Creato da i0eroilNumero199 il 01/05/2014

PUNTO SUL VIVO...

parole pericolose come il bacio della Taranta...

 

 

Incontro sconcertante..

Post n°33 pubblicato il 23 Giugno 2014 da i0eroilNumero199

 

Ho rivisto un compagno di scuola che non vedevo da più di un quarto di secolo.

Lui è immutato, intatto, più fresco che mai, come se lo avessero conservato in un freezer, sembra quasi aver regredito verso il tempo della nostra adolescenza in comune.Dove si è confinato, che cosa ha combinato per sottrarsi all'azione erosiva degli anni, per scampare alle intemperie e alle rughe ? E come ha vissuto se ha vissuto. Un fantasma . Sicuramente ha imbrogliato, non ha adempiuto ai suoi doveri di vivo, non è stato alle regole del gioco della vita. Non mi accorgo di nessun segno di cedimento sul suo volto, nessuno di quei segni che certificano che uno è un essere reale, un individuo e non un'apparizione. Non ho saputo cosa dirgli, ho provato imbarazzo, anche paura.Tanto mi spaventa chi sfugge al tempo o soltanto lo elude..perchè sono vite raccontate in un libro con le pagine in bianco...mi attraggono di più i solchi nel viso, i coloriti cangianti..l'adipe e la cellulite che osservo nelle donne non mi fanno ribrezzo, perchè sono capitoli  che parlano del proprio vissuto, e anche se nessuno osa raccontartelo...se sai leggere lo puoi intuire..

 

 
 
 

Illusione, delusione. disillusione...

Post n°32 pubblicato il 15 Giugno 2014 da i0eroilNumero199

 

Prendiamo atto che nella realtà noi ci scontriamo sempre con delle delusioni, ma sarebbe bene che le delusioni ci portassero alla presa di coscienza della disillusione, cioè della capacità di uscire dal mondo illusorio, in maniera di avere la consapevolezza che continueremo a vivere disilludendoci, fino all'inesorabile incontro con nostra sorella morte. Non ce ne rendiamo conto ma noi viviamo in una dimensione illusoria, abbiamo costruito una sovrastruttura metafisica giocosa, ludica, che è fatta di illusioni. Illudici è la vera essenza, , perchè c'è poco da essere ludici quando sei consapevole che tutto finirà prima o poi, ma sarebbe meglio vivere consapevoli che di volta in volta noi dovremo scontrarci con una realtà destinata a deluderci ed avendo la consapevolezza che prima o poi avremo delle delusioni, noi soffriremmo di meno.

Quando ci si innamora si pensa che tutto debba essere eterno, come il mondo illusorio che ci siamo costruiti intorno, pensiamo che le vicende esistenziali del nostro “miserabile io “ debbano essere eterne. Come disse un filosofo che non ricordo : le vicende umane assomigliano ad una storia narrata da un idiota, si ripetono all'infinito.

Non è romantico ? Ma no. Mangiare del cibo buono non è questione di romanticismo o realismo, dovremmo avere però la consapevolezza che se continuiamo a mangiare lo stesso piatto per tanto tempo, quel cibo che per noi era unico,appagante ed insostituibile, dopo ci verrà a noia, questo si sa e  può essere applicato anche ai rapporti interpersonali .. meglio digiunare a volte..

 
 
 

Consigliare a ragion veduta...

Post n°31 pubblicato il 14 Giugno 2014 da i0eroilNumero199

 


Un giorno una donna andò da Gandhi e gli chiese di dire al figlio, un ragazzo in sovrappeso, di smettere di mangiare dolci.

“Signora” rispose Gandhi, “torni fra tre settimane”.

Sebbene sorpresa dalla richiesta, tre settimane dopo la donna tornò con il figlio.

Gandhi guardò il ragazzo e gli disse: “Smetti di mangiare dolci “.

Quando il ragazzo se ne andò nell'altra stanza , la madre chiese a Gandhi come mai non avesse detto semplicemente la stessa cosa tre settimane prima.

Gandhi con la sua proverbiale calma e fermezza rispose: “ TRE SETTIMANE FA MANGIAVO DOLCI ANCHE IO “.

 
 
 

Obesità..

Post n°30 pubblicato il 07 Giugno 2014 da i0eroilNumero199

 

L'obesità è una corazza e il significato di corazza è quello di protezione.

Proteggersi da un ambiente esterno e coprire una parte debole.

Si tratta di individui costretti a sopportare le debolezze delle persone che hanno attorno , accollandosi anche tutte le responsabilità che non le appartengono e che non vorrebbero fossero le loro. E nel cibo sfogano questa irrequietezza, anche perchè il processo nutritizio incarna in queste persone una specie di gratificazione e di sedazione. Ed infatti calmano con l'introduzione di cibo in misura eccessiva, , tutta una serie di impulsi aggressivi che altrimenti si rivolgerebbero all'esterno, cioè verso gli altri. Ma coscienti che una ribellione le rendano meno importanti e meno considerate, allora introiettano questi impulsi verso l'esterno, digerendoli, assimilandoli con il cibo e aumentando di conseguenza il volume della loro sopportabilità, fino ad ingrandire lo stesso volume corporeo, rendendolo imponente, voluminoso, importante all'esterno, in contrapposizione ad uno stato d'animo interno nel quale vi saranno sensazioni miste ad impotenza e mancanza di autostima.

La sensazione di sottovalutazione è nei confronti di una figura complementare . E cioè la donna verso l'uomo o viceversa. Significa avere vicino una persona che scarica le proprie responsabilità, le proprie capacità decisionali sul soggetto obeso e soprattutto non gratificandolo del ruolo che volente o nolente ha dovuto o deve sostenere per poter andare avanti nella vita.

Gratificandosi di pensieri, responsabilità odiate, non desiderate, che deve portare avanti con tutto il peso che queste comportano e per sostenere questo peso ecco che l'individuo inconsciamente sviluppa la capacità di ingrossarsi, di rinforzarsi fisicamente per poter fa re meno fatica e sopportare meglio i peso di pensieri che lo hanno penetrato con forza e con violenza. E per nascondere il peso morale in contrapposizione saranno persone sempre allegre, serene, rubiconde, gioiose. Ma il tutto condito da un velo di rabbia che con il sorriso cercano di non ricordare e di non fare vedere..

 
 
 

Un bel pianto e via..

Post n°29 pubblicato il 04 Giugno 2014 da i0eroilNumero199



Spesso le persone hanno più paura della loro tristezza che di ogni altra emozione.

Il fatto è che alcuni non riescono a piangere e molti non riescono a farlo profondamente.

Si pensa in genere che un “bel pianto” possa farci sentire meglio. Il bel pianto è profondo e abbastanza continuo da sciogliere una parte significativa della tensione derivante da qualche disagio emotivo. La produzione di lacrime è anche un meccanismo di scarica della tensione per gli occhi e in una certa misura per il corpo, dato che il sentimento della tristezza lo ammorbidisce.Gli occhi si ghiacciano per la paura, sono contratti per il dolore, si offuscano per la tristezza.

Il fluire delle lacrime è un processo di scioglimento e di addolcimento, come lo sciogliersi del ghiaccio in primavera. Gli occhi che non piangono diventano duri, fragili e asciutti, cosa che può danneggiare la funzione visiva. Piangere con le lacrime è un'azione prettamente umana. Nessun altro animale lo fa.

Ciò riflette la capacità dell'uomo di vedere la tristezza, il dolore o il disagio di un'altra persona o creatura. Questa è la ragione per cui molte persone piangono quando vedono un film triste. Molto raramente un film triste ci fa singhiozzare. Singhiozzando infatti esprimiamo una tristezza ed una sofferenza profondamente nostre. Le donne piangono, o meglio singhiozzano, con più facilità degli uomini. Ciò è un effetto culturale in quanto gli uomini, sia adulti che bambini , sono indotti a vergognarsi se piangono. Ma la facilità con cui una donna piange è legata alla sua struttura corporea che in genere, è più flessibile di quella degli uomini. Di solito gli uomini sono più rigidi nel corpo, non cedono facilmente. La flessibilità potrebbe essere uno dei fattori della maggiore longevità femminile, l'uomo capace di piangere, “ammorbidendosi” potrebbe vivere più a lungo.

Piangere protegge il cuore ? E' l'unico modo per sciogliere il dolore di un cuore spezzato, di un amore perduto. La vita è un processo fluido che si blocca completamente con la morte e parzialmente negli stati di rigidità che sono stati di tensione. Piangere significa scongelare. Se i singhiozzi convulsi del pianto sono come lo scioglimento dei ghiacci nel disgelo primaverile, le lacrime sono il flusso che ne consegue..

 
 
 

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