Capita ogni tanto, in giro da queste parti, di sentirmi chiamare maestro. Invece ho da sempre, nella mia vita, sentito il bisogno di averne uno per crescere meglio. Una tradizione orientale vuole che sia l’allievo a scegliere il maestro, devo dire di essere stato sempre parecchio fortunato in questa adozione. Poi succede che spesso le strade ingarbugliate dell’esistenza allontanino quello che prima hanno avvicinato: è la vita. Queste righe sono dedicate al mio maestro, che vive un momento di forti cambiamenti, un dolore in famiglia e l’incertezza su dove lo porterà il lavoro. Forse lontano nello spazio, certamente non dai pensieri, il tempo non sarà capace di sciogliere il senso di amicizia e di profonda ammirazione che provo nei suoi confronti, per come affronta, ancora una volta, la necessità di cambiare e di adattarsi, di imporre la sua volontà senza calcolo, ma con sensibilità: in fondo si tratta proprio dell’arte che insegna. Ovunque ci portino le onde: Ciao Sensei!
Se qualcuno ti chiama maestro, e' sicuramente perche' anche lui ha fatto un ottimo lavoro...saprai, eventualmente, di nuovo, fare un'ottima scelta, hai fiuto per le persone migliori per te:))
Buon vento.
Monica.
Il vento è da sempre un amico, a modo suo anche un maestro silenzioso. I maestri fatti di parole sono barche di carta, quelli veri sono fatti di azioni decise e ostinate, sono soprattutto un dito che mostra una strada sulla quale anche loro sono già in cammino. Auguri perché tu possa avere sempre il maestro migliore per te, ciao puntina!
Con la determinazione che è una tua qualità, ama sempre le tue scelte e lasciale fiorire, senza farti cadere le braccia, correndo anche contro il vento.
*maestro*...una bellissima parola...immensa ma umile...capace di donare e di accogliere...e tu lo sei certamente...lo dimostra la tua umiltà e la tua capacità di donare e di ascoltare...anch'io ho sempre cercato un maestro ma la mia scelta è stata sempre infelice...forse così stava scritto...Giulia
Non per questo devi smettere di cercare, non per questo devi dubitare che alla prossima curva della vita, dove non vedi la strada, ci sia ad attenderti qualcuno capace di offrirti un fiore senza raccoglierlo, così che tu capisca di avere trovato quello che cerchi.
Belle parole come sempre. Ho sempre considerato i "maestri" coloro che ci indicano la strada, ma occorre anche avere dei buoi allievi per seguirne il cammino. Penso che lui possa essere contento di te. Buona settimana. RK
Io spero che il mio maestro sia contento di me, ma non me lo faccia mai capire, esortando le energie annodate dalla pigrizia, stimolando la mia voglia di imparare, confondendomi la testa con mille cose che alla fine servono per capirne una sola: quella che conta.