Creato da Tammare il 22/01/2008

Versi da mare

Su un oceano di scampanellii repentina galleggia un'altra mattina

 

 

Colpi

Post n°5 pubblicato il 04 Febbraio 2008 da Tammare
 
Tag: Luzi

La potatura d'alberi rintocca
colpo su colpo di pennato. Il freddo
fa rilucere i tagli ancora vivi.

Tempo che l'uomo in là con gli anni dice:
sono com'ero in compagnia del fuoco
che avviva e rode la sostanza, veglio

su quel che brucia e quel ch'è fatto cenere,
tengo fede ai pensieri d'una volta.
Pure non è gran cosa, è men che poco.

Anni, ancora, che quanto viene offerto
sotto la specie del dolore
tarda a farsi vita vera.

Per anni e anni
la vita segue la vita
con la fedeltà che ha l'ombra.

mentre scorre il fiume,
mentre il filo d'erba trema
tra pala e pala della falciatrice

e l'uomo appena uscito dalla prova
integro o privato del suo bene
solleva il capo fino al nuovo colpo.


(COLPI da "Dal fondo delle campagne" Mario Luzi)

Dal fondo della campagna, un suono operoso scandisce il tempo ovattato d'un violento attaccamento alla terra, che tarda a conciliarsi con senso d'una vita, forse neanche provata, né, chissà, provocata. S'interpone, tra colpo e colpo, un pensiero denso quanto un anno, anni, rintoccano e scorrono esistenze intere non più vaste d'un bosco fatto cenere, non più luminose, nel fuoco che si estingue, d'un ultimo tremito d'ombra. Che pure non è poco.

(Commento di  Valerio Nardoni su
La ferita nell'essere Mario Luzi)

 
 
 

La notte lava la mente

Post n°4 pubblicato il 04 Febbraio 2008 da Tammare
 
Tag: Luzi



La notte lava la mente.

Poco dopo si è qui come sai bene,
fila d'anime lungo la cornice,
chi pronto al balzo, chi quasi in catene.

Qualcuno sulla pagnia del mare
traccia un segno di vita, figge un punto.
Raramente qualche gabbiano appare.


(LA NOTTE LAVA LA MENTE  da "Onore del vero" Mario Luzi)

 
 
 

Dopo la malattia

Post n°3 pubblicato il 22 Gennaio 2008 da Tammare
 
Tag: Luzi

Le scende per le braccia
ai fianchi, si diffonde
in tutte le membra quella fresca
e festosa mattutinità -
Lei avanza contro il sole,
                                      s'immerge
in quella tempra,
                          abbrivida,
ancora duro intoppo,
le sembra,
al dilagare della luce
                                finchè, ecco
le entra il mondo
nei sensi, nella conoscenza.
E' lei che traversa quella nube
o è quella nuvola cangiante -
la vita - che la invade
e tutta la percorre?
                              chi è l'ombra
                              chi è che lo decide?
Oh niente, niente, lo sai bene, le disingue,
se non la nostra allarmata insufficienza.

*

Ti prego, non tornino.
                            Ore
di carcere in cui ero
in compagnia di me
che m'ero inviso
per nero disamore
e tu non eri e non venivi
in visita o a dimora
come immagine o come memoria
o forma di preghiera -
ore cieche, ore nere
in cui era penuria
d'aria, più ancora di colore
e non c'era nè ardore nè pittura...
Più tardi, quando da evaso
di quella prigionia
mi riversai, mi espansi
in molte simiglianze, in molte
fraternità, forse mi avevi
invaso, ma io non lo sapevo
e non potevo, altri
ero, non io, quel ricongiunto
con la fulgida agonia
del mondo e delle sfere.
Nè tu eri la stessa
della tua mancanza,
nessuno era più niente, luce,
luce regina solamente.
Così era, così sia per sempre.

(DOPO LA MALATTIA da "Viaggio terrestre e celeste di Simone Martini" / Mario Luzi)




Dopo una cieca cattività fuori dall'amore, il delirio di risalita. Quando è invece la luce a scendere e a colmare di colori le nostre insufficienze, che pur di estremizzarsi - per paura - si svuotano anche del loro poco, imprigionandosi in agoniche memorie solitarie. Nè la luce è il duttile contrario della sua mancanza, ma destino collettivo, ben al di là delle attuali somiglianze di apparenze arbiitrarie...

(Commento di  Valerio Nardoni su La ferita nell'essere Mario Luzi)

 
 
 

Rose in fiamme

Post n°2 pubblicato il 22 Gennaio 2008 da Tammare
 





Su un oceano

di scampanellii

repentina

galleggia un'altra mattina






(ROSE IN FIAMME - Vallone il 17 agosto 1917 -  / NAUFRAGI  / Giuseppe Ungaretti)

 
 
 

Alleanza

Post n°1 pubblicato il 22 Gennaio 2008 da Tammare
 

Fra il cuore e l'occhio è stretta un'alleanza,

e infatti ora si scambiano favori: quando l'occhio

avidamente desidera uno sguardo, o il cuore innamorato

soffoca nei sospiri, l'occhio si sazia allora con il tuo ritratto

e invita anche il mio cuore al banchetto dipinto,

mentre talvolta accade che sia l'occhio

l'ospite del mio cuore, a condividere

i suoi pensieri d'amore; e così per amore o per immagine

pur essendo lontano mi stai sempre accanto.

Non puoi andare oltre i miei pensieri, essendo

io sempre insieme a loro, e loro insieme a te.

Oppure, se essi dormono, il ritratto

che mi è rimasto negli occhi risveglia il mio cuore

alla felicità del cuore e dello sguardo.




(dai "Sonetti" di William Shakespeare)

Betwixt mine eye and heart a league is took,

And each doth good turns now unto the other:
When that mine eye is famish'd for a look,
Or heart in love with sighs himself doth smother,
With my love's picture then my eye doth feast,
And to the painted banquet bids my heart;
Another time mine eye is my heart's guest,
And in his thoughts of love doth share a part:
So, either by thy picture or my love,
Thy self away, art present still with me;
For thou not farther than my thoughts canst move,
And I am still with them, and they with thee;
Or, if they sleep, thy picture in my sight
Awakes my heart, to heart's and eye's delight.
("Sonnets" William Shakespeare)

 
 
 
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