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Creato da emideni_1975 il 24/11/2011

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« follie d'amore... »

A spasso con un cacciatore

Post n°63 pubblicato il 10 Settembre 2012 da emideni_1975

Il gallo canta ed io apro lentamente gli occhi, sono le sei e fuori è ancora buio.

Mi preparo velocemente, infilandomi le mie belle scarpette nuove da montagna,

dei pantaloni militari, una camicia di jeans, un filo di trucco, capelli legati e via!

Un pallido sole ci accompagna mentre raggiungiamo il posto designato per iniziare

l'addestramento dei cani. In auto non sto zitta un attimo ma lui mi ignora, concentrato

sulla guida e probabilmente un pò spaventato all'idea di portare 'una di città' in un

bosco.

Scendo dall'auto tutta orgogliosa della mia mise, ma mi ricredo quasi subito quando

mi accorgo che il mio accompagnatore mi guarda con disapprovazione i piedi,

l'abbigliamento e per ultimo ( ma non in ordine di importanza!) il mio bel viso truccato.

Scuote la testa scoraggiato, e si appresta a liberare i cani.

Io sicura delle mie belle scarpette, gli sorrido con aria di superiorità e mi appresto a

seguirlo lungo un sentiero di terra battuta.

Io sono tutta contenta, il sole scalda la terra ancora umida di rugiada, mentre

baldanzosa cammino dietro di lui pensando dentro di me: 'tutto qui? E' facilissimo!!!'

Ben presto però la bella strada battuta viene sostituita da un terreno incolto con

arbusti di ogni genere, diventa difficoltoso camminare ed inizio a lamentarmi ma lui mi

ignora e continua a camminare sicuro di se, con un andatura bella ed elegante, come i

suoi due meravigliosi cani.

Un fiume mi sbarra la strada, lui che mi aspetta sull'altra sponda mentre i cani sono

già spariti all'orizzonte. Mi guarda con curiosità mentre io coraggiosamente inizio a

camminare sulle pietre, scivola qui, scivola la e con i piedi zuppi d'acqua raggiungo

l'altra sponda. Il suo commento? " Visto, te l'avevo detto che quelle scarpette non

servivano a nulla!"

Aveva ragione naturalmente, ma ero lo stesso indispettita. Con rinnovata energia

inizio a trotterellare vicino a lui, per dimostrargli che reggo la camminata e pure i

piedi bagnati, lui ride prendendomi in giro. Il mio cacciatore mi parla delle piante che ci

circondano, mi insegna a distinguere il canto degli uccelli, esaltando ad ogni passo  la

bellezza della natura ed io lo ascolto incantata.

La mattinata prosegue tra sentieri sempre più ostici, almeno per me, perchè lui

sembra volare su quei terreni stretti e scivolosi, mentre io arranco dietro di lui,

aggrappandomi ad ogni arbusto disponibile per non scivolare, lungo uno stretto

passaggio, che ci porta in mezzo ad un boschetto. 

I cani intanto fanno il loro lavoro, correndo a perdifiato per il bosco. E meraviglioso

vederli muoversi con agilità ed eleganza mentre sfrecciano veloci tra alberi di ogni

genere. Il mio accompagnatore, insieme ai due animali, si muove all'unisono con la

natura, che li avvolge con complicità, scruto di sottecchi il suo sguardo che, rapito,

osserva l'ambiente con amore e con rispetto.

Finalmente dopo ore 3 ore di cammino, lui decide che la giornata si può concludere e

ci dirigiamo verso l'auto attraverso  un sentiero diverso da quello percorso all'andata.

Ripasso il fiume, questa volta con maggiore agilità e lui mi guarda compiaciuto.

A contrario di quanto pensassi le mie gambe tengono bene, anzi ad ogni passo me le

sento sempre più leggere e forti. I cani si avvicinano di tanto in tanto per farmi

coraggio e  beccarsi una veloce carezza.

La macchina è ormai vicina, ma ci accorgiamo che il sentiero non ha sbocchi, l'unico

passaggio è rappresentato da un argine di fiume alto un metro e più sul quale

dovrei arrampicarmi per uscire dal letto del fiume.

Lui neanche a dirlo, attraversa veloce il fiume e si arrampica agilmente, mentre io

guardo terrorizzata quel muro di terra che mi aspetta minaccioso.

Attraverso il fiume, questa volta meno baldanzosa di prima, mentre quelle maledette

scarpe mi tradiscono ancora, facendomi scivolare in mezzo all'acqua.

Lui mi rimprovera da lassù ed io lo vedo sempre più lontano ed irraggiungibile.

Con uno sforzo, aiutata da lui che mi tende un bastone mi dò una bella spinta e mi

tiro su... Incredibile ci sono riuscita!!

Arriviamo all'auto e lui premuroso mi libera delle scarpe e dei calzini zuppi d'acqua, mi

asciuga i piedi e mi porge un paio di ciabatte pulite.

Io lo guardo con riconoscenza e lui mi sorride con amore. In auto mentre ripenso alla

mia vavventura mi scopro a pensare che è stata bella, divertente e molto salutare.

Rido con lui delle mie disavventure, ma inaspettatamente mi dice che è contento di

me, che prometto bene... Che soddisfazione!

La passeggiata in montagna con il mio bel cacciatore si è conclusa e mi rendo conto

che, nonostante le mie disavventure, un pò mi dispiace...

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