sapori e profumi
Vorrei tanto che ci fosse un libro di cucina anche per la vita, con tutte le ricette che ti dicono come affrontarla nel modo giusto... (da Sapori e Dissapori)
Sono sempre io...Laura....
anotherday e anotherday_2 sono parte di me...tutta non ci starei
la parte emozionale e la parte golosa,
golosa cercando il più possibile di stare attenta agli ingredienti...
i piatti preparati da me non navigano mai nell'olio ne abbondano di sale
i fritti sono quasi inesistenti
oculatamente attenta con le dosi dello zucchero nei dolci, di cui un pò mi vanto nella loro preparazione
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Chi passa a trovarmi si può servire...tanto qui niente fa ingrassare, giusto?
Ed oggi che l'aria è un pò fresca non ho resistito a mettere in funzione il forno... ci pensavo da qualche giorno, guardando le pesche e le albicocche nostrane che mi hanno regalato mi dicevo: ho proprio voglia di mettervi nel mezzo di un bel dolcetto!! et voilà dove son finite...sfornata da poche ore...
Ricetta di famiglia
buccia gratuggiata di 1 limone e succo di mezzo limone 150 di zucchero 130 di burro molto morbido 3 uova 300 di farina (io ho usato quella al Kamut) 1 bustina di lievito
3 pesche noci lasciando la buccia 7 albicocche circa
Con le fruste elettriche lavorare lo zucchero con il burro e la buccia del limone unire le uova intere una alla volta e aumentando la velocità battere affinchè il composto è bello spumoso. Unire sempre battendo, la farina mescolata al lievito usando il setaccino. Deve risultare un composto cremoso, se necessario unire il succo di mezzo limone. Versare in una teglia bassa e larga (40x30 cm) foderata di carta forno, livellare e coprire la superficie con spicchi di pesche alternati a spicchi di albicocche. In forno, ventilato, a 170° per 35 minuti. Spolverizzare a piacere zucchero a velo quando è fredda.
Una parte l'ho divisa in singole porzioni e congelate, si può fare con qualsiasi torta per evitare di esagerare ;-)
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Post n°93 pubblicato il 30 Giugno 2011 da anotherday_2
In estate stare ai fornelli o il solo pensare di accendere il forno spesso risulta spossante e si cerca di starci il meno possibile, per cui alimentarsi con cibi freschi diventa quasi un'esigenza. E allora via libera alle insalatone con cui io ci vado a nozze. Ho trovato belle immagini di cruditè che si differenziano dalla solita insalata mista e a colpo d'occhio possiamo facilmente individuarne gli ingredienti....
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Post n°92 pubblicato il 30 Giugno 2011 da anotherday_2
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Post n°91 pubblicato il 29 Giugno 2011 da anotherday_2
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Post n°90 pubblicato il 27 Giugno 2011 da anotherday_2
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Post n°89 pubblicato il 26 Giugno 2011 da anotherday_2
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Post n°88 pubblicato il 25 Giugno 2011 da anotherday_2
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Post n°87 pubblicato il 24 Giugno 2011 da anotherday_2
Quando il cibo incontra la poesia...
Maria Pascoli, sorella del poeta, intenta nel preparare la piadina, destò nel fratello così tanta ispirazione da farne una poesia:
La piada di G. Pascoli "......E tu, Maria, con la tua mano blanda domi la pasta, poi l'allarghi e spiani ed ecco liscia come un foglio, e grande come la luna e sulle opache mani tu me l'arrechi e me l'adagi molle sul testo caldo, e quindi t'allontani. Io la giro e le attizzo, con le molle, il fuoco sotto, fin che stride invasa dal calor mite, e si rigonfia in bolle e l'odore del pane empie la casa".
La piadina...ispiratrice di letterati romagnoli noti e meno noti, oltre a Giovanni Pascoli è citata da Aldo Zama, Aldo Spallicci, Marino Moretti con la sua "La Piè. Il pane dei poveri" [.....La piada era la piada: era pane...Prima d'impastare, pensò al fuoco. Per cuocere la piada occorre la fiamma, la bella fiamma caduca, la vampata, il falò. Il grande testo rotondo, grande quanto lo staccio, deve riscaldarsi così prima che vi si adagi la pasta.] e ancora il Pedretti che la chiama "dischi dorati come la faccia della luna, quando ha la luce di sbieco..."
Ma chi di voi non conosce la piadina? credo nessuno...ma se ne può parlare, che ne dite? :-)
Buongiorno :-)
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Post n°86 pubblicato il 19 Giugno 2011 da anotherday_2
Mi piace sperimentare in cucina e, causa intolleranza alla farina di frumento di mia figlia, ho provato a fare i cantucci con la farina di Kamut e il gusto...non cambia...così per le prossime volte evito di fare due impasti diversi.
Questa la mia ricetta, usando farina 00 gli altri ingredienti restano invariati:
accendere il forno a 180° ventilato
500 gr di farina Kamut due cucchiaini di lievito 4 uova buccia di 1 limone grattugiata 300 gr di zucchero 60 gr di burro sciolto una bustina di zucchero vanigliato 250 gr di mandorle pelate (due cucchiaini di semi di anice, che io non ho messo perché non piacciono a mia figlia) due cucchiai di latte per pennellare
Gli ingredienti vanno impastati sul tagliere o spianatoia partendo dalla farina messa a fontana, l'impasto risulta un po' appiccicoso quindi ci vuole un po' di pazienza nel formare, sulla piastra del forno coperta con la carta forno, dei filoncini larghi circa due dita che poi si pennellano, con il latte, prima di infornare per una ventina di minuti. Togliere la teglia e lasciare intiepidire, poi tagliare i filoncini e rimettere i biscotti sulla piastra, distesi e un po' distanziati, infornare a 150° per dieci minuti.
Beh? Avete finito? E allora...come vi sembrano?
Io da un bel po' evito di comprare biscotti e merendine industriali e questi cantucci sono ottimi anche con il caffè a colazione.
Mangiucchiamoci un cantuccio, c'est si bon
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Post n°85 pubblicato il 17 Giugno 2011 da anotherday_2
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