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"In un mondo senza malinconia gli usignoli si metterebbero a ruttare"
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Non so se quello che faccio possa chiamarsi "scrivere". Piu che altro confeziono dei brani che possano servirmi a riempire dei buchi (H. Murakami)
« Non si muore tutte le mattine | Inadatto » |
Facciamo che ho fretta e mi vien in mente questa sensazione che devo aver avuto da bambino e che ogni tanto torna ma quel che penso è che sia stato un sogno che conservo e che si confonde con il reale per via che le sensazioni che avverto son vere come d'altronde lo son anche nei sogni e allora io non so neanche bene e questa cosa di sogni e altro che è invece vero e par a me che tutto tra quel che t'inventi sogni e vivi sia infin reale o no? Allora mettiamola cosi:
Un bravo bambino un giorno aprì quella porta che teneva chiusa a quei bambini strambi che giocavano la fuori.
Quei bambini strambi la fuori premevano, ingiuriavano, supplicavano
facevano un popò di can can perchè volevano che il bravo bambino li facessi entrare.
Mica vero, il bravo bambino non voleva che entrassero e gli combinassero casino.
Era sempre a casa da solo il bravo bambino quando succedeva questo.
Il bravo bambino li guardava da dietro la tenda e sospirava.
Gli sarebbe piaciuto tanto giocar con loro ma non voleva lasciar incustodita la casa.
Lo supplicavano cosi tanto e gli facevano mille moine e le bambine le facevano di quei sorrisi che non pote non far a meno di aprire. E cosi entrarono tutti spingendosi e gridando nella casa del bravo bambino. Lui diceva che non facessero casino e che non rompessero niente ma loro si imposessarono della casa del bravo bambino che temeva poi quando sarebbe tornata la sua mamma con questi che correvano su e giu per le camere.
Il bravo bambino avverti questo suo essere in balia.
Il bravo bambino era come se li sentisse tutti dentro.
Il bravo bambino era mite e avrebbe voluto andar d'accordo con tutti.
Era per questo che aveva aperto la porta e fatti entrare.
Il bravo bambino credeva cosi di sistemare le cose.
Che quando fossero stati dentro allora si sarebbero stati contenti tutti e avrebbero smesso di gridare come fuori, di supplicarlo o ingiuriarlo.
Nessuno da fuori si sarebbe accorto di niente.
Nessuno si sarebbe accorto che il bravo bambino aveva tutti quei bambini dentro.
Si sarebbe vergognato da morire se lo avessero guardato con compatimento e pena.
Il bravo bambino non voleva esser guardato male oppure strano.
Va a finire che quel bravo bambino terrà nascosti tutti quei bambini dentro sè.
Ecco come è andata a finire e nessuno mai ha saputo niente.
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-Jennifer Egan- Il tempo è un bastardo
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Chi viaggia odia l'estate. L'estate appartiene al turista. Il viaggiatore viaggia da solo e non lo fa per tornare contento. Lui viaggia perchè è di mestiere. Ha scelto il mestiere di vento. (Mercanti di Liquore)