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Putin al popolo americano

Post n°153 pubblicato il 28 Febbraio 2014 da Silvio.Perroni
 

Ho trovato sul web per caso questo messaggio, che ho voluto tradurre in italiano.
Non che io abbia particolare fiducia in Putin, anzi.
Ma questo messaggio ritengo sia da leggere.
Così come penso sia da riflettere sul fatto che i media italiani, e probabilmente gran parte di quelli occidentali, non l'abbiano minimamente considerato.

"I recenti avvenimenti riguardanti la Siria mi hanno incitato a parlare direttamente al popolo americano e ai suoi dirigenti politici. E' importante farlo in un momento in cui la comunicazione è scarsa tra le nostre società.

Le nostre relazioni sono passate attraverso diverse tappe. Ci siamo scontrati l'uno contro l'altro durante la guerra fredda. Ma siamo anche stati, una volta, alleati, e abbiamo vinto i nazisti insieme. L'organizzazione universale internazionale - l'Organizzazione delle Nazioni Unite - è stata in seguito messa in atto per impedire che tale devastazione si riproduca ancora.

I fondatori dell'Organizzazione delle Nazioni Unite hanno compreso che le decisioni concernenti la guerra e la pace non si devono produrre che per consenso e, con il consenso dell'America, il diritto di veto dei membri permanenti del Consiglio di Sicurezza è stato sancito dalla Carta delle Nazioni Unite. Questa profonda saggezza ha mantenuto la stabilità delle relazioni internazionali per decenni.

Nessuno vuole che l'Organizzazione dell Nazioni Unite subisca la sorte della Società delle Nazioni, che crollò perché le mancò una reale leva. Ciò può accadere se paesi influenti aggirano le Nazioni Unite e intraprendono una azione militare senza l'autorizzazione del Consiglio di Sicurezza.

L'attacco potenziale degli Stati Uniti contro la Siria, malgrado la forte opposizione di numerosi paesi e di responsabili politici e religiosi di primo piano, compreso il Papa, si tradurrà in ancor più vittime innocenti e in una escalation che può propagare il conflitto al di là delle frontiere della Siria. Un attacco aumenterà la violenza e innescherà una nuova ondata di terrorismo. Potrà minare gli sforzi multilaterali volti a risolvere il problema nucleare iraniano e il conflitto israelo-palestinese e quindi destabilizzare ulteriormente il Medio Oriente e il Nord Africa. Potrebbe destabilizzare l'intero sistema del diritto e dell'ordine internazionale.

La Siria non è in procinto di vivere una battaglia per la democrazia, ma un conflitto armato tra il governo e l'opposizione in un paese multi- confessionale. Ci sono dei campioni della democrazia in Siria. Ma ce ne sono più di quanto ce ne sia bisogno di combattenti di Al-Qaeda e di estremisti di tutte le parti che lottano contro il governo. Il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha designato il Fronte Al-Nusra Al e lo Stato Islamico dell'Iraq e del Levante , combattenti con l'opposizione, come organizzazioni terroristiche. Questo conflitto interno, alimentato dalle armi straniere fornite all'opposizione, è una delle più sanguinose del mondo.

Mercenari provenienti dai paesi arabi combattono lì, e le centinaia di attivisti provenienti da paesi occidentali e anche dalla Russia, sono per noi un soggetto di profonda inquietudine. Non potrebbero tornare nei nostri paesi con l'esperienza acquisita in Siria? Dopo tutto, dopo aver combattuto in Libia, gli estremisti sono passati al Mali. Questo ci minaccia tutti.

Fin dall'inizio, la Russia ha favorito un dialogo pacifico che permetta ai siriani di elaborare un piano di compromesso per il loro proprio avvenire. Noi non proteggiamo il governo siriano, ma il diritto internazionale. Noi abbiamo bisogno del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e crediamo che la salvaguardia della legge e dell'ordine nel mondo complesso e turbolento di oggi è uno dei pochi modi per impedire alle relazioni internazionali di affondare nel caos. La legge resta la legge, e noi dobbiamo seguirla che noi lo vogliamo o meno. Secondo il diritto internazionale attuale, la forza non è consentita se non in caso di legittima difesa o dalla decisione del Consiglio di Sicurezza. Tutto il resto è inaccettabile ai sensi della Carta delle Nazioni Unite e costituirà un atto di aggressione.

Nessuno dubita che del gas tossico è stato utilizzato in Siria. Ma vi è ogni ragione di credere che non è stato utilizzato dall'esercito siriano, ma da parte delle forze di opposizione, per provocare l'intervento dei loro potenti protettori stranieri, che sono dalla parte dei fondamentalisti. I rapporti che gli attivisti stanno preparando un altro attacco - questa volta contro Israele - non possono essere ignorati.

E' allarmante constatare che l'intervento militare in conflitti interni in paesi stranieri è diventato comune per gli Stati Uniti. È nell'interesse dell'America nel lungo periodo? Ne dubito. Milioni di persone in tutto il mondo sempre più vedono l'America non più come un modello di democrazia, ma come un paese che si basa unicamente sulla forza bruta, aggregando delle coalizioni riunite sotto lo slogan "voi siete con noi o contro di noi".

Ma la forza si è rivelata inefficace ed inutile. L'Afghanistan è in stato di shock, e nessuno può dire cosa accadrà dopo che le forze internazionali si saranno ritirate. La Libia è divisa in tribù e clan. In Iraq, la guerra civile continua, con decine di morti ogni giorno. Negli Stati Uniti, molte persone stabiliscono un'analogia tra l'Iraq e la Siria, e si chiedono perché il loro governo vorrebbe ripetere gli errori recenti.

Non importa quanto saranno mirati gli attacchi, o sofisticate le armi, le vittime civili sono inevitabili, compresi gli anziani e i bambini, che gli attacchi dovrebbero invece proteggere.

Il mondo reagisce alla domanda: se non si può contare sul diritto internazionale, allora si devono trovare altri modi per garantire la propria sicurezza. Così, un numero crescente di paesi sta cercando di acquisire armi di distruzione di massa. Questo è logico: se ho la bomba, nessuno può toccarmi. Noi siamo rimasti ai colloqui sulla necessità di rafforzare la non proliferazione, quando in realtà sono stati calpestati.

Dobbiamo smettere di usare il linguaggio della forza e riprendere il cammino dei regolamenti diplomatici e politici civili.

Una nuova opportunità di evitare l'azione militare è emersa in questi giorni. Gli Stati Uniti, la Russia e tutti i membri della comunità internazionale dovrebbero approfittare della volontà del governo siriano di mettere il suo arsenale chimico sotto il controllo internazionale, per la successiva distruzione. A giudicare dalle dichiarazioni del presidente Obama, gli Stati Uniti la vedono come una alternativa a un'azione militare.

Accolgo con favore l'interesse del presidente a proseguire il dialogo con la Russia sulla Siria. Dobbiamo lavorare insieme per mantenere viva questa speranza, come concordato in occasione della riunione del G8 a Lough Erne in Irlanda del Nord nel mese di giugno, e orientare il dibattito per tornare ai negoziati.

Se possiamo evitare la forza contro la Siria, questo permetterà di migliorare il clima negli affari internazionali e rafforzare la fiducia reciproca. Questo sarà il nostro successo comune e aprirà la porta alla cooperazione su altre questioni cruciali.

Il mio rapporto professionale e personale con il presidente Obama è segnato da una crescente fiducia. Lo apprezzo. Ho studiato con attenzione il suo discorso alla nazione martedì. Ed io sarei piuttosto in disaccordo con la sua idea di eccezionalismo americano quando afferma che la politica degli Stati Uniti è "ciò che rende l'America differente. Questo è ciò che ci rende eccezionali". È estremamente pericoloso incoraggiare le genti a considerarsi come eccezionali, qualunque sia la motivazione. Ci sono paesi grandi e paesi piccoli, ricchi e poveri, quelli che hanno una lunga tradizione democratica e quelli che stanno ancora cercando la loro strada verso la democrazia. Le loro politiche sono anch'esse diverse. Siamo tutti diversi, ma quando chiediamo la benedizione del Signore, non dobbiamo dimenticare che Dio ci ha creati uguali."

Fonte: http://leschroniquesderorschach.blogspot.it/2013/09/un-message-de-vladimir-poutine-au.html

 
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