Segnalo con piacere una pellicola uscita recentemente sul circuito cinematografico internazionale, che penso sarà presto accolta con molto favore anche dai cultori di arti marziali italiani. Si tratta dell’opera Kuro Obi, Cintura Nera, pellicola del 2007 diretta dal regista Shunichi Nagasaki. La storia si svolge nel Giappone del 1932, nei primi anni dell’era Showa. Il saggio maestro Eikan, prima di morire, lascia ai suoi tre allievi il compito di scoprire chi sia il più degno di loro ad indossare la sua cintura nera, perseguendo gli ideali più alti del Karate-Do. Finalmente è possibile godere di una rappresentazione dove il Karate non si perde nella ricerca inutile della spettacolarità, ma si mostra nella sua essenza più concreta. Nella sua filosofia più pura. Per concretizzare al massimo il verismo in questa pellicola il cast è composto da maestri di assoluto livello, che hanno effettuato le riprese senza avvalersi di controfigure. Il ruolo principale di Giryu è sostenuto da Akihito Yagi, Istruttore quinto Dan presso l’International Meibukan Goju Ryu, sua spalla nel ruolo di Taikan è Tatsuya Naka, Istruttore sesto Dan del Japan Karate Association General Headquarters, infine il ruolo di Choei è interpretato da Yuji Suzuki, allievo secondo Dan del maestro Naka. La trama in apparenza semplice mette a nudo l’etica delle arti marziali, che sono una strada di miglioramento interiore e non uno strumento di violenza e di sopraffazione; resta lapidaria, e più volte rimarcata durante lo svolgersi della storia, la frase del maestro Eikan: "Karate ni sente nashi" il Karatè non nasce con l'attacco. Il finale naturalmente riserva il combattimento tra chi impersona la buona via e chi ha seguito quella cattiva, per scoprire che il messaggio più alto delle arti marziali resta quello della verità: ed forse il contenuto più profondo del film. Buona visione.
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