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Post n°540 pubblicato il 21 Settembre 2017 da Zero.elevato.a.Zero
Oἶον τὸ γλυχὺμαλον ἐρεύθεται ἄχρῳ ἐπ' ὔσδῳ Equinozio: questo avvenimento ha sempre rappresentato fin fai tempi più remoti il momento di perfetto equilibrio tra le forze di luce e tenebra. Per molti popoli, così anche per me, l'Equinozio d'Autunno diventa un vero e proprio capodanno: un passaggio, un tempo per la meditazione interiore, quando il velo tra ciò che la luce mostra e ciò che il buio nasconde, si assottiglia sin quasi a scomparire. Nella memoria di queste antiche popolazioni tra le terre celtiche e quelle britanne l'Equinozio autunnale veniva festeggiato col nome di Mabon: il giovane dio della vegetazione e dei raccolti. Indicato col nome di Maponus nelle iscrizioni romano-britanne, è il figlio di Modron, la Dea Madre: rapito tre notti dopo la sua nascita, venne imprigionato per lunghi anni fino alla sua liberazione per mano di Culhwch, cugino di Re Artù. Avendo soggiornato ad Annwn, Mabon rimase giovane per sempre.
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Splendido video, è già un uno splendido inizio. ;)
Come il mago ho pensato per lungo tempo che l'Ombra dovesse essere combattuta invece che indagata. Eppure il mare notturno, quello senza luna, me l'avevo spiegato bene, con onde che non si vedono ma possono essere percepite, fidando su sensi diversi dalla vista e soprattutto affinando l'intuito.
Adesso mi ricordi anche tu questo senso dell'equilibrio pefettamente equinoziale: te ne sono molto grato. Ti propongo di riascoltare questo brano che parla di ombre e di Luce, così come lo canta adesso l'Autore, temperato dal tempo trascorso. Custodirò come dono prezioso questo tuo invito ed augurio, intanto lo ricambio con una frase che da tempo non sento pronunciare anche se fa ancora luce nel mio cuore: Buen Camino :)
Buona domenica, zero:)
Il tuo commento mi ha fatto tornare alla memoria un vecchio racconto che parla di mare, o meglio, del ritorno dal mare. Dove quel sospiro, che il fiato trattiene per la durata di una avventura, si scioglie, e i passi tornano su sentieri normali, rassicuranti.
Così, anche se la pelle sente nuovamente quella sensazione fresca, il cuore si scalda e gli occhi si adagiano su una visione che sa di casa.
Auguri di un Autunno morbido come una coperta :)
in cima al ramo,alto su più alto,
fu scordato da chi doveva coglierlo,
anzi non è che proprio fu scordato:
nessuno fu capace di prenderlo
Questo brano, come la quasi totalità di quelli proposti da Branduardi è il frutto di una traduzione di sua moglie, Luisa Zappa, dal partrimonio di poesia e capacità creativa dell'umanità, in questo caso specifico della poetessa Saffo. Sopravvive quindi ai millenni questa visione del frutto che non potè essere preso perché troppo alto per la mano del seminatore, che orgoglioso rosseggia ancora, una volta passato il tempo del raccolto.
Questa visione credo contenga una esperienza umana preziosa e profonda, quella che ci porta spesso alla domanda su cosa o a chi siamo destinati, quando la visione del futuro attraverso un momento di incertezza e le forze si raccolgono per tentare presto un nuovo salto oltre il baratro dell'ignoto.
Un saluto dolce come una mela matura :)
bello l'accompagnamento musicale...come sempre :)
Ho attinto a piene mani dal repertorio di Branduardi, per fortuna è un artista prolifico e ancora ci sono brani che meritano di essere ascoltati, preparati :)
Un saluto colorato
Un saluto pieno di stelle :)