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« La CrisiL'Oasi di Amore »

The Millionaire e l'Amore

Post n°19 pubblicato il 03 Febbraio 2011 da Silvio.Perroni
 

 

Stasera ho visto il film "The Millionaire".

Ultimamente mi sono ritrovato incuriosito da questo per me nuovo stile di fare film, così come nuovo è anche per me l'apprendere nel suo manifestarsi, piuttosto che nell'essere raccontato, l'insieme di usi e costumi, tradizioni, e in ultima analisi "l'anima" dell'essere orientale, pur filtrata e non osservata sul luogo.

Le sensazioni che ho avuto sono molteplici, come molteplici sono le novità rispetto a quanto sono stato abituato a vedere da decenni di film e vita e cultura occidentali.

Mi ha colpito innanzitutto l'apparente semplicità, innocenza forse, se è lecito il termine, delle trame, dei dialoghi, ed anche dei modi di fare degli attori, paragonabile forse a quella di certi film giapponesi.

Apparente, perchè mano a mano che si viene coinvolti nella trama, ci si ritrova poi a con-vivere le stesse problematiche esistenziali che viviamo noi, pur con modalità comportamentali differenti.

Ovviamente, aggiungerei, visto che tutto il mondo è paese, anche se alcuni non ci credono. E quella apparente semplicità si rivela invece come la semplicità dell'uomo semplice, per l'appunto, dell'uomo qualsiasi, non artefatto dai soliti schemi alla Rambo, Al Pacino, Richard Gere, risalendo fino a Via col Vento, John Wayne, Cary Grant ecc...

E già questa è una rivelazione, almeno per me, che svela alcuni "trucchi" del sistema di produzione (e condizionamento) occidentale.

Altra cosa che mi colpisce in questi film, ed in particolare nelle coreografie relative alle danze stile indiano, è il caleidoscopio di colori, che già basta a donare almeno un poco di allegria rispetto ai "nostri" film che se pur definiti "a colori", da qualche decennio ormai mi pare abbiano la tendenza a confondersi con le vecchie pellicole in bianco e nero, anzi peggio, sfumature di grigio con appena uno sfondo rosso cupo, o blu, o verde, a seconda del caso. Sarà per una tendenza, una moda, o solo per risparmiare il colore? Ma non sono tutti digitali ormai i films? ;-)

Abituati come siamo al grigiore e alla "intonatezza occidentale" dei colori da noi usati, oltre che nei film, anche nel vestire, di primo acchitto possono sembrarci addirittura "pacchiani".

Secondo me invece è la prima reazione aggressivà del nostro inconscio che si difende dal far arrivare alla nostra coscienza il contrasto tra il nostro grigio modo di vivere e i colori vitali di quanto abbiamo ormai dimenticato, se non addirittura mai sperimentato.

Una volta avuto il coraggio di respingere quella sensazione di "superiorità", almeno io sono rimasto incantato da quei colori, dei quali mi ci sono gioiosamente beato, scoprendo "nuovi" e per noi impensabili abbinamenti che invece donano allegria alla vista e al cuore. E questa è stata la seconda rivelazione.

Ma fin quì è abbastanza relativo.

Le maggiori novità le ho riscontrate osservando le loro danze, in particolare nei movimenti, molti dei quali a noi praticamente sconosciuti, e nel dialogo  tra uomini e donne, basato principalmente sulla "giocosa schermaglia amorosa", così la definirei, schema portante di tutte le danze di quelle culture.

Traspare in quelle danze una gioiosa condivisione di fondo, tra uomini e donne, dell'esistenza, basata sulla sensualità, sullo scambio amoroso, e manifestata con la danza stessa, nella sincronia dei movimenti, gli stessi, spesso, per gli uomini e le donne, proprio a simboleggiare questa condivisione.

E quì c'è la terza rivelazione. A cercare qualcosa di simile nei nostri usi e costumi, mi resta difficile trovarne. E questo mi fa riflettere. Presumo, ma posso solo presumerlo, che nel quotidiano la comprensione tra uomini e donne da quelle parti possa essere mediamente più facile, rispetto a noi.

I movimenti usati in quelle danze poi, sono assolutamente introvabili in qualsiasi danza occidentale od anche latino americana. Nuovi, perchè mai visti, eppur riconosciuti, almeno dal mio inconscio, come in una sorta di reminescenza, che risveglia ancestrali conoscenze da tempo assopite.

Movimenti nuovi ma chiaramente sensuali, che improvvisamente cambiano in altri che nella loro dinamicità e vivacità richiamano lontane danze di bambini africani, ricordando la semplicità di cui accennavo all'inizio, trasmettendo a chi osserva, almeno a me, una tonicità e vitalità particolari, ancor più perchè mescolate a quei moviemnti fortemente sensuali, ancorchè nuovi. Il contrasto tra questi due tipi di movimento potrebbe dare un senso di stonatura, ma come per i colori è solo una prima impressione. Chi riesce a trovare il nesso tra i due, riesce anche a godere della consapevolezza della importanza della sensualità, ma anche della capacità di controllarla e mescolarla in un gioco, in una danza, che comprende di più, gestendo la sessualità come uno tra i vari strumenti, se pur lo strumento principe,  di felice condivisione dell'esistenza.

Vorrei scrivere anche della musica, dei suoni, e delle voci femminili, particolarmente coinvolgenti, e di quegli intriganti grandi occhioni delle donne indiane e pakistane, e di quei corpi che raccontano in modo del tutto orientale la loro prorompente fecondità, e di tante altre novità, ma ho paura di dilungarmi troppo. ;-) Devo invece parlare del film, che è il mio intento principale in questo post.

Nel film si racconta la storia di un ragazzino di una delle tante baraccopoli, che insieme a suo fratello maggiore un pò prevaricatore e ad una ragazzina sopravvive ad un attacco di un gruppo di seguaci di un'altra religione, perdendo però la madre. Tra lui e la ragazzina nasce del tenero.

Uno sfruttatore di bambini li accoglie, ma loro capiscono subito l'andazzo e fuggono, lasciando però involontariamente la ragazzina nelle sue mani.

Dopo alcuni anni di vita da "scugnizzi" però, lui ormai quasi adolescente, non si è dimenticato di lei e insieme al fratello torna a cercarla. La trova, ormai ragazza, sempre sotto le grinfie dello sfruttatore. Il fratello maggiore lo uccide, ma poi obbliga la ragazza a far l'amore con lui. Lei, per non far uccidere lui, accetta. Il ragazzino, rassegnato solo quando lei accetta, li abbandona, per poi ritrovare per caso il fratello ani dopo, ormai diciottenne.

Mentre lui si guadagna modestamente da vivere servendo il tè, professione diffusa da quelle parti (?!), viene a sapere che il fratello invece è al servizio di un boss malavitoso, e la ragazza amata, è ora la donna dello stesso boss.
Riesce a vederla, scoprendo che anche lei non lo ha mai dimenticato, se pur nuovamente rassegnata alla logica del più forte, ma nel tentativo di fuga insieme lei viene ripresa, e lui ne perde le tracce.

Ma ha saputo da lei stessa che le piace guardare spesso il quiz "The Millionaire", quindi riesce ad iscriversi e a partecipare, pur non avendo alcuna cultura.

Stranamente, le domande del quiz riguardano tutte episodi particolari della sua vita, per cui conosce le risposte e riesce a diventare milionario, pur non essendo quello il suo scopo.

Il quiz dura parecchi giorni, come siamo abituati anche quì. La sua caparbietà e dimostrata tenacia fa trovare la forza al fratello di pentirsi di quanto fece, liberare quindi la ragazza, che corre subito da lui, e uccidere, essendo a sua volta ucciso, il boss.

Il film finisce con una allegra danza i cui protagonisti sono i due amorosi finalmente ricongiunti, ricchi e felici! :-)

Ovviamente raccontato così il film poco trasmette di quanto invece mi ha spinto a scrivere questo post.

Ma in questo film, secondo me, è raccontato il percorso obbligato per chi realmente vuole trovare l'Amore.

Tutti cercano l'Amore, ma pochi lo trovano appieno, o forse nessuno.

C'è chi crede di trovarlo tramite il successo, chi crede che basti innamorarsi, che poi tutto vien da sè, salvo poi dare la colpa all'altro o ricredersi sull'esistenza stessa dell'Amore, quando finisce, c'è chi pensa di aver sbagliato persona, e cambia, oppure si crea una seconda vita, e poi una terza, finendo quasi puntualmente per fare un casino della madonna.

Ma Amore non è ciò che ci hanno raccontato e/o lasciato credere.

Amore è uno stato di coscienza, di consapevolezza, che deve essere realizzato pienamente, per poter essere vissuto.

Amore non è un sentimento separato dagli altri fatti della vita. Amore ingloba in sè tutto il resto, il lavoro, i parenti, gli amici, la società, la politica, la terra, l'universo, tutto.

Per raggiungerlo quindi, è necessario conoscere, o meglio, riconoscere, e superare, tutti i mali, o errori, di questa nostra esistenza, i propri e quelli degli altri, passati, presenti, e futuri.

Non è Amore se vissuto come uno dei tanti aspetti della vita.

Per raggiungerlo è necessario innanzitutto staccarsi completamente da qualsiasi valore condiviso e fondante delle attuali società complesse, ognuna delle quali è fondata sul cosiddetto "peccato originale", per dirla in termini religiosi, o su un patto di accettazione del rapporto "padrone/schiavo", per dirla in termini più sociali, patto che crea il nostro "inconscio", che in natura altrimenti non esisterebbe, il quale "inconscio" lavora in continuazione in lotta con la nostra coscienza per non farci scoprire l'esistenza in noi della accettazione implicita di questo patto, lentamente consolidata mano a mano che nella nostra vita abbiamo ceduto ai vari compromessi che puntualmente ci si presentano.

Una volta staccati dai valori comunemente condivisi della società in cui si è nati ed allevati, si può finalmente cominciare a vedere la realtà per quello che è.

Ma non basta ovviamente. Scoprire i giochi non annulla automaticamente i problemi, che sono tutti lì, e contro i quali è obbligatorio combattere, se si vuole realmente raggiungere Amore.

E quindi è necessario combattere con se stessi e con gli altri, a livello affettivo, sociale, politico, lavorativo, in ogni campo, perchè in ogni campo quel "patto" è presente, perchè questi "campi" di attività sono solo divisioni, concetti, creati da noi, effetti proprio di quel patto iniziale.

In realtà esiste un solo "campo" di attività, che è la vita stessa.

Provate a fare l'esercizio mentale di osservare i vostri pensieri mentre uscite dal lavoro e vi dirigete a casa, e se ci riuscite scoprirete che il cervello cambia impostazione, non è smepre lo stesso, è come se cambiasse persona a seocnda del contesto. Ed è questa la realtà, per chi non è consapevole. La maggior parte di noi non è una unica persona coerente ocn se stessa, ma tante persone, ognuna diversa a seconda del contesto, e fra di loro ovviamente alquanto incoerenti. Ciò che vale al lavoro non vale a casa, o in chiesa, o con gli amici, e viceversa...

Dicevo, prima, che Amore, per essere tale, oltre ad essere "com-preso" deve anche essere realizzato.

Chi vuole amare quindi deve lottare contro ogni potere contrario ad Amore. Il che vuol dire, in una società come la nostra, per chi sa guardare, lottare praticamente contro quasi tutto. E per di più lottare con "amore", perchè se per altri obiettivi è vero il detto "il fine giustifica i mezzi", esattamente il contrario è se si vuole raggiungere Amore. "Il fine non giustifica i mezzi", e quindi non si può raggiungere Amore odiando o facendo del male ad altri, od anche a se stessi.

A questo punto ci si rende conto che, se pur da soli si ottiene qualche risultato, soprattutto interiore, ma quando dice bene pure esteriore, la battaglia non può essere fatta da soli. Sono necessari gli altri. Perchè Amore non è individuale, ma collettivo, universale, Unico, e necessita di tutti, per realizzarsi appieno. Non solo uno, non solo due, una coppia, ma tutti.

Ognuno di noi ha almeno l'obbligo di fare tutto quello che può a livello individuale, ed arrivarci è già tanto.

Se c'è chi dice che ha trovato l'amore senza neanche capirci nulla di quanto stò scrivendo, se solo provasse per un momento ciò che prova chi si è avventurato in questo percorso gli sembrerebbe di impazzire di felicità, e si accontenterebbe.

Eppure non è ancora abbastanza!

La realizzazione di Amore necessita, come minimo, di essere in due, (ovviamente), almeno una coppia nella quale ci si possa riconoscere e quindi amarsi, ovvero realizzare Amore.

Ma se non si va oltre, se non si dà al'Amore una dimensione anche sociale, politica, che investe tutto il resto, è destinato a morire, così come accade spesso.
E' questo il motivo principale del fallimento di tante relazioni.

E tutto quanto ho scritto è il motivo per cui nessuno vive compiutamente di Amore, ma eventualmente solo parzialmente, e pochi ci riescono.

L'estasi che si prova n quei pochi momenti intimi, separati dal mondo, è destinata a scomparire appena si volge nuovamente lo sguardo al mondo, con tutti i suoi problemi.

Per questo si ha voglia di scappare, quando si ama, di ritrovarsi in luoghi solitari e lontani. Non perchè è naturale, ma per sfuggire a quanto ci obbligherebbe a prendere coscienza completa della realtà in cui viviamo e di quanto sia lontana da Amore.

Chi comprende questo, comprende anche che l'intimità non è in realtà un qualcosa da vivere in disparte, ma semplicemente un qualcosa da vivere profondamente, con passione, intensamente. L'essere in disparte è richiesto per "dimenticare" temporaneamente il resto della realtà, e credere di poter amare senza fare i conti col resto del mondo. Ma questi sono dettagli...

Beh, è tardi, c'ho sonno, e quindi questo post lo concludo quì.

Un ultimo appunto sul film...

Nel film il ragazzo diventa effettivamente milionario. Questo fatto distorce tutto il messaggio che il film vorrebbe dare, in quanto l'accettazione di quel compenso è in realtà una accettazione del sistema capitalistico/consumistico, ovvero l'accettazione del patto di cui sopra.

Il ragazzo ritrova la sua donna prima dell'ultima domanda. Il messaggio sarebbe stato perfetto se si fosse rifiutato di rispondere, disinteressandosi di una ricchezza non dovuta, soddisfatto unicamente dell'aver ritrovato la donna amata.

Ma forse pretendo troppo... ;-)

Ring Ring Ringa

 Chick
Chikchi Chikchi
Chikchi Chikchi
Chikchi Chikchi
Chikchi Chikchi
Chikchi Chikchi
Chikchi Chikchi
Chikchi Chikchi
Chikchi Chikchi

Strisciava strisciava strisciava
Strisciava strisciava strisciava
Strisciava strisciava strisciava strisciava strisciava

Strisciava strisciava strisciava
Strisciava strisciava strisciava
Strisciava strisciava strisciava strisciava strisciava

Haye
(la la la la sssaarpat sar pat hh)
Haye
(la la la la Haule haule Reeehh )
Ah ah

Toccava toccava
toccava toccava toccava
Hayeeee
Toccava toccava are re re re toccava toccava
Toccava toccava toccava toccava toccava
Ayi ayi ayi
Ayi ayi ayi
Ayi ayi ayi ayi ayi ayi ayi

Strisciava strisciava strisciava
Strisciava strisciava strisciava
Strisciava strisciava strisciava strisciava strisciava

Strisciava strisciava strisciava
Strisciava strisciava strisciava
Strisciava strisciava strisciava strisciava strisciava

Ero sdraiata nel mio letto
E dormivo profondamente
Come faccio a dirti cosa è successo dopo, amica mia

Un insetto molto abile
Era su di me
Si intrufolò piano piano
Oh oh ooohhh

Quello stupido non capiva
Non pensava a nulla
E strisciando, non sapeva dove era arrivato

Strisciava strisciava strisciava
Strisciava strisciava strisciava
Strisciava strisciava strisciava strisciava strisciava

Strisciava strisciava strisciava
Strisciava strisciava strisciava
Strisciava strisciava strisciava strisciava strisciava

Strisciava strisciava strisciava
Strisciava strisciava strisciava
Strisciava strisciava strisciava strisciava strisciava

Chikchi Chikchi
Chikchi Chikchi
Chikchi Chikchi
Chikchi Chikchi
Chikchi Chikchi
Chikchi Chikchi

Haaye

Chikchi Chikchi
Chikchi Chikchi

Lui è timido

Chikchi Chikchi
Chikchi Chikchi

Haaye

Chikchi Chikchi
Chikchi Chikchi

Lui si vergogna

Chikchi Chikchi
Chikchi Chikchi

Haaye Haaye

Chikchi Chikchi
Chikchi Chikchi

Cosa c'è da nascondere

Chikchi Chikchi
Chikchi Chikchi
Chikchi Chikchi

Quanto mi contorsi e soffrii
Quanto piansi
Stavo così bene prima di dormire
Perchè mi addormentai allora

Ayee

Quell'idiota mi rese veramente inquieta
E non mi lasciò avere alcuna pace
Io malamente cercavo di piangere
Ma lui non mi lasciò piangere
O ho

Tale era l'astuzia di quello sleale
(Kya keh rahi ho)
Tutto il mio corpo bruciava dentro
(Ma perchè eri così indifesa?)

Oooh oh oh oh
oh oh oh oh oh
oh oh oh oohh oooohh

Are Haiya Haiya Hoo

Strisciava strisciava strisciava
Strisciava strisciava strisciava
Strisciava strisciava strisciava strisciava strisciava

Strisciava strisciava strisciava
Strisciava strisciava strisciava
Strisciava strisciava strisciava strisciava strisciava

Mi solleticava lentamente
(ayi ahi)
C'era una agitazione nel mio cuore
(ooh)
Stavo diventando timida timida
(ah ah ah)

Quando provai a cercarlo
(ayiii)
Si nascose silenziosamente
(ayi)
Questa era la mia storia
Oh oh oooh

Pensa solo che ero diventata preda di uno scarafaggio
(ah)
Ho perso contro di lui

Strisciava strisciava strisciava
Strisciava strisciava strisciava
Strisciava strisciava strisciava strisciava strisciava

Strisciava strisciava strisciava
Strisciava strisciava strisciava
Strisciava strisciava strisciava strisciava strisciava

Haye
(la la la la sssaarpat sar pat hh)
Haye
(la la la la Haule haule Reeehh )
Ah ah

Chikchi Chikchi
Chikchi Chikchi
Chikchi Chikchi
Chikchi Chikchi
Chikchi Chikchi
Chikchi Chikchi

 

 
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Commenti al Post:
trampolinotonante
trampolinotonante il 03/02/11 alle 08:11 via WEB
Ormai tutti son caduti nella trappola, anche Ravi Shankar, anche la pizzica del Salento, non si salva e non si salverà più nessuno. Fra 300 anni parleremo tutti inglese e addio al mio grìko o all'idioma toscano. Santificheranno Jerry Scotti e lo metteranno sotto il baldacchino del Bernini in San Pietro. Ma cosa pretendi? non vedi che pure la Terra gira verso destra su se stessa e anche attorno al Sole? Anche il Figlio siede alla Destra di Dio Padre. Pure io avrei fatto la stessa cosa del Milionario! Ciao. tt
(Rispondi)
 
 
Silvio.Perroni
Silvio.Perroni il 06/02/11 alle 01:48 via WEB
Catastrofista! Come al solito... ;-)

Sì, forse anche io avrei fatto la stessa cosa, ma forse no.
Chi ha chiara la consapevolezza che la liberazione, la rivelazione, l'apocalisse, o chiamala come vuoi, ma comunque l'unica possibilità di raggiungere la pace, o la felicità, o quantomeno la serenità, passa per la propria crescita autonoma, unicamente con le proprie forze, ha anche la forza per dire "no" a un milione di euro.
Perchè tanto sarebbero inutili rispetto alla felicità.
Guarda a Mister Berlusconi. Il più ricco d'Italia, e tra i più ricchi del mondo, eppure solo, estremamente solo, ed infelice quindi, come dice la sua amica Iva Zanicchi. E come dimostra il suo modo di passare le sue serate, anche se fossero "caste" come lui dice...
Io ero dipendente, guadagnavo bene, eppure mi sono licenziato per rompere quel patto "padrone/schiavo" che in cambio di una tranquillità economica e di pensiero (nel sneso che non ti devi preoccupare della contabilità, dei nuovi clienti, ecc...) ti toglie però la tua indipendenza, la percezione di essere parte attiva, creativa e libera, in questo mondo.

Ora infatti, con questa crisi, rischio di finire sotto i ponti, con tutta la mia famiglia.

Ma ti assicuro che ci stà bene così, la nostra vita è piena, mia moglie mi ama, ed io amo lei, nonostante ci siano stati momenti di profonda crisi, ma proprio la nostra forza e consapevolezza ce li ha fatti superare.

Nessun milione di euro vale tutto questo. Nessun milione di euro vale la libertà e la conapevolezza di sè e degli altri, e la serenità interiore che da questa consapevoleza deriva.

Chi lo ha scoperto non accetterà mai tutto l'oro del mondo, se non se lo sarà guadagnato. E per inciso, il massimo che mi può spettare di tutto l'oro del mondo è esattamente la quantità totale diviso il numero di esseri viventi, od anzi, ancora meglio, non mi aspetta nulla, perchè nulla può e deve mai essere "mio", ma tutto di tutti...

Se poi il Figlio siede alla destra del Padre, può anche essere, e sicuramente è così, ma nulla cambia rispetto a quanto ho su scritto. Un caro saluto Giuseppe.
(Rispondi)
 
 
 
Silvio.Perroni
Silvio.Perroni il 06/02/11 alle 03:23 via WEB
Immagina che il film fosse finito come io auspicavo, ovvero con il rifiuto del premio. Non ti avrebbe lasciato nell'anima una sensazione ancor più positiva? Tu che sei profondamente cattolico, pechè credi che Gesù ripetesse in continuazione di essere noi stessi, con le nostre azioni, testimonianza del Verbo? (Oh, attento che quì siamo "a casa mia", e quindi se hai intenzione di aprire un'altra diatriba esistenziale stavolta non mi fermo, così come puoi ribattere anche tu quanto vuoi...) ;-)
(Rispondi)
 
 
 
 
stradanelbosco
stradanelbosco il 07/02/11 alle 14:11 via WEB
Proprio no!!Non mi avrebbe lasciato nell'animo una sensazione positiva!! No proprio, perchè il regista mi portava con meno e mi faceva desiderare che il ragazzo vincesse. Il ragazzo doveva vincere, ma non perchè avrebbe avuto più soldi ma per premiare la sua anima, la sua sensibilità, il suo sentimento. Sai come a volte ci sono quei film in cui , STRANISSIMAMENTE , dopo la rapina e un sfuggire rocambolesco dopo aver faticato e corso rischi ferocissimi nel farla, i rapinatori scappano, sono inseguiti, e noi ci si trova a parteggiare per loro, vedendo di malocchio la polizia che li insegue. Li vediamo come braccati, con quel pò di soldi, che poi sti soldi non sono sempre stati frutto di guadagni leciti. Ma noi si parteggia per gli inseguiti. STRANISSIMAMENTE , e per loro si fa il tifo. Tanti film adombrano sta situazione, a cominciare da Ldri di biciclette, uno dei film più terribili che abbia mai visto, e che non ho resistito a vedere fino alla fine, tale era il disagio!! E quindi sarei rimasto malissimo se il concorrente non avesse vinto. Non è sull'onda di tale sentire che nasce " Nessuno tocchi Caino"? tt
(Rispondi) (Vedi gli altri 6 commenti )
 
 
 
 
Silvio.Perroni
Silvio.Perroni il 07/02/11 alle 16:20 via WEB
Caro Giuseppe, dalla tua risposta mi rendo sempre meglio conto di quanto siano lontani i rispettivi punti di vista, e quanto ci sia da discutere per riuscire a comprendere l'uno quello dell'altro.
Ora provo a spiegarti il mio in questo caso.
Hai detto bene, il regista tenta di portare con mano e tenta di far esiderare...
Ma alla fine è lo spettatore che deve decidere se il tentativo del regista è corretto o no.
E' lo spettatore che deve decidere se è giusto o meno che un "malvivente", pur reso dal regista simpatico e in qualche modo "scusabile" con chissà quali vicende passate per i suoi misfatti, la faccia franca, permettendogli di sparacchiare a destra e a manca uccidendo i "cattivi" poliziotti e vivendo di rendita coi risparmi rubati a povera gente che si è fatta il mazzo per ammassarli.
I telequiz, le lotterie, i gratta e vinci, e simil idiozie, sono uno degli strumenti che il potere usa per darci una falsa alternativa alla nostra situazione di schiavi consenzienti, distraendoci, allontanandoci, dalla unica, invece, corretta reazione che dovremmo avere.
Accettare quel premio vuol dire, secondo me, accettare la corruzione del potere tramite il denaro. Non credo che Gesù sarebbe stato d'accordo con te. Non credo proprio.
Dici poi una cosa che dal mio punto di vista è l'apoteosi del controsenso: " il ragazzo doveva vincere... per premiare la sua anima..." E quando mai l'anima viene premiata con premi terreni? In particolare vili e corrotti come il denaro? Non ti accorgi di quanto è pericolosa questa affermazione?
Certo che "Nessuno tocchi Caino" nasce su quell'onda. Ma non vul dire che lo si deve lasciare impunito. Vuol dire principalmente che non si deve usare Caino come capro espiatorio, non si deve quindi aumentare la pena fino addirittura la morte. Vuol dire anche che ognuno ha le sue colpe, vuol dire "nessuno scagli la prima pietra", ma non vuol dire che se non devo scagliare la prima pietra devo perà incoraggiare a continuare nei misfatti o a farla franca.
Ovvero, da qualche parte c'è scritto di non tentare il Signore, così come c'è anche scritto di non far del male ai "bambini" che lo seguono. Quindi, non è in alcun modo giustificato che si crei artificalmente la tentazione, così come quel regista ha praticamente fatto.
Infine, ti ricordo che l'obiettivo del protagonista era quello di partecipare al quiz solo per farsi vedere dalla ragazza. La sua superiorità ed indifferenza rispetto al quiz è stata dimostrata più volte nel corso del film. Per questo quella conclusione è un vero controsenso rispetto a tutta la filosofia precedente nel film. Una conclusione che azzeera tutto il messaggio precedente, nasconde la rivelazione, anzi, ancor peggio, contribuisce al restare schiavo del patto di schiavitù. O no? ;-)
(Rispondi)
 
 
 
 
trampolinotonante
trampolinotonante il 10/02/11 alle 09:49 via WEB
caro Silvio, le tue argomentazioni sono più che valide, lo riconosco. Ma si stava parlando in termini di sensazioni estetiche , quasi futili per quanto mi riguarda. Il parteggiare per i rapinatori era per me un fatto sui generis, come senzìsazione che ti prende quando vedi che qualcuno deve soccombere. Si ha sempre un pò di pietà per chi schiacciato da forze immani , deve cadere. Pietà per tutti, sicuramente eccetto che per i due dittatori schifosi dell 2^ G.M. , degli altri nostri contemporanei e per il tuo omonimo.Per il resto, parlando seriamente, mi trovi sulla tua stessa frequenza! Ciao. tt
(Rispondi)
 
 
 
 
Silvio.Perroni
Silvio.Perroni il 10/02/11 alle 11:55 via WEB
Giuseppe, un problema attuale è proprio questo.
Si parla del più e del meno senza andare a fondo in modo radicale.
Ma è proprio così purtroppo che si viene corrotti, senza accorgerene, proponendo la corruzione contornata da gioia apparente felicità e benessere.
Ed ogni volta si acetta qualcosina in più, cosicchè quando il degrado è ormai sotto i nostri occhi, ci domandiamo come possa essere successo, ed ovviamente andiamo a cercare la colpa da qualche altra parte, mai in noi stessi, perchè in fondo noi cosa abbiamo fatto?
Sono d'accordo sul fatto che bisogna avere pietà per tutti, ma questo non vuol dire che non debbano espiare le loro colpe.
Non sai quanto mi piacciono quei film in cui il "cattivo" infondo è anche buono e alla fine vince.
E c'è anche un motivo profondo per cui c'è questa condivisione, non solo il tentativo del regista di far piacere il soggetto.
Ma questo è un discorso lungo da fare.
Ti do lo spunto su questo tema rispondendo ad una tua affermazione che non condivido.
Si deve avere pietà per tutti, certo, ma senza eccezioni.
E così, è necessario avere pietà anche per quei due dittatori della seconda guerra mondiale, anche per i nostri contemporanei, ed anche per il mio "omonimo".
Tu mi chiederai ovviamente perchè, ed io te lo spiego.
E prendiamo ad esempio l'omonimo, che per gli altri possiamo solo immaginarcelo o documentarci, mentre su di lui lo vediamo in diretta cosa accade.
Tenuto conto che molto di quanto noi conosciamo su Berlusconi è comunque distorto al peggio dalla parte dei mass-media, politici, ecc... a lui contrari, tuttavia è alquanto evidente, almeno per me, che non è sicuramente qualcuno che abbia fatto del bene al paese.
Ma io dubitai di lui sin dall'inizio, sin da quando mise insieme il gruppo Mediaset e le sue tv cominciarono ad assumere quell'aspetto che ora conosciamo.
La pubblicità dilagante, che condizionò anche la RAI, il livello medio non solo popolare ma alquanto demente oltre che volgare delle trasmissioni televisive, e quindi la sua presenza sempre più massiccia nei più disparati settori.
Ma non ce l'avevo con lui in quanto lui.
Semplicemente lo vedevo come uno dei tanti imprenditori senza scrupoli che cavalcavano le occasioni che si presentavano loro.
Ciò che mi innervosiva era il fatot che lentamente, una piccola corruzione alla volta, stavamo accettando il sistema capitalistico/consumistico americano in tutto il suo diabolico splendore.
Le buste di plastica, i vuoti a perdere, e poi le bottiglie di plastica, i supermercati, poi iper, fino ai centri commerciali, le leggi cosiddette liberali, spinte anche dalla sinistra, nelle quali tutti ci vedevano il progresso, mentre io ci vedevo solo ciò che ora si sta rivelando, ovvero leggi utili alle multinazionali, ma che distruggevano i mercati locali. Persino le leggi sulla sicurezza alimentare, presentate come doverose e rispettose della salute dei cittadini, con tutti i loro costosi vincoli, le vedevo come un pericolo.
Tutto sommato, c'abbiamo sempre campato coi prodotti locali dei contadini vicino casa.
Che però non si possono permettere tutti quei controlli e accortezze e condizioni che quelle leggi richiedono.
E dovrei scrivere ancora molto, per elencare tutti i piccoli passi che hanno portato l'omonimo al potere.
Ma dove eravamo noi mentre tutto ciò accadeva?
Non eravamo quì? Non eravamo anche noi a votare, oppure a decidere di non protestare in piazza quando era necessario? Berlusconi si è "espanso" perchè noi abbiamo lasciato intorno a lui lo spazio per farlo.
Tu mi dirai che non l'hai mai votato, ma non sei mai sceso in piazza per contrastare la volgarità crescente dei media, nè contro la pubblicità corrompente e dilagante, che tramite anche il sistema degli sponsor è dilagata in tutti i settori, con la scusa che ottenevamo servizi gratis.
Nulla è gratis, tutto si paga prima o poi!
Berlusconi è solo il frutto delle nostre distrazioni.
E' la nostra generazione che l'ha fatto arrivare dove è arrivato.
E non solo lui.
Insieme, abbiamo lasciato che tutta la classe dirigente si corrompesse, così da perdere uno ad uno tutti i diritti che il popolo nel passato si era conquistato, per la nostra incapacità di cogliere a tempo debito la corruzione anche in coloro che storicamente a parole sono sempre stati dalla parte del popolo.
Se noi non tentiamo di avere "pietà" di Berlusconi, non potremo mai accorgerci della nostra parte di colpa.
E quindi non potremo mai risolvere i nostri problemi.
Così come stà accadendo.
Non disse qualcuno che il male si diffonde nell'ombra? Proprio perchè è l'unica possibilità che ha.
Chi mai ha il coraggio di apertamente, pubblicamente, e coscientemente, l'anima al "diavolo"?
Ma se si contorna la pillola di tanti monili, se si mostra come la pillola è ingoiata già da tante persone, che sembrano tutte felici, anche i tuoi amici, i tuoi parenti, e per di più ci si dice che la pillola è buona, serve per il nostro benesere, e se sai che se rifiutassi verresti visto di cattivo occhio anche dalle persone più amate, allora non è più così facile dire di no!
Qualcuno disse anche che dobbiamo sempre restare svegli, e proprio perchè il "male" giunge a noi di nascosto.
I telequiz, i premi indebiti, sono uno degli strumenti del potere, distorcono il nostro cervello facendoci dimenticare che ogni cosa, per ottenerla, è necessario guadagnarsela, senza via di scampo.
La "fortuna" è un concetto astratto, inventato da noi esseri umani.
In natura, quindi anche nella società umana, in ultima analisi, la fortuna non esiste, perchè la somma di tutto prima o poi deve tornare, pura legge naturale, legge cosmica, fisica, semplice semplice.
Questa falsa speranza ci distoglie dal mettere maggiore impegno in ciò che facciamo, e nelle cause dei nostri problemi. Ci distrae, e non a caso.
Perchè proprio di questi tempi di crisi si diffondono sempre più questi idioti gratta e vinci, lotterie, telequiz, ecc?
Mi fa senso vedere nei bar e tabaccai tutte quelle file di casalinghe, pensionati, e giovani, e più in là, alle slot-machine, tanti occhi spentitanti zombie, tanta depressione che riponendo fiducia nella sorte, nel frattempo toglie loro anche gli ultimi spiccioli.
Per questo riguardo al film rimarco come posso ciò che sembra un semplice dettaglio, oltretutto fuori luogo, visto che i due vivono poi (si ipotizza) felici e contenti.
E proprio questo mio rimarcare sembra fuori luogo, vista la bellezza dl film, ma è fuori luogo solo per chi è "distratto", solo per chi si fa "portare" dagli obiettivi del regista, per chi a quel regista ha dato fiducia.
Lo so, dà fastidio andare a trovare il pelo nell'uovo in mezzo a tanto splendore.
Anche io sono tentato di lasciar correre, chiudere un occhio, e bearmi dei colori, delle forme, della musica, e della mostrata felicità.
E non farlo è un notevole sforzo.
Ma lo devo fare!
E dovremmo farlo tutti noi.
Ecco il vero motivo per cui ti sembro il solito "Bastian Contrario", così come mi hai scritto da te, ricordandomi Giovanni della Casa.
Alla prossima Giuseppe.
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trampolinotonante
trampolinotonante il 10/02/11 alle 16:27 via WEB
Ho controllato da me, per puro scrupolo, poichè vista la mia e la tua età, le cose possono sfuggire!Non ho letto da nessuna parte che io abbia datoa te, personalmente , del bastian contrario! Perciò l' età ti gioca brutti scherzi:)))A volte anche a me, consolati! E poi ho visto che sei d'un logorroico da far paura! Non diventerai mai un parlamentare. Consolati. E poi è vero quel che dici e cioè che bisogna perdonare tutti, indistintamnente.Però per il Dittatore tedesco, che ha scatenato na guerra mondiale, ha causato la morte di milioni di persone, ha sancito l'Olocausto, ha...ha... ecco quel che volevo dire e cioè che per costui avrei qualche dubbio! Tu no, vero? Forse aspiri a essere fatto beato!Ti piace il mio post sulle lacrime? Hai mai pianto nella tua vita? Evita di rispondere cos' lungamente. Non ti si legge nessuno. Oggi c'è poco tempo per tutto. Stammi bene! tt
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Silvio.Perroni
Silvio.Perroni il 10/02/11 alle 16:45 via WEB
Non mi interessa se non mi legge nessuno.
Se scrivo poco mi ritrovo a scrivere le stesse cose superficiali di tutti, invece c'è bisogno di approfondimento, di analisi, se vogliamo uscire da questo diffuso degrado.
Meglio uno pazzo che decide di leggermi che tanti che sorvolano senza mai tuffarsi dentro...
Non hai scritto testualmente "bastian contrario", ma dato che mi "accusavi" bonariamente di essere sempre contro tutto e tutti, e mi ricordavi il Della Casa come insegnante di "buon vivere comune", è come se lo avessi scritto, no? ;-) Oltretutto non saresti stato il primo, eheheh
Riguardo al baffetto... A me torna istintivo vomitare solo a pensare di poter perdonare il mio omonimo, figuriamoci baffetto.
Eppure, ragion mi dice che tocca farlo.
E quando provo ad immedesimarmi, così da percepire appena un poco di "pietà" per siffatti tipi, mi viene addosso anche tutto il carico di rivelazione di quanto siamo idioti tutti quanti, a perseverare nel seguire inutili chimere, piuttosto che cercare seriamente il bene comune, in modo radicale, senza compromessi.
E' forse per questo motivo che inconsciamente preferiamo dire "perdono tutti eccetto questo ed eccetto quello".
Non son diverso da te.
Anzi, forse sono molto più "peccatore" io di te.
Ma il riconoscere le esatte cause dei nostri malanni, e quindi non giustificare i nostri errori, ma ammetterli, sembra poco, ma invece è già tanto.
Se sei arrivato a leggere fin quì vinci in premio una bambolina! ;-)
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Silvio.Perroni
Silvio.Perroni il 10/02/11 alle 16:57 via WEB
Ah, il tuo post... Sì ho pianto e mi capita ancora di piangere, a volte.
Non ho problemi nel farlo, ovunque e con chiunque mi trovi.
Non che mi capiti spesso, ma se mi capita lascio che avvenga.
E a chi se ne approfitta gli spacco la testa. ;-) Ma quando piango non mi capita a causa di sofferenze mie o altrui.
In quei casi mi sale dentro la voglia di reagire, quindi adrenalina...
Mi viene invece da piangere unicamente quando finalmente qualcuno o qualcosa torna a posto dopo svariate sofferenze, più o meno in presenza di una "conversione", una "rivelazione", una presa di coscienza, insomma, ci siamo capiti, spero.
Ma le lacrime dei tuoi disegni mi sembrano del primo tipo, e quindi, se pur di ottima fattura (ma i complimenti te li ho già fatti più volte per i tuoi quadri e disegni, quindi non insistere troppo con le richieste di elogio, eheheh), mi procurano solo sentimenti negativi.
Anzi, la sofferenza che ci intravedo mi pare provenire più da se stesse che da altri.
Quindi ancora peggio, per me.
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Heidiwhishessuimonti
Heidiwhishessuimonti il 03/02/11 alle 15:24 via WEB
Ho visto anche io il film ;-) Quando sono fuggiti aggrappandosi e salendo sul treno e il grande ha poi preso la mano alla bambina...l'ha poi lasciata "Volontariamente" cadere,lasciandole la mano, e non "Involontariamente" Brocco ;-) Ma è normale che ti sfuggano certi dettagli..impegnato com'eri a guardare i culi,le cosce e gli ombelichi delle donne ;-)))))
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Silvio.Perroni
Silvio.Perroni il 06/02/11 alle 01:54 via WEB
La parte del treno l'ho proprio saltata, ma grazie per la spiegazione. Embè? Se guardare ciò che di più bello il Buon Dio ha dato alle donne per essere donato con Amore alla vista e agli altri sensi di noi uomini come condivisione della stessa Vita, allora sì, sono un Brocco! Di primordine!!! ;-)
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Heidiwhishessuimonti
Heidiwhishessuimonti il 03/02/11 alle 17:25 via WEB
Invece si,che stò per morire,perchè pensavo e penso a quello che t'ho scritto,poco fà,nei msg,che come al solito leggerai trà una settimana abbondante...ho paura della tua risposta,ma tu non devi preoccuparti per me,sopravviverò..spero ;-(
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Silvio.Perroni
Silvio.Perroni il 06/02/11 alle 01:55 via WEB
Non ho trovato alcun msg traumatico... Non è che non mi sono arrivati?
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Heidiwhishessuimonti
Heidiwhishessuimonti il 03/02/11 alle 17:54 via WEB
Poi volevo dire che la scena che mi è piaciuta più di tutti è quella quando il primo attore che interpreta Jamal,si getta nella buca piena di cacca,perchè il fratello l'ha chiuso dentro al cesso,per andare a farsi fare l'autografo ;-) E quello che mi ha colpito di più,sono le orecchie di quest'ultimo,rigorosamente attaccate alla cranio,in netto contrasto con quelle di Jamal adulto...che paiono quelle di Dumbo ;-))) ecchè diamine!!! Un pò d'occhio nella scelta degli attori,mica guastava !!! Sgrunt!!!
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Silvio.Perroni
Silvio.Perroni il 06/02/11 alle 01:57 via WEB
Io da piccolo avevo le orecchie a sventola ed ora no, guarda un pò! Che ne sai che a quel piccoletto poi non si sarebbero spiegate come le ali di Dumbo, una volta cresciuto? ;-)
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Heidiwhishessuimonti
Heidiwhishessuimonti il 03/02/11 alle 23:17 via WEB
... NON BUTTARE VIA CIO' CHE DI BELLO HAI... Insisti.. sii testarda, non ti fermare, vai oltre il tuo limite, continua finchè non hai fatto il tuo massimo così sarai in pace con te stessa ...
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Silvio.Perroni
Silvio.Perroni il 06/02/11 alle 01:57 via WEB
:-)
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stelladelmeriggio
stelladelmeriggio il 04/02/11 alle 20:41 via WEB
Ho visto il film la scorsa estate...due estati fa..non ricordo, quello che ricordo è che ho visto più di un film di questo genere, programmati durante l'estate, quando si sa, la gente ha ben altro da fare che starsene davanti alla TV. Ebbene, anch'io ne sono rimasta affascinata... i colori, la musica, la sensualità sprigionata non solo dalle danze, ma anche dagli atteggiamenti, la ricerca del sentimento profondo..gli occhi...anche gli uomini hanno degli occhi fantastici! Devo ammettere che non ho presente tutta la trama, ma il mio ricordo va ad un filo conduttore che lega ogni avvenimento ed anche la vittoria, secondo me, ha una sua logica, la giusta ricompensa alla dura lotta, al sacrificio, all'indomabile speranza. Questo genere di film comunica l'ancestrale danza fra uomo e donna, quello che abbiamo calpestato, perso, ridotto a pornografia. Ciao Franca
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Silvio.Perroni
Silvio.Perroni il 06/02/11 alle 02:16 via WEB
Il filo conduttore sono le domande del quiz, ognuna riporta ad un momento della sua vita che racconta ai poliziotti che lo torturano credendo che ha imbrogliato per spiegare loro come mai conosceva la risposta.
Alla domanda finale, che nei vari ricordi lui stesso si pone sin da piccolo a scuola (oltre a Portos ed Atos, chi è il terzo moschettiere?), e alla quale non ebbe mai risposta, lui sorride, perchè ha finalmente scoperto che tutto quanto gli è accaduto non è un caso.
C'è una volontà superiore a tutto, che quando segui a tutti i costi l'Amore, l'unica energia che tutto crea, dimostrando di saper superare le prove più ardue, tutte le prove della vita, alla fine ti premia, a te, proprio a te, al di fuori di ogni logica umana, ma all'interno della logica di Amore.
E ti rendi conto di essere Unico, un Tutto con il Tutto, parte del tutto, insieme singola piccola parte eppure contemporaneamente unica e principale parte del Tutto, e vale per te come per tutti gli altri, come per tutto ciò che esiste, perchè questa è l'esperienza di chi prova Amore.
Questa è la Rivelazione, o almeno quanto credo di aver percepito io, e che ritrovo confermata in molteplici rappresentazioni di vario tipo, come quella di questo film, ad esempio.
Fa parte della lotta anche il recuperare i valori che tu definisci "ancestrali", e viverli così come devono essere vissuti, ovvero puri, non mediati e distorti dalla mercificazione.
Mai come ora è tema portante, e non a caso, in quanto il comportamento radicale di chi ora ha in mano lo scettro del potere sta smascherando, manifestando, l'origine della nostra corruzione. Ma è solo un accenno, di quanto c'è sotto. Come sempre, accadrà che un qualche intervento riporterà ad una situazione di accettabilità tale da riportare a nascondere la corruzione prima, e noi a non poter godere della rivelazione del patto fondante che ci rende schiavi di questa mercificazione. Che altrimenti sarebbe l'Apocalisse... ;-) Un saluto Franca.
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Heidiwhishessuimonti
Heidiwhishessuimonti il 05/02/11 alle 19:26 via WEB
SECONDO ME...GENTINA...;-) Intesi come ospiti e padrone di casa incluso...avete qualche problemino con l'uso della parola "Ancestrale"...;-) che vi ficcate in ogni discorso,anche dove potreste farne a meno e visto che avrebbe un sacco di sinonimi e voi vi ostinate a usare solo questa...Leggetevi questo post che forse vi farà bene ;-) e dopodichè fatevi una bella cura disintossicante,perchè...è meglio che non lo dico ;-)
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Silvio.Perroni
Silvio.Perroni il 06/02/11 alle 02:20 via WEB
La troppa foga del voler fare la precisina e superiore stavolta ti ha fatto ricevere la zappa in piena faccia... :-) E te lo spiego al commento successivo... ;-)
(Rispondi)
 
 
stelladelmeriggio
stelladelmeriggio il 11/02/11 alle 06:46 via WEB
Certo, a volte l'uso di alcuni termini può sembrare fuori luogo e fuori tempo, abusato, ma una parola non è mai "solamente" una parola e per atavico lo è molto di più. Portiamo in noi la sua corrispondenza fisica, nell' "amigdala" che è l'archivio della nostra memoria emozianale, presente in noi dal tempo dei tempi. La vogliamo togliere come si faceva una volta con le tonsille? Con simpatia
(Rispondi)
 
Heidiwhishessuimonti
Heidiwhishessuimonti il 05/02/11 alle 19:33 via WEB
Ancestrale:1. Che appartiene o si riferisce agli antenati, trasmesso dagli antenati; avico, atavico. 2. Detto dei caratteri, somatici o psichici, che si suppone fossero presenti e più sviluppati nei remoti antenati. Ancestrale è un termine roboante, riempie la bocca e riesce a paludare anche il discorso più striminzito. Per questo a volte lo si trova dove non dovrebbe essere, poverino, fuoriluogo come uno smoking in mezzo a un rave. Io ho avuto dei problemi di dipendenza, sono il primo a denunciarlo. Per me era un'ossessione, un mantra da far rimbombare nella mia scatola cranica, una spezia con cui condire ogni affermazione. Quando, rimboccando le coperte, ero arrivato a dirmi di avere una stanchezza ancestrale, ho capito che dovevo disintossicarmi. Ora, a distanza di anni, riesco a parlarne liberamente e a trattarlo con quel distacco che si riesce a tributare ai problemi solo molto tempo dopo la loro risoluzione.Ancestrale è un mondo che ci siamo lasciati alle spalle, un trisavolo barbuto e polveroso, la tavola con il pane scuro di un clan altomedievale, un parente lontanissimo da ringraziare per un occhio azzurro o un bisnonno disperso cui addebitare un tic osceno. Ancestrale è una parola così fuori da questo mondo, che il dizionario dell'Istituto dell'enciclopedia italiana vulgo Treccani, per spiegarcelo non può che ricorrere a due aggettivi, se possibile, ancora più oscuri come avito e atavico. Non tanto per autoreferenzialità quanto per necessità. Perchè spiegare ancestrale ai giorni nostri è come provare a parlare con uno straniero senza avere neppure una lingua in comune. Impossibile. Forse proprio per questa impenetrabilità "ancestrale" riesce ad essere così evocativo.
(Rispondi)
 
 
Silvio.Perroni
Silvio.Perroni il 06/02/11 alle 02:25 via WEB
"l'ancestrale danza fra uomo e donna" è quella delle origini, quando non c'era mercificazione, quando il primo ed unico motivo del danzare e del donarsi era per l'appunto esclusivamente il piacere di donarsi, senza nulla pretendere in cambio.
Quindi è corretta, in questo caso, sia la prima definizione "che appartiene agli antenati" sia la seconda "detto dei caratteri ... psichici ... presenti e più sviluppati nei remoti antenati".
O no?
(Rispondi)
 
Heidiwhishessuimonti
Heidiwhishessuimonti il 05/02/11 alle 19:45 via WEB
Silvio,il mio problema con te è un problema "ANCESTRALE" ;-) che necessita di una risoluzione immediata: Perchè con tutti i blog che ci sono su Libero...vengo a rompere i coglioni "solo ed esclusivamente quì da te" ??;-) Che abbia bisogno di disintossicarmi pure io ???? Haaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!
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Silvio.Perroni
Silvio.Perroni il 06/02/11 alle 02:30 via WEB
E meno male che te ne accorgi da sola che c'hai da ridire su ognuno che scrive nel mio blog! E sì, credo proprio che tu abbia bisogno di disintossicarti. Ma tu lo sai meglio di me! In ogni caso, se riesci a mantenerti entro determinati limiti, se in qualche modo puà farti del bene, continua pure a "rompere i coglioni" quì da me. Cerca solo di non esagerare, ed ogni tanto mettici pure qualcosa di gentile. Se sono veramente miei amici allora tocca loro condividere con me pure la croce di sopportare 'sta rompipalle che non sei altro. ;-)
(Rispondi)
 
Heidiwhishessuimonti
Heidiwhishessuimonti il 06/02/11 alle 19:39 via WEB
Uhmmm..Ho letto ora sia quì che i pvt..ma prima di risponderti ho un problema,anzi due...Uno è la montagna di insalata di campo trovata oggi e tutta da pulire,che mi aspetta sulla tavola... e l'altro è che ir mi babbo s'è infilato una scheggia grossa e appuntita di biancospino in una mano,mentre trafficava ner bosco...ora dico io...se l'è tirata via e gli c'è voluta tutta la forza che aveva e ora ha una mano gonfia come una palla e ci stà pure che gni sia rimasto un pezzo dentro in profondità..Allora...Per regola io adesso lo dovrei portare al pronto soccorso...mhmmm....se non ce lo porto stanotte potrebbe crepare con un infezione,però sarebbe la mi fortuna...se crepasse ;-) Mhmmmmm...ora ci penso e poi decido il da farsi...;-) e poi domani ti rispondo a tutto ;-)
(Rispondi)
 
 
Silvio.Perroni
Silvio.Perroni il 07/02/11 alle 15:49 via WEB
Spero bene che alla fine ce l'hai portato quel tuo povero padre al pronto soccorso...
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Heidiwhishessuimonti
Heidiwhishessuimonti il 07/02/11 alle 00:39 via WEB
Rieccomi ;-) No no niente msg traumatici,non hai capito quello che volevo dire,ma fà niente,tanto a me non mi capisce mai nessuno.Per quanto riguarda gli orecchi a sventola,leva i capelli che c'hai messo sopra e vedrai che cel'hai a sventola pure adesso,si vede anche dalla foto che sono a sventola ;-)Per quanto riguarda la zappa nei piedi ti sbagli di grosso citrullo,perchè io non intendevo che il significato della parola poteva essere fuori luogo nei vostri commenti,ma bensì,che questa parola mi stà assai antipatica e ce ne sono migliaia di altre e di più semplici sinonimi,da poter usare,ma dimenticavo che voi siete gente colta e raffinata ;-) e non come me che parlo come mangio...A proposito..a me la trippa piace assai..e pure il grasso della carne ;-) i semafori no,ma tanto qui non ci sono ;-) Si si dai sopportatemi,ma qualcosa di gentile lo scrivo la prossima volta,forse ;-) E piantatela con questo Berlusconi !!! Per quanto mi stava antipatico,da quando vedo gli altri politici che gli danno addosso,specie quel ridicolo del tuo Di Pietro,ora mi stà simpatico ;-) se ci andassero loro,allora si che andremmo a rotoli!!!! Ma statevi zitti !!!! Ma che volevate UN PRESIDENTE FROCIO ???? Se lo incontrassi gli domanderei: Presidente...stasera...RUBY?? e lui mi risponderebbe: No...stasera...TROMBO!!!! Hahahahahahahaha
(Rispondi)
 
 
Silvio.Perroni
Silvio.Perroni il 07/02/11 alle 15:57 via WEB
No no, non ce l'ho più a sventola... ;-)
Vero, hai parlato solo di sinonimi, nel primo intervento. Ma allora perchè ci hai tenuto alla spiegazione da dizionario? In ogni caso, se pur esistono dei sinonimi, a me la parola "ancestrale" in questo caso e la trovo la più consona, quindi, perchè non usarla? Se è vero, e lo riconosco, che viene usata sempre più spesos, forse semplicemente traspare il bisogno della ricerca delle noste origini, nostre e dei valori nei quali crediamo.
Di Pietro non è "mio". Ho seri dubbi anche su di lui, specie dopo che in Europa IDV ha votato a favore del nucleare con la scusa che il "pacchetto" di leggi conteneva altre cose utili. E se gli altri stanno troppo addosso a Berlusconi, ed è vero, non per questo lo devo assolvere solo perchè mi fa pena.
Bella la battuta... E' tua o l'hai letta da qualche parte?
(Rispondi)
 
Heidiwhishessuimonti
Heidiwhishessuimonti il 07/02/11 alle 01:19 via WEB
Un ultima cosa..Per favore,ci metti a posto nella lista amici,quel "fabpat72" che "tutti i giorni che Dio mette in terra" cambia la foto del profilo e mi stà facendo venire i nervi??? Così non lo vedo più...
(Rispondi)
 
 
Silvio.Perroni
Silvio.Perroni il 07/02/11 alle 15:57 via WEB
Quando avrò 3 o 4 nuovi amici li riordino tutti insieme...
(Rispondi)
 
Heidiwhishessuimonti
Heidiwhishessuimonti il 07/02/11 alle 23:46 via WEB
Dietro al Pronto soccorso c'è l'obitorio...Hihihihihi,ma purtroppo se l'è cavata con un taglietto e un' antitetanica Hihihihihi,come quella che mi ci vorrebbe a me,quando parlo con te. Buonanotte orecchi a sventola.
(Rispondi)
 
Anna.Giannetti
Anna.Giannetti il 09/02/11 alle 00:22 via WEB
Sgrunt!!! Volevi nome cognome e foto ??? Beh...ora un ti lamentà però...POMICIATA PROFONDA CO' LA LADY ;-)))))) Fresca fresca di stasera Hihihihi (SGRUNT!!) ;-(
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Silvio.Perroni
Silvio.Perroni il 09/02/11 alle 14:37 via WEB
Bene. Brava. Vediamo quanto dura stavolta... ;-)
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Anna.Giannetti
Anna.Giannetti il 09/02/11 alle 19:04 via WEB
Ecco,già parte dal presupposto "vediamo quanto dura" cioè che secondo lui non durerà per sempre.Grazie per l'incoraggiamento ;-( Sgrunt!!!
(Rispondi)
 
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