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Virus e Batteri

Post n°587 pubblicato il 12 Giugno 2020 da Zero.elevato.a.Zero
 

SARS COV 2

Tu mi chiedi di spiegarti la differenza tra batteri e virus, qualcuno di questi ultimi molto tristemente di moda in questo periodo; devo farlo con parole semplici e senza rifugio in termini dottorali: ci provo ma qualche parolona mi toccherà usarla.
Intanto vediamo le differenze che sono macroscopiche, prima di tutto perché i batteri, pur essendo invisibili ad occhio nudo, sono enormemente più grandi dei virus di circa mille volte. Per capire questo numero immagina la proporzione dello spessore della pelle sul dorso della mano rispetto a una persona di altezza media, facciamo 170 cm. Quindi uno alto 170 cm potrebbe rappresentare la dimensione di un batterio e lo spessore della pelle della sua mano (0,17 cm) un virus, il tutto con approssimazione spannometrica.
BatteriLa differenza sostanziale però è un’altra: i batteri sono esseri viventi, composti da una cellula completa anche se senza nucleo centrale, dotata di tutte quelle caratteristiche di gestione dell’energia e di riproduzione della cellula che ne fanno un essere vivente autonomo, a prescindere dall’esistenza di un individuo ospite (o serbatoio), il batterio è capace quindi di sopravvivere anche per i fatti suoi.
VirusIl Virus è viceversa una entità biologica che non è in grado di sopravvivere senza un organismo che lo ospita (più o meno malvolentieri) per questo si definisce parassita obbligato.
Ha un struttura molto più semplice di un ed è essenzialmente un involucro che contiene poche componenti genetiche contenute in DNA o in RNA (per il quale confido in un breve ripasso). Nel caso del coronavirus sono solo RNA, con unica elica quindi.
Esternamente al contenitore ci sono particolari recettori detti Spike che servono ad unirsi alle cellule bersaglio le quali possiedono recettori specifici, nel caso del COVID 19 sono quelli che hanno l’aspetto delle punte per le quali il contenitore sembra appunto una corona. Gli Spike sono quindi delle chiavi false capaci di unirsi alle porte di comunicazione della cellula obbiettivo. In questo modo il virus si fa riconoscere per chi non è, così da trasportare all’interno della cellula l’RNA, che si mischia a quelli normalmente presenti; ma questo contiene istruzioni nuove che alterano e sostituiscono quelle normali della cellula. Questa lavorando secondo i meccanismi consueti non si accorge di intraprendere operazioni diverse tra le quali iniziare a creare numerose copie del RNA virale e così anche le altre porzioni come il contenitore e gli spikes (ti ricordo che le dimensioni del virus sono millesimali rispetto alla cellula). L’ultima impostura del virus è quella di fingersi materiale di scarto della cellula e così si fa espellere da questa con tutte le copie prodotte che vanno ad infettare altre cellule del tipo della prima avendo gli stessi recettori. La velocità con quale avviene questa contaminazione è detta carica virale.
Complicato? Bhe prendi in mano una chiavetta USB e immaginala un virus. Non è un computer ma un involucro che contiene solo dati o istruzioni, sono gli equivalenti del DNA / RNA biologico. Ha uno spike fatto in modo da combaciare con uno specifico recettore e così una USB non entra in una porta HDMI. Una volta connesso attraverso la porta di comunicazione del PC sfrutta la capacità di copia di questo e l’energia che lo alimenta per duplicarsi all’infinito, poi si fa trasmettere dalle opportune porte di uscita che collegano il primo PC ad altri in rete, in questo modo si propaga (ecco perché i virus informatici hanno preso il nome da quelli biologici).
Essendo i batteri forme complete di vita sono più facilmente aggredibili, soprattutto dopo la scoperta degli antibiotici che ne hanno ridotto in maniera formidabile la pericolosità, abbiamo a disposizione una vasta gamma di farmaci su diversi livelli di intervento contro le cellule batteriche. I virus molto più piccoli ed elementari sono invece difficilmente trattabili con farmaci (esistono comunque alcuni antivirali), la risposta finora perseguita è quella di sviluppare una risposta immunitaria con la creazione di specifici vaccini. La contro risposta da parte dei virus è quella di mutarsi ed assumere forme nuove o variate, proprio come nel caso dell’ultimo Coronavirus che si dovrebbe chiamare più propriamente SARS-CoV-2.
Resta una domanda finale i microrganismi sono buoni o cattivi? A dire il vero è come chiedersi se sia buona o sia cattiva la vita, tutto dipende dalla prospettiva. La mia gatta (ai gatti per tradizione do nomi di malattie) si chiama Yersinia, il nome devo dire è azzeccatissimo perché è un’anima inquieta, porta la definizione  di un batterio che ha scatenato pestilenze terribili, eppure dentro di noi ci sono batteri indispensabili alla nostra vita, come la flora intestinale ed altri che aumentando l’acidità delle mucose rendono più difficile l’accesso degli anfratti aperti del nostro corpo ad altri microrganismi pericolosi. Coi virus siamo in generale meno simbiotici, eppure esistono studi accreditati sul fatto di produrne in laboratorio alcuni geneticamente modificati che entrando in cellule malate o con disfunzioni genetiche, portino un nuovo DNA sano capace di curarle. Ancora, utilizzando un poliovirus geneticamente modificato, i ricercatori hanno innescato un circolo virtuoso: distruggendo un nucleo iniziale di cellule tumorali, queste hanno liberato molecole riconosciute dal sistema immunitario, che a sua volta ha intensificato la distruzione delle cellule neoplastiche circostanti. Virus contro umori quindi.
Insomma quello che si conosce meglio si può usare a scopi benefici; non si deve perdere di vista la curiosità mischiata alla speranza per 
imparare di più il funzionamento di quella cosa complessa che chiamiamo vita.
Un augurio di buona salute e di molti pensieri felici.

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Commenti al Post:
several1
several1 il 12/06/20 alle 19:41 via WEB
Che post virulento! Bella conclusione sulla vita...buona o cattiva a seconda di dove ci si mette a guardarla...cerchiamo di guardarla bene :-)
 
 
Zero.elevato.a.Zero
Zero.elevato.a.Zero il 20/06/20 alle 10:01 via WEB
Un epitaffio di Spoon River che ho citato fin troppe volte, si conclude dicendo: "ci vuole vita per amare la vita". Credo sia doveroso imparare sempre meglio come funzionano i complicati misteri della vita. Anche quelle strutture semplicissime eppure efficaci che chiamiamo virus: sono la meraviglia dell'infinitamente piccolo. Se sono cattivi è soltanto perché non li conosciamo abbastanza. :)
 
ditantestelle
ditantestelle il 14/06/20 alle 22:35 via WEB
.. non posso che replicare come la Dani.. un post virulento :) nello specifico teso all'obiettivo di non farci cadere in quel fiorente mercato dei tanti, troppi creativi in rete che in quello studiare da virologi, li trovi in rete con tante di quelle fandonie inquinate che un minimo di attenzione ci vuole. Ho letto tutto, ben corredato anche dal link di Aldo e Giovanni e dove, il contenuto, riesce a dipanare con attenzione, alcune differenze. Caro Max.. devo dare atto, che il mondo tutto, è cambiato, che non si parla d'altro, che ti accorgi quanta acqua è passata sotto quei ponti in questi mesi. E non è finita. Auguriamoci che tra attenzioni e cure, possa passare indenne questa stagione, la prossima e quella dopo. Che queste Molecole di Lauzi, che non sentivo da una vita, possano farci un po' corredo di pensieri sereni.. di tanto in tanto :)
 
 
Zero.elevato.a.Zero
Zero.elevato.a.Zero il 20/06/20 alle 10:01 via WEB
Cara Amica, a me che piace l'etimo delle parole viene spontaneo pensare che abbiamo usato il nome di una sostanza velenosa per queste creature piccolissime. Fortunatamente la nostra generazione ha scampato l'esperienza della guerra, ma possiamo vantare di essere sopravvissuti ad una pestilenza. Queste prove impreviste della vita dovrebbero servire ad imparare che la quotidianità è un dono, niente affatto dovuto, e che molte cose che diamo per scontate come uscire di casa per vedere il mondo, incontrare gli amici, andare ad un concerto, sono cose preziose che rischiano di essere impossibili improvvisamente, sena preavviso alcuno. Abbiamo anche imparato, spero, il potere formidabile della solidarietà, dell'uguaglianza di fronte alla malattia, e del fatto che ciascuno nella sua parte piccola come un virus nel grande corpo della società può essere un eroe invisibile capace di pensare agli altri.
Speriamo di non dimenticare in fretta queste visioni preziose. :)
 
Roberta_dgl8
Roberta_dgl8 il 18/06/20 alle 22:18 via WEB
l'avevo già letto, appena pubblicato in silenzio. Mi era parso più facile! Cmq l'ho riletto volentieri: fa sempre bene :-) sto leggendo un libro bellissimo e c'è scritto che i virus ci sono da prima dell'uomo...ti riporto un passo sperando di farti cosa gradita: "I virus esistono da miliardi di anni, esistono da prima dell'arrivo degli uomini sulla terra ed esisteranno dopo che la specie umana si sarà estinta. Non è più possibile separare la salute degli uomini da quella degli animali e dell'ambiente : l'esperienza di questi anni, con l'emergere di continue zoonosi, ci ricorda che siamo ospiti e non padroni di questo pianeta e ci impone di cercare il giusto equilibrio tra le le esigenze della specie umana e delle altre specie animali e vegetali che viaggiano insieme in questa arca di Noè chiamata terra". Non è la teoria di un ecologista ma la sintesi lapidaria di chi fin dai primi giorni ha dovuto lottare contro l'epidemia il direttore scientifico dell'Ospedale Spallanzani di Roma. bellissimo brano, e forse il senso del post, oltre all'informazione scientifica e biologica :) è di speranza di Vita. :)
 
 
Zero.elevato.a.Zero
Zero.elevato.a.Zero il 20/06/20 alle 10:02 via WEB
Perfino nella Genesi, che racconta la storia del mondo con la semplicità di una cultura protostorica, gli esseri umani sono arrivati per ultimi a popolare la terra. È vero, la vita progredisce con organismi sempre più complessi e quindi quelli semplici come i virus prima, e batteri poi, si sono sviluppati tanto tempo prima che l'uomo si prospettasse come ospite ideale per diffondere la loro esistenza. Succede poi che la nostra specie sia una anomalia singolare nella storia della vita, un predatore primario con capacità riproduttive elevate comporta squilibri tali da avere cambiato perfino il clima. Anche in questa chiave di lettura penso sia indispensabile comprendere il meccanismo complesso della vita, intesa come quella di un intero pianeta, con le sue interazioni complesse dove niente è nessuno è davvero inutile, e dove la biodiversità che spesso calpestiamo, è il sintomo più positivo della sperimentazione naturale su come creature diverse possano coesistere e prosperare. :)
 
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