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Post n°91 pubblicato il 26 Ottobre 2008 da Zero.elevato.a.Zero
Ieri m'è toccato di nuovo condurre una lezione di Kendo, ed ho imparato, come sempre, più di quel poco che sono capace di dare. Il Kendo, come ogni pratica Zen allontana la mente dal ragionamento e si affida all'intuizione. Così nonostante i miei goffi tentativi di cercare un filo conduttore alla lezione, magari un argomento da approfondire, resta la poesia, davvero quella, di scoprire con emozione la semplicità del gesto che già possediamo, ma che deve uscire dalla scorza ruvida dell’abitudine. Alla fine, dopo la ricerca inutile di mille parole, basta proporre un esempio, con un sorriso che vuol dire condividere la stessa fatica di imparare, ed è una luna che sale da dietro al monte ad illuminare con la sua luce di colore metallico, con lo stesso bagliore della spada, la notte della paura del non capire. Ieri a lezione abbiamo fatto poesia, lo comprendo solo adesso. |
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riesce a vedere la poesia..
:)