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Dentro di me

Post n°303 pubblicato il 10 Settembre 2010 da Zero.elevato.a.Zero
 

 

REM

È un po’ di giorni che la voglia di raccontarmi è tornata, ma è stato difficile farla diventare parola.
Ho viaggiato molto in questo mese, che ho sentito trascorrere tanto lentamente, ho fatto un lungo viaggio, percorrendo pochi chilometri nello spazio geografico, ma ho attraversato strade profonde e scoscese, più fuori, ma soprattutto più dentro di me.
Come per ogni viaggio vorrei lasciare un ricordo dentro a questo blog, una memoria da rileggere nel futuro. Per non dimenticare le emozioni migliori. Per non dimenticare anche le paure: quelle vinte e quelle rimandate che aspettano il momento migliore per essere sconfitte.
Durante gli esami universitari mi sono chiesto spesso il perché di studi tanto lontani dalla mia futura professione. Quando mi hanno consegnato il risultato della Risonanza Magnetica cerebrale, i campi magnetici, la frequenza di Larmor e le nutazioni sono tornate dal passato per diventare una realtà, un veicolo per viaggiare dentro la mia testa ed entrare in possesso della mappa di quello che vive sotto alla scatola cranica, ho capito una volta di più che tutto ha uno scopo nella vita e che ogni giorno è un giorno adatto per imparare cose nuove.
Nel periodo di inattività ho letto di più, un po’ di tutto, non ultimo Dam Millman: il guerriero di pace dal quale traggo il motto che lascio per chiudere questo post.
Non ho ancora le risposte che cercavo, ma intanto ho trovato un altro equilibrio e con la serenità che genera da questo, la voglia di essere qui e di raccontare la mia vita.
Il lavoro è ripreso, con la necessaria pazienza del mio maestro anche la pratica del Kendo, ho cercato di annodare i tanti fili della mia giornata per riprodurre la stessa trama del tessuto di prima, per fortuna è impossibile e così vesto cose nuove, anche perché per effetto della dieta mi cadono i pantaloni di prima e ce ne vogliono di più adatti.
La musica non mi ha mai abbandonato, nel rileggere le mie pagine, cosa che non si dovrebbe fare secondo i saggi, ma a me serve a prendere la rincorsa, mi accorgo di proporre in modo esclusivo gli autori italiani, forse per il timore che un testo in un’altra lingua sia meno comprensibile. Così ecco un gruppo di primo livello che piace tanto, anzi tantissimo anche a me, e un testo che rileggo a modo mio, un dialogo allo specchio tra me e me, per spezzare il silenzio in attesa delle vostre parole, che sono il cinguettio di questo piccolo giardino.

Le persone più difficili da amare sono quelle che ne hanno più bisogno.
(Dan Millman)

Pensa spesso questo di me :)

 

Droga Miracolosa (U2)

Voglio viaggiare dentro la tua testa
passare il giorno là...
per ascoltare le cose che non hai detto
e vedere cosa puoi vedere

voglio ascoltarti quando telefoni
riesci a sentire proprio tutto?
voglio vedere i tuoi pensieri prendere forma
e camminarci sopra

la libertà ha una profumo, come la cima
della testolina di un neonato

le canzoni sono nei tuoi occhi
le vedo quando sorridi
ne ho avuto abbastanza, ma
non mi sto arrendendo ad una droga miracolosa

non c'è un limite alla scienza e al cuore umano
non c'è fallimento qui, tesoro,
c'è solo quando vai via

sono tuo e tu sei mia
l'amore non ha il senso dello spazio
e il tempo... scompare
l'amore e la logica ci mantengono chiari
la ragione è dalla tua parte, amore...

le canzoni sono nei tuoi occhi
le vedo quando sorridi
ne ho avuto abbastanza degli amori romantici
mi arrenderei, si, mi arrenderei per un miracolo,
una droga miracolosa, una droga miracolosa

Dio ho bisogno del tuo aiuto stanotte
sotto il rumore e il fracasso
sento una voce che sta sussurrando
nella scienza e nella medicina
"ero uno straniero che tu hai fatto entrare"

Le canzoni sono nei tuoi occhi
le vedo quando sorridi
ne ho avuto abbastanza degli amori romantici
mi arrenderei, si, mi arrenderei per un miracolo,
una droga miracolosa, una droga miracolosa

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Commenti al Post:
pa_mi
pa_mi il 10/09/10 alle 13:23 via WEB
Mi sei mancato amico mio.. ti voglio bene.
 
 
Zero.elevato.a.Zero
Zero.elevato.a.Zero il 13/09/10 alle 10:13 via WEB
Tu lo sai, è un bene che ricambio di cuore :) ciao Pamina
 
pennydog
pennydog il 10/09/10 alle 16:04 via WEB
Le persone più difficili da amare sono quelle che, una volta che ci entreranno, resteranno per sempre nel nostro cuore.
Non un amore, ma un grande affetto è quello che mi lega a te ;O)
 
 
Zero.elevato.a.Zero
Zero.elevato.a.Zero il 13/09/10 alle 10:14 via WEB
Ci suoni fuochi che divampano con fiamme colorate visibili e spettacolari, io penso che l’amore sia così, l’amicizia che è una forma d’amore è un fuoco più soffuso ma più persistente, è quello che anche quando scende notte continua a scaldare il nostro focolare, grazie di queste parole sincere :)
 
Nues.s
Nues.s il 10/09/10 alle 19:43 via WEB
E' bella questa canzone. Non la conoscevo. E' significatico poi quello che esprime, soprattutto.
Sai, Max...continuo ad imparare moltissimo da quando decisi tempo fa di imbattermi in questa avventura virtuale tutta nuova per me. Ho imparato la comprensione, l'attenzione per i dettagli, e gli esempi (anche in negativo) che mi si mostravano davanti.
Paradossalmente la realta' di tutti i giorni, vien come schermata, è come se ci fosse sempre una patina che rende non sempre facile capire. Qui, no. Qui, seppur 'celati', c'è molto. E mi rendo conto di quanto sia importante raccontarsi, narrarsi e ascoltarsi per chi, come te ad esempio, riesce a metter giu' due righe, avvolgendo quel personale nastro che si ha dentro, lasciando che lo stesso si avvolga, ora qui....in questo tuo giardino di gemme preziose dove sai accoglierci, tutti, come graditi ospiti e amici.
E quello che ti è accaduto, ha mostrato a chi ti segue come me, il tuo 'mondo segreto' fatto poesia persino in un dramma come quel che hai passato. Un tuo rifugio dove poterci tornare, rileggendoti, trovando dolcezza di quel eri - e sei - seppellendo l'angoscia, dimenticando il buio di questo tempo, tanto da esserne stato soffocato.

Ti auguro la Bellezza degli istanti, nella piena luce del tuo sguardo.
S.
 
 
Zero.elevato.a.Zero
Zero.elevato.a.Zero il 13/09/10 alle 10:16 via WEB
È una riflessione profonda la tua, piena di cose ricche da cogliere: mi fa ricordare quando, capitato in una scuola sperimentale, ho visto insegnare l’arte del teatro. Con sorpresa ho capito che vivendo spesso in un mondo di maschere, decidere di possederne una pubblica e dichiarata consente, al contrario della sua funzione primitiva, di scoprirsi con sincerità. Così l’attore di cuore mette dietro alla propria maschera di scena tutto il vero di se stesso. Un blog non credo sia molto diverso da questo palcoscenico, una maschera che chiamiamo nick protegge nel grado desiderato la nostra identità e ci permette di essere la nostra essenza più vera, quasi sempre anche quella migliore, senza l’imbarazzo e senza il timore di essere fraintesi o di provare pudore. Ecco perché credo che le amicizie che nascono qui, lontane da un contatto fisico e per questo necessariamente più pure, possano godere di una sincerità bellissima. Io raramente racconto e mi racconto così nella cerchia di amici che frequentano la mia casa e la mia giornata. Sto imparando ancora, e tu vedi con quanta fatica, a superare il freddo dei momenti difficili, trasformando pensieri veloci come il lampo, in parole lente che possono essere riascoltate, più volte accarezzate; sto apprezzando anche il dono del calore di questa vicinanza che è del tutto virtuale, ossia piena di virtù. Grazie della luce che porti alla penombra di questo mio momento e della tua essenza genuina, fatta di emozioni nitide.
 
socionica
socionica il 11/09/10 alle 20:15 via WEB
Sai Max, per la gentilezza con cui mi segui, quanto io sia d'accordo sulla frase che conclude il tuo scritto...ti sembrerà forse banale ma la droga miracolosa spesso ce la fornisce chi ci ama veramente, anch'io ho attraversato un lungo e buio periodo di una malattia "importante"..e la mia vittoria la devo soprattutto a chi mi è stato vicino in quei momenti difficilissimo....
Mi auguro che il tuo "cammino" nella malattia sia arrivato al termine, se così non fosse spero che la nostra vicinanza affettuosa ti renda più lieve il procedere
Con affetto***
 
 
Zero.elevato.a.Zero
Zero.elevato.a.Zero il 13/09/10 alle 10:17 via WEB
Ciao Chiara, io non credo che le mie parole siano gentilezza, così come le sento diventano comunicazione con un gesto spontaneo, non ho merito in questo è un’espressione naturale. Parlando ad una esperta mi sento un po’ in soggezione, nonostante la mia propensione al senso della chimica, alla preferenza per un’arte medica che segue i meccanismi di causa ed effetto della scienza classica, capisco che siamo creature più complesse e non solo macchine biologiche. Siamo anche artefici della nostra salute in misura più profonda di quello che può derivare dalla assunzione di un farmaco, capaci di attivare meccanismi di auto difesa in grado di guarire quando la chimica e la sapienza limitata non possono prometterlo. Una medicina formidabile, una droga miracolosa, è quella che tu descrivi molto bene, il calore delle persone vicine, dei parenti più stretti ed ancora degli amici, non è molto diverso da un braccio che sostiene quando si inciampa o quando le gambe sono deboli, per aiutarti a superare l’ostacolo, fino a che la deambulazione non torna ad essere autonoma. Ti sono grato di questo braccio che si tende in aiuto :).
 
   
socionica
socionica il 13/09/10 alle 19:00 via WEB
Sempre pronto ^_^
Buona serata Max
 
gitana100
gitana100 il 12/09/10 alle 10:26 via WEB
ECCOMI DI NUOVO.... Ti lascio un saluto e ti auguro una bellissima domenica. Lilla
 
 
Zero.elevato.a.Zero
Zero.elevato.a.Zero il 13/09/10 alle 10:18 via WEB
Io spero che la tua settimana sia serena e leggera come le prime foglie che partono dai rami.
 
mpt2003
mpt2003 il 12/09/10 alle 17:33 via WEB
quando vengo qui, ho sempre l'impressione di essere accolta e ascoltata come qualcosa di prezioso e l'ambiente è di una familiarità accogliente indescrivibile.....è genuino e vero, pur conoscendoci solo attraverso le parole....è proprio vero a volte attraverso le parole si riesce a far parlare la propria anima e tu lo sai fare benissimo. ciao max. mp
 
 
Zero.elevato.a.Zero
Zero.elevato.a.Zero il 13/09/10 alle 10:19 via WEB
Quando sono in imbarazzo mi nascondo dietro paragoni terreni, lo faccio subito dopo questi complimenti immeritati: io credo che i pensieri siano come il vapore che Papin ha cercato di imbrigliare nella sua pentola, si agitano dentro il contenitore dell’anima e cercano uno sfogo naturale fino a che la pressione è sufficiente per farli uscire e diventare goccioline d’acqua, se poi trovano anche la luce giusta diventano perfino colori. Dici una verità che sento molto anche mia e che volentieri condivido: sento ogni pensiero umano prezioso e imperdibile, soprattutto quelli più distanti dai miei e più difficili da comprendere ed accettare; da quando l’esperienza mi ha insegnato ad apprezzare il dono della vita che ho accanto, il senso di un’armonia che possiamo con volontà ricostruire e riportare al suo disegno primitivo, ho capito che il paradiso non va cercato lontano, ma è molto più semplicemente da vivere adesso, con le sue indispensabili difficoltà.
 
Ninotzcka
Ninotzcka il 13/09/10 alle 21:58 via WEB
Ciao Max**************
 
 
Zero.elevato.a.Zero
Zero.elevato.a.Zero il 20/09/10 alle 10:30 via WEB
Nina :) ciao a te e grazie di essere passata tra i miei pensieri.
 
blue.chips
blue.chips il 14/09/10 alle 14:35 via WEB
La distanza fra noi, nel suo continuo esercizio di lontananza, spesso diventa una insperata vicinanza. Anche se i pensieri si avvicendano e si accatastano disordinatamente, essi attendono ad ogni angolo, come una folata di vento che sai esserci dal rumore intorno.
C'è sempre una bava di schiuma sulla battigia che resta a consumarsi, come se le parole amiche che rimodellano il senso s-finito dei propri sogni, in questo continuo scambiarsi di parole, attese, desideri, sogni, melodie, possano avere un fondo di redenzione, o un baratto continuo di luce e buio, visibilità e il suo opposto, esserci o morire.
Le tue parole lasciano sempre pensare, che tutto avviene mentre negli alti luoghi la leggerezza dell’essere, qui attende di essere scambiata con la gravità di questa vita.
Succede così che, per la maggioranza degli esseri umani, la vita rimane un’inchiesta condotta sulla modalità biologica propria del nostro breve manifestarsi nel tempo; perché quest’ultimo, noi non pensiamo nell’istante regalato dalla grazia.
La vita, come spesso leggo da te, non può arrivarci solo sotto forma di un divenire pesante di organi, d’un corpo affiorato nell’incredibile matrice di un ventre di donna, fino al tempo in cui compie il suo lavoro all’indietro, sfacendo carni, liberando ossa, soffiando infine via tutta quella polvere di essere.
Noi, silenziosamente, nascosti dietro le nostre parole, ci chiediamo (continuamente) dov’è la verità sulla vita, sulla morte, o dov’è il senso dell’amore, del motore della vita di ognuno di noi. Il reale futuro dell’essere.
Ecco. Quando ti leggo, intravedo il senso di un’indagine del profondo, delle ricerca di armonie, oltre la visione angelica di maniera, e mi arricchisco di gioia; perché, dietro al sentimento di commozione (perché anche i maschi si commuovono. Sibelius, piangeva mentre ascoltava Beethoven) che mi provochi, sento il pulsare, la vibrazione di chi, umilmente è grato del proprio destino, nonostante “il peso di organi ”che lasciano talora senza fiato.
La tua gratitudine è un semplice fiore di campo, un segno più profondo di semplici pixel sullo schermo, e le tue parole, un’educazione alla vita; solo per questo è vero, che "le persone più difficili da amare sono quelle che ne hanno più bisogno", perché loro hanno un cuore profondo, e un pudore sconosciuto a chi ama rimanere in superficie a raccogliere vento. Grazie. Un caro saluto. Blue.chips
 
 
Zero.elevato.a.Zero
Zero.elevato.a.Zero il 20/09/10 alle 10:31 via WEB
Ho meditato qualche giorno le tue parole, per la profondità degli argomenti e per il gusto che provo a leggerle, come si fa con un sapore buono che non va trangugiato, ma gustato lentamente. Mi tocca in primo luogo il concetto di gravità, alla quale siamo talmente abituati da non considerala una costrizione, ma anzi una quotidianità. Invece è solo una piccola eccezione planetaria, nel cosmo più grande è un impulso che genera forze debolissime a distanze enormi, e così immagino di come possa essere fine la sensibilità di avvertire la gravità delle stelle, l’importanza di appartenere ad un sistema complesso, ancora di più di questo intricato ecosistema, ed ancora incommensurabilmente più vasto. Questa gravità e questo peso non esistono invece per la luce e per tutte le forme elettromagnetiche che chiamiamo più genericamente radiazioni, che altro non sono se non una luce invisibile ai limitati occhi umani.
I pensieri sono così, senza peso, ma certamente non senza energia, ed ancora io credo che sia altrettanto dinamica ed efficace l’energia dell’amore, che in virtù di questa leggerezza attraversa spazi siderali e diventa percepibile anche a distanze immense, come tutte le radiazioni sanno fare. È vero che non è stato ancora inventato uno spettroscopio per analizzare l’energia dell’amore, eppure lo possiamo riconoscere in maniera istintiva, come il calore sulla pelle che l’occhio non è in grado di vedere solo perché appena sotto il rosso.
Ancora in parallelo con l’astrofisica avvertiamo discronie temporali, come la luce impiega anni per attraversare le distanze, così può capitare anche alle sensazioni dell’amore. Nei nostri telescopi, io per le meno ne conservo uno amatoriale, vediamo la luce di stelle che si sono probabilmente spente o riaccese in altre dimensioni dell’universo. Così possiamo vedere e palpitare per un amore che si è riacceso in una dimensione migliore e non per questo è meno vivo e presente.
Sì, io penso davvero che tutto sia in armonia, con i nostri goffi tentativi abbiamo scoperto di recente che anche le volute di polvere, i riccioli delle nuvole, e perfino le gocce di pioggia nel loro cadere seguono leggi numerabili o quanto meno prevedibili. È solo che siamo piccoli, almeno io mi sento così, e risulta impenetrabile ai nostri occhi un disegno tanto grande del quale noi percepiamo una spigolatura, è troppo vasto per essere abbracciato con lo sguardo, ma ogni scorcio è di una grazia mirabile. Oltretutto è un infinito a due direzioni, sopra ho evocato le visioni dell’infinitamente grande, ma esiste anche quello che Francesco d’Assisi chiamava l’infinitamente piccolo, che si apre senza fine dentro di noi. Io credo sia altrettanto impossibile resistere al richiamo umano di investigarlo allo stesso modo, scoprendoci fatti non solo di atomi, elettroni, o quark ed ancora di chissà quali forme energetiche ancora più minute, ma soprattutto fatti di spirito, anzi di Spirito, che proprio perché assolutamente fine diventa ancora maggiormente efficace.
Sulla commozione: nella pratica del Kendo, che essendo arte marziale nipponica prevede un formale distacco nell’espressione dei sentimenti, si utilizza una maschera di protezione. Al termine della lezione si rivivono con intensità i momenti della pratica, è il momento in cui, finita l’attenzione assoluta verso l’insegnamento, la mente torna libera di ripercorrere quanto accaduto e di espandere la propria emotività; saggiamente l’etichetta prevede che, nello spogliarsi della maschera, il praticante dopo averla slacciata la mantenga a coprire il volto per il tempo necessario a sfogare quelle meravigliose espressioni corporee che possono essere il sorriso o le lacrime, senza per questo limitare la propria libertà, ma allo stesso evitando imbarazzo ai vicini. Ho trovato singolare e molto prezioso questo gesto che accetta, anche in chi cerca attraverso lo studio della spada il momento del vuoto mentale, la sua umanità completa, fatta di un cuore che batte a ritmi diversi e di pensieri, che invece di avere solo il colore dell’acqua, possono tingersi di cromie rutilanti del tutto personali. L’emozione e la commozione sono la nostra parte più meravigliosamente umana, cercare di imbrigliarla in nome di consuetudini o di figure archetipiche è solo una violenza che facciamo a noi stessi, per quale certamente siamo portati a soffrirne. Di questa tua commozione espressa con esempi così belli io ti ringrazio con sincerità profonda, del resto il fondamento migliore dell’amicizia rimane proprio l’atto della condivisione, e con altrettanta emozione per questo attimo in sincronia io ti saluto col cuore.
 
RusselKane
RusselKane il 15/09/10 alle 17:19 via WEB
Solo un saluto. SPerando di rileggerti presto. RK
 
 
Zero.elevato.a.Zero
Zero.elevato.a.Zero il 20/09/10 alle 10:32 via WEB
È bello potere lasciare questa traccia, questo filo sottile eppure solido che possiamo riavvolgere per recuperare pensieri ed emozioni, ciao RK, buona settimana.
 
unica_perla
unica_perla il 18/09/10 alle 22:20 via WEB
E infatti condivido il pensiero di Dan Millman :)E la frase degli U2 : la libertà ha un profumo, come la cima della testolina di un neonato...Mieacolosa droga l'Amore, miracolosa la Vita! S.
 
 
Zero.elevato.a.Zero
Zero.elevato.a.Zero il 20/09/10 alle 10:33 via WEB
La parola droga ci porta a pensieri di assuefazione ed autodistruzione, eppure questa parola di origine scandinava, nata per indicare il legno secco, ci conduce direttamente ad un significato di essenza, di quella sostanza che non evapora ma rimane presente, ed è per questo preziosa e piena di effetti importanti. Gli odori che la mamma e il suo cucciolo imparano subito a riconoscere sono certamente una delle droghe più belle e più essenziali, sono la prima traccia e la più profonda di un gesto d’amore che si fa vita e si dichiara profumata al mondo intero. Un saluto di gioia a te e alla tua giovane creatura.
 
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