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Citazioni nei Blog Amici: 28
 
 

 

non sempre si vince.....

Post n°251 pubblicato il 30 Novembre 2011 da jsmael_2009
Foto di jsmael_2009

Nella vita, tu non sei vincente solo perché sei stato tu ad alzare quel trofeo e tu invece non sei perdente solo perché non sei stato tu ad alzarlo. Invece lo sarete, rispettivamente, nel momento in cui la tua vittoria sia così umile da riconoscere la dignità e gli sforzi di chi non ce l'ha fatta, e se la tua sconfitta ti porta a credere che non sarai più capace di vincere un'altra volta.

 
 
 

io mi amo....e tu?

Post n°250 pubblicato il 22 Novembre 2011 da jsmael_2009
Foto di jsmael_2009

Ci sono momenti in cui ciò che vedi davanti ai tuoi occhi è il nero, il buio, il male, il negativo… uno dopo l’altro gli insuccessi, le delusioni, le perdite, i colpi inferti da parole o atteggiamenti si sono susseguiti nella tua vita, molte volte sei caduto a terra ma ti sei subito rialzato, altre volte attendevi una mano che ti aiutasse a farlo ma quella mano non è venuta in soccorso, altre volte ancora hai pensato di rimanerci a terra perchè forse stando così in basso avresti visto le cose e le persone da un altro punto di vista. Ci sono momenti in cui ti sfrecciano come fotogrammi impazziti ricordi di attimi che pensavi  aver cancellato e che senza preavviso tornano a galla, facendo affogare te nel dolore e nella sofferenza che ti hanno provocato certe parole, certe persone, certi comportamenti.  Ti sforzi di essere forte, di non dare peso al passato e di guadare al futuro, alle tue soddisfazioni, alle piccole sorprese che nonostante tutto la vita ti ha regalato , alle gioie e ai sorrisi che ti hanno riempito i giorni  e le notti, ai momenti in cui hai provato quella sensazione di felicità e di grandezza quando hai visto un tuo sogno realizzarsi. Ti sforzi di pensare che a maggior ragione non bisogna vedere tutto nero, che a volte hai solo un paio di occhiali scuri che nascondono la luce del sole che splende sempre in alto nel cielo. Ti sforzi di non sentirti solo ma di sentirti  amato e compreso, aiutato e supportato dalle persone che credono in te, e invece giorno per giorno cominci a capire che l’unica persona che può amarti davvero è solo te stesso, l’unica persona di cui puoi fidarti davvero è te stesso, l’unica persona a cui dovresti dare retta è te stesso, anche se fai degli errori, anche se cadi ma poi trovi il coraggio di rialzarti, anche se il mondo intorno a te ti osserva scettico e mette i puntini sulle “i” di tutto ciò che fai. Ci sono momenti in cui l’unica cosa che forse può aiutarti a stare meglio è piangere… piangere a dirotto, piangere come un bambino, a singhiozzi, senza pensare, senza ricordare. Spegnere il cervello, chiudere la memoria a chiave per un po’ e piangere… lasciare che quelle lacrime salate e amare al tempo stesso bagnino il tuo viso, i tuoi abiti, il tuo cuore. Piangere a volte è l’unico aiuto che possiamo avere da noi

 
 
 

Qui il petrolio non c'č......

Post n°249 pubblicato il 15 Novembre 2011 da jsmael_2009
Foto di jsmael_2009

Non solo Afghanistan, Iraq e Palestina, ma anche Sierra Leone, Liberia, Somalia... L’inasprirsi di decennali conflitti, lo scoppio di nuove tensioni, i colpi di stato, i saccheggi di sedicenti ribelli sembrano aver portato il continente africano a una sorta di "saturazione di migrazioni interne".
In Africa i campi di accoglienza allestiti dall’Onu sono insufficienti ad accogliere i flussi interminabili di persone e a fronteggiare le emergenze che, spesso, si sovrappongono a situazioni già critiche.
La nuova meta per molti di questi disperati, in fuga dalle guerre - compiute spesso non con bombe "intelligenti" ma a colpi di machete o kalashnikov - è l’Europa. Porta d’accesso al presunto paradiso del lavoro e del benessere, l’Italia.
La conferma arriva dai dati raccolti da Medici senza frontiere in base alle dichiarazioni dei migranti sbarcati a Lampedusa dal 9 al 19 giugno. Dopo palestinesi (403 persone) ed iracheni (287), i flussi migratori si muovono da Liberia (223), Eritrea (160), Sudan (141), Ghana (92), Somalia (77), Costa d’Avorio (56), Nigeria (42), Marocco (43), Sierra Leone (30), Algeria (27), Congo e Tunisia (5), Etiopia e Togo (4) e poi Gambia, Benin, Burkina Faso, Ciad, Camerun e Libia. Paesi spesso dilaniati da guerre e guerriglie, con regioni in preda a totale anarchia.
Le "guerre dimenticate", quelle africane in particolare, dunque, cominciano a presentare all’occidente un primo conto da pagare: quello dell’accoglienza di centinaia, migliaia di profughi. Un prezzo che Italia e Unione europea non sembrano pronte - o disposte - a pagare.
«Siamo di fronte a una vera tragedia umana, per la quale esprimiamo cordoglio». Così Laura Boldrini, portavoce dell’Alto commissariato per i rifugiati dell’Onu (Acnur) in Italia, in un’intervista pubblicata il 24 giugno dal Manifesto. «Negli ultimi tempi abbiamo di fronte un vero bollettino di guerra: e molto probabilmente noi vediamo solo la punta dell'iceberg. Mi chiedo quanta gente giace in fondo al Mediterraneo, senza averne notizia. Quindi queste sciagure dovrebbero muovere tutti a prendere questa situazione con estrema serietà: non si possono spendere risorse e energie esclusivamente in misure di contrasto, si tratta di una scelta miope. Le misure di contrasto sono legittime, ma non possono essere l'unica risposta. Bisogna risalire alle cause, porsi la domanda: perché questa gente scappa? Perché le madri decidono di imbarcarsi, mettendo a repentaglio la vita dei propri figli?»
Se da un lato i dati sulle richieste d’asilo politico presentate in Italia dal 2000 ad oggi non segnalano una crescita del flusso di aspiranti rifugiati verso l’Italia, dall’altro vecchi e nuovi conflitti fanno dell’Africa un continente la cui instabilità potrebbe causare negli anni a venire nuove, drammatiche migrazioni verso l’occidente. Sempre che l’occidente stesso non si muova fin d’ora per "sanare in loco" le cause di queste disperate migrazioni: guerre e povertà.
Liberia: dopo la sanguinosa guerra civile degli anni Novanta, è oggi colpita da una grave crisi politica, istituzionale e umanitaria. Gli scontri tra ribelli e forze governative hanno raggiunto nelle scorse settimane la capitale Monrovia. Il presidente Charles Taylor, accusato di crimini di guerra dalla Corte penale della Sierra Leone per aver sostenuto per anni la guerriglia del Ruf fornendo armi in cambio di diamanti, è colpito da un mandato di cattura internazionale. Bloccati in Svizzera i conti correnti suoi e dei suoi più fedeli collaboratori.
Eritrea: un paese già provato da una trentennale guerra d’indipendenza con l’Etiopia, colpito in questi anni da ricorrenti carestie: il 70% della popolazione sarebbe oggi a rischio fame. La nuova guerra con Addis Abeba (1998-2000) per la demarcazione dei confini, ha causato decine di migliaia di morti e centinaia di migliaia di profughi.
Sudan: per vent'anni l'aviazione governativa ha bombardato i villaggi, colpendo anche case, scuole, edifici pubblici, mercati e chiese. Le uccisioni di civili sono state pressoché quotidiane. Oggi è in corso l’ennesimo negoziato tra ribelli dello Spla e governo, apertosi alla fine del 2002 a Machakos (in Kenya). Oltre due milioni i morti di questa guerra, spesso a causa di carestie ed epidemie, mentre altri quattro milioni e mezzo di persone sono sfollati interni o rifugiati nei campi profughi dei paesi vicini.
Somalia: un paese ancora in mano ai "signori della guerra" che, spartitosi il territorio, gestiscono impunemente traffici vari. Il primo governo nazionale di transizione, nominato nel 2000, ha un autorità limitata, di fatto, ad alcune zone della capitale Mogadiscio.
Costa d’Avorio: un paese piegato dal colpo di stato del 19 settembre 2002 che ha bloccato una delle economie più floride del continente e spezzato in due il territorio. Oggi cerca un difficile cammino di riconciliazione, mentre la presenza – militare e diplomatica - della Francia si fa sentire.
Nigeria: dopo una storia di guerre civili, colpi di stato e leader autoritari e corrotti, il governo democratico del presidente Obasanjo, da poco rieletto, sta tentando tra imponenti difficoltà di gestire il problema violenza e la ripresa economica. I paradossi di una "guerra tra poveri" ancora insanguinano molte città del paese più popoloso d’Africa, importante produttore petrolifero.
Sierra Leone: il paese più povero del mondo è ricco però di diamanti, tra le cause di una guerra civile decennale durata fino al 2001. Almeno 50mila i morti, centinaia di migliaia i profughi, molti sopravvissuti che stentano a immaginare un futuro nel loro paese.
Repubblica democratica del Congo: migliaia le persone in fuga, in particolare dalla regione nord orientale dell’Ituri - ricca di minerali preziosi - dove si susseguono i massacri nonostante l’intervento delle forze di pace dell’Onu e dell’Ue.
Tra le altre "guerre dimenticate" con cui l’Europa unita dovrà presto fare i conti, quella in Uganda - dove la guerra dei ribelli dell’Lra sta trasformandosi in un lento genocidio delle popolazioni nilotiche che vivono nei distretti del nord. Su una popolazione di un milione e 400 mila abitanti d’etnia acioli e lango, circa 850mila sono sfollati e vivono all’addiaccio in condizioni umanitarie disperate per la mancanza di cibo e medicinali. E ancora in Burundi, dove sono quasi 50mila, solo nelle ultime settimane, i civili in fuga dai combattimenti in corso tra la ribellione e le forze governative…


 
 
 

...Lupo...

Post n°248 pubblicato il 10 Novembre 2011 da jsmael_2009
Foto di jsmael_2009

Un cacciatore di lupi, arrivato nella foresta sentì improvvisamente un grido e subito dopo un pianto disperato. Il pianto proveniva da un buco profondo almeno 10 metri: un lupo era caduto dentro…

Il cacciatore, impietosito, invece di uccidere il lupo, ( proprio lui che si vantava di essere un grande cacciatore di lupi ) lo aiutò ad uscire dal buco, rischiando anch’egli  di cadere dentro e gli salvò la vita. Il lupo fuori pericolo disse al cacciatore: “sono 5 giorni che non mangio, ho molta fame adesso e quindi mangio te!”. I due iniziarono a litigare a gran voce e si prepararono alla lotta per la vita.

Attirato dalle grida arrivò sul posto una vecchia lepre che, vedendo quello che sucedeva, chiese una spiegazione. Il cacciatore gli spiegò quello che era successo e cioè che lui aveva salvato la vita al lupo e che quest’ ultimo, come riconoscenza, in cambio se lo voleva mangare in un boccone!

La lepre non credette assolutamente alla storia che aveva appena sentito poichè disse: “lui un cacciatore di lupi che salva la vita a un lupo! non ci credo nemmeno se lo vedo con i miei occhi!”

Quindi il lupo, molto stupido, rientrò di nuovo nel buco e aspettò che il cacciatore ancora una volta lo tirasse fuori. Ma il cacciatore lo lasciò lì perché non si fidava più e il lupo rimase nel buco giorni e giorni fino a che morì.

Morale: quando una persona ti fa del bene, devi ringraziare. Sappi guardare oltre i tuoi bisogni, nel momento in cui c’è bisogno di salvare una vita.

 

 
 
 

č colpa nostra! Rimediamo!

Post n°247 pubblicato il 02 Novembre 2011 da jsmael_2009
Foto di jsmael_2009

Sono tanti i progetti di solidarietà che stanno nascendo negli ultimi giorni per aiutare le popolazioni colpite dalla terribile alluvione di martedì 25 ottobre nelle province della Spezia e Massa Carrara.
Centinaia di volontari stanno lavorando per ripulire le zone alluvionate dal fango e dai detriti, ma sui luoghi del disastro c'è bisogno di tutto: sono necessari generi di prima necessità, viveri, medicinali da banco, vestiti.

Qui di seguito alcune iniziative per dare un aiuto alle popolazioni colpite.

A Castelnuovo Magra è attiva una raccolta di generi alimentari dalle ore 10.00 alle ore 18.00 presso il circolo Pd di Molicciara (via della Resistenza 47, info 333 8313799).
A Monterosso e Vernazza mancano acqua, latte e pane e molte abitazioni sono sprovviste di luce e servono anche pile elettriche e torce. Per dare un aiuto è attivo il numero di telefono della Prefettura della Spezia 0187 7481.

Anche a Genova sono stati allestiti numerosi centri di raccolta: i visitatori di Tuttantico e Libridine alla Fiera (da sabato 29 ottobre a martedì 1 novembre), troveranno nell'atrio del Padiglione C un punto per la raccolta fondi. La mostra mercato di antiquariato e libri, a ingresso gratuito, è aperta dalle 10.00 alle 19.00.
Sempre nel capoluogo ligure, un centro di raccolta di generi alimentari è stato istituito anche al Mercato Orientale di via XX Settembre, al piano superiore. Gli aiuti saranno inviati dagli operatori del Mercato direttamente ai Comuni colpiti di Zignago e Brugnato. L'orario di apertura è dalle 7.30 alle 13.00 e dalle 15.30 alle 19.30.
Si è mossa anche la Comunità di Sant'Egidio, dov'è attivo il centro di raccolta alla chiesa dell'Annunziata, in piazza della Nunziata, dalle ore 07.30 alle 19.00.

In prima linea anche il mondo del calcio. Martedì primo novembre, in occasione della partita Sampdoria-Crotone gli Ultras Tito Cucchiaroni organizzeranno una raccolta di viveri allestendo sei punti su tutti i lati dello stadio Ferraris a Marassi, a partire dalle ore 12.30. Il ricavato sarà consegnato direttamente al polo della Protezione Civile di Santo Stefano Magra.
Domenica 6 si mobilitano anche i tifosi rossoblù: in occasione di Genoa-Inter (ore 12.30), oltre alla raccolta allo stadio, è stato aperto un conto corrente bancario presso la Banca Popolare di Lodi, agenzia n.2467 Genova 18 via Della Libertà 36 R con le seguenti coordinate: n.conto corrente 433 codice Iban IT97A0516401418000000000433

Il Presidente di Carispezia, Andrea Corradino, e il Presidente della Fondazione Carispezia, Matteo Melley, hanno annunciato una serie di interventi congiunti volti a sostenere la ripresa nelle aree alluvionate delle Province della Spezia e di Massa Carrara. È stato attivato il conto corrente Emergenza alluvione presso tutte le filiali Carispezia, salvo proroghe, fino a sabato 31 dicembre 2011. I clienti di qualsiasi istituto di credito possono versare una somma.
Il codice Iban è il seguente: IT28N0603010701000046860177.

Solidarietà anche da Banca Intesa San Paolo con l'iniziativa Un aiuto subito. Alluvione Levante ligure e Lunigiana. Le coordinate sono:
Codice Iban: IT 800 30 69 050 61 100 00 0000 567, presso Banca Intesa Sanpaolo, filiale di Roma, viale Lina Cavalieri 236. È attivo anche il numero verde 800 840840.

La Federclubs ha promosso una sottoscrizione, intitolata Solidarietà per le 5 Terre dell'agenzia Unicredit di via Tortosa di Genova. Codice Iban: IT82K02008014370001, causale: Solidarietà per le 5 Terre.

Il Secolo XIX si è attivato per una raccolta fondi con l'obiettivo di coprire le prime spese: per aderire è sufficiente fare un versamento al conto corrente intestato a Società Edizioni e Pubblicazioni (S.e.p) Spa: Iban: IT11 Y061 7501 4000 0000 3452 080.Causale: alluvione Spezia. Codice  BIC CRGEITGG040 . CIN Y. CAB 01400.

Il Tg5 e Mediafriends hanno avviato una raccolta fondi a favore della popolazione, mettendo a disposizione un numero di conto corrente. Ecco le coordinate:
Codice Iban: IT03S0306909400000000006262 Intestazione: Mediafriends Causale: Liguria.

 
 
 

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