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Il problema delle discariche di armi chimiche in Italia
Post n°3 pubblicato il 08 Aprile 2011 da ischia.velenidistato
Tag: bonifica armi chimiche, coordinamento nazionale, di feo, discariche armi chimiche, ischia, italia, lago di vico, melegnano, molfetta, pesaro, rizzoli, veleni di stato IL PROBLEMA DELLE DISCARICHE DI ARMI CHIMICHE IN ITALIA
Durante la guerra a questa sterminata riserva di ordigni mortali, solo in minima parte usata nelle spedizioni coloniali di Libia ed Etiopia, si aggiunse una scorta mostruosa di bombe chimiche trasferita in Italia dagli Alleati. Alla fine del conflitto queste armi sono state nascoste e dimenticate, senza bonificare i siti dove si producevano o le discariche dove sono state sepolte. Una quantità colossale di ordigni è stata gettata in mare dagli americani davanti alle coste di Ischia e a quelle di Molfetta, e dai tedeschi davanti a quella di Pesaro, mentre l’esercito italiano ha continuato a custodire e sperimentare i gas letali nei boschi del Lago di Vico e persino nel centro di Roma, a pochi passi dall’Università “La Sapienza”. Queste armi sono state progettate per resistere nei decenni e mantengono ancora oggi i loro poteri velenosi: soprattutto l’arsenico, che si è disperso nei suoli, come dimostrano le analisi condotte dalle forze armate nella zona del Lago di Vico o gli esami degli organismi sanitari a Melegnano (Milano). Questo accade perché solo una minuscola parte delle strutture militari attive nel dopoguerra è stata parzialmente bonificata: la gran parte degli ordigni è stata nascosta in mare e in terra dal segreto. Questa realtà è stata svelata nel volume-inchiesta “Veleni di stato” del giornalista Gianluca Di Feo, pubblicato da Rizzoli nel 2009, che si basa su documenti britannici, americani e tedeschi inediti, desecretati per un breve periodo o definitivamente, e dà voce a denunce inascoltate e testimonianze dirette.
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