Stultifera Navis

Non sono ubriaco, ma diversamente sobrio

 


Vado alla ricerca della felicità naturale e possibile
sapendo che la felicità non è una meta,
ma un modo di viaggiare

 

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Messaggi di Settembre 2016

A Beautiful mind... (non proprio)

Post n°451 pubblicato il 30 Settembre 2016 da hieronimusb

Non amo particolarmente la televisione e neppure il cinema , fosse per me la settima arte non sarebbe mai decollata, non perchè non mi piacciano i soggetti, le ambientazioni, la narrazione di storie, piuttosto perchè l'idea di dover stare seduto in una stanza al buio per almeno un'ora e mezza a guardare una storia sullo schermo mi annoia.

Non riesco a fare una cosa alla volta, se guardo la televisione ho bisogno anche di leggere almeno il giornale o fare le parole crociate.

L'unica attività che mi coinvolge a tempo pieno è la lettura, quando leggo allora riesco a concentrare tutta la mia attenzione su quel punto, ma solamente perchè la mente lavora di fantasia ricreando situazioni, paesaggi, personaggi oppure, nel caso di libri più tecnici, visualizzando diagrammi, curve, scale.

Scherzando dico che lavoro in multitasking, e qui ci saranno decine di persone pronte a sbandierare fior di test in cui si dice che questa attività legata alle nuove tecnologie, riduce il QI anche di 10 punti, che logora il cervello ecc...

Ora che il mio cervello sia ampiamente logorato è un dato di fatto, che il QI sia quel sia è altrettanto acclarato, che soprattutto davanti ad uno schermo quel che resta delle mie cellule neuronali si annoino è altrettanto vero ed allora cosa posso fare?

Devo dire che in questo mio rifiuto di assogettarmi alla dittature delle varie fiction c'è anche il fatto che ogni film, ogni serie TV girata in Italia deve prevedere assolutamente improbabili storie sentimentali tra i protagonisti.
Ora il sesso non mi da fastidio se a praticarlo sono io, fatto da altri non mi interessa, ( a meno che sia un porno ed allora è una precisa scellta), ma che tra ammazzatine e fatti truculenti ci sia ampia esposizione di gente che scopa, sinceramente mi lascia un po' basito.

Va bene queste sono considerazioni personali che lasciano un po' il tempo che trovano, forse servono solo a spiegare la necessità del multitasking, però ieri mi è successa una cosa davvero strana.

Per lavoro viaggio molto, pur non essendo un camionista faccio circa 100.000 Km all'anno guidando la mia auto.
Guidare è ormai parte della mia esistenza, ieri sono partito dal mio paese in provincia di Torino, sono andato a casa a Cesena a recuperare una scheda elettronica che mi serviva a Correggio per un lavoro, sono andato a Correggio, ho lavorato sono tornato in provincia di Torino per impegni che mi attendevano qui oggi, circa 1000 Km , dieci ore di guida , (oltre a  quattro ore di lavoro), guidati in scioltezza ascoltando musica, pensando ai fatti miei.
Senonchè ieri mattina, mentre ascoltavo una canzone, mi è sembrato che questa risvegliasse in me ricordi sopiti, come se ci fossero cose nascoste sotto la sabbia che questa canzone era riuscita a far parzialmente emergere.

Ho cercato di concentrarmi su questi ricordi, ma li sentivo quasi inafferrabili, erano li, mi suscitavano qualche emozione, ma troppo debole per essere qualificata  e non si decidevano ad emergere.

Ho spento la radio per evitare che  la canzone dopo li facesse riaffondare , ma ancora stavano li e non si decidevano a palesarsi.
Ho provato a riscoltare la canzone di prima , inutilmente, l'attimo ormai se n'era andato, nel frattempo mi sono accorto di essere ormai arrivato a Piacenza e mi sono fermato per prendere un caffè.
Stavo ancora pensando a quel fatto strano quando improvvisamente ho realizzato che non erano ricordi, ma quell'intorpidimento che avviene quando ci si addormenta, quando la realtà sfuma nel sogno.
Per gli ultimi 40 km una parte del mio cervello ha dormito, sognato mentre l'altra guidava e intanto cercava di capire cosa stesse capitando.
C'è da dire che in questo percorso ho superato camion, mi sono fatto superare, ho frenato, accelerato e tutte quelle attività che si fanno mentre si guida.

E' vero, avevo dormito poco, avevo altre suggestioni molto potenti accadute la sera prima, ma una cosa del genere non mi era mai capitata, certo ci sono i momenti di stanchezza in cui ti accorgi che ti stai addormentando e allora è meglio fermarsi subito, scendere dalla macchina, fare due passi, prendere una boccata d'aria e, se proprio necessario lasciarsi andare e dormicchiare quei dieci minuti, ma una cosa del genere in cui ero comunque lucido ed a mio agio non mi era mai successo.
Sarà l'evoluzione della specie o è semplicemente la mia testa che è ormai completamente bacata?



 
 
 

Non tutte le donne sono adorabili

Post n°450 pubblicato il 27 Settembre 2016 da hieronimusb

Ieri sera, in un impeto sportivo-socializzante, ho mandato un uozzapp al mio amico Beppe per andare oggi in qualche bar a vedere insieme la partita di Champions della Juve.
Ci siamo accordati che sarei passato da casa sua alle 20.15 per andare al solito bar.

Per quella faccenda di diavoli, pentole e coperchi, la giornata di oggi che avrebbe dovuto essere tranquilla, non lo è stata per niente su vari fronti ed io mi sono ritrovato alle 17.15 che ero ancora a Correggio, a 300 Km di distanza.

300Km in tre ore si possono fare, se poi trovi una coda per lavori tra Parma e Piacenza la faccenda si complica tanto che , avessi ascoltato la mia volontà , sarei rimasto a casa, ma ogni impegno è debito per cui alle 20.15 in punto suonavo il campanello di casa di Beppe.

Ci conosciamo da quasi 30 anni, è proprio quel che si definisce un amico, sempre disponibile a dare una mano, socievole, allegro, insieme quel che ci vuole per affrontare questa vita.

Arriviamo al bar, ci scegliamo un tavolino ancora libero e poi vado a prendere la birra ed a farmi preparare un primo visto che non avevo ancora cenato.
Ho appena iniziato a gustarmi un piatto di ravioli al radicchio conversando tranquillamente quando improvvisamente sento un puzzo di portacenere , sulla sedia di fianco a me si siede una signora che avrà la mia età, forse poco più, che appoggia pacchietto di sigarette e accendino sul tavolo proprio a fianco al mio piatto.

Si sa, durante le partite di calcio i tavolini dei bar sono al servizio di tutti quindi non faccio storie, anche se un "posso?" sarebbe stato gradito.

"Sono buoni quegli agnolotti?", mi chiede rivelando l'alito di chi ha cercato di mascherare la bagna cauda con qualche mentina.

Se avessi voluto fare il saccente le avrei spiegato che gli agnolotti sono di carne, mentre con il ripieno di magro sono ravioli, ma abbozzo e attingendo alle ultime risorse di educazione le dico che si, sono buon.

"Sono panan e prosciutto?"
"No sono al radicchio"
"A me piacciono di più panna e prosciutto"
"....."
"Però quelli sembrano buoni"

Per un attimo ho pensato che mi avrebbe anche chiesto di farglieli assaggiare.
Cerco di continuare la mia conversazione con Beppe ignorandola quando
PAAAFFFF

una botta con il giornale sul tavolo..
"C'era una mosca"
"Si, grazie, ma io sto mangiando e vorrei evitare che brandelli di mosca mi volino nel piatto"

"Ma le mosche danno fastidio"
Mi sono trattenuto dal dirle che non sono solo le mosche che danno fastidio

Comunque per tutta la partita
"Quello ha proprio una faccia di merda", riferito a questo o quel giocatore
"Ma cosa fai, non sei capace"
"Ma di li devi tirare"
PAFFFF
"Anche quello ha una faccia di merda"
"E bravo quello lo sanno fare tutti"
PAFFFF
"Stronzo"
PAFFF

Ora a me il turpiloquio dà fastidio, in bocca ad una donna ancora di più.

Ho mentalmente pregato il signore del tempo che accelerasse e che quella tortura finisse in fretta, al fischio finale sono schizzato in piedi e mentre tentavo di conquistare mi ha ancora detto "bella partita, ci vediamo alla prossima"

No, Giuro che no! piuttosto vado a vedermi un film di Massimo Boldi!



"

 
 
 

Esercizi di stile

Post n°449 pubblicato il 27 Settembre 2016 da hieronimusb

Di mestiere faccio il tecnico, il mio compito è analizzare le situazioni legate ad alcune macchine per trovare il guasto o il malfunzionamento, perchè solamente in pochi casi si ha la fortuna di un errore fisso, ripetibile, riproducibile, più spesso la macchina non funziona come dovrebbe e non si capisce perchè, ma c'entra in qualche modo la teoria del caos e la farfalla che batte le ali a Pechino.

E' un mestiere che allena a guardare sempre le cose nel loro insieme, mentre mi accorgo che la caratteristica più comune dei miei interlocutori è quella di soffermarsi al particolare, di insistere a guardare solo un pezzetto, perdendo così di vista quello che sarebbe l'obiettivo della discussione.

Dopodichè vengo accusato di avere sempre ragione o di rigirare le frittate e questa è la mia maledizione.

Approcciandomi  alla vita con gli stessi strumenti che uso per il lavoro però mi accorgo che le situazioni che questa presenta sono sempre in numero finito, varie scenette con lo stesso canovaccio, ma interpreti differenti.

Soprattutto mi sembra di capire che l'Esistenza nella sua magnanimità vuole darmi modo di apprezzare le varie sfumature di questi mascheroni che mi costringe a recitare e così ho provato il ruolo del traditore e del tradito, di chi non ama più e di chi non è più riamato, fino alle specializzazioni più ardite.
Da uomo sposato con amante che deve , (e vuole), uscire di casa, all'amante della donna sposata che deve, (e vuole), uscire di casa.

Ho quindi modo di recitare la stessa scenetta da angolazioni diverse, come un esercizio di stile o un gioco di ruolo, riesco a vedere, a capire , a conoscere i pensieri che stanno nell'altra testa perchè vi trovo gli stessi pensieri che avevo io.

Nella fattispecie si scontrano due fattori importanti, il sogno e la realtà che si elidono a vicenda e se non c'è forza abbastanza nel sogno, la realtà prende il sopravvento semplicemente perchè agire è sempre più difficile che mantenere lo status quo.


E non è vero che ogni storia è differente, la trama è sempre pressochè identica e neppure forzandola si riesce a cambiarne il senso o lo svolgimento al massimo si anticipa la fine.

C'è un che di ineluttabile in tutto questo , ma la domanda che mi pongo a questo punto è se sono io che mi cerco situazioni da studiare o è proprio l'Esistenza o chi per essa che ha deciso che mi devo fare una particolare esperienza?

E perchè poi?

Cercasi urgentemente storia normale , (che poi darò il mio contributo a non farla diventare banale).




 
 
 

Port Bruilleè

Post n°448 pubblicato il 25 Settembre 2016 da hieronimusb

Inopinatamente, nonostante la giornata calda, mi è venuta una sorta di raffreddore.

Potrebbe essere allergia a qualcosa; che so, al lunedì, al lavoro, non saprei, però è da un bel po' che starnutisco e mi soffio il naso.

Quando è così tornano utili i rimedi della nonna, anzichè acido acetilsalicilico in varie forme , è meglio fare ricorso a quei bei rimedi della cultura popolare che si basano su un principio fondamentale: Qualunque cosa tu abbia, per guarire devi dormire e sudare.

Dal raffreddore alla polmonite, dall'influenza alla tosse pare che se dormi e sudi tutto passa.

Nel caso del raffreddore la nonna consiglia latte e cognac, che è buonissimo e funziona davvero, il mio problema stasera è che non avevo il latte.

Allora sono passato alla seconda opzione : Il vin bruilleè, (lo so che di solito si scrive vin brulè, ma da piemontese lo scrivo correttamente alla francese, insomma, non siamo mica confinanti per nulla).

Soltanto che a casa mia il vino stranamente evapora, acquisto delle bottiglie quando vado in giro, poi non si sa come, le ritrovo vuote nel secchio della differenziata per il vetro.

A questo punto, farmi un cognac e basta mi sembrava più una scusa per bere qualcosa che un vero e proprio rimedio, ma in quel momento mi sono ricordato di avere ancora una bottiglia di Porto
Ogni viaggio che faccio in Portogallo, ritorno con la macchina piena di bottiglie di Vini locali, branco, tinto, verde , aguaardente, ma soprattutto Porto , da quello da poco a quello da meditazione, alcuni li regalo, altri li tengo per me.

Così stasera ho aperto una delle ultime bottiglie di Porto che ancora conservavo e l'ho usato per fare un vin Bruilleè da sballo.

La ricetta è semplice. vino, chiodi di garofano, cannella, una buccia d'arancia o di limone.

Porto ad ebollizione il tutto e lascio bollire per qualche minuto.
C'è chi incendia i vapori di alcool, l'effetto è pirotecnico se non prende fuoco la cucina, ma alla fine il prodotto rimane difficile da digerire, meglio invece lasciare che stia in ebollizione per qualche minuto e poi filtrarlo e versarlo nelle tazze.

E' venuto un Port Bruilleè da sballo, nessun bisogno di aggiungere zucchero ovviamente, ma gusto ed aroma eccezionali.

Adesso devo aspettare che faccia effetto, ma se tanto mi dà tanto, stando nel lettuccio, sotto la copertuccia , la dormita la faccio senz'altro, per il sudare si vedrà.

Poi, se domani avrò ancora il raffreddore me ne farò una ragione


 

 
 
 

Eros

Post n°447 pubblicato il 24 Settembre 2016 da hieronimusb

Chi è Eros?
O meglio, è o era?

E' qualcosa che ancora oggi smuove le acque della nostra esistenza e le rende turbinose e profonde,  oppure è ormai morto schiacciato dalle nuove forme di pornografia, dalla banalizzazione del nudo e del sesso?

Sentiamo ancora dentro di noi il richiamo della carne che parla dell'odore della terra, l'erba umida sotto i piedi, il vento sulla pelle ed un senso antico e profondo di fondersi col corpo dell'altro come se ci unissimo all'universo intero? oppure ci nutriamo di momenti costruiti, pianificati, tra lenzuola che sostituiscono con la loro delicatezza il tocco della pelle?
Tra prestazioni che devono essere tecnicamente perfette, ma  mancano di trasporto?

Per gli antchi che già avevano capito tutto della vita, Eros era uno spirito della natura, libero, anarchico, imprevedibile dotato di un potere immenso di fronte al quale gli dei e la morte erano impotenti, era la forza che generava la vita, non aveva rappresentazioni se non una pietra grezza.

Ma in una società che si basa su regole per esistere non era pensabile lasciare questa forza libera ed allora gli si è dato forma, ed ecco il giovane bellissimo che fa innamorare di se Psiche.

Eros e Psiche, Amore ed intelligenza, con il divieto per quest'ultima di guardare in viso il suo amante ed effettivamente come si può guardare l'amore con gli occhi della ragione? La forza di Eros si accompagna da sempre alla follia ed è proprio questa che temiamo, illudendosi di poterle sfuggire per non farsi trascinare lontano.

Ma se Follia rimane fuori dalla porta , Eros rimane con lei ed è questa l'impressione che ho oggi, mentre vedo nudi ovunque che ricordano solamente che quella è la base di tutti, ma che non sanno indicare la strada per andare oltre.

Oggi sento parlare di bellezza e sensualità seguendo canoni estetici fasulli, vedo gente che si prende e che si lascia, senza essere riusciti ad entrare in sintonia  vedo persone mettere in mostra il loro corpo senza sapere cosa offrire.
Siamo staccati dalla terra, siamo isolati dalle emozioni, abbiamo paura di lasciarci coinvolgere e di fatto portiamo avanti una non-vita senza forza, seguendo ideali che non innalzano lo spirito.

Ma  Eros è ancora lì, lui ha pazienza, non sente il tempo che gli scorre addosso perchè esisteva da prima del tempo, è nato con lui ed esisterà ancora quando l'ultimo granello di sabbia attraverserò la clessidra e tutto si fermerà.
E' colpa della chiesa? E' colpa della morale? o è solo colpa nostra che abbiamo dimenticato l'innocenza del bambino, che abbiamo dimenticato la purezza di un corpo nudo?

Nudo, ossia semplice, è questa la traduzione vera , nessun peccato, nessuna colpa, nessuna paura, semplice come quando si nasce, innocenti come quando si nasce ed è questo il significato di Eros, incontrarsi senza colpa, senza inganno, abbandonandosi nella corrente di forza che Eros ha generato e che è diversa per ogni coppia di amanti.

Alex

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: hieronimusb
Data di creazione: 10/12/2008
 

UANDEO (E SE) MORIRÒ

Quando , (e se), un giorno morirò
non voglio un prete che mi parli di un dio in cui non credo
o di paradisi che non mi interessano,
di inferni che non ho meritato
e se un purgatoriò ci deve essere
non sarà diverso dal mondo in cui ho vissuto

quando , (e se), un giorno morirò,
non voglio tombe costruite come casa
nè che si estirpino  fiori
se il senso della vita deve essere
nel tornare da dove son venuto
sarà l'utero della terra la mia ultima casa

Quando, (e se) morirò
sarà perchè ho vissuto
in un lungo istante senza tempo
raccolto come seme che diventa albero e poi frutto
come il fiume che corre e corre per tornare al mare
senza pensare neppure un momento
che questa vita possa finire

Se e quando morirò,
sarà perchè ho cercato nell'ultimo viaggio
la chiave segreta del tutto

 Alex

 
 

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