Creato da tonny88 il 14/07/2005

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Post N° 679

Post n°679 pubblicato il 03 Dicembre 2008 da tonny88

ci sono momenti che non riesco a capire. ci sono coppie di forze ed equilibri precari. ci sono dei vinvoli.

chiudo un libro. ne apro un altro. per sognare e poi dormire.

c'è sconforto e depressione. la vedo. la sento. ci sono dubbi.

il silenzio alla mattina. un caffè. una macchia di cioccolato sul naso portata dietro per metà giornata, e nessuno ti avverte.

c'è difficoltà. stanchezza. c'è delirio, una risata. un senso di ottimismo che si scontra con la dura realtà.

l'acqua sale alla gola.

una spalla indolenzita. fiatone. ci sono sforzi per andare avanti.

c'è una canzone in testa. meraviglioso.

c'è la paura di andare avanti e non riuscire.

c'è uno spicchio di luna. un cielo che cambia.

ci sono parole che non hanno fine. c'è una cosa, chiamata vita. c'è il lavoro, c'è l'impegno. c'è la forza. la pazienza.

un cancello che si chiude. una finestra che presto verrà chiusa. una porta chiusa che tra poco verrà aperta. una mente in bilico, avvolta dalle mani, dai pensieri. poggiata su un cuscino.

c'è il natale che arriva. c'è la parola regalo sulla bocca di tutti.

c'è una risata al posto di un pianto. c'è la gioia e la felicità, mi hanno detto, un giornò sarà anche per me. e potrò piangere dalle troppe risate.

c'è un nuovo giorno. un nuovo atto di quest'opera. che sia commedia o tragedia. ho perso i biglietti che mi avevano regalato.

un filo che cade. il meccanismo si spezza. ci sono ferite. ci sono dolori.

c'è il vuoto, il buio.

ci sono io. io ci sono. forse.

c'è una domanda. cento domande. infinite domande.

c'è la notte, ora.

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Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 04/12/08 alle 14:37 via WEB

caro Andrea, ti scrivo ciò che dice un'amica poetessa che ho ritrovato in questo giorni sulla rete del faccia da libro ;-) Oh, Lei è diventata famosa ora, partecipa ai convegni del folle nirvanico Zanzotto.

Senti... "Per essere poeti bisogna avere un eccezionale costrutto psichico, in primo luogo saper portare un immenso carico di dolore con assoluta levità – così, come se non fosse, mentre si scambiano informazioni sul parco-giochi che abbiamo in comune."
 
 
tonny88
tonny88 il 04/12/08 alle 20:14 via WEB
marco, non è che poi me la spieghi? sono troppo stanco per capire...
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 06/12/08 alle 17:59 via WEB
Ma il quoziente di dolore di un individuo non è già abbastanza terribile senza amplificazioni romanzesche, senza dare alle cose un'intensità che nella vita è effimera e certe volte addirittura invisibile? Quest'amplificazione uscendo e sviluppandosi in modo incerto dal nulla, è il non vissuto, la supposizione, impressa per esteso sulla carta, che però rischia di trasformarsi in vita reale, il cui significato potrebbe arrivare a contare di più di quella che in realtà dovrebbe essere vissuta.
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 12/12/08 alle 13:16 via WEB
Oh. Giorgio Caproni. "devo partire, andare via. ma quando sarò partito davvero, a me che invece me ne resto qua, chi più mi fara' compagnia?"
 
Oxumare81
Oxumare81 il 09/12/08 alle 09:21 via WEB
Buona giornata e buon inizio settimana!
 
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NESSUNO

Sono nel buio un’ombra,
sono nel nulla un’orma,
sono il vuoto,
sono un malato.
Sono la foglia che cade,
Il deserto e il mare,
sono l’errore,
sono odio e amore.
Sono la tela bianca,
il libro strappato,
sono il vetro rotto,
un panno consumato.
Sono l’attesa, la speranza.

L’indecisione e la tristezza.
Sono l’infinito senza arrivo.
sono morto e vivo.
Sono un fantasma,
lo spirito errante,
sono l’animale estinto,
l’escluso, sono il vinto,
sono un uomo solo,
io sono nessuno.

 

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