E Gesù fu marinaio finché camminò sull’acqua, e restò per molto tempo a guardare solitario dalla sua torre di legno, e poi quando fu sicuro che soltanto gli annegati potessero vederlo, disse: “Siate marinai finché il mare vi libererà”. E lui stesso fu spezzato, ancora prima che il cielo si aprisse abbandonato, quasi umano, Egli sprofondò in fondo al vostro giudizio come una pietra. (Suzanne - Leonard Cohen)
Douglas MacArthur affermava che i vecchi soldati non muoiono mai, svaniscono lentamente; anche gli artisti non muoiono mai, credo sia proprio così, ma in maniera differente per questi ultimi, per quelli così fondamentali da ispirare a loro volta altre personalità formidabili. Il trapasso di una figura come quella di Leonard Cohen porta ancora più luce invece di farla diminuire: è stato lui a farmi capire che ogni cosa ha una crepa attraverso la quale la luce è in grado di penetrare e portare visibilità e comprensione. Ho imparato ad amare questo poeta dalla profondità umana abissale, l’ho scoperto risalendo una cerchia di autori di tutte le latitudini per i quali Cohen è stato la base del pilastro, l’origine della loro avventura espressiva. Lascia questo giro di valzer indelebile la sua malinconia che assomiglia tanto alla mia e che conduce danzando al limite estremo dell'Amore. Ah come si disseta ancora l'anima di quella luce, di quella voce, che porta conforto e calore proprio quando il buio vorrebbe invadere il punto più nascosto del cuore. C’era un posto pronto per lui tra i Serafini e questa sera mi sembra di sentirlo cantare più forte, potente, come un raggio di sole che spacca le nuvole Hallelujah
INNO Cantavan gli uccelli al levar del dì Ricomincia daccapo li sentii dire Non indugiare su quel che è stato o che ancora non è. Saranno le guerre combattute ancora La sacra colomba verrà catturata ancora comprata e venduta e comprata ancora la colomba mai libera non è.
Suonate le campane che possono ancora suonare Dimenticate la vostra offerta perfetta c’è una crepa in ogni cosa È così che entra la luce.
Chiedemmo dei segni i segni furono inviati: il natale tradito il matrimonio esaurito la vedovanza di ogni governo – segni che ognuno può vedere.
Non posso più correre Con quel branco senza legge mentre gli assassini negli alti lochi recitano le loro preghiere ad alta voce. Ma hanno chiamato a sé una nube tempestosa E avranno mie notizie.
Suonate le campane che possono ancora suonare Dimenticate la vostra offerta perfetta c’è una crepa in ogni cosa È così che entra la luce.
Potete sommare le parti Ma non avrete il tutto Potete attaccare la marcia Non c’è il tamburo Ogni cuore, ogni cuore verrà all’amore ma come un fuggiasco.
Suonate le campane che possono ancora suonare Dimenticate la vostra offerta perfetta c’è una crepa in ogni cosa È così che entra la luce.
Suonate le campane che possono ancora suonare Dimenticate la vostra offerta perfetta c’è una crepa in ogni cosa È così che entra la luce. (Leonard Cohen)
Parola magica e mistica questo Halleluja che in ebraico significa dare lode al Signore. È sottinteso un sentimento di gioia profonda, tanto che nella liturgia quaresimale la Chiesa omette di pronunciarla. Io al contrario, e volutamente così l’ho usata, credo invece che per ogni anima transitata oltre la materialità oscura della carne si apra quella crepa di Luce che Cohen ha descritto magistralmente, regalandoci la gioia e la riconoscenza per averla incontrata. Riesco così ad intuire che al dolore di una perdita che in fondo è un sentimento egoistico, vada possibilmente accostata la letizia per avere conosciuto questo bagliore che ha illuminato i nostri pensieri e scaldato il nostro cuore ed il rumore del pianto vada trasformato nella vibrazione più bella di tutte: un canto di gioia.
Benvenuta :)
È appena un poco più su di dove possono arrivare i nostri occhi; anche se non lo vediamo possiamo comunque sentirlo.
Non so quale sia il merito che porta ad essere insigniti del Nobel, certamente molte più anime di quelle della Accademia di Svezia gli assegnano la benevolenza e la riconoscenza del suo immenso regalo al mondo: la sua arte adesso decora anche i nostri cuori. Molto importante io credo, sia il dovere di non celare questo tesoro ma di raccontarlo a quella parte del mondo che ancora non lo conosce. Ciao Norma :)
In questo momento in cui le mie parole non riescono ad uscire sul mio diario personale, e i miei pensieri non riescono a sistemarsi, mi piace trovare accoglienza, (e parole mie attraverso gli altri, in modo altro, che poi siamo sempre noi).
Ho conosciuto Cohen, tramite De Andrè, sebbene, ognuno di noi, è intriso di storia di questi cantautori, che passavano molto di più per radio(una volta) molto molto di più, prima che le radio "commerciali", entrassero prepotentemente nella nostra vita.
Siamo tutti noi, della nostra generazione e prima, e un pochino anche dopo ... COSTITUITI DI QUESTE ELEVAZIONI dell'anima e dello scrivere, tradotte in musica.
Hai scelto una delle mie canzoni preferite, - che io adoro, nella versione di De Andrè. Suzanne.
E anche Halleluja che io adoro nella versione di Jeff Bukley... perchè essere GRANDI, vuole dire, lanciare ponti verso gli altri, anche a livello musicale.
La voce di Cohen è insostituibile. C'è tutto il mondo, delle origini ai tempi, nostri..
c'è qualcosa che è impossibile descrivere,
E forse, come scrivi, LUI, ci ha insegnato che bisogna accettare le crepe (se ne è fatto porta-voce, con la sua voce appunto) per farla entrare la luce. In una sorta di perdono, universale.
SCUSA se ho scritto troppo, e male.
Cara Roberta, ti perdono a prescindere :)
Prima di condividere totalmente i tuoi pensieri su Cohen, idealmente ascoltando ancora assieme la sua voce e la sua poesia così irresistibili da trascinare altri sulla medesima splendida strada, vorrei accoglierti non come ospite ma come amica. Ho sperimentato molte volte anche io la possibilità di estrarre pensieri aggrovigliati nell’intimo grazie alle parole espresse da altre voci care, faccia a faccia o sulle pagine di un blog non ci sono differenze. Lo paragono a quei surfisti che per affrontare onde mostruose (spesso la nostra titubanza ad uscire dal guscio dei propri timori è un’onda titanica) si fanno lanciare per prendere velocità e trovare il coraggio di superare la sfida.
Ho scelto con consapevolezza lo sfondo nero di queste pagine, rappresenta l’oscurità densa della mia incapacità di comprendere; in questo modo ogni parola, commento, pensiero, che mi vengono regalati aggiungono luce chiara a questa tenebra. Senti quindi sincero il mio ringraziamento per il tuo regalo di Luce e per la forza che apprezzo moltissimo di aver saputo creare una crepa nel buio attraverso la quale è passata con intensità e calore :)
E' tutto perfetto, sopra e sotto. Una gioia ri-leggerti. La tua scelta è stata perfetta. Un equilibrio che non va spezzato. Non più. Un abbraccio, e grazie
Cara Amica preziosa,
niente di quello che io posso scrivere o anche solo pensare è perfetto, sono consapevole dei miei difetti altrimenti non eliminabili che offro nello scorrere del mio scritto come nel resto delle mie azioni. A dire il vero temo anche la perfezione, come ho già avuto modo di dirti, perché è compiuta e immodificabile, non lascia spazio alla evoluzione neppure quando si chiama errore o allo stesso modo libertà. Aiutami se puoi a migliorare i miei difetti più gravi e sii indulgente e misericordiosa con quelli che si possono accettare.
Nulla che sia umano è perfetto forse questa armonia appartiene solo al Divino, anche se il pensiero di Cohen, che è l’unico protagonista di questo post, sul finire della sua avventura terrena è cambiato di molto: mi riferisco alla sua opera magistrale o se preferisci al suo epitaffio You Want It Darker.
Quando dicevo che molta della malinconia di questa persona straordinaria riverbera allo stesso modo anche dentro di me, era anche in paragone a questo pensiero dubbioso ed incerto col quale si rivolge nel suo dialogo diretto con Dio, raccontato in tutto questo suo lavoro che è un testamento spirituale. Cohen usa una parola meravigliosa per rivolgersi in Alto: Hineni (Eccomi, sono pronto: in corpo, emozioni, e Spirito) la stessa usata nel Vecchio Testamento da coloro che hanno udito direttamente la voce divina. In questo dialogo però esterna tutti i dubbi umani, le incertezze, le critiche, per il patto di tutta una vita che sente tradito e incompiuto.
L’essere umano nasce dalla polvere della terra, contiene l’acqua ed il respiro di Dio, ma resta fatto di materia e questa non può mai essere priva di impurità, anzi sono proprio queste impurità a rendere tutto unico e caratteristico come in ogni persona. Forse anche per questo il dialogo con il Creatore è afflitto dalla stessa impossibilità a compiersi in modo impeccabile, senza fraintendimenti, come ogni dialogo umano.
Accettami dunque, come hai sempre fatto, differente dalle tue speranze; credo che questo sia l’Amore migliore che possa esistere tra le persone, anche in quel rapporto imprescindibile che chiamiamo Amicizia.
Shavua tov
Caro Amico Prezioso, a volte un pò fràMax, lo sai bene che ho smesso di aspettarmi dagli altri comportamenti che appartengono solo a pochi e che io reputo semplice educazione, ma questo non toglie il fatto che io continuo a osservare e a volte anche a soffrire per quanto questo mondo sia diventato ostile, diseducato e insensibile. Lo sai. Tu mi conosci bene. Ciao
Questo mondo è pieno di conflitti e pieno di cose che non possono essere riconciliate, ma ci sono momenti in cui siamo in grado di trascendere il sistema dualistico e riconciliare e abbracciare tutto il caos e questo è ciò che intendo per Hallelujah. Questo indipendentemente da ciò che è l'impossibilità offerta dalla situazione; c'è un momento in cui apri la bocca e spalanchi le braccia così da abbracciare la cosa allora è sufficiente dire Alleluia! Beato il Suo nome. E non puoi riconciliarti in altro modo se non in quella posizione di resa totale, di affermazione totale.
(Leonard Cohen)
Benvenuta :)
Non so quale sia il merito che porta ad essere insigniti del Nobel, certamente molte più anime di quelle della Accademia di Svezia gli assegnano la benevolenza e la riconoscenza del suo immenso regalo al mondo: la sua arte adesso decora anche i nostri cuori. Molto importante io credo, sia il dovere di non celare questo tesoro ma di raccontarlo a quella parte del mondo che ancora non lo conosce. Ciao Norma :)
Prima di condividere totalmente i tuoi pensieri su Cohen, idealmente ascoltando ancora assieme la sua voce e la sua poesia così irresistibili da trascinare altri sulla medesima splendida strada, vorrei accoglierti non come ospite ma come amica. Ho sperimentato molte volte anche io la possibilità di estrarre pensieri aggrovigliati nell’intimo grazie alle parole espresse da altre voci care, faccia a faccia o sulle pagine di un blog non ci sono differenze. Lo paragono a quei surfisti che per affrontare onde mostruose (spesso la nostra titubanza ad uscire dal guscio dei propri timori è un’onda titanica) si fanno lanciare per prendere velocità e trovare il coraggio di superare la sfida.
Ho scelto con consapevolezza lo sfondo nero di queste pagine, rappresenta l’oscurità densa della mia incapacità di comprendere; in questo modo ogni parola, commento, pensiero, che mi vengono regalati aggiungono luce chiara a questa tenebra. Senti quindi sincero il mio ringraziamento per il tuo regalo di Luce e per la forza che apprezzo moltissimo di aver saputo creare una crepa nel buio attraverso la quale è passata con intensità e calore :)
niente di quello che io posso scrivere o anche solo pensare è perfetto, sono consapevole dei miei difetti altrimenti non eliminabili che offro nello scorrere del mio scritto come nel resto delle mie azioni. A dire il vero temo anche la perfezione, come ho già avuto modo di dirti, perché è compiuta e immodificabile, non lascia spazio alla evoluzione neppure quando si chiama errore o allo stesso modo libertà. Aiutami se puoi a migliorare i miei difetti più gravi e sii indulgente e misericordiosa con quelli che si possono accettare.
Nulla che sia umano è perfetto forse questa armonia appartiene solo al Divino, anche se il pensiero di Cohen, che è l’unico protagonista di questo post, sul finire della sua avventura terrena è cambiato di molto: mi riferisco alla sua opera magistrale o se preferisci al suo epitaffio You Want It Darker.
Quando dicevo che molta della malinconia di questa persona straordinaria riverbera allo stesso modo anche dentro di me, era anche in paragone a questo pensiero dubbioso ed incerto col quale si rivolge nel suo dialogo diretto con Dio, raccontato in tutto questo suo lavoro che è un testamento spirituale. Cohen usa una parola meravigliosa per rivolgersi in Alto: Hineni (Eccomi, sono pronto: in corpo, emozioni, e Spirito) la stessa usata nel Vecchio Testamento da coloro che hanno udito direttamente la voce divina. In questo dialogo però esterna tutti i dubbi umani, le incertezze, le critiche, per il patto di tutta una vita che sente tradito e incompiuto.
L’essere umano nasce dalla polvere della terra, contiene l’acqua ed il respiro di Dio, ma resta fatto di materia e questa non può mai essere priva di impurità, anzi sono proprio queste impurità a rendere tutto unico e caratteristico come in ogni persona. Forse anche per questo il dialogo con il Creatore è afflitto dalla stessa impossibilità a compiersi in modo impeccabile, senza fraintendimenti, come ogni dialogo umano.
Accettami dunque, come hai sempre fatto, differente dalle tue speranze; credo che questo sia l’Amore migliore che possa esistere tra le persone, anche in quel rapporto imprescindibile che chiamiamo Amicizia.
Shavua tov
Ciao
(Leonard Cohen)