... e vendemmia per noi l’Autunno che verrà poi le foglie cadranno sulla terrà che ho (Luisa Zappa Branduardi)
A volte resto in silenzio…
a volte succede, è nella mia natura, ma non per questo mi estraneo dal mondo.
Succede anche su queste pagine, ma intanto leggo ed ascolto i racconti di vita altrui, solo che trattengo le parole, con ammirazione e con un sorriso, che anche quello non fa rumore, chi mi capisce sa che ci sono, che non sono perso, infatti passa affettuoso a salutarmi e di questo dico grazie con il cuore.
Altre volte invece rileggo quello che ho scritto, ho poca memoria e affido a questo blog il compito di essere un cassetto di ricordi. Quando ho terminato la mia esperienza di insegnante, alcuni studenti hanno pensato di regalarmi un libro da scrivere, non un libro da leggere, di quelli ce ne sono tanti. Un libro con la copertina azzurra come il cielo e le pagine tutte bianche, come le nuvole. Confesso con molta vergogna di non avere avuto il coraggio di sporcare quel candore con la verga dell’inchiostro, quasi fosse un nero fumo pestilenziale; sono ancora lì che aspettano. Ma il senso del dono non è andato perso, è proprio qui, tra questi pensieri, in questo blog che, a differenza di un libro da riservare agli intimi, è aperto a tutti, come a tutti sono aperti il cielo e le nuvole. Rispondo così alla richiesta di una mia ex studentessa che imprevista come una folata di vento e allegra come un turbine di foglie è passata a salutarmi per chiedermi la sorte di questo libro; da oggi sa che è qui, e che lei è uno dei motivi che mi porta ad essere scrittura, canzoni ed immagini, onorando il suo dono. Forse il mio blog non è blu, come avrebbe dovuto essere, ma certo ogni tanto ci sono le nuvole, che vorrei potessero essere sempre lievi, con tempeste che fuggono via veloci. Rileggendo le pagine precedenti, mi pare di avere esagerato con i racconti di mare: ma è un’acqua amica che non smette mai di cercarmi con la dedizione che ti può riservare solo chi ti ama davvero: come non pensare a lei? Assieme alle emozioni di mare ho spesso anche le visioni della mia terra, che attraversa in questi giorni la gioia della vendemmia, momento solenne della festa d’Autunno. È impossibile non amare la propria terra dove le radici diventano assieme nutrimento del corpo e dell’anima, questo mi porta a pensare con viva solidarietà a chi ha dovuto lasciarla per avventurarsi in un’altra parte di mondo verso una sorte migliore, portando comunque per sempre la nostalgia e il ricordo delle origini primitive. Io, che godo di fortuna immeritata, capisco in questo momento di avere tra le mani e negli occhi un regalo splendido, che non avevo mai capito tanto prezioso: ne sono profondamente commosso. Questo sì, sento il dovere di scriverlo, per me e per il mio libro di ricordi, fatto di cieli e di nuvole, ma anche di radici e di fronde cariche di frutti. Se ho scritto troppo perdonate, ma era un bisogno ineludibile, giro la pagina di questo libro che, anche se lentamente, spero di scrivere ancora per tutto il tempo che mi sarà concesso.
Come sempre le tue parole sono emozioni.... mi hanno commossa...
forse perche mi ritrovo in quello che scrivi....
Ti voglio bene per quello che sai donare con estrema semplicità…
Io credo che l’amicizia sia questo dono spontaneo, questo dito puntato verso il cielo che esprime la voglia di guardare assieme la luce e di trovare una gioia comune. Grazie della tua presenza.
Le tue parole sono creta: umile terra che tra le mani sapienti di chi le sa impastare diventano un vaso capace di contenere un cibo caldo e sostanzioso che nutre l’anima, ciao Pamina.
Se io fossi da solo qui, tu lo capisci, sarebbe davvero soltanto un ronzio la mia voce, grazie all’ascolto invece trova un senso, l’unico davvero importante. Meditando su queste parole mi torna alla mente un Haiku di Ikenishi Gonsui al quale sono profondamente affezionato:
C'è una meta, per il vento dell'Inverno: il rumore del mare
Splendida immagine.
E...a volte fa così bene il silenzio, Max.... in cui le voci della Natura acquistano il senso misterioso della presenza di Dio. E' il canto del prodigio e del miracolo dove quel cielo e quelle nubi, la terra e i suoi frutti attraversano la sensibilita' di passi decisi e silenti così...proprio come i tuoi.
Un abbraccio caro.
Io ricevo spesso l’insegnamento di fare silenzio, non sono un bravo allievo in questo, ci provo con impegno però, per scoprire quella meravigliosa Presenza che tu hai descritto con parole di poesia. Vorrei riuscire a trovare quel silenzio ideale del quale sento parlare, ma tra le crepe della mia imperfezione qualche frequenza trova sempre modo di vibrare, per questo rileggo assieme a te un pensiero personale che ho scritto in forma di Haiku:
Tutto invano! Nel perfetto silenzio: batte il cuore.
bellissimo post, altro che chieder scusa.
C'è pace e serenità, qui.
Qui a Roma, sembra autunno, c'è vento di scirocco... e temperatura mite.
Sembra un autunno severo senza rossi e gialli, e arancio e verde brillante.
Ma forse le stagioni nella bellezza del creato, hanno anche facoltà di sapersi mescolare, per un attimo e farci capire, tutto il mistero della vita.
Grazie.
Sai, in un certo senso (credimi), questo tuo post, mi fa far pace, col mio passato più recente (2010), come se quella lana - di cui parli nel tuo ultimo post, io la pettinassi e rendessi più leggera, senza pizzicare, ma come una carezza :-)
C'è una meta, per il vento dell'Inverno: il rumore del mare
E...a volte fa così bene il silenzio, Max.... in cui le voci della Natura acquistano il senso misterioso della presenza di Dio. E' il canto del prodigio e del miracolo dove quel cielo e quelle nubi, la terra e i suoi frutti attraversano la sensibilita' di passi decisi e silenti così...proprio come i tuoi.
Un abbraccio caro.
Tutto invano!
Nel perfetto silenzio:
batte il cuore.
immagini nel cuore
terra e mare
con il blu delle onde
come nel cuore