattere normativo ed amministrativo, ritenute utili per prevenire, contrastare e reprimere i fenomeni di nonnismo.
Con riferimento a questa seconda parte dell'inchiesta proposta dal documento in esame, sottolinea che sarebbe opportuno che la Commissione Difesa svolgesse una riflessione, acquisendo gli opportuni elementi di conoscenza in merito al fenomeno del «nonnismo». Per quanto riguarda, in particolare, la condizione del personale militare femminile e gli abusi contro i militari donna, prospetta la possibilità di approfondire la questione anche acquisendo informazioni attraverso il COCER.
Riferisce poi che l'articolo 2 riguarda la composizione e la durata della Commissione e – in linea con quanto previsto per altre Commissioni di inchiesta della Camera dei deputati – prevede che Commissione d'inchiesta sia composta da dieci deputati, nominati dal Presidente della Camera dei deputati, in proporzione al numero dei componenti i gruppi parlamentari, assicurando comunque la presenza di un rappresentante per ciascun gruppo esistente. Per la conclusione dei lavori della Commissione è stabilito un termine di 15 mesi dalla sua costituzione ed è inoltre prevista la presentazione di una relazione finale entro due mesi dalla conclusione dei lavori.
L'articolo 3 disciplina i poteri ed i limiti della Commissione. In particolare, stabilisce che questa: procede alle indagini e agli esami con gli stessi poteri e le stesse limitazioni dell'autorità giudiziaria (comma 1); non può adottare provvedimenti attinenti alla libertà e alla segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione nonché alla libertà personale, fatto salvo l'accompagnamento coattivo di cui all'articolo 133 del codice di procedura penale (comma 2); ha facoltà di acquisire copie di atti e documenti relativi a procedimenti e inchieste in corso presso l'autorità giudiziaria o altri organismi inquirenti, nonché copie di atti e documenti relativi a indagini e inchieste parlamentari, anche se coperti da segreto (comma 3); garantisce il mantenimento del regime di segretezza fino a quando gli atti e i documenti trasmessi in copia siano coperti dal segreto (comma 4). Il medesimo articolo prevede inoltre che si applichino le norme vigenti per il segreto di Stato nonché per i segreti d'ufficio, professionale e bancario (comma 5); stabilisce quali atti e documenti non devono essere divulgati, anche in relazione a esigenze attinenti ad altre istruttorie o inchieste in corso (comma 6) e che gli ufficiali e gli agenti di polizia giudiziaria non sono tenuti a comunicare alla Commissione le fonti delle loro informazioni (comma 7).
L'articolo 4 obbliga al segreto i componenti la Commissione, i funzionari ed il personale addetto ed ogni altra persona che con essa collabori, mentre l'articolo 5 disciplina l'organizzazione interna prevedendo l'adozione di un regolamento interno, la possibilità per la Commissione di deliberare di riunirsi in seduta segreta e la possibilità di avvalersi dell'opera di agenti e di ufficiali di polizia giudiziaria e di tutte le collaborazioni necessarie.
Quanto alle spese per il funzionamento della Commissione sono fissate nel limite complessivo di 50.000 euro, poste a carico del bilancio interno della Camera dei deputati.
In conclusione, rammenta per completezza di informazione che nel corso della XIII legislatura la Commissione Difesa della Camera dei deputati svolse poco dopo la morte di Emanuele Scieri sia un'apposita audizione dell'allora Ministro della difesa, sia un'indagine conoscitiva sulle condizioni di vita nella caserme ed in particolare sul fenomeno del «nonnismo», Pag. 32approvando un documento conclusivo allegato al resoconto della seduta del 16 febbraio 2000.
In conclusione, ritiene che l'obiettivo di fare piena luce sulla tragica morte di Emanuele Scieri sia un dovere di questa Commissione e del Parlamento, nell'interesse della verità e della giustizia e a salvaguardia del prestigio delle istituzioni militari.

Giuseppe ZAPPULLA (PD) dichiara preliminarmente di ritrovarsi pienamente nella decisione assunta dall'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, di lavorare sulla proposta di inchiesta monocamerale della Camera dei deputati, anziché sulle proposte di inchiesta bicamerale (tra cui quella di cui alla sua proposta di legge C. 2411), in quanto questo permetterà di concludere più rapidamente l’iter del provvedimento e di arrivare prima all'istituzione della commissione di inchiesta.
Si dice convinto che l'inchiesta parlamentare potrà aiutare a fare luce e giustizia su questa inquietante vicenda, che rappresenta una ferita aperta non solo per la famiglia e per gli amici di Emanuele Scieri, ma anche per le Forze armate. Ricorda infatti che la morte di Emanuele Scieri è avvenuta all'interno di una caserma e che si è trattato non di un incidente o di un suicidio, ma di un omicidio: un omicidio commesso all'interno di una caserma e rimasto impunito.

Sofia AMODDIO (PD) ringrazia tutti i colleghi che hanno sottoscritto la sua proposta e la Commissione per l'opportunità di fare tornare a parlare di questo grave fatto di sangue sul quale non è stata fatta ancora luce. Auspica che questa iniziativa possa rappresentare l'occasione giusta per consentire di cercare e finalmente di trovare la verità sulla tragica morte di Emanuele Scieri. Nel sottolineare come anche la ministra Pinotti abbia voluto, dopo oltre quindici anni, testimoniare la propria vicinanza su questa vicenda ai familiari del giovane siciliano, parlando personalmente con la madre, auspica che si possa realizzare in Commissione e in Assemblea un'ampia convergenza di tutte le forze politiche affinché si giunga velocemente all'istituzione della commissione d'inchiesta.

Stefania PRESTIGIACOMO (FI-PdL) ringrazia l'onorevole Amoddio per l'iniziativa, che condivide, evidenziando la necessità di fare luce su questa vicenda opaca. Sottolinea il coraggio e la determinazione dei familiari del giovane Emanuele Scieri, che non hanno mai rinunciato a ricercare la verità. Auspica che in questa occasione possa concretizzarsi un modo nuovo e diverso di affrontare la tragica vicenda, rispetto alla quale con certezza si sa solo che la morte del giovane Emanuele Scieri avvenne all'interno di una caserma e che non si trattò di un omicidio intenzionale, ma di un grave episodio di nonnismo finito tragicamente.
Esprime il proprio convincimento che simili episodi non si debbano mai più ripetere e invita la Commissione a procedere speditamente nell'iter per consentire alla commissione d'inchiesta di disporre di tempo sufficiente per svolgere i propri lavori.

Gian Piero SCANU (PD), sull'ordine dei lavori, chiede al presidente chiarimenti sul prosieguo dei lavori.

Elio VITO, presidente, chiarisce che si procederà come di consueto: una volta conclusa la discussione di carattere generale, si procederà a fissare il termine per la presentazione di emendamenti, fermo restando che il relatore potrà proporre le modifiche del testo che riterrà opportune.

Gian Piero SCANU (PD) ritiene che la prossima seduta potrà essere dedicata alla prosecuzione della discussione di carattere generale, per dare modo a tutti i gruppi di intervenire.

Il sottosegretario Domenico ROSSI dichiara che il Governo è favorevole all'inchiesta sulla morte di Emanuele Scieri, concordando con il relatore e con il deputato Pag. 33 Zappulla sul fatto che è interesse anche delle Forze armate che si faccia luce su episodi circoscritti che nuocciono all'immagine delle Forze armate nel loro complesso.
Quanto agli altri oggetti di inchiesta di cui alla proposta in esame, chiarisce che il Governo condivide le valutazioni del relatore, sottolineando che, per quanto attiene al fenomeno del «nonnismo», è in atto nelle Forze armate un costante e attento monitoraggio. Aggiunge che, nell'ambito di tale monitoraggio, sono stati elaborati documenti che mostrano i contorni attuali del fenomeno e che, ove la Commissione Difesa li ritenga utili, possono essere messi a sua disposizione. Per quanto riguarda poi gli abusi nei confronti di militari di sesso femminile, fa presente che è stato costituito, nell'ambito del Ministero della difesa, un apposito organismo per le pari opportunità. In conclusione, pur nel rispetto delle prerogative parlamentari, esprime l'avviso che concentrare l'inchiesta parlamentare sulla morte di Emanuele Scieri possa consentire alla futura commissione di inchiesta di giungere più rapidamente al risultato.

Elio VITO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

 
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